PARCHI URBANI E MURI DI GOMMA

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MURO DI GOMMA


Qualcuno ha osservato, con arguzia e dimestichezza con le regole della comunicazione, che la nostra segnalazione (v. nel- Forum di questo sito) dell’informazione relativa al sequestro dell’area adiacente al Boschetto di via Treviso, su cui è in corso la realizzazione di una struttura commerciale, risultava contenuta, alquanto laconica, forse sfuggente ed evasiva.



Ebbene, è proprio così.



Intanto, volevamo essere sicuri di quello che andavamo a segnalare (documentandoci, come è buona abitudine di questo sito). Abbiamo dunque verificato ”“ ma solo dopo la pubblicazione degli articoli sulla stampa quotidiana (La Repubblica – Bari del 2 luglio 2003, pag. 6; Gazzetta del Mezzogiorno del 2 luglio 2003, pagina dedicata alla Cronaca di Altamura; Notizie-Online del 1° luglio 2003) ”“ che si era in presenza di un provvedimento di sequestro probatorio (art. 253 del codice di procedura penale: «L’autorità  giudiziaria dispone con decreto motivato il sequestro del corpo del reato e delle cose pertinenti al reato necessarie per l’accertamento dei fatti»), finalizzato alla verifica delle trasformazioni urbanistiche ed edilizie realizzate ed in corso di realizzazione, nonché funzionale ”“ ove i reati (per ora solo ipotizzati) dovessero essere accertati con sentenza (si è in questo momento nella fase inquirente) ”“ alla confisca definitiva degli immobili e dell’area come prevede l’art. 19 della legge n. 47 del 1985, ora articolo 44 del Testo Unico in materia di edilizia entrato in vigore dal 1° luglio 2003 («La sentenza definitiva del giudice penale che accerta che vi è stata lottizzazione abusiva, dispone la confisca dei terreni abusivamente lottizzati e delle opere abusivamente costruite. Per effetto della confisca i terreni sono acquisiti di diritto e gratuitamente al patrimonio del comune nel cui territorio è avvenuta la lottizzazione abusiva»).


Ma c’è un’altra spiegazione.


Non sappiamo quanto intenzionale sia stata la scelta del tono, ma è certo che non poteva non riflettere le nostre sensazioni: disagio, delusione e sconfitta. Sì, delusione e sconfitta.


I proprietari vicini che (prima di ricorrere all’Autorità  Giudiziaria penale) si sono rivolti per mesi alle autorità  comunali (politici e burocrati) chiedendo spiegazioni e verifiche, chi (decine di cittadini) aveva manifestato il proprio sconcerto dinanzi a quel tipo di edificazione nel Parco Urbano, chi, pubblicamente, aveva espresso dubbi e perplessità  (v. QUESTO SITO;-  il Coordinamento per la Qualità  della Vita ”“ POCO DI BUONO), chi aveva raccolto queste perplessità  traducendole in un’interpellanza formulata verbalmente in occasione del Consiglio comunale del 16 aprile 2003 (v. ARTICOLO DELLA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO DEL 18 APRILE 2003), erano tutte persone convinte, con fiducia, che la soluzione dei problemi di natura pubblica e la gestione degli interessi collettivi percorressero le vie della Politica e dell’Amministrazione Pubblica.


Queste, però, si sono rivelate vicoli ciechi, occlusi da indifferenza, insensibilità  o ignavia [non è il primo episodio, si citano a mo’ di esempio:
Sulla mobilità ”¦ fermatevi!!;
Una stazione di servizio”¦ al servizio di chi?!;
Gli esiti della gara d’appalto per il servizio di raccolta dei rifiuti;
Riorganizzare il servizio di raccolta dei rifiuti;
Annullate gli atti della Commissione edilizia del 17 febbraio;
La fine della Commissione edilizia: eutanasia o accanimento terapeutico?].


A nulla, in questi tre mesi, sono valse quelle ripetute sollecitazioni. Qualcuno ”“ stanco ”“ ha ritenuto poi necessario chiedere l’intervento del giudice penale. Quest’ultimo ha ascoltato ed ha risposto adottando un provvedimento che si è reso necessario per chiarire (in un senso o nell’altro) tutta la vicenda.


Finalmente chiarezza, si dirà !!


Certamente. Ma troppo forte resta comunque la delusione per l’inettitudine e l’incapacità  manifestate dalla Politica locale o, meglio, da un certo modo di fare politica e di essere amministrazione. Riteniamo che questo episodio fornisca ulteriori spunti a conferma di tutti i peggiori e populistici pregiudizi e stereotipi sulla politica (quelli tanto accuratamente coltivati dal signor Berlusconi), l’ennesima occasione per far ripetere “sono tutti uguali”? e “nulla cambia”?, l’ennesimo elemento di un quadro di diffusa rassegnazione, di paralizzante incertezza (sul punto v. le considerazioni conclusive svolte, per un altro contesto, in NON VOGLIAMO ESSERE PARALIZZATI DALL’INCERTEZZA) e di sfiducia verso la Politica e l’Amministrazione Pubblica.


A questa prospettiva di dichiarata, a volte ostentata, da qualcuno incoraggiata, impotenza, inedia dell’Agire Politico e Pubblico, noi ”“ per quanto ci sarà  possibile ”“ non ci vogliamo rassegnare.


Ribadiamo dunque (ed ancora una volta) che sosterremo qualsivoglia iniziativa che punti a rompere il muro dell’indifferenza e dell’inettitudine, qualsivoglia iniziativa che si proponga di chiamare a raccolta-  i “non-uguali”?, i “non-omogenei”?, i “non-adattati”?, i “non-adagiati”?, di riunire nelle forme della mobilitazione civile o dell’organizzazione politica chi crede che “si possa cambiare”?, non tutto e subito, ma almeno qualcosa ed anche lentamente, con la fatica e la pazienza dei gesti quotidiani, i veri “riformisti”? insomma.


Ci vorrà  tempo, ma verrà  il tempo.


Ci diamo, intanto, due obiettivi, di breve periodo: l’istituzione del Difensore Civico (figura che è, pleonasticamente, sulla carta dello statuto comunale da un decennio) e la regolamentazione del Referendum Cittadino (anche questo previsto solo sulla carta da un decennio). Due strumenti a disposizione di cittadini ed organizzazioni di Tutela ed Azione Pubblica.



Per Altamura2001 ”“ La Città  di Tutti
enzo colonna
enzo@altamura2001.com


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