IL GRANDE PASTICCIO DEL BILANCIO 2014. / CONSOLIAMOCI, COMUNQUE… È FINITA! E, SOPRATTUTTO, GUARDIAMO AVANTI.

L'amministrazione e la maggioranza giocano a fare gli arroganti: impongono tempi stretti (si arriva come al solito all'ultimo giorno utile assegnato dalla diffida del prefetto e, come negli anni scorsi, si discute del bilancio di previsione a fine anno… una cosa che mi fa impazzire!); ignorano ogni meccanismo di partecipazione popolare e di coinvolgimento delle forze sociali nella definizione degli obiettivi del bilancio, nella fissazione di tariffe e tributi, nella individuazione delle opere pubbliche prioritarie; azzerano spazi di democrazia ad esempio dichiarando irricevibili, con un atto arbitrario e illegittimo, gli emendamenti firmati da me, Rosa Melodia, Lello Rella e Vito Menzulli alla manovra di bilancio e al programma delle opere pubbliche (in tutto 11).

Ma poi restano impantanati nelle loro beghe interne: il solito valzer di poltrone e prebende, assessori che entrano e assessori che escono, il Palazzo di Città ridotto ad un albergo a ore per i piaceri del potere e delle poltrone, lunedì erano quindici consiglieri, quindi sotto il numero minimo previsto per la validità delle deliberazioni, il giorno dopo sono tornati ad essere 16, domani chissà?!

E restano impantanati anche per i pasticci amministrativi che consumano e che abbiamo individuato. Con una nota firmata assieme a Lello Rella, Rosa Melodia e Vito Menzulli, abbiamo rilevato le gravi irregolarità dell'intera proposta di deliberazione relativa al programma annuale (2014) e triennale (2014-2015) delle opere pubbliche:

  • nell'elenco annuale 2014 erano inserite opere finanziate con risorse e fondi relativi agli anni successivi (ad esempio, con gli oneri di urbanizzazione dell'anno 2015);
  • l'elenco delle opere pubblicate presentato al consiglio era radicalmente diverso rispetto a quello approvato dalla giunta il 3 giugno 2014 e tali modifiche non sono state adottate con un altro atto della giunta, com’era necessario, con cui se ne motivava e si rendeva pubblica la ragione;
  • inoltre anche per tali modifiche andavano assicurate le forme di pubblicità imposte dalla legge la quale prevede appunto che il programma delle opere debba essere adottato dalla giunta e tenuto affisso all’albo pretorio per almeno 60 giorni. Eppure hanno avuto a disposizione oltre quattro mesi per mettere ordine alla documentazione;
  • infine, quanto ai nostri emendamenti, sono stati dichiarati irricevibili in maniera del tutto illegittima. Ci è stato contestato di non aver rispettato il termine (le ore 12 di venerdì 17 ottobre) assegnato unilateralmente dal presidente del consiglio, senza alcun fondamento normativo, regolamentare e senza alcuna decisione eventualmente adottata in tal senso dalla conferenza dei capigruppo. Noi, invece, dopo averlo anticipato telefonicamente, abbiamo presentato gli emendamenti entro il termine previsto dal regolamento comunale, vale a dire il giorno precedente la seduta consiliare dedicata al bilancio. Ci attendiamo, dunque, che la dichiarazione di inammissibilità sia annullata e che si possa quindi discutere delle nostre proposte.

Tengo a mettervi a parte di due ultime cose:

  1. non per autocompiacimento o autocelebrazione, gli emendamenti presentati e i rilievi che formalmente abbiamo mosso ai pasticci amministrativi combinati dagli uomini al potere cittadino non sono gli spunti di un momento, di quattro chiacchiere fatte al bar o nei corridoi. Sono il frutto di diverse ore (una decina almeno) dedicate da Lello, Rosa e da me, nello scorso fine settimana, allo studio di tutta la documentazione. Questo per evidenziare, ancora una volta, che l’amministrazione e la politica non sono improvvisazione o dilettantismo, ma necessitano di competenza e umiltà nello studio e nel lavoro.
  2. I nostri rilievi – che hanno indotto il presidente del consiglio a sospendere i lavori e su cui oggi tecnici, dirigenti e revisori si stanno cimentando per porre rimedio – non sono certo diretti ad intralciare questa mini-maggioranza non governante e presente a giorni alterni. Come ho già detto e scritto altre volte, questa triste e mediocre esperienza amministrativa è ormai finita, questioni di tre-quattro mesi, non ci importa quindi la sorte di questa giunta. Sono diretti unicamente a evitare guai per il Comune, per la Cosa Pubblica, per le Casse Comunali, quindi per i Cittadini: sono diretti in particolare ad evitare che il Comune sia esposto al concreto rischio di contenziosi e danni che potrebbe derivare dall’adozione di atti fondamentali di programmazione approssimativi, pasticciati e irregolari. Anche questo, dalla minoranza, è Governo della Città.

Per il resto, Amici e Contatti, consoliamoci. È finita. E, soprattutto, guardiamo avanti! Abbandoniamo i recinti delle nostre certezze e dei nostri settarismi. C’è una nuova stagione amministrativa da proporre alla Città, fatta di competenza, entusiasmo, energia e coraggio.

Altamura, 22 ottobre 2014

ENZO COLONNA (Movimento Aria Fresca, Altamura)