IMPIANTO DI COMPOSTAGGIO: AVVIATO IL RIESAME DELL’AUTORIZZAZIONE





LA REPUBBLICA – BARI”, VENERDàŒ, 12 DICEMBRE 2003, Pagina IV.


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L-´annuncio alla Conferenza dei servizi. I titolari della società  abbandonano i lavori: impugneremo la delibera.


CONGELATE LE LICENZE DELLA TERSAN


La Provincia: per i rifiuti speciali normativa da rivedere. L-´avvio della procedura dopo la scoperta dei fanghi tossici sulla Murgia: “Le ispezioni hanno accertato che alcuni scarti provenivano da questi impianti”.


Si sono alzati. Hanno girato i tacchi e sono usciti sbattendo la porta. È stata un pugno nello stomaco per Domenico delle Foglie, titolare della Tersan Puglia e per il suo legale, la Conferenza dei servizi, aperta ieri dal presidente Marcello Vernola. La Provincia ha deciso di avviare la proceduta per il riesame delle autorizzazioni, concesse nel 2000 e nel 2001, alla Tersan Puglia e alle società  vicine alla famiglia delle Foglie, per il trattamento di rifiuti speciali non pericolosi. In altre parole ha deciso di mettere sotto esame sia l-´attuale impianto di compostaggio di Modugno, intestato alla Tersan, sia quello che deve ancora nascere, sulla statale 96, in territorio di Grumo Appula della «Prometeo 2000», società  satellite della famiglia delle Foglie. E così i signori Tersan hanno abbandonato la Conferenza di Servizi tuonando e annunciando minacciosi: “impugneremo la delibera”. Nonostante il plateale abbandono la Conferenza, a cui partecipavano l-´assessore provinciale all-´Ambiente, Paolo Rotondo, il dirigente del servizio rifiuti della Provincia, Francesco Luisi, e i sindaci di alcuni dei Comuni interessati, quelli dei territori tra Altamura e Gravina in Puglia, è andata avanti.


Tutto parte dallo scandalo Murgia avvelenata, che lo scorso settembre ha portato al sequestro di 300 ettari di terreno e di tonnellate di grano contaminate dal cromo. Secondo la delibera provinciale del 4 novembre 2003 e in base alle relazioni portate ieri da Rotondi e Luisi risulta che: «A seguito delle ispezioni e dei controlli con cui si sono accertati fenomeni di smaltimento abusivo di rifiuti tra i territori di Altamura e Gravina e poiché alcuni di questi rifiuti provengono proprio dalla ditta Tersan Puglia, l-´ufficio provinciale ha adottato in via cautelativa alcuni provvedimenti di sospensione dell-´attività  della ditta riservandosi di adottare ulteriori e definitivi provvedimenti». Ieri sono arrivati gli ulteriori provvedimenti: il riesame delle autorizzazioni. E Vernola ha dato tempi strettissimi per la fase istruttoria: un mese. La conclusione della procedura è stabilita per il 7 gennaio 2004.


Il riesame delle autorizzazioni è partito dall-´inchiesta giudiziaria, ma anche da un documento con dieci domande (CLICCA QUI PER LEGGERE IL DOCUMENTO INTEGRALE, scritte da Enzo Colonna consigliere del Comune di Altamura, e presentato a Vernola, dieci giorni fa dai Comitati dell-´Alta Murgia (Cam). Dieci domande verità  sull-´impianto di compostaggio di Grumo. Cinque sono le più scottanti: «perché la Provincia, prima di rilasciare l-´autorizzazione alla Tersan, non ha aspettato il “Piano di gestione dei rifiuti”, adottato da lì a pochi mesi (6 marzo 2001) dal Commissario per l-´emergenza ambientale, Raffaele Fitto?» si legge nel documento. «Perché Provincia e Regione non hanno considerato che il nuovo impianto sarebbe sorto a ridosso del Parco Nazionale dell-´Alta Murgia»? «Quali valutazioni hanno suggerito l-´autorizzazione al trattamento giornaliero di 800 tonnellate di rifiuti (di cui 500 di soli fanghi); perché la giunta provinciale ha autorizzato il trattamento di rifiuti speciali dell-´industria conciaria e tessile (tra cui “fanghi contenenti cromo”), che sono riconducibili a cicli produttivi lontani dalla Puglia; la Provincia sa che, dopo la sua deliberazione (4 settembre 2000), la Tersan ha ceduto tutto alla società  Prometeo?».


E i sindaci ieri hanno rincarato la dose dei dubbi. Rachele Popolizio, sindaco di Altamura, ha chiesto chiedendo di capire la natura dei materiali e la tipologia dei trattamenti per i quali l-´Ausl competente rilasciò le autorizzazioni alla Tersan. Il progetto iniziale prevedeva uno smaltimento di 600 tonnellate al giorno di rifiuti alle quali poi sono state aggiunte 200 tonnellate di fanghi. Il sindaco di Toritto, Nicola Tarullo, ha chiesto invece che «si indaghi su chi ha rilasciato le autorizzazioni» date dalla Provincia. Secondo il legale del Comune di Grumo Appula, Pierluigi Balducci, «la Provincia dovrebbe fare più attenzione quando si parla di materiali altamente pericolosi».


cristina zagaria


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