PRODOTTI A KM 0 E SISTEMI AGRO-ALIMENTARI DI FILIERA CORTA: DOMANI, GIOVEDÌ 13 SETTEMBRE, ALLA FIERA DEL LEVANTE, CONVEGNO UNIVERSITÀ DI FOGGIA E REGIONE.

Domani, giovedì 13 settembre, dalle ore 12.30, presso la Fiera del Levante (padiglione 18) si terrà un convegno dal titolo “Dal progetto SKIN alla legge regionale sulla filiera corta”, organizzato dalla Regione Puglia e dal Dipartimento di Economia dell’Università di Foggia, per presentare gli importanti traguardi raggiunti per l’agricoltura pugliese sia sotto il profilo della ricerca che sul piano normativo.

Quanto al primo aspetto, saranno descritti i contenuti, le finalità e i risultati dell’ambizioso progetto di ricerca europeo Horizon 2020 “SKIN – Short supply chain Knowledge and Innovation Network” (www.shortfoodchain.eu), condotto dal suddetto Dipartimento in collaborazione con la Regione. Si parlerà, in particolare, del ruolo della impronta di carbonio (Carbon Foot Print) nella certificazione di sistemi di filiera corta e delle buone pratiche sperimentate in ambito europeo per la valorizzazione di tali sistemi, indispensabili per favorire la commercializzazione di prodotti agroalimentari delle micro e piccole imprese pugliesi.

Sul secondo versante, invece, quella di domani sarà una nuova importante occasione per illustrare contenuto e finalità dalla legge regionale “Norme per la valorizzazione e la promozione dei prodotti agricoli e agroalimentari a chilometro zero e in materia di vendita diretta dei prodotti agricoli” (n. 16/2018), da me proposta e approvata dal Consiglio regionale lo scorso aprile [leggi qui].

Si tratta, ricordo, di un articolato e organico intervento legislativo, che per la prima volta in Puglia, ma anche nel panorama normativo nazionale, si propone, per un verso, di sostenere le produzioni di qualità e a basso impatto ambientale e, per l’altro, di promuovere la loro diffusione e commercializzazione, favorendo altresì la vendita diretta da parte degli stessi produttori agricoli.

La legge regionale punta infatti a valorizzare nel territorio regionale i prodotti agricoli e agroalimentari «a chilometro zero», ossia quelli che soddisfano congiuntamente requisiti di sostenibilità ambientale e di qualità alimentare (prodotti di qualità certificata, di aree protette, di risorse genetiche autoctone, a marchio collettivo, ecc.), promuovendone l’acquisto e il consumo da parte delle pubbliche amministrazioni e da operatori commerciali privati, garantendo ai consumatori una informazione trasparente, puntuale ed efficace in ordine alla tracciabilità dei prodotti.

Quanto al primo requisito è necessario che, per il trasporto dal luogo di produzione a quello presumibile di consumo, siano prodotti meno di 25 kg di anidride carbonica equivalente per tonnellata.

Diversi gli interventi previsti:

  • disposizioni per favorire l’utilizzo di prodotti a “km 0” nell’ambito dei servizi di ristorazione collettiva e nelle forniture di prodotti alimentari gestiti da enti pubblici, con la previsione di criteri preferenziali, nelle procedure di aggiudicazione dei relativi appalti, per le imprese che garantiscano l’utilizzo di questi prodotti per almeno il 35%;
  • disciplina della vendita diretta da parte dei produttori;
  • disposizioni in ordine alla diffusione e commercializzazione di tali prodotti, con la previsione di incentivi a favore degli operatori del settore della ristorazione, della ricettività e della distribuzione che assicurino soglie minime di prodotti a “km 0”;
  • previsioni indirizzate ai Comuni nella programmazione dei mercati finalizzate a favorire la vendita diretta e la vendita di prodotti a “Km 0”;
  • creazione di un marchio «Puglia Km 0», un segno distintivo destinato a certificare la provenienza dei prodotti oltre che delle attività che ne fanno uso;
  • disposizioni dirette a garantire ai cittadini, anche attraverso una specifica sezione del portale web della regione, le informazioni sulle iniziative regionali di promozione dei prodotti a “km 0” e l’elenco delle imprese che assicurano la vendita o l’utilizzo di tali prodotti.

Con tali misure, che saranno avviate grazie a una iniziale dotazione finanziaria di 500 mila euro, si intende sostenere nel territorio regionale nuovi modelli di distribuzione e vendita basati sulla cosiddetta “filiera corta”, innescando nuove economie e valorizzando il lavoro delle piccole e medie imprese agricole pugliesi.

Un provvedimento dunque “di sistema”, atteso da anni da produttori e consumatori, frutto anche di un proficuo confronto avviato con le organizzazioni del settore del commercio e che, nel corso del suo iter di approvazione ha ottenuto pieno sostegno da parte delle organizzazioni del mondo agricolo, dell’ANCI Puglia, del Governo regionale e delle strutture regionali di riferimento.

Oltre al mio intervento, in quanto promotore della legge regionale, al convegno di domani sono previste le relazioni di Leonardo Di Gioia (assessore regionale all’agricoltura), Gianluca Nardone (direttore del dipartimento regionale “Agricoltura, sviluppo rurale e tutela dell’ambiente”), Luigi Trotta (dirigente della sezione regionale “Competitività delle filiere agroalimentari”), Roberto Rana (ricercatore dell’Università di Foggia), Danilo Lo Latte (coordinatore Agrinsieme), Fedele Colantuono (project manager del progetto SKIN) e Mariagrazia Perri (responsabile Tinada SRL, spin off dell’Università di Foggia). I lavori del convegno saranno coordinati e conclusi dal Prof. Francesco Contò (Università di Foggia), responsabile scientifico progetto SKIN.

ENZO COLONNA