BANCA DELLA TERRA DI PUGLIA, GIUNTA APPROVA IL REGOLAMENTO ATTUATIVO DELLA LEGGE REGIONALE.

 

La Giunta regionale ha approvato ieri il regolamento di attuazione della legge regionale n. 15/2017 che istituisce la “Banca della Terra di Puglia” [in merito, rinvio al mio ultimo aggiornamento, disponibile da qui].

L’approvazione del regolamento avvenuta oggi rappresenta un passaggio importante per dare concreta attuazione alle disposizioni stabilite dalla legge, dirette a favorire l’accesso dei giovani all’agricoltura e contrastare l’abbandono e il consumo dei suoli agricoli.

In particolare, esso si compone di 13 articoli e disciplina: le norme tecniche per l’effettuazione del censimento, da parte dei Comuni, dei terreni incolti o abbandonati; le procedure per l’inserimento nella Banca della Terra di Puglia e per la loro assegnazione; i criteri per la redazione e l’approvazione del piano di coltivazione da parte dei richiedenti, di determinazione del canone dovuto ai proprietari dei terreni assegnati; le modalità di controllo e la disciplina della revoca dell’assegnazione.

La legge regionale, ricordo, è frutto di un lavoro congiunto tra me e il collega Cristian Casili, entrambi sottoscrittori della proposta e poi arricchita grazie al contributo dei colleghi consiglieri, dell’assessore regionale all’agricoltura, Leo Di Gioia, delle strutture regionali nonché delle associazioni di categoria del mondo agricolo.

Gli aspetti peculiari della legge sono sinteticamente i seguenti:

– vengono definiti puntualmente tempi e procedure per il censimento delle terre incolte e abbandonate, pubbliche e private, e dei fabbricati rurali insistenti da parte dei Comuni, con la previsione di misure premiali nella concessione di finanziamenti della programmazione regionale a favore dei Comuni che diano seguito agli adempimenti fissati dalla legge e, per converso, di meccanismi sostitutivi attivabili dalla Regione in caso di inadempimento dei Comuni.

– Dal novero dei “terreni incolti o abbandonati” concedibili sono state escluse alcune fattispecie (in parte già previste dalla legge nazionale n. 440/1978) quali, ad esempio, le terre la cui messa a coltura agraria pregiudichi la stabilità del suolo o la regimazione delle acque; quelle che presentino un habitat naturale protetto; i terreni di pertinenza di case adibite ad abitazione; le aree boschive o destinate a rimboschimento; le aree di cave esaurite che hanno destinazione finale diversa da quella agricola; i terreni che negli strumenti urbanistici vigenti hanno destinazione diversa da quella agricola; i terreni oggetto di impegni derivanti dalla normativa europea.

– Con un ulteriore intervento sulla legge regionale preesistente (n. 26/2014), è stato meglio disciplinato il meccanismo di censimento e inserimento nella “Banca della Terra di Puglia” anche dei beni di proprietà pubblica in modo da coordinare e uniformare i criteri e le procedure di assegnazione, assicurando, come per quelli di proprietà privata, il rispetto di procedure di evidenza pubblica e prevedendo l’aggiornamento annuale degli elenchi dei terreni concedibili.

– Sono dettagliate le procedure di assegnazione con la definizione puntuale di ruoli e compiti di Comuni e Regione e conferendo maggiore efficacia agli strumenti operativi e una più ampia visibilità, attraverso la “Banca della Terra di Puglia”, all’elenco dei terreni incolti e abbandonati pugliesi e, tra questi, a quelli disponibili per l’assegnazione.

– Gli elenchi informatici dei beni iscritti nella “Banca della Terra di Puglia” saranno accessibili al pubblico e integrati con il Sistema Informativo Territoriale della Regione Puglia (SIT) e con il Sistema Informativo Agricolo della Regione Puglia (SIARP).

– L’assegnazione dei terreni iscritti nella “Banca della Terra di Puglia” potrà avvenire su base volontaria, a seguito di espressa adesione al programma da parte del proprietario del terreno.

– Per quanto riguarda le terre incolte o abbandonate di proprietà privata per le quali non si sia acquisita la disponibilità del proprietario è previsto che il Comune favorisca l’incontro tra domanda e offerta (quindi, tra chi voglia coltivare i terreni e i relativi proprietari), demandando alla contrattazione tra le parti la stipulazione delle condizioni di utilizzo.

– Sono disciplinati, infine, i criteri di valutazione da seguire in presenza di più domande di assegnazione del medesimo bene. In particolare, nella graduatoria saranno preferite le istanze di soggetti residenti nel comune ove è situato il bene, quelle proposte da disoccupati, quelle che presentino un piano di coltivazione di qualità (con il ricorso, ad esempio, a tecniche di agricoltura biologica o a varietà locali o tradizionali) e quelle presentate da giovani al primo insediamento.

Ringrazio, per il puntuale lavoro svolto nella redazione e approvazione del regolamento, il Presidente Michele Emiliano, l’Assessore Leo Di Gioia, il Dirigente, dott. Luigi Trotta, e lo Staff della Sezione regionale “Competitività delle filiere agroalimentari”.