SEQUESTRATA LA PUNTA PEROTTI DELLA MURGIA. UNA VITTORIA MUTILATA

UNA VITTORIA MUTILATA

di Enzo Colonna*

Si dirà : è una vittoria di quanti da anni esprimevano pesanti dubbi e segnalavano illegittimità  nella procedura di autorizzazione adottata dalla Provincia di Bari nel settembre 2000. Si dirà : erano dunque fondati gli interrogativi che sollevai, assieme a pochi altri, tre anni orsono nel consiglio comunale di Altamura, ripresi oltre un anno fa in un documento articolato in dieci punti indirizzato all’allora presidente Vernola (clicca qui per leggere il documento)e ribaditi, a beneficio della nuova amministrazione provinciale, dieci giorni addietro (clicca qui per leggere l’intervento pubblicato dalla Repubblica – Bari del 10 ottobre scorso).
Certo, la soddisfazione di affermare “giustizia si sta facendo” c’è tutta. Ma è la solita maledetta storia.
Chi aveva manifestato il proprio sconcerto, chi aveva posto interrogativi, chi li aveva raccolti traducendoli in documenti, volantini, denunce, inchieste giornalistiche, erano tutte persone convinte, con fiducia, che la soluzione dei problemi di natura pubblica e la gestione degli interessi collettivi percorressero le vie della Politica e dell’Amministrazione Pubblica.
Queste, però, si sono rivelate vicoli ciechi, occlusi da indifferenza, insensibilità  o ignavia. Le risposte sono state incerte ed evasive, frutto di mediazioni su materie non mediabili come il rispetto della legalità  e dell’interesse collettivo. Ad un avvio del procedimento di riesame dell’autorizzazione disposto da Vernola, sono seguite proroghe, nuovi termini (ben tre: prima l’11 giugno 2004, poi il 9 settembre, da ultimo il 6 febbraio 2005), supplementi di istruttoria, riunioni in cui si decideva di non decidere. Come l’ultima, di una settimana fa, in cui la Giunta provinciale “ha ribadito all’unanimità  la volontà  di proseguire nel riesame complessivo di tutte le procedure”. Camuffamenti linguistici, ellissi retoriche, che mal celavano l’incapacità  di decidere, di dare risposte e di assumersi la responsabilità  del governo, quale che fosse il loro contenuto.
Ecco allora che il tono della soddisfazione (che c’è tutta ed è piena) si colora di altre sensazioni: disagio, delusione, sconfitta. Sì, delusione e sconfitta.
A nulla, in questi anni, sono valse le ripetute sollecitazioni. È dovuto intervenire il giudice penale per chiarire (in un senso o nell’altro) tutta la vicenda. Finalmente chiarezza, si dirà !
Certamente. Ma troppo forte resta la delusione per l’inettitudine e l’incapacità  manifestate dalla Politica o, meglio, da un certo modo di fare politica e di essere amministrazione. Probabilmente questo episodio finirà  per fornire ulteriori spunti a conferma di tutti i peggiori e populistici pregiudizi e stereotipi sulla politica, costituirà  l’ennesima occasione per far ripetere “sono tutti uguali” e “nulla cambia”, l’ennesimo elemento di un quadro di diffusa rassegnazione, di paralizzante incertezza e di sfiducia verso la Politica e l’Amministrazione Pubblica.
A questa prospettiva di dichiarata, a volte ostentata, da qualcuno incoraggiata, impotenza, inedia dell’Agire Politico, sono ormai in molti a non volersi arrendere.
Si spiegano così le forme, anche variegate e contraddittorie, della mobilitazione civile. La domanda di politica prende altre strade, cerca altri riferimenti. Chi crede che “si possa cambiare”, non tutto e subito, ma almeno qualcosa ed anche lentamente, con la fatica e la pazienza dei gesti quotidiani, non attende più.
Intanto rassegniamoci: il mega-impianto è quasi ultimato, la Punta Perotti della Murgia è servita!

* consigliere comunale di Altamura

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La notizia così come riportata da www.ansa.it

AMBIENTE: SEQUESTRATA LA ‘PUNTA PEROTTI DELLA MURGIA’

(ANSA) – GRUMO APPULA (BARI) – E’ stato posto sotto sequestro dal corpo forestale dello Stato un grosso impianto di compostaggio, destinato a diventare il più grande d’Europa che è in via di ultimazione sulla murgia barese e che, secondo la procura di Bari, sarebbe stato costruito in violazione di norme ambientali e urbanistiche.
La costruzione dello stabilimento è pressoché ultimata: alcuni, con riferimento all’ecomostro sul lungomare di Bari, l’hanno gia’ definita la “Punta Perotti della Murgia”.
Il provvedimento di sequestro è stato adottato in via di urgenza dai pubblici ministeri presso il tribunale di Bari Roberto Rossi, Lorenzo Nicastro e Renato Nitti. Già  da mesi la magistratura barese ha avviato una indagine sull’ autorizzazione che la Provincia di Bari rilasciò nel 2000 per la costruzione dell’ impianto, della ‘Tersan-Prometeo’.
Lo stabilimento sorge a ridosso del Parco dell’Alta Murgia, sulla strada statale 96, nel territorio di Grumo Appula, in una zona di protezione speciale e sito di interesse comunitario: secondo il progetto, dovrebbe essere in grado di lavorare 800 tonnellate di rifiuti al giorno, trasformandoli in compost e fertilizzanti. Da tempo il megacantiere ha suscitato polemiche per la sua posizione, per la sua contiguita’ col parco nazionale della Murgia, per le sue dimensioni e per il tipo di autorizzazioni per le lavorazioni. Contro la realizzazione dell’impianto vi sono state diverse prese di posizione, con dichiarazioni e interrogazioni. Tra queste quelle di vari gruppi alla Regione, del Comune di Grumo Appula e del consigliere comunale di Altamura Enzo Colonna, indipendente.
Il Comune di Grumo Appula, in particolare, sostiene tra l’altro che l’ impianto di compostaggio è stato autorizzato a trattare rifiuti non compatibili con il processo di compostaggio, tra cui ‘fanghi contenenti cromo’. Il sequestro è stato disposto per violazione delle norme di tutela delle aree naturali protette e del paesaggio e delle leggi in materia urbanistica ed edilizia. La superficie sottoposta a sequestro, è estesa su oltre 68.000 metri quadrati, la cubatura realizzata è di 150.000 metri cubi.
Secondo quanto è risultato dagli accertamenti, nella zona sono stati eseguiti anche lavori di modifica dello stato dei luoghi, con sterri e riporti di scavo per 100.000 metri cubi circa. Il progetto (‘Prometeo 2000’) su cui indaga la magistratura e che ha ottenuto il lasciapassare da parte del comitato tecnico provinciale fu presentato da ‘Tersan Puglia e Sud Italia’, società  che da anni si occupa della lavorazione dei rifiuti. I due responsabili di quest’ ultima società , Silvestro delle Foglie e sua moglie, Sabina Cirone, assieme ad altre nove persone, sono tuttora indagati in una inchiesta relativa al traffico di migliaia di tonnellate di rifiuti speciali sversati su 300 ettari di terreni (sotto sequestro dal settembre 2003) della Murgia barese, tra Altamura e Gravina in Puglia.
Sulla zona posta ora sotto sequestro, secondo gli investigatori, gravano vincoli di varia natura: vincoli urbanistici dal momento che è una zona rurale è un’area naturale protetta perché definita dalla normativa europea ‘zona di protezione speciale’ e ‘sito di interesse comunitario’; vincoli paesaggistici perché l’area è considerata nel Piano urbanistico territoriale della Regione Puglia ‘ambito territoriale esteso’ e, in parte, ‘ciglio di scarpata” e ‘area annessa a zona boscata’. [(ANSA). DAR
18/10/2004 19:00]