Salta il Governo M5S-Lega… ma la Politica, come la vita, è responsabilità.

Che tenerezza per gli studenti universitari, quando vedo le tante condivisioni (soprattutto di esponenti politici e delle istituzioni) di poche righe di autorevoli manuali universitari di diritto costituzionale! Poche righe a fronte delle restanti 900 pagine che si ignorano o si fa finta di ignorare. Mi fanno venire alla mente la risposta fulminante del mio Maestro ad uno studente che chiedeva la possibilità di ridurre drasticamente lo studio delle centinaia di pagine del manuale di diritto privato: “è una sua scelta – disse – se ritiene giusto, può studiare una pagina sì e due no, faccia lei”. L’idea dell’Insieme, di un Ordinamento, di un Sistema, va a farsi benedire.

Alla radice, poi, la questione è che un Popolo, una Nazione, le Istituzioni, una Costituzione, non si difendono a chiacchiere, quando ci conviene o quando c’è da colpire un avversario politico.

Anche questa volta, si preferisce la guerriglia verbale e politica all’assunzione della responsabilità del Governo del Paese e dei problemi, che è faticosa, dura, con conseguenze in termini di ingratitudini, incomprensioni, perdite di consenso.

Anche questa volta si è cercato il pretesto.

O c’è qualcuno che davvero pensa che la “Resistenza del Piave” passi dalla nomina di un elegante professore ottantaduenne, dalla lunghissima carriera di incarichi e ruoli?

Se si vuol mettere in discussione – legittimamente, può essere condivisibile o meno, anche da parte di chi, in realtà, al di là della retorica di questi giorni, ha votato per l’introduzione nella nostra Costituzione, meno di sei anni fa, del principio di pareggio di bilancio (fiscal compact) – la nostra appartenenza all’Unione Europea o al sistema fiscale e monetario unico, perché non lo si è detto apertamente e onestamente in campagna elettorale? Perché non se ne è fatta oggetto di una proposta politica e di governo su cui chiamare gli elettori al voto? Perché nascondersi, camuffarsi, perché farsi il giro preelettorale rassicurante di agenzie e circoli internazionali, scuole economiche e cancellerie internazionali? Ecco, perché non dirlo prima?

La Politica, come la vita, è responsabilità. E invece qui si continua con il solito gioco al massacro: la perenne assoluzione di noi stessi, con l’attribuzione di responsabilità e colpe ad altri (al Presidente della Repubblica, all’Europa, a Berlino, ecc.).

In giro, solo spargimento di odio e paure. Argomenti, azioni e toni che sono in antitesi con l’idea di uno Stato democratico, di Istituzioni che sono di tutti, con l’idea di Comunità.

Stiamo scivolando nella guerra civile. E non ce ne accorgiamo. I danni li pagheremo tutti.