SISTEMAZIONE TORRENTE JESCE DI ALTAMURA, DA REGIONE PUGLIA QUASI 9 MLN DI EURO

Un’opera attesa da anni: consentirà di superare criticità ambientali e sanitarie. Interventi non incidano su paesaggio.

Finalmente un passo importante e decisivo per un’opera attesa da anni: la sistemazione idraulica del torrente Jesce che si sviluppa tra il territorio di Altamura e la Basilicata. La giunta regionale della Puglia, su proposta dell’Assessore alle Infrastrutture, Giovanni Giannini, ha approvato un programma di interventi riguardanti alcuni recapiti finali dello scarico di acque reflue trattate da impianti di depurazione pugliesi (deliberazione n. 1429/2016 pubblicata nel bollettino regionale del 28 settembre). La progettazione di tali interventi è stata curata dai consorzi di bonifica. Saranno sempre i consorzi a seguire la realizzazione delle opere.
Le risorse impegnate dalla Regione per tale programma sono oltre 29 milioni di euro. Ammessi a finanziamento sono in tutto 15 interventi. Tra questi c’è la sistemazione idraulica del torrente Jesce, su cui si riversano le acque trattate dal depuratore di Altamura. Solo per quest’opera la Regione ha impegnato 8.800.000 euro, un investimento importante che rivela un’attenzione concreta al territorio. Peraltro in queste settimane con l’assessore Giannini ho avuto modo di confrontarmi su una serie di priorità di natura infrastrutturale che interessano tutta l’area murgiana.
La sistemazione del canale Jesce si aggiunge al potenziamento della rete fognante di Altamura già pressoché completata (con un impegno finanziario regionale di circa 4 milioni di euro) e al potenziamento del depuratore cittadino, i cui lavori sono stati avviati a marzo scorso e aumenteranno la capacità di trattamento degli scarichi dagli attuali 70.957 abitanti equivalenti a 95.414 (con un impegno finanziario di circa 3,5 milioni di euro).
Si tratta di interventi attesi da anni e destinati a superare le gravi criticità ambientali e sanitarie determinate dagli scarichi del depuratore, sottodimensionato, nel canale Jesce che sinora hanno inciso negativamente sia nel tratto pugliese, sia in quello lucano.
Quello attraversato dal canale Jesce è un territorio particolarmente delicato e significativo: presenta un prezioso habitat naturale (in particolare la zona Murgia Catena), rilevantissimi siti archeologici e storici (via Appia, Masseria Jesce, antichi insediamenti rupestri e ipogei), una serie di masserie e attività agroturistiche, un importante e moderno insediamento industriale, al confine tra Puglia e Basilicata, in cui operano anche aziende del settore agroalimentare.
Il progetto proposto dal Consorzio di Bonifica Terre d’Apulia sarà ora sottoposto alle valutazioni di una serie di organi e autorità (valutazione di impatto ambientale, soprintendenze, autorità di bacino, ecc.). I lavori interesseranno il canale per circa 9 chilometri. Nel primo tratto (dal punto di immissione delle acque del depuratore nel canale e per circa 3,2 chilometri) e nell’ultimo (per circa 1,4 km) è prevista la pulizia del canale; nel tratto centrale (per circa 4,3 km, in corrispondenza della zona Murgia Catena), invece, il progetto propone la realizzazione di una nuova sagomatura del canale, con l’utilizzo di cemento e pietra calcarea. A destra e a sinistra del canale, inoltre, sono previste piste di servizio.
Se gli interventi progettati nel primo tratto e in quello finale non presentano criticità, la prevista nuova sagomatura del canale e la realizzazione delle piste di servizio nel tratto centrale (zona Murgia Catena, quello visibile nella prima immagine) presentano, invece, oggettive problematiche, già messe in evidenza dal Servizio Assetto del Territorio della Regione e dal Comitato VIA della Città Metropolitana di Bari, andando ad incidere significativamente in un contesto particolarmente delicato sotto il profilo ambientale, paesaggistico, archeologico, sottoposto a diversi vincoli di tutela.
In proposito sono state espresse preoccupazioni e sollecitazioni dal territorio, che condivido. Mi auguro che, nel corso di questa fase dedicata alle valutazioni di organi tecnici regionali e statali, il consorzio di bonifica possa rivedere rapidamente le soluzioni progettuali proposte puntando alla preservazione naturale dell’attuale corso d’acqua o valutando soluzioni alternative con minore impatto ambientale e paesaggistico, come quelle emerse durante alcuni incontri tecnici che prevedevano la rifunzionalizzazione di altri canali presenti nella zona.
A monte, infine, ribadisco la necessità, più volte espressa, di attivare e diffondere sempre più sistemi che consentano il recupero e il riutilizzo in agricoltura delle acque reflue urbane depurate. L’acqua è un bene troppo prezioso perché possa andare disperso. Nel nostro contesto, la rete di canali esistenti consentirebbe un pieno utilizzo di acque affinate al servizio delle attività agricole di un vasto territorio. Alcuni mesi fa, avevo evidenziato ai vertici amministrativi e politici del Comune di Altamura come il Governo regionale fosse impegnato su questo fronte ed avevo segnalato in particolare un avviso pubblicato nell’aprile scorso con cui la Regione invitava i Comuni a presentare manifestazioni di interesse per il finanziamento di interventi diretti al recupero delle acque reflue [da qui: http://www.regione.puglia.it/index.php…&]. Mi auguro che l’amministrazione comunale abbia avuto modo in questi mesi di valutare la mia sollecitazione e si sia attivata presentando la manifestazione di interesse per il Comune di Altamura.

ENZO COLONNA
consigliere regionale (gruppo “Noi a Sinistra”)