BANDO REGIONALE PER IL COWORKING, UNA OPPORTUNITÀ DI CRESCITA PER IL TERRITORIO PUGLIESE.

Ottima iniziativa dell’assessore al Lavoro, Sebastiano Leo, il quale ha proposto, nel corso della Giunta regionale svoltasi ieri, l’approvazione di un avviso pubblico per l’acquisizione di manifestazioni di interesse per la costituzione di un elenco di fornitori di spazi di coworking.
L’obiettivo principale del bando, il cui schema è stato deliberato ieri, è quello di promuovere e favorire nuove modalità di inserimento nel mondo del lavoro che consentano di acquisire, accrescere e condividere competenze professionali adeguate alle occupazioni del futuro.
L’avviso è finalizzato in particolare ad acquisire manifestazioni di interesse per la costituzione di un elenco di fornitori di spazi/servizi di coworking, che prevedano cioè l’utilizzo in comune di postazioni e spazi di lavoro, servizi e attrezzature, domiciliazione postale e legale, fax service, spazi ristoro, l’uso di Wi-Fi/fibra ottica o altri strumenti messi a disposizione dei fruitori.
Il coworking è una modalità sempre più diffusa di organizzazione del lavoro che, superando la concezione dei tradizionali uffici o studi professionali, mira alla creazione di una comunità di lavoratori autonomi e “interdipendenti”, attraverso la condivisione di spazi fisici e strumenti di lavoro, l’instaurazione di proficue relazioni professionali, lo scambio reciproco di esperienze, conoscenze e competenze differenziate anche al fine di ottimizzare l’uso di risorse comuni (in termini di risparmio di spesa sui costi) e di creare percorsi professionali o la realizzazione di progetti imprenditoriali. Questi spazi possono rappresentare anche laboratori di animazione sociale e culturale rivolti alle comunità e aperti al contributo di tutti gli interessati, in grado di creare, in tal modo, reti e relazioni capaci di generare ricadute molto positive sul territorio.
Con questo avviso la Regione Puglia intende realizzare un albo costituito dalle strutture di questo tipo sul proprio territorio che potranno essere promosse e valorizzate anche attraverso i portali regionali.
Possono presentare istanza di candidatura i soggetti che, alla data di presentazione della domanda:
– siano iscritti nel Registro delle Imprese o siano associazioni iscritte all’Agenzia delle Entrate;
– prevedano nello statuto lo svolgimento dell’attività di coworking;
– abbiano sede operativa (nella quale verranno erogati i servizi di coworking) nel territorio regionale;
– nel caso di imprese, dimostrino di trovarsi in stato di regolare attività̀ e di non essere in condizioni di difficoltà, secondo le definizioni stabilite dalla normativa comunitaria
– siano in regola con le prescrizioni normative in materia fiscale e contributiva, di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, nonché, nel caso di imprese, con le disposizioni che disciplinano l’esercizio delle attività̀ commerciali.
– abbiano la disponibilità di spazi/servizi di coworking con almeno 8 postazioni lavorative (accessibili anche alle persone con disabilità) dotate di connettività̀ a banda larga e/o wi-fi; di aree comuni dedicate all’utilizzo di attrezzature e servizi di supporto (fax e stampanti condivisi), di sala riunioni e spazi di ristoro.
Un sito web dovrà illustrare le caratteristiche dello spazio, i servizi e le iniziative offerti, gli orari di apertura nonché le tariffe applicate.
La costituzione dell’elenco regionale di fornitori di servizi di coworking è certamente un’importante opportunità offerta dalla Regione per favorire la diffusione di luoghi dove poter sviluppare capacità e flessibilità adeguate ai rapidi e non semplici cambiamenti nell’economia, nelle professioni, nei processi produttivi.
Con il censimento e quindi la definizione di una rete di strutture di coworking presenti sul territorio pugliese si potranno impostare specifiche misure di sostegno a queste forme di sharing economy e costituire nodi attraverso cui la Regione potrà veicolare informazioni e iniziative destinate agli utenti/fruitori di tali luoghi, anche intesi e valorizzati come spazi di animazione sociale e culturale e di crescita professionale.