LABORATORI URBANI, AL VIA I FINANZIAMENTI REGIONALI PER IL LORO ADEGUAMENTO E RILANCIO.

ENNESIMA OPPORTUNITÀ PER IL LABORATORIO “PORT’ALBA” DI ALTAMURA, COLPEVOLMENTE CONSEGNATO ALL’ABBANDONO PER L’INERZIA DELLE AMMINISTRAZIONI CHE SI SONO SUSSEGUITE NEGLI ULTIMI ANNI.

Nuove opportunità per le politiche giovanili in Puglia. Sono disponibili, infatti, ulteriori risorse per potenziare i Laboratori Urbani pugliesi esistenti, luoghi destinati alle attività giovanili.
Con una determinazione della Dirigente della Sezione regionale “Politiche Giovanili e Innovazione Sociale” di alcuni giorni fa, è stato infatti approvato l’avviso “Laboratori urbani in rete 2017”, che consentirà ai Comuni proprietari degli immobili destinati a laboratori urbani di accedere a ulteriori risorse comprese fra i 50 e i 150 mila euro, per il miglioramento funzionale, strutturale o strumentale.
I laboratori urbani, ricordo, sono stati creati grazie al programma regionale “Bollenti Spiriti”, varato dalla Regione Puglia nel 2006 su iniziativa dell’allora assessore Guglielmo Minervini, o al successivo progetto “Laboratori Urbani – Mettici le Mani”. L’idea era quella di recuperare edifici pubblici dismessi per riconvertirli in luoghi deputati a valorizzare la creatività giovanile, spazi ove poter realizzare attività sociali, produzioni culturali e sperimentare nuove forme di aggregazione, impresa o formazione professionale.
L’ultima iniziativa regionale, promossa dall’assessore alle Politiche Giovanili Raffaele Piemontese, intende rafforzare e mettere in rete i laboratori consentendo di raggiungere standard di qualità in termini di stabilità, accessibilità, trasparenza, sostenibilità economica e missione sociale. Due milioni e mezzo di euro le risorse complessivamente a disposizione, ricavate dal Programma Operavtivo regionale – POR Puglia 2014-2020.
Ciascun comune potrà candidare una sola proposta di adeguamento, corredata da un piano di gestione. Non possono essere candidate le proposte dei comuni pugliesi già finanziate nell’ambito della precedente edizione di “Laboratori urbani in rete” del 2016.
In particolare, il finanziamento regionale è destinato a diverse tipologie di interventi, quali:
– rifunzionalizzazione leggera degli spazi interni ed esterni di pertinenza dei laboratori;
– miglioramento del livello di sicurezza e di accessibilità degli immobili;
– adeguamento tecnologico ed informativo (cablaggi, insonorizzazione, ecc.);
– azioni finalizzate alla riduzione dei consumi energetici e idrici;
– miglioramento dell’impiantistica in dotazione;
– segnaletica utile a una migliore identificazione e individuazione del laboratorio.
Tra le spese ammissibili vi sono quelle per l’esecuzione dei lavori, l’acquisto di arredi e attrezzature (nella misura massima del 20% del contributo regionale richiesto), le spese di progettazione e direzione lavori, rilievi e indagini, sicurezza e collaudi, le spese di pubblicità.
La selezione delle proposte finanziabili avverrà sulla base della qualità e del livello della progettazione, del grado di partecipazione e coinvolgimento della cittadinanza nella definizione delle soluzioni progettuali, del modello di gestione e della sostenibilità ambientale delle proposte. I soggetti destinatari dei finanziamenti dovranno sottoscrivere un disciplinare che regolerà i rapporti con la Regione Puglia.
Con riferimento alla Città di Altamura, questa potrebbe costituire finalmente un’occasione per la riattivazione del Laboratorio Urbano “Port’Alba”. Si tratta della struttura dell’ex mattatoio comunale, riconvertito alcuni anni fa grazie al programma regionale “Bollenti Spiriti” con un intervento cofinanziato da Regione e Comune. Dopo una prima fase di gestione sostenuta finanziariamente dal programma, il Laboratorio altamurano è stato colpevolmente consegnato all’abbandono, a seguito alla risoluzione del contratto con il gestore e all’inerzia delle amministrazioni cittadine che si sono susseguite negli ultimi anni.
Per tornare nuovamente funzionale, la struttura necessiterebbe di alcuni interventi realizzabili con poche decine di migliaia di euro, ma tali lavori non sono stati ancora appaltati. Le risorse messe ora a disposizione dalla Regione sono un’opportunità da non perdere per ridare vita ad un bene di grandissima importanza, in un Comune del tutto privo di spazi pubblici di aggregazione giovanile.
Mi auguro, perciò, che questa ulteriore (ennesima) opportunità offerta dalla Regione sia colta dai vertici della amministrazione altamurana. C’è tempo sino alle ore 12 del 9 marzo 2018.