ALLA RICERCA DEL BENE COMUNE. QUARTO APPUNTAMENTO, VENERDI’ 12 DICEMBRE

ALLA RICERCA DEL BENE COMUNE

Percorso di formazione per la cittadinanza attiva

 

Ad Altamura un ciclo di incontri nel nome di Tommaso Fiore, promosso dal Circolo delle Formiche e dall’Assessorato regionale al Mediterraneo, concepito insieme ad altre realtà associative come il MeetUp di Beppe Grillo “Il Grillaio”, il Comitato Acquamura, l’Associazione Link, il Cineforum Rythmus e il Movimento civico Aria Fresca. CLICCA QUI per maggiori informazioni.

 

Quarto appuntamento venerdì 12 dicembre ore 18,30

 

Maurizio PORTALURI (Medicina Democratica) e Fernando D’ANGELO (Cittadinanza Attiva Puglia). Introduce Michele Lospalluto (Sindacalista RdB). Coordina Giuliano FOSCHINI (Giornalista – la Repubblica).

 

A TRENT’ANNI DALLA RIFORMA SANITARIA: LA SALUTRE E’ ANCORA UN VALORE?

  

Sala Tommaso Fiore, presso l’ex Monastero del Soccorso (porta Matera)

 

DIRETTA in STREAMING sul BLOG del MeetUp "il Grillaio" [http://ilgrillaio.blogspot.com] martedì 25 con possibilità di fare domande via chat.

 

Nel sito ufficiale www.tommasofiore.it è possibile riascoltare/rivedere il convegno.

 

MERCOLEDàŒ 10 DICEMBRE LA REGIONE TIENE AD ALTAMURA UNA CONFERENZA D’AREA SUL PIANO PAESAGGISTICO

Prendono avvio a dicembre le prime Conferenze d’area con cui la Regione Puglia (Assessorato all’assetto del territorio) intende aprire alla partecipazione sociale la costruzione del Piano Paesaggistico [per maggiori informazioni al riguardo, clicca qui], coinvolgendo gli abitanti e gli attori che, a vario titolo, cooperano alla produzione del paesaggio stesso: amministratori, associazioni imprenditoriali, sindacali, culturali, sociali, ambientali, locali.

Nelle Conferenze verrà presentato l’Atlante del patrimonio dei Paesaggi della Puglia, che rappresenta sia le altissime qualità identitarie e i valori da esaltare per produrre nuova ricchezza all’insegna della sostenibilità, sia le criticità e il degrado cui li ha sottoposti un modello di sviluppo poco attento ai valori patrimoniali.

Saranno oggetto di discussione inoltre le linee di uno scenario strategico per uno sviluppo fondato sulla qualità dell’ambiente e del paesaggio e sulle buone pratiche necessarie a realizzarlo: a questo fine sono già stati attivati molti progetti pilota sperimentali e un sito interattivo sulle buone e cattive pratiche nel territorio.

Una mostra della cartografia del piano e dei progetti pilota finora attivati nei diversi ambiti del territorio pugliese sarà poi l’occasione per confrontarsi con le associazioni e gli attori locali e definire i passi futuri di sviluppo e attuazione del piano paesaggistico della Regione Puglia.

Il primo ciclo di Conferenze d’Area del Piano Paesaggistico Territoriale Regionale si svolgerà tra il 9 e il 15 dicembre con il seguente calendario:

– 10 dicembre 2008, Sala Tommaso Fiore (ex Monastero del Soccorso), Altamura

– 12 dicembre 2008 – Castello di Acaya, Vernole (LE)

– 15 dicembre 2008 – Teatro Comunale, Lucera (FG)

 Clicca qui per il programma delle Conferenze.   

ALLA RICERCA DEL BENE COMUNE. TERZO APPUNTAMENTO, VENERDI’ 5 DICEMBRE

ALLA RICERCA DEL BENE COMUNE

Percorso di formazione per la cittadinanza attiva

 

Ad Altamura un ciclo di incontri nel nome di Tommaso Fiore, promosso dal Circolo delle Formiche e dall’Assessorato regionale al Mediterraneo, concepito insieme ad altre realtà associative come il MeetUp di Beppe Grillo “Il Grillaio”, il Comitato Acquamura, l’Associazione Link, il Cineforum Rythmus e il Movimento civico Aria Fresca. CLICCA QUI per maggiori informazioni.

 

Terzo appuntamento venerdì 5 dicembre ore 18,30

 

Luigi PERRONE (Professore di Sociologia delle migrazioni – Università del Salento) e Dorothy D. ZINN (Antropologa – Associazione Tolbà di Matera).

Coordina Gianluigi DEVITO (Giornalista – La Gazzetta del Mezzogiorno).

Introduce Minos Vicenti (Associazione Link di Altamura)

 

Le(a)zioni plurali, democrazia e partecipazione nella società interculturale

 

Sala Tommaso Fiore, presso l’ex Monastero del Soccorso (porta Matera)

 

DIRETTA in STREAMING sul BLOG del MeetUp "il Grillaio" [http://ilgrillaio.blogspot.com] martedì 25 con possibilità di fare domande via chat.

 

Nel sito ufficiale www.tommasofiore.it è possibile riascoltare/rivedere il convegno.

 

IL 6 DICEMBRE IN PIAZZA… PER QUEL PASTICCIO DI PIAZZA CASTELLO

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Scarica, dal link qui in basso, il dossier realizzato dal Comitato Cittadino Piazza Castello sul Finto Parcheggio che l’amministrazione Stacca/Lomurno/Zaccaria ha deliberato di far realizzare ad un’impresa in Piazza Matteotti (ex Castello):
pdf  QUEL PASTICCIO A PIAZZA CASTELLO 2.11 Mb

  CI INCONTRIAMO IL

6 dicembre 2008 ore 18.30

in Piazza Castello per

 

IL PASTICCIO PIÙ GRANDE DEL MONDO

 

Degustazione del pasticcio dell’Immacolata, prodotti tipici, castagne e vino…

per salvare Piazza Castello.

 

Non mancate

  

TAR PUGLIA CONDANNA IL COMUNE PER AVER NEGATO ASSISTENZA AD UN BIMBO DISABILE. E ORA VERGOGNATEVI!!!

MENTRE STACCA E LA SUA MAGGIORANZA GIOISCONO PER UNA FINTA VITTORIA NEI CONFRONTI DELLA TRADECO, ALTRE SENTENZE FANNO GIUSTIZIA PER I PIÙ DEBOLI

IL COMUNE CONDANNATO

PER AVER NEGATO ASSISTENZA AD UN BIMBO DISABILE

E ORA VERGOGNATEVI!!!

 

Il sindaco Stacca e la sua maggioranza da qualche giorno levano al cielo grida di gioia perché il Giudice del Tribunale di Bari (sezione di Altamura) ha rigettato un ricorso d’urgenza presentato dalla Tradeco, che chiedeva il pagamento di circa 130mila euro al mese per i costi del trasporto fuori bacino dei rifiuti raccolti da aprile (trasporto, lo ricordiamo, dovuto al mancato avvio del nuovo impianto di bacino di Spinazzola, il cui cantiere è stato sottoposto a sequestro).

Non capiamo dove possa nascere tanta gioia. A gioire saremo anche noi (che abbiamo posto per primi ed a tempo debito il problema, inascoltati!), ma solo quando il Comune avrà ottenuto una vittoria definitiva. Il pronunciamento del giudice, infatti, rigetta solo la liquidazione in via d’urgenza di quanto richiesto dalla ditta e lascia purtroppo intatta la via del contenzioso legale. Il problema nasce, e lo denunciamo da anni, negli assurdi costi che il contratto d’appalto pone a carico del Comune (ad esempio, a Cassano la Tradeco trasporta i rifiuti in discarica GRATIS). Problemi che si sarebbero potuti risolvere, una volta per tutte, sciogliendo quello scandaloso contratto capestro divenuto eccessivamente oneroso per i cittadini.

Ma su questo, il trio al comando Lomurno-Stacca-Zaccaria non ha mosso un dito. Invece, proprio il giorno dell’udienza in tribunale (il 18 settembre), il Comune si è affrettato a liquidare alla Tradeco 25mila euro al mese per il trasporto dei rifiuti, dopo quasi un anno durante il quale il sindaco e la sua maggioranza hanno sparato cifre a vanvera (a dicembre 2007, parlavano di 300mila euro al mese; a gennaio ed anche nel bilancio 2008, sono scesi a 150mila; poi – a seguito della pressione dei cittadini irritati per l’ennesimo aumento della TARSU, delle nostre sollecitazioni e forse anche, a fine maggio, delle indagini della Direzione Distrettuale Antimafia – hanno ridimensionato tutto a 30mila euro al mese; infine, a settembre 25mila).

Stacca ed i suoi amici di comitiva che fanno i “Padroni della Città” sono però molto attenti a non fare trapelare le sconfitte ed i danni che la loro sconsiderata condotta procura alla città. Il 12 novembre scorso, il Tribunale amministrativo di Bari ha condannato il Comune a risarcire 5mila euro a titolo di danno esistenziale (ai quali si aggiungono 2.500 euro di spese processuali) ai genitori di un bambino disabile, a cui Stacca & amici avevano negato l’assistenza specialistica di cui necessitava per poter andare a scuola [clicca qui per leggere la dura sentenza]. Un comportamento vergognoso (da noi denunciato con un’interpellanza urgente e con comunicati: clicca qui per leggere) che però non ha fatto arrossire il volto di questi amministratori i quali – nonostante, a gennaio, lo stesso TAR avesse ordinato al Comune di assicurare immediatamente l’assistenza negata per mesi – hanno avuto la faccia tosta di nominare un avvocato e di resistere in giudizio contro i diritti del bambino.

Questi Signori, Padroni del Comune, fanno gli agnellini contro i Potenti, ma fanno la voce grossa e la faccia feroce contro i più Deboli. Ora sì, che c’è da gioire: il TAR ha fatto giustizia del menefreghismo di chi amministra e ha tutelato i diritti del più debole. Chiediamo formalmente e ci aspettiamo che quei 7.500 euro non li paghi la Città, ma siano il dottor Stacca ed i suoi amici a tirarli fuori di tasca propria.

Per dovere, per decenza!

Altamura, 21 novembre 2008

 

MOVIMENTO CITTADINO ARIA FRESCA

 

TAR PUGLIA: AL COMUNE DI ALTAMURA, MOLTEPLICI E REITERATE VIOLAZIONI DELLE NORME”¦ MA NO? DAVVERO?!

CLICCA QUI PER LEGGERE L’ORDINANZA SOSPENSIVA DEL TAR PUGLIA (n. 670 del 19 novembre 2008). 

 Di seguito il ricorso presentato ad ottobre dai consiglieri comunale del PD di Altamura.

Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia – Bari

Ricorrono

i consiglieri comunali di Altamura, Cornacchia Michele, Diperna Saverio, Forte Giacinto, Genco Giuseppe, Loiudice Dionigi, Nicola Natuzzi, Petronella Francesco ed il Partito Democratico di Altamura in persona di Barile Antonio, Segretario pro tempore, rappresentati e difesi dall’avvocato Nicola Natuzzi del Foro di Bari;

contro

Il Comune di Altamura, in persona del Sindaco Dott. Mario Stacca, legale rappresentante pro tempore; Il Consiglio Comunale di Altamura, in persona del Presidente Geom. Lagonigro Nunzio, legale rappresentante pro tempore; Resistenti

per l’annullamento, previa sospensiva

– della Deliberazione di Consiglio Comunale di Altamura adottata in data 30 luglio 2008 n. 25 del Registro, recante determinazioni in relazione al Condono edilizio ex art. 32 della legge 47/85 e la concessione in uso a titolo oneroso di aree demaniali di proprietà comunale oggetto di edificazione abusive e ricadenti in zona C2 di espansione (allegato n. 1);

– della Deliberazione di Consiglio Comunale di Altamura adottata in data 30 luglio 2008 n. 26 del Registro, recante l’adozione ai sensi dell’art. 36 della legge regionale 22/2006 di variante parziale-organica al Prg modifica degli artt. 18 e 19 delle N.T.A. (allegato n.2);

– Deliberazione di Consiglio Comunale di Altamura adottata in data 30 luglio 2008 n. 27 del Registro, recante l’approvazione dei criteri e delle modalità applicative della legge regionale n. 33 del 15 novembre 2007: Recupero dei sottotetti, dei porticati, di locali seminterrati e interventi esistenti e di aree pubbliche non autorizzate(allegato n. 3);

– Deliberazione di Consiglio Comunale di Altamura adottata in data 30 luglio 2008 n. 28 del Registro, recante l’Adozione di Variante allo strumento urbanistico eseguito ai sensi degli artt. 21 e 27 della legge regionale 56/80, PDL in zona C2 di PRG, via P.Colletta, approvato con D.C.C. 245/96 e convenzionato il 21 gennaio 1999 (allegato n. 4);

– Deliberazione di Consiglio Comunale di Altamura adottata in data 30 luglio 2008 n. 29 del Registro, recante l’approvazione a norma dell’art. 21 della legge regionale 56/80 dello strumento urbanistico esecutivo per area in zona C.R e B2 di Prg, compresa tra le Vie Pompei, Sant’Agnese, San Salvatore, adottato con D.C.C. 53 del 17 dicembre 2007…(allegato n. 5);

– Deliberazione di Consiglio Comunale di Altamura adottata in data 30 luglio 2008 n. 30 del Registro, recante la riqualificazione e sistemazione esterna di “Cl. S.Vincenzo” mediante demolizione di immobile di proprietà comunale fatiscente e degradato: trasformazione suolo di sedime proprietà comunale da patrimonio disponibile a patrimonio indisponibile” (allegato n. 6);

– Deliberazione di Consiglio Comunale di Altamura adottata in data 30 luglio 2008 n. 31 del Registro, recante approvazione strumento urbanistico esecutivo – Settore – Area ricadente in Zona C2 di P.r.g. località parco del vecchio Bovio – adottato con D.C.C. n. 40 del 26 luglio 2006 …” (allegato n. 7);

– Deliberazione di Consiglio Comunale di Altamura adottata in data 30 luglio 2008 n. 32 del Registro, recante l’approvazione del Regolamento Comunale per le installazione di impianti per le Telecomunicazioni e radiotelevisione” (allegato n. 8);

– Deliberazione di Consiglio Comunale di Altamura adottata in data 30 luglio 2008 n. 33 del Registro, recante partecipazione al Bando Regionale di cui alla D.D.R. n. 247 del 24.4.2008. Realizzazione di un asilo nido comunale a Via Giovanni Paolo I. Variazione di Bilancio (allegato n. 9);

– di ogni altro provvedimento preordinato o connesso, ancorché successivo, in quanto lesivo della posizione dei ricorrenti.

 

In via preliminare

I ricorrenti consiglieri comunali di opposizione ed il circolo territoriale del partito politico di appartenenza, il Partito Democratico di Altamura, impugnano le deliberazioni in epigrafe meglio individuate adottate dal Consiglio Comunale di Altamura nella seduta del 30 luglio 2008, perché la formazione dell’ordine del giorno, la fase della convocazione, la costituzione dell’organo collegiale deliberante ed il procedimento di approvazione risultano viziati da gravi violazioni di legge che riverberano i loro effetti direttamente sui provvedimenti adottati che conseguentemente risultano affetti dalle medesime illegittimità, come si avrà cura di illustrare nel prosieguo.

Orbene, il principio della legittimazione dei consiglieri comunali ad impugnare gli atti adottati dall’organo di cui fanno parte, nell’ipotesi di violazioni procedurali direttamente lesive del munus rivestito dal componente dell’organo, risulta pacifico ed incontestato in giurisprudenza (ex plurimis Consiglio di Stato 19 ottobre 2007, Sez. I, n. 1773; Consiglio di Stato 7 novembre 2007 n. 5759, Tar Campania Napoli, Sez.I, 7 luglio 2005, n. 9405).

Lo stesso principio riconosce uguale legittimazione in capo all’organo costituzionalmente preposto alla definizione dell’indirizzo politico, il Partito di appartenenza dei singoli consiglieri, il quale risulta direttamente leso dal fatto che il gruppo consiliare (ovvero l’organo che rappresenta la sua proiezione nell’assemblea elettiva) abbia subito, come conseguenza delle gravi illegittimità procedurali, una lesione della funzione di cui è investito, interferente sul corretto esercizio del mandato conferitogli dagli elettori.

_____

 

Fatto

Il Presidente del Consiglio Comunale, sig. Lagonigro Nunzio, con avviso del 22 luglio 2008 (allegato n. 10) procedeva alla Convocazione del Consiglio Comunale in sessione straordinaria per i giorni 30 e 31 luglio alle ore 17,00 per l’esame degli argomenti indicati nell’ordine del giorno ivi allegato. La prima seduta del Consiglio iniziava alle ore 18,00 del 30 luglio 2008 per concludersi alle ore 4,00 del 31 luglio 2008, mentre la seconda seduta andava deserta.

Il Consiglio Comunale del 30 luglio iniziava con le comunicazioni del Sindaco e gli interventi a tema dei Consiglieri, proseguiva con una inversione dell’ordine del giorno che provocava l’anticipato esame e l’approvazione all’unanimità della mozione posta al punto n. 9 dell’ordine del giorno.

Il Consiglio passava quindi all’esame del 1° punto all’ordine del giorno con una trattazione e votazione che danno subito contezza delle gravi violazioni procedurali poste in essere.

Invero, l’esame del primo punto all’ordine del giorno, riguardante “la proposta di approvazione di una concessione in uso onerosa di beni in proprietà demaniale per consentire a privati richiedenti il successivo condono delle opere abusive su di esse in passato realizzate” per la sua particolarità (assenza di pareri, oscurità e contraddittorietà dei pareri resi, assenza della maggior parte dei dirigenti, profili di incompatibilità di un consigliere di maggioranza, confusione in ordine al contenuto della proposta, asserita incompetenza del Consiglio ad adottare il provvedimento, necessità di regolamentare con atti di carattere generale la materia della concessione in uso di aree demaniali, asseriti profili di responsabilità penale e contabile) risultava contrassegnato da una prima sospensione della seduta, disposta dal Presidente dell’Assemblea senza alcuna motivazione, a tempo indeterminato ed in assenza della decisione del Consiglio a maggioranza dei voti, e da una messe alluvionale di interventi dei consiglieri di opposizione e della stessa maggioranza, i quali ultimi presentavano un emendamento sulla proposta di deliberazione (cfr. pag. 83 del verbale di resocontazione n. 11 del 30 luglio 2008 allegato n. 11). Il Presidente del Consiglio riteneva di non poter dare inizio alla trattazione dell’emendamento sulla base del rilievo secondo cui la temporanea assenza del dirigente competente al rilascio del parere impediva qualsivoglia modifica al contenuto della proposta di deliberazione, cosicché il Sindaco invitava l’assessore proponente a ritirare la proposta al punto 1 dell’ordine del giorno, l’assessore Pasquale Firorelli ritirava il provvedimento (cfr. pag. 89 del verbale di resocontazione) ed il Presidente del Consiglio procedeva alla certificazione del ritiro del provvedimento con la seguente dichiarazione: “Il punto n. 1 è stato ritirato perché impossibilitati a procedere nelle modifiche richieste per assenza del dirigente” e subito dopo (alle ore 23:55 del 30 Luglio), sospendeva per la seconda volta la seduta senza motivazione alcuna, a tempo indeterminato ed in assenza della decisione del Consiglio.

Durante la sospensione il ricorrente ing. Giuseppe Genco, capogruppo del Partito Democratico, abbandonava l’aula nella convinzione che, ritirata la proposta n. 25 ed ormai superata la mezzanotte, non restasse altro da fare che dichiarare chiusa la riunione ed aggiornare il Consiglio alla successiva seduta del 31 Luglio, già convocata con il medesimo avviso del 22 Luglio (cfr. certificazione del 23 ottobre 2008 – allegato n. 19).

Sennonché, alla ripresa dei lavori del Consiglio dopo la seconda sospensione, non solo il Presidente decideva per il prosieguo dei lavori, ma accadeva che la proposta di deliberazione fatta oggetto di ritiro veniva inopinatamente rimessa in discussione (sic!!!). A questo punto, denunciando la sistematica violazione del regolamento di organizzazione e funzionamento del Consiglio comunale, i consiglieri di opposizione rimasti in aula, prima di svolgere gli interventi sulla proposta di deliberazione, prima formalmente ed inequivocabilmente ritirata e poi incredibilmente rimessa in discussione, proponevano una mozione d’ordine (cfr. pag. 93 del verbale di resocontazione).

Sulla mozione d’ordine riteneva di poter decidere il Presidente, senza l’ausilio del Segretario Comunale (cfr. pag. 99 del verbale di resocontazione), dichiarando chiusa la discussione, aperta la votazione ed ancora sospesa la seduta (all’1:00 del 31 Luglio, ancora senza motivazione, a tempo indeterminato, in assenza di alcuna decisione del Consiglio e per la terza volta!).

Alle ore 2:00 del 31 luglio il consigliere ricorrente Forte Giacinto,

unitamente a numerosi altri consiglieri, abbandonava l’aula sul presupposto che trascorsi sessanta minuti dall’ultima sospensione la seduta a norma di regolamento fosse ormai chiusa; mentre al contrario il Presidente del Consiglio dopo ottanta minuti di sospensione riprendeva i lavori e metteva in votazione la proposta già ritirata (cfr. verbale di resocontazione pag. 101).

A questo punto i consiglieri di opposizione rimasti in aula, dopo aver denunciato le gravissime violazioni delle fonti normative ed il clima di illegalità in cui versava ormai l’assemblea, abbandonavano l’aula consiliare in evidente segno di dissenso (cfr. verbale di resocontazione pag. 104).

Tutte le deliberazioni poste all’ordine del giorno a partire dalle ore 2:50 sino alle ore 3:40 del 31 luglio 2008 venivano approvate a tambur battente, pur riguardando importanti e delicate questioni di edilizia e di urbanistica (ma, tant’è!).

Sennonché le deliberazioni in epigrafe meglio indicate devono considerarsi illegittime per le seguenti argomentazioni, illustrate in ordine crescente di gravità, in punto di

 

Diritto

1. Violazione e falsa applicazione dell’art. 38, comma 2 del decreto legislativo 18 agosto 2000 n. 267. Violazione e falsa applicazione dell’art. 6, comma 3, dell’art. 33, comma 1, lettera a), dell’art. 98 comma 7 e dell’art. 81 commi 1, 2, 4 e 5, e dell’art. 82 commi 1 e 2 del Regolamento di organizzazione e funzionamento del Consiglio Comunale. Illegittima costituzione del Consiglio Comunale per violazione reiterata delle norme procedurali che disciplinano il suo funzionamento.

L’art. 38 comma 2 del decreto legislativo 18 agosto 2000 n. 267 dispone che “il funzionamento dei consigli comunali, nel quadro dei principi stabiliti dallo statuto, è disciplinato dal regolamento”.

L’art. 6 comma 3 del Regolamento di Organizzazione e funzionamento del Consiglio Comunale (allegato n. 12) a sua volta dispone che “il Presidente del Consiglio Comunale provvede al proficuo funzionamento dell’Assemblea Consigliare, modera la discussione sugli argomenti iscritti all’ordine del giorno e dispone che i lavori si svolgano osservando il presente Regolamento”.

Orbene la seduta del Consiglio comunale di Altamura del 30 e 31 Luglio 2008, nel corso della quale sono state emanate le delibere impugnate, si è svolto in un clima segnato dalla perdurante violazione del Regolamento, senza che il Presidente dell’assemblea provvedesse al proficuo funzionamento del Consiglio e tentasse di adoperarsi per la sua osservanza, come documentato inequivocabilmente già nella narrativa del fatto e come avremo cura di spiegare meglio in diritto nei punti che seguono.

 

1.1 Violazione della norma regolamentare che impone una durata massima alle riunioni del Consiglio Comunale.

L’art. 33 del Regolamento di organizzazione e funzionamento del Consiglio Comunale di Altamura stabilisce al suo primo comma lettera a) che ”La durata massima delle riunioni è di sei ore. In presenza di proposte con scadenza vincolata e perentoria la discussione potrà protrarsi oltre tale limite su richiesta del Presidente del consiglio” La seduta del Consiglio Comunale di Altamura del 30 luglio 2008 ha avuto una durata di oltre 10 ore (dalle 18 del 30 alle 4 del 31), così come documentato dallo svolgimento dei fatti, dal verbale di resocontazione n. 11 del 30 luglio 2008 e dalla stessa narrativa delle deliberazioni impugnate.

Il primo provvedimento all’ordine del giorno, che è poi divenuto la deliberazione n. 25 del Registro delle deliberazioni del Consiglio Comunale, è stato messo in votazione alle ore 2:20 del 31 luglio 2008 (cfr. pag. 3 del medesimo provvedimento), quindi, oltre le 6 ore in cui devono per Regolamento concludersi i lavori di una seduta di Consiglio Comunale.

Naturalmente e vieppiù questo è accaduto nell’adozione delle successive deliberazioni: la deliberazione n. 26 è stata posta all’esame del Consiglio Comunale alle 2:50 del 31 luglio (cfr. pag. 1 del medesimo provvedimento); la deliberazione n. 27 è stata posta all’esame del Consiglio Comunale alle 3:15 (cfr. pag. 1 del provvedimento allegato); la deliberazione n. 28 alle 3:20 (cfr. pag. 1 dell’allegato) e via di seguito a tambur battente fino alle 3:50.

Tra l’altro, l’esame della natura dei provvedimenti adottati lascia facilmente evincere che nessuno di essi aveva o ha avuto una “scadenza vincolata o perentoria”, che in qualche modo potesse fondare la richiesta del Presidente di procedere ad oltranza.

Vi è di più.

A fronte del rilievo formulato dai ricorrenti e da altri consiglieri in ordine all’illegittimo protrarsi della seduta di Consiglio oltre l’orario stabilito dal Regolamento (cfr. pag. 92 del verbale di resocontazione), il Presidente dell’Assemblea non riteneva opportuno neanche formalizzare la richiesta diprosieguo, meno che mai ravvisava la necessità di motivare tale richiesta e di sottoporla alla decisione del Consiglio a maggioranza dei voti, così come richiesto dal Regolamento.

Vero è che il protrarsi dei lavori appariva davvero ingiustificabile, ove si consideri la circostanza che il Presidente del Consiglio Comunale con l’avviso del 22 luglio 2008 convocava contemporaneamente duesedute: una per il 30 e l’altra per il 31 luglio 2008, per cui, a maggior ragione, il Presidente poteva e doveva sciogliere la seduta ed aggiornarla  per il giorno successivo, anziché procedere “nottetempo” ed illegittimamente.

La illegittima protrazione dei lavori del Consiglio Comunale ha senz’altro riverberato i propri effetti vizianti nei confronti dei provvedimenti impugnati.

 

1.2. Violazione della regola che impone alle sospensioni delle riunioni del Consiglio Comunale modalità determinate, termini definiti ed un limite massimo di durata.

L’art. 98 comma 7 del Regolamento di organizzazione e funzionamento del Consiglio Comunale dispone che: “Ogni sospensione dei lavori delle riunioni deve essere decisa dal Consiglio a maggioranza dei voti su proposta motivata del Presidente, di un Consigliere o del Sindaco. La proposta di sospensione non può essere a tempo indeterminato e non può in ogni caso superare i sessanta minuti “.

Risulta documentalmente provato con gli atti allegati al fascicolo di parte, il ridetto verbale n. 11 del 30 luglio 2008 e le deliberazioni da 25 a 33 del Registro 2008 (cfr. pag. 57, pag. 89 e pag. 100 del verbale di resocontazione), che vi sono state ben tre sospensioni del Consiglio.

Tutte e tre sono state disposte dal Presidente a tempo indeterminato, senza che lo stesso ravvisasse l’opportunità di formulare una proposta motivata e senza che qualsivoglia proposta di sospensione fossa sottoposta alla votazione del Consiglio e decisa a maggioranza dei voti.

Vi è di più.

La violazione del regolamento sul punto in questione si appalesa ancora più grave ove si consideri che l’ultima delle tre sospensioni, e precisamente quella che va dal ritiro della proposta di deliberazione allibrata al n. 1 dell’ordine del giorno (cfr. pag. 89 del verbale di resocontazione) e la ripresa dei lavori con la messa in votazione dello stesso provvedimento in precedenza ritirato, è durata circa 80 minuti (dall’1:00 alla 2:20 del 31 luglio), ben oltre il termine previsto dal Regolamento, alla stregua del quale la sospensione non deve superare i 60 minuti.

 

1.3 Illegittima convocazione della riunione di Consiglio Comunale.

Come evidenziato nell’esposizione del fatto, alle ore 2:00, il ricorrente Forte Giacinto abbandonava l’aula sul presupposto che essendosi ormai la sospensione protratta ben oltre il limite dei sessanta minuti fissato dal regolamento, al Presidente non restasse altro da fare che dichiarare chiusa la riunione (cfr. pag. 90 e pag. 101 del verbale di resocontazione).

Pare altresì opportuno segnalare che dopo l’ultima sospensione di 80 minuti oltre al ricorrente Forte Giacinto, risultavano assenti anche i consiglieri Genco Giuseppe, Petronella Francesco, Genco Pietro, Lo russo Carlo e Cornacchia Angela (cfr. pag. 101 del verbale di resocontazione e pag. 4 della delibera n. 25/08).

Riguardo a questi ultimi consiglieri, con particolare riguardo al ricorrente Forte Giacinto, deve ritenersi che dalla violazione dell’art. 98 comma 7 consegua come effetto ulteriore la violazione dell’art. 81 del Regolamento che disciplina le modalità di convocazione dei lavori delle adunanze del Consiglio.

Invero l’illegittimo prosieguo oltre il termine fissato dal Regolamento risulta perfettamente assimilabile, per i consiglieri assenti alla ripresa dei lavori e già presenti al momento della sospensione, alla fattispecie dell’omessa notifica della convocazione del Consiglio.

Trattasi ancora di gravi violazioni del Regolamento di organizzazione e funzionamento del Consiglio che riverberano effetti invalidanti su tutti i provvedimenti impugnati.

 

2. Violazione e falsa applicazione dell’art. 25 comma 3 dello Statuto della città di Altamura e dell’art. 6 comma 6, art. 13, art. 37 comma 3, art. 39 commi 1, 2 e 10, dell’art. 40 comma 1, dell’art. 103 e dell’art. 104 comma 3 lett. e) ed f), comma 4 e comma 12, del Regolamento di organizzazione e funzionamento del Consiglio Comunale.

L’art. 25, comma 3, dello Statuto (allegato n. 13) e l’art. 6, comma 6, del Regolamento, stabiliscono la regola secondo cui – Nell’esercizio delle sue funzioni il Presidente si ispira a criteri di imparzialità intervenendo a difesa delle prerogative del Consiglio e dei singoli consiglieri -.

Nella seduta del 30 e 31 luglio 2008 al contrario grave risulta il pregiudizio arrecato, dalle decisioni del Presidente del Consiglio, alle prerogative del Consiglio e dei consiglieri tutti.

 

2.1. Violazione della procedura per l’esame di emendamenti (art. 39 e 104, comma 3, lette e) ed f), e comma 12 del Regolamento).

Invero ai sensi dell’art. 39 comma 1, 2 e 10 del Regolamento “in sede di esame di una proposta di deliberazione, in Consiglio Comunale… possono essere presentate proposte di emendamenti …da tutti i consiglieri e degli emendamenti da trattare deve essere data lettura al Consiglio e sono a disposizione di tutti i consiglieri”, mentre l’art. 104 al comma 3 lettere e) ed f) ed al comma 12 disciplina le modalità di trattazione, di illustrazione, di discussione e di votazione degli emendamenti.

Il consigliere Nicola Clemente, capogruppo di Forza Italia, durante la discussione della 1° proposta di deliberazione i nserita nell’ordine del giorno presentava un emendamento (cfr. pag. 83 del verbale di resocontazione) .

Il Presidente riteneva di non poterlo porre in discussione e vieppiù in votazione per la temporanea assenza del dirigente competente al rilascio del parere ex art. 40 comma 1 del Regolamento; anche se, alla stregua dei principi generali dell’ordinamento e secondo l’espressa previsione del comma 3 dell’art. 37 del Regolamento, gli uffici del Comune ed i dirigenti sono tenuti a fornire tempestivamente tutte le informazioni utili per l’esame della proposta ed il supporto tecnico necessario per l’eventuale stesura di emendamenti.

Ma in ogni caso, poiché il Presidente decideva di proseguire con i lavori ne seguiva il logico e legittimo ritiro della proposta con la dichiarazione (riportata a pag. 89 del verbale di resocontazione): “Non è possibile modificarlo, pertanto viene ritirato” ed il Presidente del Consiglio certificava il ritiro affermando che “Il punto n. 1 è stato ritirato perché impossibilitati a procedere nelle modifiche richieste per assenza del dirigente”. Subito dopo la seduta veniva sospesa.

Ciò detto, il fatto davvero stupefacente è che al ritorno in aula ben oltre la mezzanotte il Presidente del Consiglio inopinatamente rimetteva in discussione la proposta di deliberazione di cui al n. 1 dell’ordine del giorno, già formalmente ritirata mezz’ora prima (!!!) sorvolando sic et simpliciter sulla presentazione della proposta di emendamento.

Mentre si analizzeranno nel prosieguo le gravissime violazioni di legge derivanti dal fatto di reintrodurre nell’ordine del giorno dei lavori del Consiglio una proposta di delibera già formalmente ritirata, qui occorre dire del “grave vulnus” alle prerogative del Consiglio e dei consiglieri, giacché l’emendamento proposto dal Presidente del gruppo di Forza Italia veniva di fatto, a seguito dell’incredibile “passo del gambero” operato dal Presidente del Consiglio, ritenuto definitivamente irricevibile per la temporanea assenza dei dirigenti competenti ad esprimere il parere, ovvero di coloro ai quali, è bene ribadirlo, la legge ed il regolamento “impongono di fornire tempestivamente al Consiglio la collaborazione, i pareri tecnici e le informazioni utili per l’esame della proposta e degli emendamenti”.

Ben può affermarsi dunque che il Presidente dell’assemblea, lungi dall’intervenire a tutela delle prerogative del Consiglio, si è al contrario adoperato affinché la funzione del consiglio e dei consiglieri fosse calpestata e mortificata.

 

2.2. Violazione della procedura per l’esame della mozione d’ordine (art. 84, comma 1 e 2, art. 101, comma 1 lett. a), e commi 2 e 3 del Regolamento).

Alla ripresa dei lavori del Consiglio dopo la seconda sospensione, i consiglieri di opposizione, a seguito della “drammatica” decisione del Presidente dell’assemblea di riaprire la discussione sul punto dell’ordine del giorno già ritirato, proponevano una mozione d’ordine ex art. 101 comma 1 lett. a) del Regolamento (cfr. pag. 93 del verbale di resocontazione).

Ebbene il Presidente del Consiglio, ormai in preda al desiderio di assecondare quanti gli avevano imposto l’inopinato “revirement”, riteneva di poter decidere immediatamente in assenza del parere del dirigente facente funzione del Segretario Comunale assente, affermando che “Non abbiamo bisogno di avvalerci del Segretario per questo problema………Non c’è bisogno che certifichi il Segretario, certifico io”(cfr. pagg. 98 e 99 del verbale di resocontazione).

Tale comportamento integra la violazione dell’art. 84 comma 2 del Regolamento, il quale stabilisce “Il Presidente esercita i poteri previsti dal presente Regolamento e ne cura l’attuazione. Egli, sentito il Segretario, decide in merito alle questioni di applicazione del Regolamento poste dai Consiglieri con mozione d’ordine”, oltre che dell’art. 101, comma 3, il quale stabilisce che “Sulle mozioni d’ordine di cui alla lettera a) del precedente comma 1, decide il Presidente, sentito il Segretario…”.

 

2.3. Violazione del procedimento di valida formazione dell’ordine del giorno e della volontà del Consiglio Comunale (art. 103, punto 4, art. 36 ed art. 37 del Regolamento).

Il Consiglio Comunale ed il suo Presidente hanno commesso gravissima violazione del Regolamento perché dopo aver provveduto al ritiro di una proposta di deliberazione ai sensi dell’art. 103, punto 4, “Il ritiro di una proposta può altresì avvenire anche verbalmente…nel corso della seduta del Consiglio Comunale, anche se ne è già iniziata la discussione purché non abbiano avuto inizio la trattazione degli eventuali emendamenti o le dichiarazioni di voto”, ha poi rimesso in votazione lo stesso provvedimento in precedenza ritirato.

Invero nella seduta del 30 Luglio alle ore 23:55 il Presidente del Consiglio, a seguito delle richieste del Sindaco e dell’assessore proponente procedeva al formale ritiro della proposta n. 74/2007 affermando testualmente: “Il punto n. 1 è stato ritirato perché impossibilitati a procedere nelle modifiche (emendamento) richieste per assenza del dirigente” (cfr. pag. 89 del verbale di resocontazione); subito dopo sospendeva per la seconda volta la seduta senza motivazione alcuna, a tempo indeterminato ed in assenza della decisione del Consiglio.

Non è dato sapere, quale sia stato il contenuto dell’interlocuzione tra il Sindaco, la Giunta ed i Consiglieri di maggioranza, fatto sta che al ritorno in aula ben oltre la mezzanotte il Presidente del Consiglio, in un progressivo aumento del suo desiderio di raggiungere ad ogni costo l’obiettivo affidatogli, raggiungeva il colmo dell’audacia rimettendo inopinatamente in discussione la proposta di deliberazione di cui al n. 1 dell’ordine del giorno, già formalmente ritirata mezz’ora prima (!!!).

Tale modus procedendi oltre a confliggere con gli artt. 36 e 37 del Regolamento di organizzazione e funzionamento del Consiglio Comunale, integra la palese violazione dei principi generali del nostro ordinamento.

Invero il ritiro di una proposta di deliberazione ha il significato di eliminazione integrale con radicale modifica dell’ordine del giorno, in altri termini è come se la proposta di deliberazione fosse inesistente o giammai iscritta all’ordine del giorno.

Non può essere altro che questo l’effetto giuridico ed il significato del provvedimento di ritiro disposto dal Presidente, per il Collegio nel suo insieme, oltre che per i consiglieri che da quel momento in poi hanno abbandonato i lavori del Consiglio.

Orbene il principio affermato dal primo comma dell’art. 37 del Regolamento, secondo cui nessuna proposta può essere sottoposta a deliberazione se non risulta iscritta nell’ordine del giorno, ha un solido fondamento logico, prima che giuridico, risulta infatti pacifico in giurisprudenza (cfr. TAR Sicilia Catania, 6 febbraio 2007, n. 204) e va interpretato sistematicamente con le norme che disciplinano il procedimento di presentazione, di esame e di ritiro delle proposte di deliberazione con la conseguenza che nella fattispecie de quo risulta violato l’intero iter procedimentale di approvazione delle delibere impugnate.

Tali violazioni risultano, se possibile, ancora più gravemente e direttamente lesive del “munus” rivestito dai componenti dell’organo elettivo, nei confronti di quei consiglieri (tra i quali il ricorrente ing. Giuseppe Genco) che hanno abbandonato l’aula durante la sospensione seguita al ritiro della proposta n. 74/08 diventata la delibera n. 25/08.

Riguardo a questi ultimi consiglieri, presenti all’atto del ritiro ed assenti alla ripresa dei lavori, non può esservi alcun dubbio sul fatto che la mancata comunicazione dell’ordine del giorno “aggiuntivo” costituito dalla surrettizia reintroduzione della proposta già ritirata, determina l’illegittimità di ogni provvedimento assunto, producendo un effetto che si attesta oltre il profilo formale poiché va ad incidere sostanzialmente sul diritto all’ufficio che non appartiene solo all’organo collegiale, ma anche personalmente e separatamente a ciascun consigliere (in tal senso T.A.R. Lazio Latina, sez. I, 16 ottobre 2007, n. 855).

Riguardo poi al ricorrente consigliere capogruppo Giuseppe Genco, deve rilevarsi l’ulteriore lesione costituita dal fatto che nella sua qualità di presidente del gruppo consiliare non ha potuto partecipare alla conferenza dei capigruppo, organo designato a fissare l’ordine del giorno ed a programmare lo svolgimento dei lavori delle adunanze del Consiglio, ai sensi dell’art. 82 comma 2 del Regolamento.

 

3. “Dolosa” violazione del Regolamento di organizzazione e funzionamento del Consiglio Comunale; Violazione dell’art. 97 della Costituzione e dei canoni fondamentali dell’azione amministrativa; Eccesso di potere: sviamento.

L’allegato verbale di resocontazione stenotipica in simultanea della seduta del Consiglio comunale di Altamura del 30 luglio 2008, costituisce senz’altro prova sufficiente ai fini dell’accertamento della gravità delle violazioni di Legge e Regolamento poste in essere; risultano invece molto utili, al fine di fornire la prova della “dolosa” violazione delle fonti normative, le riprese audiovisive (cfr. dischetti dvd allegato n. 14) della medesima seduta realizzate e trasmesse in diretta (in virtù di un vincolo contrattuale) dall’emittente televisiva Canale 2. In particolare da alcuni interventi fuori microfono (dunque non riportati dal verbale n. 11) si evince con chiarezza inequivocabile che il Presidente del Consiglio era stato edotto dal Segretario comunale facente funzione in ordine  “all’oggettività” delle violazioni commesse, ma anche “invitato” a tener fermo il suo operato sulla base del rilievo che “tanto non vi è sanzione” (cfr. in particolare il dischetto n. 2 al minuto 4.03). Emerge dunque la figura dell’eccesso di potere nella forma dello sviamento, poiché il Presidente ha ritenuto di esercitare i poteri di cui all’art. 39 comma 1 della Legge 267/00 e dall’art. 6 del Regolamento “sorvolando allegramente” sul rispetto dei canoni fondamentali dell’azione amministrativa, delle leggi e del Regolamento non già per difendere le prerogative del Consiglio e dei singoli consiglieri ispirandosi a criteri di imparzialità, ma all’esclusivo fine di garantire “purchessia” l’approvazione delle proposte di delibere, nell’ordine stabilito e senza alcuna modifica, anche a costo di umiliare “svuotandolo di senso” il ruolo del Consiglio e dei consiglieri. Per quanto attiene il “singolare e significativo” rilievo secondo cui nessuna sanzione potrebbe derivare dalla messe di violazioni commesse, pare sufficiente rilevare che il principio del giusto procedimento desumibile dall’art. 97 della Costituzione serve proprio a consentire alla pubblica amministrazione una migliore soddisfazione dell’interesse pubblico attraverso una gestione più razionale e più democratica del potere” (cfr. tra le altre per la sua efficacia argomentativa T.A.R. Catania 31.1.1994 n. 67, in Foro it. 1994, III 448); ed a fortiori dunque deve ritenersi che, il rispetto delle regole e della partecipazione “funzionale” dei consiglieri costituiscono uno dei momenti chiave della trasparenza dell’attività amministrativa.

 

Istanza di sospensiva

La disamina che precede, avendo messo in luce le ripetute violazioni di legge e l’eccesso di potere che hanno direttamente e gravemente leso il munus dei consiglieri, non può lasciare dubbi sulla fondatezza dei motivi di ricorso.

Emerge anche, sotto diversi profili, il periculum in mora.

Le delibere impugnate essendo tutte già esecutive potrebbero esaurire il loro effetto nei confronti dei soggetti cui sono rivolte, come ad esempio la delibera di Consiglio Comunale n. 25/2008 o ancora quelle in ordine successivo, quindi rendere del tutto inutile la decisione di merito che dovesse eventualmente annullarle.

Ancora più grave nei limiti dell’interesse di parte ricorrente appare il pericolo che l’attuale amministrazione creda come continua a dimostrare il suo agire, di poter far a meno di applicare ed eseguire il regolamento.

Invero nonostante il 2 Settembre 2008, il Presidente del Consiglio comunale di Altamura sia stato richiamato dal Prefetto di Bari alla scrupolosa osservanza delle norme di legge, statutarie e dei regolamenti, (allegato n. 15) egli, incurante di ogni pur autorevole richiamo, convocava le sedute di consiglio dell’ 8 e del 15 ottobre 2008 rispettivamente in data 6 e 13 ottobre (allegati nn. 16 e 17) senza alcuna motivazione riguardo all’eccezionalità ed all’urgenza delle sedute e per quanto attiene la convocazione per la seduta dell’ 8 ottobre finanche in violazione del termine “libero” di due giorni, in palese violazione dell’art. 81 comma 4 del Regolamento (cfr. nota al prefetto del 6 ottobre 2008 – allegato n. 18).

In altri termini, poichè l’Amministrazione Comunale di Altamura agisce nella convinzione di poter fare a meno delle regole del gioco, sul presupposto che “tanto non vi è sanzione”, esplicitato durante la seduta notturna del 30 e 31 luglio, sembra attuale e sopratutto irreparabile, in mancanza di una tutela immediata, la lesione dei diritti e della “funzione” dei consiglieri comunali ricorrenti.

P.Q.M.

Voglia l’Ecc.mo Collegio adito, previa concessione della misura cautelare della sospensione o di altra idonea, annullare i provvedimenti in epigrafe meglio indicati, con ogni ulteriore conseguenza di legge anche in ordine alle spese del presente giudizio. Con ogni riserva.

Bari, 24 ottobre 2008

Avv. Nicola Natuzzi

ALLA RICERCA DEL BENE COMUNE

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ALLA RICERCA DEL BENE COMUNE

Percorso di formazione per la cittadinanza attiva

 

Ad Altamura un ciclo di incontri nel nome di Tommaso Fiore,
promosso dal Circolo delle Formiche e dall’Assessorato regionale al Mediterraneo, con la collaborazione del MeetUp di Beppe Grillo “Il Grillaio”, il Comitato Acquamura, l’Associazione Linkyouth, il Cineforum Rythmus e il Movimento civico Aria Fresca. Primo appuntamento sabato 15 novembre.

  

In un momento in cui sembra prevalere l’individualismo più sfrenato, è importante riaffermare con forza il primato dei beni che appartengono a tutti e difenderli da chi vuole piegarli ad interessi di parte.

E’ questo l’obiettivo del ciclo di incontri organizzato ad Altamura dal Circolo delle Formiche, in collaborazione con l’Assessorato al Mediterraneo della Regione Puglia e con il contributo di idee di altre associazioni cittadine, sul tema “Alla ricerca del Bene Comune”, nell’ambito della Scuola di formazione politica e amministrativa intitolata a Tommaso Fiore. Un argomento che verrà affrontato con personalità di rilievo del mondo accademico, del volontariato e del giornalismo sotto vari profili: il consumo consapevole, l’acqua, la salute, l’informazione e la criminalità, la società multiculturale, il rispetto delle regole della convivenza civile, i beni collettivi e i beni pubblici, un modello di sviluppo che privilegi le persone e non solo il mercato.

Il primo appuntamento è previsto sabato 15 novembre alle 18,30 nell’Istituto Regina Margherita di Altamura a porta Matera. Si discuterà di “Consumo consapevole, sobrietà e decrescita felice”, con Francesco Gesualdi (Centro Nuovo Modello di Sviluppo) e Aniello De Padova (Consorzio Costellazione Apulia). Introdurrà Pasquale Dibenedetto (Circolo delle Formiche). Coordinerà Raffaele Difonzo (Gruppo d’Acquisto Solidale Chiacchiereffrutt).

 

«La Scuola di Formazione Politica “Tommaso Fiore”, promossa dal “Circolo delle Formiche” – spiega il presidente dell’associazione Prof. Giuseppe Dambrosio – nasce dall’esigenza di formare un luogo di studio, incontro e confronto capace di ricostruire il desiderio di impegnarsi, capire, progettare ed elaborare modalità di convivenza e partecipazione civile e sociale alla vita locale e non. Un luogo che non persegue l’indottrinamento di partito ma lo sviluppo delle capacità critiche, rivolto non alle prossime elezioni ma alle prossime generazioni. Con questo percorso di formazione – aggiunge – si vuole stimolare la capacità di pensare, di interpretare criticamente le problematiche della società e vivere con partecipazione le forme di rappresentanza democratica. Una scuola di politica vista dunque come “arte di dirimere i conflitti”, interessarsi ai problemi delle persone e alle necessità della comunità e alle particolarità dell’Alta Murgia. In sintesi: i valori, la cultura e i luoghi in cui spese la sua attività politica e pedagogico-didattica Tommaso Fiore, a cui la Scuola è dedicata».

 

La scuola è stata pensata come luogo libero, aperto al contributo di tutti, dalle formazioni già impegnate sulla scena politica ai mondi del volontariato, dell’associazionismo, della cultura e dell’economia. L’obiettivo è coinvolgere i cittadini, senza rivendicazioni e senza paletti precostituiti, in un progetto di formazione e partecipazione che vada oltre le contingenti scadenze elettorali, che diventi presidio di attenzione sul vivere civile della comunità locale nella quale è inserita.

«L’obiettivo – sottolinea Dambrosio – è anche quello di  combattere il provincialismo nostrano attraverso il confronto con personaggi ed esperienze significative nel panorama nazionale, nella speranza di portare una ventata di ossigeno in una realtà arroccata a luoghi comuni,  nella quale non si favorisce la partecipazione dei cittadini alla vita politica e amministrativa. Purtroppo i partiti, ormai in crisi, non svolgono più il ruolo di aggregazione e di crescita culturale come in passato».

 

Il progetto, un percorso di formazione per la cittadinanza attiva, è stato concepito insieme ad altre realtà associative come il MeetUp di Beppe Grillo “Il Grillaio”, il Comitato Acquamura, l’Associazione Linkyouth, il Cineforum Rythmus e il Movimento civico Aria Fresca. È sostenuto dalla società COBAR (Costruzioni Barozzi).

 

Per comprendere l’attualità di Tommaso Fiore proprio sotto il profilo dei Beni Comuni e dell’impegno politico attivo, illuminante è l’introduzione scritta da D.M. Fazio al saggio Tommaso Fiore, Platone, Ione Protagora, Gorgia, nella quale emerge la concezione della politica dell’illustre meridionalista altamurano: «Fiore tra le righe della sua tesi, ha detto che la nuova politica deve avere come scopo la giustizia ed il miglioramento dei cittadini e non già il potere , il prestigio e l’arricchimento personale. E quando ha scritto che è lecito darsi alla vita pubblica solo dopo essersi impadroniti della retta filosofia, ha inteso dire che la nuova politica deve essere fondata sulla conoscenza, la più scientificamente esatta che sia possibile, sia delle condizioni nelle quali è chiamata ad operare, sia dei bisogni e delle aspirazioni di coloro in nome dei quali ambisce agire. Essa, dunque, non può mai ridursi a vuota oratoria, a comunicazione, come diremmo oggi, ma deve abbinare esatta conoscenza reale e capacità progettuale, concretezza e slancio utopico ideale».  

 

«Tommaso Fiore – conclude il professor Dambrosio – ha speso tutta la vita  per affermare un’idea nobile della politica, ancorata al perseguimento degli interessi generali. Nella sua breve esperienza di sindaco, con passione e determinazione, attuò provvedimenti che miravano a soddisfare i bisogni  reali dei cittadini e a ridare lustro alla città di Altamura, dominata negli anni ’20 da gruppi di potere intenti a perseguire esclusivamente i propri interessi».

 

Il ciclo si concluderà il 13 febbraio con la presentazione del catalogo “Tommaso Fiore e Altamura, L’intellettuale, il politico, l’amministratore”, edito dal Circolo delle Formiche, frutto di un precedente progetto culturale”.

  

ASSOCIAZIONE CULTURALE “CIRCOLO DELLE FORMICHE”

Ufficio Stampa: Pasquale Dibenedetto

  

DI SEGUITO TUTTE LE INFORMAZIONI UTILI SUL PROGRAMMA.

 

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DATE, TEMI E RELATORI DEGLI INCONTRI IN PROGRAMMA

 

Tutti gli incontri si terranno alle 18.30 presso il Regina Margherita (Porta Matera). Saranno disponibili in formato video e audio su www.tommasofiore.it 

  

15 NOVEMBRE 2008

Francesco Gesualdi (Centro Nuovo Modello di Sviluppo) e Aniello De Padova (Consorzio Costellazione Apulia). Introduce Pasquale Dibenedetto (Circolo delle Formiche). Coordina Raffaele Difonzo (Gruppo d’Acquisto Solidale Chiacchiereffrutt).

Consumo consapevole, sobrietà e decrescita felice.

  

25 NOVEMBRE 2008

padre Alex Zanotelli e Michele Difonzo. Coordinano Carlo Colonna (Comitato Acquamura) e Michele Loporcaro (MeetUp di Beppe Grillo “il Grillaio”).

Acqua, un “affare” dei cittadini.

  

5 DICEMBRE 2008

Luigi Perrone (Professore di Sociologia delle migrazioni e delle culture – Università di Lecce), Dorothy L. Zinn (Antropologa – Associazione Tolbà di Matera). Introduce Mino Vicenti (Associazione Linkyouth). Coordina Gianluigi De Vito (Giornalista – La Gazzetta del Mezzogiorno).

(A)zioni plurali, democrazia e partecipazione nella società multiculturale.

  

12 DICEMBRE 2008

Maurizio Portaluri (Medicina Democratica) e Fernando D’Angelo (Cittadinanza Attiva Puglia). Introduce Michele Lospalluto (Sindacalista RdB). Coordina Giuliano Foschini (Giornalista – la Repubblica).

A trent’anni dalla riforma sanitaria: la salute è ancora un bene prezioso?

  

17 DICEMBRE 2008

Giovanni Impastato e Umberto Santino (Centro siciliano di documentazione Giuseppe Impastato), Fabio Dell’Olio (Giornalista – Associazione Libera). Coordina Giuseppe Dambrosio (Circolo delle Formiche).

Informazione e criminalità organizzata.

  

9 GENNAIO 2009

don Rocco Dambrosio (Docente di Filosofia Politica – Pontificia Università Gregoriana di Roma, Facoltà Teologica Pugliese di Molfetta) e Gaetano Piepoli (Professore Ordinario di Diritto Privato – Università di Bari). Coordina Stefano Boccardi (Giornalista – La Gazzetta del Mezzogiorno).

Il potere e le regole.

  

16 GENNAIO 2009

Michele Costantino (Professore Ordinario di Diritto Privato – Università di Bari) e Roberto Rossi (Magistrato – Tribunale di Bari).

Beni collettivi, beni pubblici, affari privati.

  

30 GENNAIO 2009

Tonino Perna (Professore di Sociologia Economica – Università di Messina) e Federico Pirro (Professore Associato di Scienze Storiche e Sociali – Università di Bari). Introduce Giacinto Fiore (Circolo delle Formiche). Coordina Vincenzo Rutigliano (Giornalista – Il Sole 24 Ore).

Globalizzazione, mercato e persone.

  

GENNAIO 2009

Occidente liberale: etica, politica, economia.

Rassegna di film a cura di Luigi Abiusi, presso Cineforum Rythmus (vico Saverio Mercadante, di fronte Chiesa S. Nicola).

  

13 FEBBRAIO 2009

Presentazione del catalogo Tommaso Fiore e Altamura, L’intellettuale, il politico, l’amministratore. Intervengono: Vito Antonio Leuzzi, Tommaso Fiore, i curatori Giuseppe Dambrosio e Anna Gervasio. Coordina Pasquale Dibenedetto (Circolo delle Formiche).

  

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INFORMAZIONI GENERALI SULL’INIZIATIVA

  

IDEAZIONE

Giuseppe Dambrosio, Ivan Commisso, Enzo Colonna, Pasquale Dibenedetto, Giacinto Fiore, Donato Pistone, Enza Rella, Antonio Staffieri

 

COORDINAMENTO

Giuseppe Dambrosio

 

UFFICIO STAMPA

Pasquale Dibenedetto

333.4225560

 

CONTATTI

info@tommasofiore.it 

www.tommasofiore.it 

Tel. e fax 080.3141329

Tel. 349.8754486

  

LA CAROVANA ANTIMAFIE 2008 FA TAPPA AD ALTAMURA L’11 NOVEMBRE

In viaggio per i diritti, la democrazia, la giustizia sociale. La Carovana antimafie è una iniziativa organizzata da Libera, Arci e Avviso Pubblico, un lungo viaggio di oltre due mesi,  circa 100 tappe che toccheranno tutte le Regioni d’Italia con appuntamenti itineranti, volti a sensibilizzare la cittadinanza sul tema della lotta alle mafie, sulla sicurezza sul lavoro e la lotta a qualsiasi forma di razzismo  con modalità di coinvolgimento diverse: dal momento di riflessione ed incontri con magistrati e familiari di vittime di mafie a quello di gioco, dal convegno allo spettacolo, dalla proiezione di film all’ animazione per i più piccoli.

I temi nazionali portati avanti dalla Carovana Antimafie saranno coniugati con le specificita’ del territorio, in quello che vuole essere un momento collettivo di riflessione e proposta. Nata nel 1994 su iniziativa dell’ARCI, la Carovana si è arricchita di nuovi compagni di viaggio ogni anno e ha esteso nel corso di questi anni il suo raggio d’azione; dapprima, aumentando progressivamente il numero delle tappe e diventando nel 2002 carovana nazionale. La 12° Carovana Nazionale antimafia sarà dedicata al 60° anniversario della Costituzione e della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo.

Il giorno 11 novembre 2008, alle ore 18:00 presso la sala convegni Tommaso Fiore di Altamura la Carovana Antimafie farà per la prima volta tappa nella nostra città.

L’evento, patrocinato dal Comune di Altamura e grazie alla collaborazione del periodico di  informazione e cultura Free, rappresenta l’occasione per diffondere la conoscenza di realtà e progetti locali, che coinvolgono i cittadini in progetti di riflessione e di educazione alla legalità. Lo scopo di un dialogo sui temi dell’antimafia è fare sistema. La reazione alle diverse forme di criminalità deve nascere dal basso e dall’operare congiunto dei singoli individui, delle istituzioni, delle associazioni, della scuola. Da qui nasce l’idea di unire in un’unica manifestazione un momento di dialogo con i bambini e le insegnanti delle scuole primarie di Altamura, con una riflessione più matura sulla criminalità attuale e sulla possibilità di praticare ancora i valori della legalità.  La seconda edizione de Il Giornale dei bambini di Altamura è la vetrina più trasparente di pensieri incontaminati, positivi e colmi di fiducia sull’importanza del rispetto delle regole in una società. È esempio concreto di come i bambini vogliano sentirsi protagonisti delle scelte della vita pubblica. Nella prima parte della serata si tornerà a discutere dei principi fondamentali della Costituzione, con riferimento alle esperienze vissute nel contesto scolastico e in quello sociale da bambino. Interverrà don Nunzio Falcicchio, tra i primi sostenitori del progetto.

Si proseguirà con un dialogo sulla criminalità, traendo spunti di riflessione dai contenuti del libro del nostro concittadino Carlo Vulpio. Interverranno l’autore, Carlo Vulpio (giornalista del Corriere della sera), Roberto Romano (tenente del Comando dei Carabinieri di Altamura), Rosangela Colucci (preside dell’IPSIA di Altamura) e i ragazzi del movimento Ammazzateci tutti.

L’evento sarà introdotto e moderato da Valentina D’Aprile (referente Libera – Bari).

A conclusione verrà allestito un piccolo banchetto della legalità, con i prodotti di Libera Terra.

Aderiscono attraverso una partecipazione attiva il gruppo Scout Agesci e il movimento Migrantes.

Per maggiori informazioni visita il sito web www.carovanaantimafia.it

 

CONTINUA LA MOBILITAZIONE CITTADINA IN DIFESA DI UN BENE COMUNE COME PIAZZA CASTELLO

A conclusione della SEDUTA PUBBLICA MONOTEMATICA DEL CONSIGLIO COMUNALE DI ALTAMURA [clicca qui], che si è svolta lunedì 3 novembre, il sindaco annunciò che sabato 8 novembre, ore 15:30, si sarebbe tenuta, in Comune, una discussione pubblica sul progetto (approvato dalla giunta comunale il 25 giugno 2008) di realizzazione di tre piani di parcheggi interrati e di una galleria commerciale a piano terra in Piazza Matteotti (ex Castello), destinati a rimanere, per 90 anni, nella quasi esclusiva disponibilità della ditta GEDI proponente il progetto.

La seduta consiliare di lunedì si interruppe traumaticamente a seguito del venir meno del numero legale necessario per la validità della seduta (16 consiglieri su 31), determinato dall’abbandono dell’aula da parte dei consiglieri della maggioranza al potere. Con l’abbandono ed il conseguente scioglimento della seduta, la maggioranza ha impedito di mettere ai voti un ordine del giorno [clicca qui per leggere il testro integrale] presentato dai consiglieri del Movimento Aria Fresca, della Sinistra Democratica e del Partito Democratico (gli stessi che avevano chiesto la convocazione del consiglio sull’argomento), che impegnava sindaco e giunta a revocare/annullare la deliberazione del 25 giugno 2008 di approvazione del progetto di finanza ed a procedere alla risistemazione della piazza e del mercato lì insediato.

La sconcertante fuga dall’aula dei consiglieri della maggioranza serviva a toglierli dall’imbarazzo di votare contro un simile ordine del giorno.

 

Intanto la MOBILITAZIONE CONTINUA PER DIFENDERE UN BENE COMUNE COME PIAZZA CASTELLO. L’APPUNTAMENTO E’ DUNQUE PER

SABATO 8 NOVEMBRE, ore 15:30, ASSEMBLEA E DISCUSSIONE PUBBLICHE PRESSO IL PALAZZO DI CITTA’ DI ALTAMURA

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Sulla vicenda di Piazza Castello, v. altre pagine di questo sito [clicca qui ad esempio] e lo Speciale "TASSE & PATACCHE DAL TRIO STACCA-ZACCARIA-LOMURNO", prodotto e diffuso grauitamente dal Movimento Aria Fresca nei giorni scorsi (forse ancora disponibile nelle edicole): CLICCA QUI per il file in formato .pdf.

Su http://it.youtube.com cerca con le parole “piazza castello altamura”; sono disponibili alcuni video illuminanti e rivelatori… roba da “parental control”!

NOI SIAMO CON BARACK OBAMA: REPAIR THIS WORLD, MAKE THIS TIME DIFFERENT THAN ALL THE REST

We are the hope of the future; the answer to the cynics who tell us our house must stand divided; that we cannot come together; that we cannot remake this world as it should be.

Because we know what we have seen and what we believe – that what began as a whisper has now swelled to a chorus that cannot be ignored; that will not be deterred; that will ring out across this land as a hymn that will heal this nation, repair this world, and make this time different than all the rest – Yes. We. Can. [v. qui].

V.: www.barackobama.com