LA REGIONE APPROVA IL PIANO DI DIMENSIONAMETO SCOLASTICO. SALVO L’ISTITUTO COMPRENSIVO ALTAMURANO.

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scuola.jpgHo appena appreso da Michele Ventricelli,
che era stato investito della questione ed a cui mi sono rivolto per
acquisire ulteriori informazioni, che oggi la Giunta regionale [http://www.notizie-online.it/content/view/28957/1/] ha salvato e confermato l’istituto comprensivo "S.G. Bosco – T. Fiore" appena avviato, al suo primo anno di attività.

E’ una buona notizia: la Regione ha mostrato il buon senso e la razionalità di cui spesso difettano nel Palazzo di Città.

Ricordo che a metà novembre scorso, appresa la notizia della proposta
di revoca da parte della giunta comunale dell’unico istituto comprensivo
[http://www.altamuralife.it/magazine/notizie/riordino-scolastico-dalla-regione-le-linee-guida/], io e Rosa Melodia esprimemmo, anche in consiglio comunale, il nostro disappunto rispetto
ad una decisione affrettata e superficiale, adottata ad appena poche
settimane dall’avvio del nuovo istituto. Una clamorosa e parodossale
marcia indietro che cancellava tutto il lavoro e gli sforzi fatti per la
costituzione e l’organizzazione di questa nuova realtà. In un post su
Fb del 15 novembre, scrissi:


"I Signori del Palazzo (di Città) fanno
e disfano, secondo una logica padronale, senza badare ai costi
finanziari (che gravano sui cittadini) e umani (che gravano su tutte le
componenti della comunità scolastica)".



Ora, con il Comune e la
Regione, dobbiamo dare forza e slancio a tale Istituto, il primo e
unico nella nostra Città. Dobbiamo affiancare e sostenere gli sforzi
della Dirigente, del Personale Docente e di quello amministrativo,
affinché questa prima sperimentazione ad Altamura abbia successo e
risponda appieno ai bisogni dell’intera comunità scolastica e del
quartiere (via carpentino/via Manzoni) in cui si inserisce e opera
l’istituto.

 

Altamura, 18 gennaio 2013

ENZO COLONNA

 

Sul tema:

 

 

PIANO CITTA’. ALTRA OCCASIONE PERSA.

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piano_citt.jpg

 LA POLITICA? L’ARTE DI CREARE IL POSSIBILE, GENERARE OPPORTUNITA’. AVVIAMO L’ALTERNATIVA AL DECLINO!

Ecco, con un esempio concreto, cosa intendiamo quando, nei nostri
documenti e nei nostri interventi, scriviamo e diciamo: "stiamo
sprecando opportunità, stiamo mancando occasioni, stiamo perdendo il
passo con il nostro futuro".

Mi riferisco al Piano Città che avevo segnalato, a giugno, a chi ha il potere nella nostra Città. Parole, sforzi, tentativi, sollecitazioni, tutto inutile.

Si trattava del ‘Piano nazionale per le città’ previsto dall’art. 12
del Decreto Legge 22 giugno 2012, n. 83 (cosiddetto "Decreto Sviluppo"
convertito con modificazioni, dalla L. 7 agosto 2012, n. 134).

Sia
chiaro, non c’era nulla di sicuro, ma quello che chiedevo ed ho sempre
chiesto e continuo a chiedere è di provarci, di tentare, di
sperimentare, di non perdere opportunità.

Ripeto sempre che la
politica è sì l’arte del possibile, ma è soprattutto l’arte di crearlo
questo possibile. Non si può ridurre a consumare l’esistente.


A dieci minuti da noi, ecco invece cosa fanno gli altri:

"Matera: riqualificazione del Borgo La Martella, realizzazione di
housing sociale, car e bike sharing, teatro biblioteca, centro anziani,
parco urbano, completamento viabilità e messa in sicurezza degli edifici
scolastici (valore progetto: 17,3 mln, contributo: 8,9 mln)."


Dal seguente link ulteriori informazioni e l’elenco dei comuni i cui progetti sono stati finanziati:
http://www.edilportale.com/news/2013/01/urbanistica/piano-cittta-i-28-comuni-vincitori-attiveranno-lavori-per-44-miliardi_31252_23.html

Altamura, 18 gennaio 2013

ENZO COLONNA

 

 

 

UN ANNO DI PARALISI AMMINISTRATIVA. UN ANNO PERSO E DANNOSO. AVVIAMO L’ALTERNATIVA AL DECLINO.

liberiamo_la_citt.png

CONTINUA LA SOLITA GESTIONE DEL POTERE DEL SINDACO E DELLA
SUA MAGGIORANZA.

UN ANNO DI PARALISI AMMINISTRATIVA, DI INDIFFERENZA E
ARROGANZA.
UN ANNO PERSO E DANNOSO PER LA CITTÀ.

Un appello alle forze politiche e
alle individualità ancora rispettose del proprio ruolo e dei propri doveri
presenti nella maggioranza: è tempo di chiudere questa infelice stagione
amministrativa. È tempo di dichiarare aperta l’alternativa al declino. Per una
nuova stagione, con nuovi amministratori, capaci, coraggiosi e responsabili.

Inizia un nuovo anno carico di ancora maggiori difficoltà per
cittadini e famiglie ma sindaco e
maggioranza continuano imperterriti nella consueta, autoreferenziale e
distruttiva gestione del potere
. Le priorità di Stacca e amici sono la sistemazione
di poltrone e la spartizione di cariche
: il solito risiko in cui il bene
comune della Città non conta nulla.

Eppure siamo da mesi di fronte ad accadimenti nevralgici (su cui
numerose volte ci siamo spesi e soffermati con proposte e suggerimenti del nostro
consigliere comunale Enzo Colonna) che deteriorano l’esistente di Altamura e ne
compromettono il futuro. Ricordiamo solo:

  • L’assedio di criminali e il
    susseguirsi di furti, aggressioni e rapine non hanno sinora visto alcuna
    reazione da parte delle istituzioni comunali, alcuna iniziativa
    (verifica del funzionamento e
    dell’utilità dell’impianto di videosorveglianza, potenziamento dell’organico
    della polizia municipale, nuove e intensificate forme di controllo del
    territorio, ecc.).
  • Leggi nazionali degli ultimi due
    anni hanno imposto tagli pesanti
    e anziché mettere in campo iniziative e azioni per
    ridurre sperperi e inefficienze, l’amministrazione comunale ha risolto tutto,
    nel 2012, con un’impressionante stangata fiscale a carico dei cittadini. Lo
    stesso scenario rischia di riproporsi anche nel 2013 se non si fa nulla in
    Comune.
  • Le stesse leggi nazionali
    impongono nuovi modelli organizzativi e soprattutto nuovi sistemi di controllo
    interni

    sull’efficienza, sulla spesa e sul funzionamento della macchina amministrativa
    comunale e l’unica cosa concreta che la
    giunta comunale si è preoccupata sinora di deliberare è stato un cospicuo
    incremento del fondo destinato alle indennità di posizione e ai premi di
    risultato dei sei dirigenti comunali
    , mentre non ci sono risorse per
    compensare lavoro straordinario e festivo di tutti gli altri dipendenti.
  • Ai comuni sono state trasferite le
    funzioni di riscossione, oltre che di accertamento, dei tributi e non c’è
    traccia di alcuna discussione o iniziativa
    per capire come farà il nostro Comune a gestire
    una materia così delicata affidata sinora ad Equitalia.
  • Sono
    previste nuove forme di tassazione, come
    la Tares
    (il nuovo tributo comunale su rifiuti e servizi), ma non c’è
    traccia di una parola di chiarezza da parte dell’amministrazione, di un
    confronto su forme e modi per limitare il carico fiscale sui cittadini
    altamurani.
  • La legge regionale in materia di
    rifiuti entrata in vigore l’estate scorsa impone ai comuni di darsi una nuova
    organizzazione per la gestione associata dei servizi di raccolta dei rifiuti,
    ma nel nostro territorio non è stata ancora recepita e applicata
    , nonostante l’ambito sia stato
    individuato (comprende sette comuni) e nonostante l’assemblea dei sette comuni
    abbia già deliberato con la unica astensione dei rappresentanti del nostro
    comune (il più popoloso e con il peso più importante); quella che dovrebbe
    essere la città capofila si riduce a mettersi al traino degli altri senza idee
    e autorità. Di più: i consigli di cinque comuni hanno già deliberato la costituzione
    di una unione per la gestione associata dei servizi rifiuti. Invece il nostro
    comune, con i suoi vertici, nulla dice, nulla fa, nulla propone. Il sindaco continua
    a farsi beffe di ruoli, responsabilità e impegni, passando le carte al
    consiglio comunale senza assolvere al ruolo minimo e indispensabile di
    articolare una proposta deliberativa.
  • Siamo nel pieno di una lunga crisi
    economica
    che
    investe drammaticamente il mondo del lavoro e delle imprese, le famiglie, i
    professionisti, i giovani in particolare, ma
    non c’è traccia di una qualsivoglia iniziativa comunale che proponga idee, obiettivi,
    tentativi che aiutino a risollevare l’economia del territorio
    , ad inventare
    altri percorsi, a creare o sostenere nuove opportunità di crescita. Un esempio recente
    per tutti: due giovani professionisti altamurani uniti in una società che vuole
    avviare una nuova e moderna azienda agricola scrivono al sindaco e al consiglio,
    sono costretti quasi ad “implorare” che sia esaminato dal consiglio comunale un
    provvedimento che autorizzi l’ampliamento di locali per l’allevamento di ovini
    e cavalli così da realizzare un progetto imprenditoriale finanziato con fondi
    europei (PSR Puglia 2007/2013); realizzazione che deve avvenire entro la fine
    di aprile pena non solo la perdita dei finanziamenti, ma anche la
    compromissione degli investimenti privati già effettuati.
  • In particolare, il settore
    dell’edilizia vive una profonda crisi, ma non c’è traccia di una qualunque idea
    per la sua ripresa, come piani di rigenerazione e di riqualificazione del
    tessuto edilizio esistente
    , incentivi ad un’edilizia orientata all’offerta di alloggi a prezzo
    calmierato, alla qualità architettonica, alla sostenibilità ambientale, al
    risparmio energetico.
  • Si
    profilano nuove risorse economiche a livello
    regionale per interventi nel campo dei beni culturali e ambientali, del turismo
    e della promozione del territorio, ma non c’è traccia di alcuna progettualità
    da parte dell’amministrazione
    su cui potersi confrontare.
  • Quotidianamente la stampa dà conto
    di verifiche e indagini da parte degli organi inquirenti, di acquisizioni di
    atti, ma non c’è traccia di parole di chiarezza e spiegazioni da parte dei
    vertici amministrativi
    impegnati solo a salvare sé, il proprio destino personale e i propri
    desideri, scaricando fardelli, vituperi e responsabilità su altri.

Sono solo alcuni dei temi
che imponevano di aprire un nuova stagione, una collettiva assunzione di
responsabilità con decisioni efficaci, rapide e condivise. E invece, mentre siamo in
pieno tumulto, travolti da difficoltà private e pubbliche di ogni genere, siamo
costretti ad assistere al continuo balletto tra i vari spezzoni di questa micro
maggioranza, all’arrogante e solitaria gestione del potere fine a se stesso,
alle lotte per la conquista di una piccola poltrona e di una gratificazione
personale
. Da un anno almeno la Città è prigioniera dell’immobilismo
amministrativo e dell’indifferenza dei gruppi al potere.

Siamo lontani da tutto questo. E ribadiamo: per la documentata incoscienza nei confronti della gravità del momento
e per la palese indifferenza nei confronti degli altamurani a cui stanno
arrecando danni forse irrimediabili, è tempo di mandare a casa questo sindaco e
la sua amministrazione, chiudendo questa
infelice stagione amministrativa
.

Rivolgiamo questo appello alle
forze politiche e alle individualità ancora consapevoli e rispettose del
proprio ruolo e dei propri doveri presenti nella residua maggioranza
.

È tempo di pulizia. È tempo di rigenerare il Palazzo. È tempo di
liberare nuove energie, nuovi entusiasmi. Vogliamo ricostruire la nostra Città,
crediamo in una corretta gestione dei Beni Comuni, siamo sicuri delle
possibilità di rilancio culturale, morale ed economico della nostra Terra.

Per quanto ci compete, siamo pronti. Siamo disposti a parlare con
chiunque condivida queste preoccupazioni e questi obiettivi. È tempo di
dichiarare aperta l’alternativa al declino. La drammatica urgenza di questi
tempi difficili impone che le energie migliori e vitali si incontrino e si
uniscano, oltre gli schemi e i particolarismi, oltre le appartenenze, oltre le
solitudini e gli egoismi, per ricostruire e rilanciare la Città e il nostro
Futuro. C’è solo bisogno di una politica giusta e pulita. Una nuova stagione,
con nuovi amministratori e politici, capaci, coraggiosi e responsabili.

Guardiamo avanti per costruire il
nostro futuro. Rinnoviamo impegno e speranza.

Altamura, 7 gennaio 2013

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    MOVIMENTO CITTADINO ARIA FRESCA

   Sede: Claustro Michele Giannelli n. 81 (a ridosso di Piazza Municipio, al primo piano). Sito internet:www.enzocolonna.com
 

 

 

 

LA TRISTE PARABOLA DEL CAMPO CAGNAZZI: CHIUDERA’ SE ENTRO FINE ANNO NON SARA’ RISTRUTTURATO.

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cagnazzi.jpgÈ stato per decenni l’arena dello sport cittadino ma a fine
anno potrebbe chiudere agli eventi agonistici. È la triste parabola del Campo
Cagnazzi
, abbandonato al suo destino dall’amministrazione comunale. Il 27
novembre la Federazione Calcio ha fatto presente al sindaco Stacca che il Campo
Cagnazzi perderà l’omologazione e non potrà ospitare gare ufficiali di calcio
se l’amministrazione non si deciderà a ristrutturare l’impianto a strettissimo
giro, entro il 31 dicembre di quest’anno
. Si tratta del secondo avviso in
questo senso. Il primo risale al 9 marzo del 2011 [leggi qui il nostro
documento di allora], quando la FIGC chiese lavori di adeguamento agli spogliatoi,
al rettangolo di gioco e la costruzione di una rampa di accesso per le
ambulanze “entro sessanta giorni”. L’amministrazione comunale rispose con la
costruzione della sola rampa per le ambulanze, niente per tutto il resto. Sono
passati da allora altri 620 giorni, senza che nemmeno una pietra sia stata
smossa ed ecco i risultati
.

C’è di più: a rendere nota la situazione non è stato un
comunicato dell’amministrazione comunale
(da quel versante, silenzio totale) ma
l’Ultrattivi, una delle società sportive che utilizza la struttura. È grazie al
sodalizio altamurano che si conosce nei dettagli la vicenda. La FIGC ha
effettuato un nuovo sopralluogo al Cagnazzi il 29 ottobre rilevando:

  • una errata
    perimetrazione del terreno di gioco
    (linee troppo vicine a recinzioni e muretti
    e dunque fonte di potenziale pericolo per gli atleti);
  • presenza di
    materiali superflui nelle aree per destinazioni
    (anche qui, potenziale pericolo
    per gli sportivi);
  • la necessità
    di verificare la stabilità e la rispondenza alle norme di sicurezza delle
    recinzioni verticali dietro la porta del lato Est
    (via Petrarca);
  • la necessità
    di sostituire le panchine e riposizionarle a distanza idonea dal terreno di
    gioc
    o;
  • l’impellenza
    del completo rifacimento degli spogliatoi
    , testualmente definiti “fatiscenti ed
    insalubri”, con servizi “carenti dal punto di vista igienico-sanitario” e con
    “presenza di parti di impianti tecnologici”.

 

In sintesi, la stessa fotografia scattata nel marzo del 2011
senza che sia cambiato nulla da allora nonostante le promesse di assessore allo
sport e ai lavori pubblici
[leggi
qui
]. Da parte nostra, dopo mille interpellanze cadute nel vuoto, abbiamo anche
provato a stimolare l’amministrazione comunale con una petizione per la ristrutturazione
e salvaguardia del Campo Cagnazzi ma le mille firme raccolte [leggi qui] sono
state semplicemente ignorate
: né il sindaco, né l’assessore allo sport e quello
ai lavori pubblici hanno inteso rispondere per iscritto alle nostre
sollecitazioni, come pure avevamo chiesto.

Risultato: ancora una volta centinaia di sportivi e
appassionati rischiano di perdere un luogo di condivisione e socialità, ancora
una volta il menefreghismo e la faccia di bronzo del gruppo al potere producono
danni su danni. Lo sapete qual è la soluzione ora avanzata dall’amministrazione
comunale
[leggi
qui
]? Prendere ulteriore tempo, cercare di rinviare la chiusura
dell’impianto in attesa di capire ancora cosa e quando fare qualcosa. Tutto
questo come se un anno e nove mesi di totale e voluta inerzia, conditi dalle
solite promesse al vento, non fossero bastati!
  

Ma da chi siamo amministrati? Veri e propri dilettanti allo
sbaraglio. Per il Campo Cagnazzi, da sempre, la soluzione è una soltanto:
intervenire immediatamente per evitare qualunque rischio per atleti e
spettatori, riammodernare la struttura, rispettare la vocazione sportiva
dell’area
su cui sorge l’impianto. E invece gli amministratori sono ancora alla
ricerca dell’ennesima via di fuga per scappare dalle proprie responsabilità.
Fino a quando dovremo continuare ad assistere alla stessa e stucchevole farsa?

Altamura, 3 dicembre 2012

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    MOVIMENTO CITTADINO ARIA FRESCA

   Sede: Claustro Michele Giannelli n. 81 (a ridosso di Piazza Municipio, al primo piano). Sito internet:www.enzocolonna.com
 

 

 

METTIAMO UNA CROCE SULLA FARMACIA COMUNALE

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faralta.jpgIeri sera (29 novembre), in consiglio comunale, si è
discusso della proposta della maggioranza di procedere alla vendita della quota
di maggioranza
(51%, il cui valore è stato stimato in 220mila euro), detenuta
dal Comune di Altamura, della società FARALTA che gestisce la farmacia comunale
attualmente ubicata in via Londra
, nel quartiere Parco San Giuliano. Il
provvedimento, dopo un’animatissima discussione, è stato approvato con i 16
voti dell’attuale maggioranza (15 consiglieri più il sindaco), a fronte della
contrarietà di tutte le altre forze politiche e civiche delle minoranze
presenti in consiglio (che esprimono 15 consiglieri).

A motivare la vendita, si legge nella deliberazione, i
seguenti argomenti: 1) la FARALTA S.r.l. ha chiuso in perdita gli esercizi
2008, 2009, 2010, 2011 e l’andamento economico per il 2012 si prospetta
altrettanto negativo; 2) la FARALTA S.r.l. ha un immediato bisogno di
liquidità, indispensabile per poter porre in essere ogni azione di ordinaria
amministrazione e di rilancio imprenditoriale; 3) il Comune di Altamura è
impossibilitato a conferire, a qualsiasi titolo, risorse alla FARALTA S.r.l. in
virtù del divieto stabilito dal D.L. 78/2010, articolo 6, comma 19 (convertito
con modificazioni dalla Legge 122/2010).

In merito alla decisione di vendere tale quota societaria, di
seguito, in estrema sintesi, le argomentazioni e le osservazioni riportate in
aula dal nostro consigliere comunale Enzo Colonna
:

  1. Quando si vende perché costretti e non in quanto atto frutto
    di una decisione libera e matura, in realtà si sta svendendo
    , con esiti molto
    modesti sotto il profilo economico e patrimoniale. Si è vittima di una
    decisione, non autore. Si è perso in partenza.
  2. La legge a cui ci si richiama non viene letta e scritta per
    intero
    . Capita spesso a questa amministrazione (a dire il vero, è capitato pure
    di peggio: a volte hanno scritto e applicato esattamente il contrario di quanto
    scritto chiaramente in una legge). L’art. 6, comma 19, della legge richiamata
    (n. 122/2010), oltre a quanto riportato nella proposta, aggiunge infatti: «sono
    in ogni caso consentiti i trasferimenti alle società di cui al primo periodo a
    fronte di convenzioni, contratti di servizio o di programma relativi allo
    svolgimento di servizi di pubblico interesse ovvero alla realizzazione di
    investimenti
    ». Ed è proprio il caso della società FARALTA che ha stipulato con
    il Comune un contratto di servizio per la gestione della farmacia comunale. Questa
    seconda opzione non è stata minimamente presa in considerazione, se non altro
    anche, motivatamente, per scartarla
    .
  3. Le perdite di esercizio sono calate di anno in anno (dagli
    iniziali 80mila euro nel 2011 si è passati ad una perdita di 50mila euro nel
    2009 e di 35mila euro nel 2011). E questo è un dato significativo totalmente
    trascurato.
  4. Resta, poi, un mistero davvero buffo, pochissimo glorioso: quella
    comunale sembra essere una delle pochissime farmacie in perdita
    .
  5. Nel Palazzo, i Signori al potere non si sono posti la
    questione per anni. Se ne accorgono dopo cinque anni consecutive di perdite
    ,
    come scrivono ora.
  6. La vendita della quota societaria comunale probabilmente
    aprirà la strada ad un contenzioso con il socio privato
    (che già ora lamenta
    ritardi e omissioni del Comune).
  7. Si giunge al mediocre epilogo di questa esperienza
    amministrativa/imprenditoriale comunale, così rinunciando (a poco prezzo) ad un
    pezzo di patrimonio pubblico, senza che si sia fatto o tentato nulla per
    impedire le perdite e il deprezzamento di questo patrimonio
    (se non altro,
    anche per venderlo a condizioni economiche migliori). Numerose, tutte
    documentate e messe agli atti, sono state sia le sollecitazioni e proposte
    avanzate in questi anni all’interno della Commissione consiliare di Controllo
    sulle società partecipate e della Commissione Bilancio [ad esempio: un
    pacchetto di agevolazioni e condizioni di favore per le persone direttamente o
    indirettamente assistite dai servizi sociali comunali; sperimentazione di
    alcuni servizi come, ad esempio, la consegna a domicilio di farmaci; promozione
    e vendita di alcuni prodotti poco diffusi sul mercato, come ad esempio i pannetti
    lavabili; campagne pubblicitarie dedicate; riduzione dei costi di gestione
    della farmacia, ecc.], sia quelle avanzate dal socio privato (che ha chiesto a
    più riprese di deliberare in assemblea lo spostamento della sede della farmacia
    in una zona più centrale così da intercettare una clientela più ampia). Nulla
    di tutto questo è stato preso in minima considerazione. Il nulla. Apatia,
    indifferenza, strafottenza
    .

A fronte di tutto questo, l’amministrazione (nonsi)Stacca e
la (micro)Maggioranza hanno ora propinato alla Città la loro ingegnosa, davvero
originale e lungimirante soluzione: vendiamo e facciamo cassa. Roba da grandi
scienziati dell’amministrazione
. Grandi strateghi. Lo fanno, per giunta, ad un
prezzo base ridicolo
(220mila euro per il 51% della società, quando, è
necessario ricordare, 6 anni fa fu ceduto il 49% a 420mila euro) e dopo aver
speso circa 20mila euro per una consulenza
affidata ad una società milanese.

In realtà, lo schema è il solito e mortificante: a pagare le
conseguenze negative e i costi delle inefficienze, delle non-scelte e della
non-politica, della cattiva amministrazione e dell’assenza di un governo vero e
serio della Città non sono i diretti responsabili, ma, come sempre, i cittadini
.

Altamura, 30 novembre 2012

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    MOVIMENTO CITTADINO ARIA FRESCA

   Sede: Claustro Michele Giannelli n. 81 (a ridosso di Piazza Municipio, al primo piano). Sito internet:www.enzocolonna.com
 

 

 

LE LORO PRIORITA’ NON SONO LE NOSTRE!

sottopasso_colletta_allagato.jpg

Dopo aver suggerito per anni simili strumenti operativi (la
compensazione, non la perequazione come erroneamente si continua a ripetere,
tra aree edificabili o diritti edificatori a fronte della realizzazione, da
parte di un soggetto privato selezionato con gara pubblica, di opere
pubbliche), ho letto ieri sulla Gazzetta che la (Micro)Maggioranza e il sindaco
(Nonsi)Stacca al potere avrebbero intenzione di procedere ad uno scambio tra l’area
della scuola Pacelli (da dismettere) e la realizzazione di un plesso scolastico
nel quartiere Trentacapilli.

Ovviamente, mi rallegro che si inizi a ragionare in questi
termini e con modelli ampiamente utilizzati altrove.

sottopasso_colletta_allagato.jpgMa resta e torno a sottolineare un mistero; come ho già scritto e detto, un mistero poco, anzi, per nulla
glorioso
che abbiamo rilevato in Consiglio comunale durante la recente
discussione sul piano triennale delle opere pubbliche (2012-2014).

Come è possibile che, dopo anni di
battaglie e solleci
tazioni (da parte di diversi soggetti politici), sia
stata inserita nel 2012 (anno peraltro già trascorso) la previsione della
realizzazione di sottopassi in via Pietro Colletta per il collegamento da e per
il quartiere Trentacapilli (v., nella foto di Giovanni Massaro, le condizioni in cui versava oggi) con un impegno di spesa di 225mila euro per la quale
ci viene detto che siamo solo e ancora nella fase dello "studio di
fattibilità"? Per non parlare che siamo ancora in attesa della
realizzazione della rotatoria all’incrocio via Selva/strada statale 96.

Come è possibile che la realizzazione della scuola nel
quartiere Trentacapilli sia stata confinata dal piano triennale nell’ultima
annualità (nel 2014) con una previsione di spesa di 2.800.000 e con una
progettazione ancora alla fase preliminare?

Come è possibile, dopo anni di sollecitazioni (da parte di
diversi soggetti politici), nel piano triennale siano richiamati solo un paio
di interventi per la captazione delle acque piovane (zona via Gravina, via
Matera, ultimo tratto di via Vecchia Buoncammino per una previsione di spesa di
circa due milioni di euro) per i quali si è ancora e solo nella fase dello
“studio di fattibilità”?
Eppure Altamura,
anche in questi giorni, si trova per l’ennesima volta a fare i conti con le
conseguenze di piogge copiose. Un evento per niente straordinario, ma che
sistematicamente trasforma le strade in fiumi in piena, apre voragini, isola
interi quartiere (v. condizioni del sottopasso di via Pietro Colletta), allaga
piazzali e impedisce l’ingresso a scuola [ITIS "Galileo Galilei"]. Un
evento atmosferico così naturale, invocato e "benedetto" si trasforma
nella solita emergenza.

Come mai per le tante strade comunali esterne si menzionano
solo generici “interventi di manutenzione ordinaria” prevedendo in tutto, per
ogni annualità, appena 100mila euro?

E, invece, come è possibile che per la realizzazione di una
strada comunale esterna (Grotta Formica), con tutto il rispetto per i
proprietari dei terreni che vi insistono (ma vi sono decine di strade comunali
esterne in stato penoso, quasi impercorribili), sia previsto sempre nel 2012 addirittura
un impegno di spesa di ben 1.440.000 euro (si poteva anche prevedere una
sistemazione più leggera e molto più economica, come è avvenuto per altre
strade esterne) e si è già nella fase della "progettazione
definitiva"?

Ricapitolando: non ci sono soldi e progetti per una nuova
scuola nel quartiere Trentacapilli, per il sottopasso di via Pietro Colletta,
per sistemi di raccolta e recupero delle acque piovane, per la manutenzione
ordinaria delle strade cittadine e per quelle esterne, ma per una, solo una,
strada comunale esterna, si recuperano UN MILIONE E MEZZO di euro e c’è già
pronto un progetto definitivo.

La politica è una questione di priorità e di scelte!

L’ordine delle priorità e delle scelte definito dai Signori
al potere cittadino in risposta a ben poco chiari interessi generali (!) è
frutto di arroganza padronale e incoscienza.

Non mi appartiene.

Liberiamo la Città. Guardiamo avanti!

Altamura, 19 novembre 2012

ENZO COLONNA (Movimento Aria Fresca)

 

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Sede: Claustro Michele Giannelli n. 81 (a ridosso di Piazza Municipio, al primo piano). Sito internet:www.enzocolonna.com
 

 

 

LA PIOGGIA, QUESTO EVENTO IMPREVEDIBILE E STRAORDINARIO!

Altamura si trova per l’ennesima
volta a fare i conti con le conseguenze di piogge copiose. Un evento per niente
straordinario, ma che sistematicamente trasforma le strade in fiumi in piena,
apre voragini, isola interi quartiere (v. condizioni del sottopasso di via
Pietro Colletta), allaga piazzali e impedisce l’ingresso a scuola [
ITIS "Galileo Galilei"].
Un evento

atmosferico così naturale, invocato e "benedetto"
si trasforma nella solita emergenza.
In questi anni, alle nostre iniziative, proposte e sollecitazioni, un muro di
gomma, un muro di indifferenza e arroganza.
Nell’immagine, uno stralcio di un volantone del Movimento Aria Fresca che
abbiamo diffuso nel marzo 2011 [disponibile, integralmente, cliccando qui].

 

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NON PIU’ RINVIABILI DIMISSIONI DI STACCA. FACCIA CHIAREZZA SUI RAPPORTI COL BOSS.

Le
notizie diffuse oggi dai giornali locali e nazionali ci lasciano turbati. Dagli
interrogatori dell’inchiesta condotta dai pm Roberto Pennisi e Desirée
Digeronimo emergerebbero, con forza ancora maggiore rispetto al passato,
rapporti tra politica locale, affari e malavita altamurana. Secondo le dichiarazioni della moglie (testimone
di giustizia) del defunto boss D’Ambrosio, il sindaco Mario Stacca, durante la
campagna per le elezioni comunali, avrebbe chiesto un “aiuto” in termini di
consensi che l’esponente mafioso avrebbe dovuto procacciare
. Una notizia
che, se confermata, getterebbe un’ombra pesante sui rapporti tra la massima
espressione dell’autorità locale, il primo cittadino, ed esponenti della
criminalità organizzata.

É
doveroso che la Giustizia faccia il suo corso. In ogni caso, non ci stupiscono
il proliferare di inchieste e situazioni oscure che necessitano di chiarimenti
pubblici. Le modalità con le quali è
stato gestito il potere in questi anni da parte del gruppo dirigente del
centro-destra, hanno favorito le commistioni tra politica e affari
. Con
chiarezza, sin dall’inizio di questo terremoto giudiziario, il centrosinistra
altamurano ha invitato l’amministrazione e il sindaco Stacca ad abbandonare il
Palazzo di Città rassegnando le necessarie dimissioni. Numerose le nostre proteste, manifestazioni, denunce al Prefetto di
Bari,  sit-in in Piazza, pubbliche
assemblee
. Una battaglia che portiamo avanti con coraggio da quasi tre anni
convinti che questa stagione politica debba finire per il bene e la dignità di
Altamura.

Non sono più rinviabili le dimissioni
di Stacca
. Le pretendono i cittadini, le impone il buon senso, le
richiede l’incapacità e l’inadeguatezza a rappresentare la comunità locale.
Soprattutto, le esigono il rispetto delle istituzioni e dei cittadini, a prescindere dalla eventuale sussistenza di
responsabilità personali: il sindaco non pensi di legare il destino dell’istituzione
che rappresenta al suo, trascinando Altamura in un gorgo devastante di opacità,
ambiguità, incertezze. Chiediamo
a Mario Stacca un sussulto di dignità: si faccia da parte, prima che questa
incresciosa situazione arrechi danni irreparabili alla nostra città
.

Se
la presunzione e l’arroganza dovessero prevalere, i partiti e movimenti del
centrosinistra sono pronti a gesti di responsabilità.

Altamura 8 novembre 2012

PD – SEL – ARIA FRESCA – IDV –
ALTAMURA CON PIGLIONICA

 

 

Discutiamo di forme e contenuti della futura gestione del Teatro Mercadante

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 Altamura, 6 novembre 2012

Stamattina, si è tenuto un incontro, a Bari, tra
rappresentanti della Regione Puglia,  il
Comune di Altamura, l’ente Parco nazionale dell’Alta Murgia e la Teatro
Mercadante srl (il raggruppamento di società impegnate nel restauro, a cui è
affidata la gestione del teatro per 30 anni) sul futuro del Teatro cittadino,
ad ormai pochi mesi dal completamento dei lavori di recupero.

E’ una buona notizia. Da lungo tempo abbiamo auspicato che
"alle energie e allo sforzo delle imprese che stanno affrontando il
recupero si aggiunga, doverosamente, l’impegno e le risorse delle
amministrazioni pubbliche (comune, regione, provincia)" [ad esempio, leggi qui].

Per fare questo – abbiamo ripetuto più volte – "è
necessario dar vita ad un soggetto giuridico che unisca tutti i protagonisti
del recupero e gli enti interessati alla futura gestione, in cui siano
chiaramente individuati compiti, obiettivi e impegni di ciascuno, forme di
garanzia della qualità e strumenti di coinvolgimento della cittadinanza".

Per fare questo, avevamo sollecitato che si convocasse
"una conferenza dei servizi tra tutti questi soggetti per verificare
preliminarmente la disponibilità e l’impegno di tutti, per poi procedere a
definire forme e contenuti della gestione attraverso un percorso aperto ai
contributi e alla partecipazione delle realtà artistiche e culturali del
territorio".

Fatto ora il primo passo, è bene che, a livello comunale, si
chiariscano gli obiettivi e le forme della futura gestione.

E’ bene che si crei ora un piccolissimo e motivato gruppo
di lavoro che, per il Comune, possa seguire con determinazione e tempestività
questa questione e possa interloquire con gli altri soggetti (pubblici e privati)
protagonisti del futuro del Teatro Mercadante.

Avanti, con il prossimo passo.

Enzo Colonna

 

 

 

 

SULL’IMU, OTTENUTO UN PICCOLO RISULTATO

La funzione e il lavoro di un
consigliere di minoranza in questo Comune non sono affatto semplici. Settimane
di consigli comunali, sedute fiume, sedute andate a vuoto, una ventina di
emendamenti sulla questione IMU e addizionale Irpef comunale, decine di
interventi e infine… il risultato conseguito è sicuramente modesto, ma un
piccolo modesto risultato c’è stato.

Frustrante, forse. Appagante, un poco.
Ma un piccolissimo risultato a fronte della quantità e qualità delle proposte
avanzate con gli amici consiglieri di opposizione c’è stato. Dopo che la
MicroMaggioranza, sorda e refrettaria ad ogni nostra sollecitazione, la
settimana scorsa ha deliberato le aliquote Imu (4 per mille per la c.d. prima
casa e 8,8 per mille per tutti gli altri immobili, senza alcuna graduazione o
differenziazione), ieri, in sede di discussione del regolamento
sull’applicazione delle predette aliquote, ha recepito due (solo due) nostre
indicazioni. E’ un piccolo gesto, che comunque abbiamo apprezzato e condiviso.

All’unanimità abbiamo elaborato e votato un emendamento (che assorbiva due
delle nostre proposte) con cui si è previsto:

  1. un’ulteriore detrazione (che si aggiunge a quelle
    contemplate dalla normativa statale) di € 150 per l’Imu sulla abitazione
    principale nel caso in cui in tale immobile risieda o dimori abitualmente una
    persona con disabilità accertata del 100% (a cui sia stata riconosciuta
    l’indennità di accompagnamento);
  2. un abbattimento del 35% dell’aliquota Imu per gli immobili
    diversi dall’abitazione principale che siano destinati ad abitazioni a
    condizione che siano locati con contratti a canone concertato di cui alla legge
    n. 431 del 9/12/1998, quelli a canone calmierato (in questi casi, quindi,
    l’aliquota non sarà dell’8,8 per mille, ma del 5,72 per mille).

Banalmente, come si dice dalle nostre parti, pochissima
cosa, ma "una cosa". Un risultato che incassiamo per la Città che
rappresentiamo, sebbene piccolissimo a fronte del lungo, meticoloso e
impegnativo lavoro svolto in consiglio, assieme ai consiglieri della minoranza
di centrosinistra.

Per il resto, confermo il giudizio già espresso su questa manovra fiscale
voluta e deliberata dall’amministrazione in carica. E’ pessima, con un
impressionante aumento delle tasse comunali [rinvio a "UNA MANOVRA DI
BILANCIO MOSTRUOSA" (clicca qui)].

Altamura 1° novembre 2012
Enzo Colonna (consigliere comunale – Movimento cittadino Aria Fresca)