NUOVI QUARTIERI: PAGANO LA TARSU, NE SUBISCONO GLI AUMENTI, MA NON HANNO IL SERVIZIO RIFIUTI

 

*

 

All’attenzione del

Sindaco di Altamura

– Palazzo di Città –

    

OGGETTO: Mancata copertura del servizio di raccolta rifiuti nei quartieri Trentacapilli, Lama di Cervo e Parco San Giuliano. Interpellanza urgente.

  

Lo scrivente Enzo Colonna, consigliere comunale per il Movimento Cittadino Aria Fresca,

premesso che:

  • sono anni che le migliaia di cittadini residenti nelle zone di espansione della città di recente edificazione (vale a dire i quartieri Lama di Cervo, Trentacapilli, Parco San Giuliano) attendono, con infinita pazienza, un servizio efficiente, completo, adeguato e moderno, di raccolta dei rifiuti solidi urbani;
  • da anni, gli stessi cittadini sono obbligati a versare, né possono sottrarsi in qualche modo, al Comune di Altamura la tassa sui rifiuti solidi urbani (Tarsu);
  • tale tassa, è a tutti noto, subisce ogni anno, costantemente, aumenti sempre più consistenti (negli ultimi tre anni si è registrato un aumento del 55%);
  • tali aumenti sono stati giustificati, da chi amministra il Comune, non solo con l’esigenza di coprire l’elevato costo del servizio (poco meno di 7 milioni di euro all’anno), ma, nei bilanci degli ultimi due anni, anche con l’esigenza di reperire risorse finanziarie (circa trecentomila euro, se lo scrivente non ricorda male!) per garantire il servizio in aree originariamente non previste e coperte dall’appalto di raccolta e smaltimento rifiuti, appunto le zone Lama di Cervo, Trentacapilli, Parco San Giuliano;
  • in altri termini, alle migliaia di cittadini residenti in tali zone viene riservato non solo il danno della mancata disponibilità di un servizio efficiente di raccolta rifiuti, ma anche la beffa di corrispondere una tassa (la Tarsu), i cui aumenti, almeno negli ultimi due anni, sono stati giustificati dagli amministratori anche con l’esigenza di assicurare loro un servizio, che in realtà non hanno mai avuto e tuttora viene loro negato;

premesso altresì che:

  • lo scrivente ed il Movimento Aria Fresca di cui è espressione in numerose occasioni ha posto con decisione la questione, sollecitando (con interpellanze scritte e verbali, con volantini e tabelloni) l’adozione dei necessari provvedimenti da parte dell’amministrazione comunale;
  • a tali sollecitazioni l’amministrazione prima non ha risposto affatto (lasciando trascorrere quasi un anno, il 2007) e successivamente, in svariate occasioni, ha risposto richiamando non precisate difficoltà nel rapporto contrattuale con la ditta concessionaria del servizio, incertezze giuridiche ed interpretative, tanto che ha deciso di sottoporre alcuni quesiti giuridici ad un professore universitario di diritto;
  • nonostante risulti allo scrivente (anche dalla lettura di interviste rilasciate dal sindaco) che il professore abbia da mesi consegnato il suo parere all’amministrazione e che identiche questioni contrattuali e giuridiche siano state sottoposte anche alla valutazione di un altro professionista (l’avvocato comunale Bonelli), non è stata ancora assicurata l’estensione del servizio rifiuti ai quartieri menzionati;

tanto premesso, chiede con urgenza al sig. sindaco:

  1. quali ostacoli o difficoltà impediscono tuttora, dopo anni, di assicurare un sacrosanto diritto (a fruire del servizio) ai cittadini dei quartieri Lama di Cervo, Trentacapilli, Parco San Giuliano;
  2. come siano state utilizzate le somme destinate, nel bilancio dell’anno scorso (2007), all’ampliamento del servizio ed in realtà non più utilizzate per tale scopo;
  3. se è in grado di assicurare che almeno entro la fine di quest’anno possa effettivamente partire, in modo completo ed efficiente, il servizio di raccolta (soprattutto differenziata) e smaltimento dei rifiuti nei quartieri citati;
  4. alla luce degli scadenti risultati della raccolta differenziata e del mancato raggiungimento degli obiettivi contrattualmente prefissati, se non ritiene opportuno e possibile ideare e sperimentare, approfittando di questa fase, un nuovo sistema di organizzazione della raccolta diverso e più efficiente sotto il profilo della raccolta differenziata [ad esempio, aumentando notevolmente il numero dei cassonetti della differenziata; cambiando la tipologia e conformazione degli stessi, così da agevolare il conferimento dei rifiuti differenziati], in altri termini se non ritenga che si possa cogliere questa occasione per un rilancio qualitativo ed effettivo del sistema di raccolta.

 

Altamura, 31 luglio 2008

 

ENZO COLONNA

consigliere comunale per il Movimento Aria Fresca

 

 

LO SPREGIO DELLE REGOLE DEMOCRATICHE DELL’AMMINISTRAZIONE STACCA. ARIA FRESCA INFORMA IL PREFETTO

*

ECCO LA LETTERA INDIRIZZATA DAL MOVIMENTO ARIA FRESCA AL PREFETTO DI BARI 

 

ALLA CORTESE ATTENZIONE DI

S.E. PREFETTO DI BARI

DOTT. CARLO SCHILARDI

 

 

 

OGGETTO: Incresciosa e difficoltosa condizione in cui opera un consigliere di opposizione nel Comune di Altamura. Denuncia e richiesta di intervento di S.E. il Prefetto.

 

Ancora una volta l’esercizio di doveri, funzioni e prerogative riconducibili alla carica rappresentativa di consigliere comunale presso il Comune di Altamura è duramente messo in discussione e vilipeso. Lo scrivente ha appena ricevuto la convocazione per le prossime sedute del consiglio comunale (addirittura tre: 28, 30 e 31 luglio 2008) ed ancora una volta ha constatato il mancato inserimento, nell’ordine dei lavori, della discussione e risposta a numerose interpellanze presentate.

Interpellanze risalenti a diversi mesi addietro (addirittura a febbraio 2008) – alcune presentate con il carattere dell’urgenza, un paio resesi necessarie dinanzi al rifiuto immotivato ed offensivo di fornire risposte ad alcune richieste (presentate nelle ultime sedute a norma di regolamento) di comunicazioni urgenti rivolte al sindaco ed al presidente del consiglio comunale – si accumulano nel tempo senza che il presidente del consiglio comunale, il segretario generale, il sindaco, l’amministrazione comunale, la maggioranza consiliare, sentano il dovere (se non la sensibilità istituzionale e democratica) di prevedere la loro discussione e risposta in consiglio comunale nei termini previsti (30 giorni dalla presentazione) dalla legge e dal regolamento comunale che disciplina i lavori dell’assemblea consiliare.

Addirittura, nelle sedute consiliari del 30 e 31 luglio vengono messe ancora ora in discussione le relazioni della Commissione consiliare di vigilanza e controllo sulle società partecipate dal Comune (la cui presidenza è affidata per regolamento alla minoranza) risalenti all’ottobre del 2005, al maggio 2006 e al maggio 2007.

Tale incresciosa e sempre più difficoltosa condizione in cui si ritrova ad operare un consigliere di opposizione è determinata dal motivo appena esposto e da molti altri:

  • inaccessibilità (fisica) di interi settori del Palazzo comunale [già segnalata con precedente nota dell’8 luglio scorso (CLICCA QUI per leggere il testo)];
  • componenti degli organismi di controllo nominati interamente dalle forze di maggioranza;
  • assenza di qualsivoglia preliminare informazione ai gruppi consiliari, come pure imposto dal regolamento, in merito a nomine operate dal sindaco in enti e società partecipate dal Comune;
  • spazi autogestiti di comunicazione su tv, radio e stampa riservati al sindaco ed agli assessori e pagati con denaro pubblico;
  • gratuito dileggio in aula consiliare dell’operato di singoli consiglieri di opposizione (soprattutto attraverso improprie esternazioni del presidente).

Tale situazione è stata, numerosissime volte, rilevata e denunciata dallo scrivente e dal Movimento di cui è espressione all’indirizzo della presidenza dell’assemblea, del segretario generale, del sindaco e dei vertici amministrativi. Senza esito o riscontro alcuno!

Ormai è possibile parlare, senza rischiare di apparire ingiustificatamente enfatici, di una determinata, deliberata e sistematica opera di interdizione del libero e pieno espletamento del mandato consiliare, già di per sé fortemente limitato (quanto ad incisività nell’azione di governo) quando è espressione di una forza di minoranza.

Con queste poche righe, lo scrivente fa rilevare tale situazione di complessiva difficoltà e si permette di investire della questione Sua Eccellenza a cui dichiara, sin d’ora, la propria piena disponibilità ove ritenga opportuno o necessario concedere audizione allo scrivente o acquisire, sempre dallo scrivente, chiarimenti, informazioni o documentazione.

Siano graditi i più distinti saluti.

Altamura, 24 luglio 2008

 

 
ENZO COLONNA

consigliere comunale di Altamura

Movimento Aria Fresca

  

“IL FRESCO PROFUMO DELLA LIBERTÁ”

NOI NON DIMENTICHIAMO, NON CI RASSEGNIAMO!

A SEDICI ANNI DALLA MORTE (19 LUGLIO 1992), RICORDIAMO IL GIUDICE PAOLO BORSELLINO E LE CINQUE PERSONE DELLA SCORTA CON QUESTE PAROLE:

 

«La lotta alla mafia – primo problema da risolvere nella nostra terra, bellissima e disgraziata – non deve essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale, anche religioso, che coinvolga tutti, che tutti abitui a sentire la bellezza del fresco profumo di libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità, e quindi della complicità

[parole pronunciate da Paolo Borsellino il 23 giugno 1992, a un mese dalla morte di Giovanni Falcone]

 

Altamura, 19 luglio 2008

 

MOVIMENTO CITTADINO ARIA FRESCA

Sede: Vico Mercadante (di fronte Chiesa S. Nicola).

Sito internet: www.enzocolonna.com

 

UNA ZONA FRANCA AD ALTAMURA? FONDI STATALI A DISPOSIZIONE DEI COMUNI

 *

 

All’attenzione del

Sindaco di Altamura

Dirigente 2° Settore “Bilancio, Finanza Programmazione”

 

– Palazzo di Città –

  

OGGETTO: Finanziamenti statali per le Zone Franche Urbane. Candidatura del Comune di Altamura. 1) Richiesta di urgente avvio del procedimento. 2) Interpellanza.

  

Lo scrivente Enzo Colonna, consigliere comunale per il Movimento cittadino Aria Fresca,

premesso che:

  • nei giorni scorsi, esattamente il 17 luglio 2008, la Regione ha pubblicato un avviso [CLICCA QUI] per la presentazione di proposte progettuali da parte dei Comuni con dimensione demografica minima di 25.000 abitanti, per l’accesso ai finanziamenti del Fondo statale istituito per le Zone Franche Urbane (ZFU);
  • la normativa nazionale di riferimento, introdotta dalla Finanziaria 2007 e poi modificata dalla manovra del 2008, ha l’obiettivo di contrastare i fenomeni di esclusione sociale e favorire l’integrazione nel tessuto socioeconomico delle popolazioni residenti in aree svantaggiate o periferiche, ma con potenzialità di sviluppo inespresse. In particolare, nelle ZFU è prevista la concentrazione di programmi di defiscalizzazione per la creazione di piccole e micro imprese;
  • l’iniziativa nasce dall’esperienza francese delle Zones Franches Urbaines, lanciata nel 1996 e oggi attiva in più di 100 quartieri;
  • in questa prima fase, il Ministero per lo Sviluppo Economico ha avviato le procedure per l’istituzione di un numero limitato ZFU nelle città italiane dove sono previste agevolazioni fiscali e previdenziali per rafforzare la crescita imprenditoriale e occupazionale nelle piccole imprese di nuova costituzione ivi localizzate. Tali agevolazioni consistono in: esenzione dalle imposte sui redditi per 5 anni, esenzione dall’IRAP, esenzione dall’ICI, esonero dal versamento dei contributi previdenziali;
  • in misura minore e circoscritta, è previsto anche il sostegno ad imprese già operanti nelle medesime aree;
  • per il finanziamento del dispositivo, la legge finanziaria 2007 (L. 296/2006, art. 1 comma 340 e successivi) ha istituito un Fondo di 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2008 e 2009, stanziamento confermato dalle legge finanziaria 2008 (L. 244/2008, commi 561, 562 e 563);
  • ai Comuni spetta il compito di individuare le aree, elaborare le proposte progettuali, definire le modalità di gestione e programmare eventuali investimenti complementari da attivare sul medesimo territorio per massimizzare gli effetti complessivi degli interventi;
  • le proposte progettuali dovranno essere trasmesse alla struttura responsabile della propria Regione entro e non oltre le ore 19,00 del giorno 21 luglio 2008;

con la presente, lo scrivente consigliere comunale:

  1. Chiede al Sindaco ed al Dirigente del 2° Settore di verificare con estrema urgenza, considerati i tempi molto stretti concessi dalla Regione, la sussistenza delle condizioni per una candidatura del Comune ai fondi statali menzionati al fine di istituire, ad esempio ed a titolo di proposta da parte dello scrivente, una Zona Franca Urbana ad Altamura, in particolare in quella zona dell’abitato cittadino, di recente e rapida espansione, che comprende i quartieri Lama di Cervo e Trentacapilli. Una zona molto popolata, che sconta però carenze infrastrutturali e soprattutto la mancanza di un’adeguata rete di insediamenti di piccoli e medi esercizi commerciali e di piccole (o micro) imprese.
  2. In presenza, come lo scrivente ritiene, dei requisiti per l’accesso ai finanziamenti, chiede sempre al Sindaco ed al menzionato Dirigente di predisporre ed inviare entro il 21 luglio la documentazione richiesta nell’avviso diffuso dalla Regione.
  3. Al Sindaco chiede altresì di riferire in aula consiliare in merito a dette richieste ed a quanto sollecitato nei precedenti punti 1) e 2).

 

Altamura, 18 luglio 2008

 

ENZO COLONNA

consigliere comunale per il Movimento Aria Fresca

 

 

NON BASTAVANO LE MANI, PURE GLI OCCHI?!

 

Mercoledì sera, 16 luglio 2008, manifestazione di liberi cittadini in Piazza Duomo, per la difesa di spazi di vita e di libertà. Libertà dalle auto, dai motocicli, dai pericoli e gas che producono. Libertà dalle forme di controllo pervasivo dell’autonomia e privacy dei cittadini che l’amministrazione comunale, con una discutibilissima soluzione (una potente e diffusa videosorveglianza), vuole realizzare.

 

*

 

GLI OCCHI SULLA CITTÀ

 

La protesta parte dalla necessità e dallo slancio. Dall’entusiasmo per un alternativa all’omologazione, che non sia intesa come folklore né tanto meno come una qualsivoglia appartenenza politica. Semmai l’iniziativa parte da un collettivo di coscienze, da una riflessione su una realtà degradante che  si manifesta quotidianamente sotto i nostri occhi, e che sembra non avere risoluzione in termine di senso civico e di educazione.

L’installazione di sagome all’ingresso di piazza Duomo  svoltasi nei giorni 27 e 28 giugno è stata concepita come una manifestazione di sensibilizzazione, come  un’ installazione creativa realizzata con materiali per lo più riciclati, come la possibilità per alcuni cittadini di esprimere un messaggio ad altri cittadini,  poiché,  come scrive Lewis Mumford urbanista e sociologo, “la città può essere definita un particolare ricettacolo per immagazzinare e trasmettere messaggi…”.

Il messaggio della sensibilizzazione è che il centro storico, e ancor più le piazze, siano un luogo d’incontro di persone e  non di auto, in una città in cui si avverte l’assoluta mancanza di luoghi di aggregazione, di socializzazione, di spazi  in cui esprimere la propria creatività ed il pensiero.

Messaggio semplice, eppure di difficile comprensione da parte di tutti i conducenti delle auto scorazzanti nella piazza o per il Corso. Per tanto la sensibilizzazione è un atto necessario ed urgente, molto più che l’installazione di telecamere..

In questo contesto i liberi cittadini, fautori dell’iniziativa esprimono il loro dissenso ai provvedimenti che l’amministrazione ha intrapreso per “risolvere” il problema della circolazione delle auto nel centro storico e in piazza Duomo: l’uso delle telecamere per regolare il transito delle auto è un metodo discutibile per più di una ragione.

In primo luogo il telerilevamento non impedisce  fisicamente alle auto l’accesso alla ZTL (Zona a Traffico Limitato) ma fissa solo il costo della trasgressione, senza considerare gli eventuali ricorsi alle  sanzioni amministrative che per i motivi più disparati potranno riversarsi negli uffici predisposti.

Non si comprende per quale ragione non siano stati previsti un maggior numero di dissuasori retrattili  (solo tre quelli previsti), utilizzati in moltissime città italiane, i quali sarebbero risultati maggiormente efficaci, oltre che economicamente meno onerosi.

Il dissenso cresce riguardo l’appalto di videosorveglianza esteso al di fuori del centro storico con un cospicuo numero di telecamere (40 in totale, 29 fuori dalla ZTL) sparse in tutto l’abitato: il diritto alla privacy, alla fruizione incondizionata dei luoghi, alla libertà di circolazione non devono essere calpestati col  pretesto della lotta al traffico ed alla criminalità. Colpisce, inoltre, l’evidente sproporzione tra l’uso massivo delle telecamere  per il videocontrollo e il resto degli strumenti utilizzati per rendere vivibile il centro storico e la città tutta.

L’installazione di dispositivi per la videosorveglianza (che costerà alla comunità più di 540.000 euro) aumenterà  il disagio di quei cittadini che, oltre alla presenza arrogante delle autoO, a breve subiranno l’invadente sguardo delle telecamere come l’occhio di un grande fratello.

La vita sociale, la vita svolta negli spazi pubblici per definizione (le strade, le piazze..) viene descritta come intrinsecamente pericolosa, e da questa constatazione/affermazione si trae la conseguenza della necessità di sottoporre quegli spazi ad un controllo capillare che cancella ogni possibile “intimità” dei comportamenti di chi li frequenta. Si combinano così due effetti: quello della riduzione della sfera privata e quello del mutamento di natura degli spazi pubblici”. (S. Rodotà ex-garante per la privacy)

 

COLLETTIVO LIBERI SPAZI

  

ABUSO NELLA CAVA DEI DINOSAURI. DOPO UN LUNGO SONNO SI SONO SVEGLIATI ED HANNO ORDINATO: DEMOLITE!!

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ORDINANZA DIRIGENZIALE N. 176 DEL 3 GIUGNO 2008

  

OGGETTO: Società Ecospi s.r.l. – Ordinanza di demolizione lavori per opere di trasformazione urbanistica a via Santeramo in località “Pontrelli” in area naturale protetta ricadente nel sito archeologico denominato “cava dei dinosauri”, catastalmente individuata al f.m. 189 p.lla 37 di proprietà della Ecospi s.r.l..-

 

IL DIRIGENTE

 

VISTA la propria ordinanza n. 64 del 16/05/2007 con la quale si ordinava, al sig. FIORE Vincenzo, in qualità di  Amministratore Unico della Società ECOSPI S.r.l., ditta proprietaria delle aree oggetto di trasformazione nonché esecutore dei lavori, l’immediata sospensione dei lavori abusivi sull’area in oggetto;

 

LETTA la comunicazione ex art. 27 comma 4 del D.P.R. Prot. N. 291 Pos. VII-1/2 del 28-4-07 del Corpo Forestale dello Stato, Comando Stazione Forestale di Altamura da cui si rileva che in località “Pontrelli” nel sito archeologico denominato “Cava dei Dinosauri”, la Società ECOSPI S.r.l., su area catastalmente individuata al F.M. 189 p.lla 37, ricadente in zona agricola E1 di P.R.G., ha posto in essere lavori abusivi in DIFFORMITÀ E CON VARIAZIONI ESSENZIALI alla C.E. N. 508/2000 del 22-6-2000, variata con C.E. N. 586/2002 e successiva C.E. N. 90/2003 del 23-6-2003 di rinnovo delle precedenti, le cui opere di trasformazione urbanistica, consistenti nella realizzazione di corpo di fabbrica ex novo conseguente alla demolizione del fabbricato esistente e nella realizzazione di piazzale nell’area circostante il nuovo fabbricato mediante opere di movimento terra quali scavo e riporto, risultano eseguite:

A.           in violazione della legge in materia urbanistica-edilizia n. 47 del 28-02-1985 vigente all’epoca dei fatti (attualmente assorbita dal testo Unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia D.P.R. 6-6-01 n. 380, sanzionata dall’art. 20 lett.c), della legge n. 47/85 ora art. 44 lett. c) del D.P.R. n. 380/01 e con variazioni essenziali e ciò in considerazione del fatto che vi è un mutamento delle caratteristiche dell’intervento edilizio assentito in relazione alla classificazione dell’art. 32 del D.P.R. n. 380/01, (art. 8 comma 1 lett. d) della legge n. 47/85 e art. 2 lettera d) della L.R. 13-5-1985 n. 26), e tenuto conto che l’opera edilizia è stata realizzata in area sottoposta a vincolo archeologico-paesistico-ambientale nonché in area protetta (SIC-ZPS), ne consegue che ai sensi e per gli effetti dell’art. 8 comma 3 della legge n. 47/85 l’intervento è da considerarsi in totale difformità;

B. in violazione dell’art. 151 del D.L.vo n. 490/99 attuale art. 146 del D.L.vo n. 42/2004 e succ. mod., sanzionata dall’art. 20 della Legge n. 47/85 così come previsto dall’art. 163 comma 1 del D.L.vo n. 490/99;

C. in violazione delle prescrizioni di base e degli indirizzi di tutela previsti dal capo II “Componenti Geo-Morfo-Idrogeologiche delle Norme Tecniche di Attuazione del P.U.T.T./P della Regione Puglia in quanto:

Le opere edilizie realizzate, eseguite in assenza di autorizzazione paesaggistica, poiché hanno di fatto alterato lo stato dei luoghi e l’aspetto esteriore, non rientrano tra gli interventi esenti dall’autorizzazione paesaggistica elencati all’art. 5.02 delle norme N.T.A. del P.U.T.T./Pa della R.P. e precisamente al comma 1.02;

D. in assenza della valutazione di incidenza ai sensi degli artt. 4, 5 e 6 del D.P.R. n. 357/97 e n. 120/03;

E. in violazione degli artt. 6 e 11 della legge del 6-12-1991 n. 394 e dell’art. 3 comma 1 lett.o) dell’Allegato A (Disciplina di tutela del Parco Nazionale dell’Alta Murgia) al D.P.R. 10.03.2004 (Istituzione del Parco Nazionale dell’Alta Murgia) pubblicato sulla G.U. n. 157 dell’1-7-2004 sanzionata dall’art. 30 delle legge n. 394/91.

 

VISTI gli artt. 27 e 31 del T.U. per l’edilizia, D.P.R. 380/2001;

VISTO l’art. 167 del D. Lgs 42/04 e s. m.

VISTO gli artt.40 e seguenti della Legge Regionale 31/05/1980 n.56;

VISTI gli strumenti urbanistici vigenti in questo Comune;

VISTO l’art. 107 del Testo Unico Enti Locali;

VISTO il provvedimento preliminare di diniego del 03/06/2008 prot. 26799 relativo alla pratica N. 2021/3C RS;

 

INGIUNGE

Ai sigg.ri

XXXXX XXXXXXXX, nato ad Altamura (BA) il XX-XX-XXXX ivi residente a via XXXXXXX, legale Amministratore Unico della Società ECOSPI S.r.l., con sede in Altamura a via del Noce, n. 2, ditta proprietaria delle aree oggetto di trasformazione nonché esecutore dei lavori;

ai sensi dell’art. 31 comma 2 del Testo Unico Edilizia – D.P.R. 380/01, la demolizione delle opere edili abusive in premessa descritte ed il ripristino dello stato dei luoghi, entro il termine di 90 giorni dalla notifica della presente ingiunzione; in mancanza di ottemperanza alla predetta ingiunzione a demolire entro tale termine, l’opera abusiva, previa acquisizione gratuita e di diritto della stessa e dell’area di sedime al patrimonio del Comune, verrà demolita a spese dei responsabili dell’abuso, ai sensi dell’art. 31 comma 5 del Testo Unico Edilizia – D.P.R. 380/01, ferma ed impregiudicata l’applicazione delle sanzioni previste dalle disposizioni di legge.

 

DISPONE

– la notifica del presente provvedimento al:

XXXXX XXXXXXXX, nato ad Altamura (BA) il XX-XX-XXXX ivi residente a XXXXXX, legale Amministratore Unico della Società ECOSPI S.r.l., con sede in Altamura a via del Noce, n. 2, ditta proprietaria delle aree oggetto di trasformazione nonché esecutore dei lavori;

– l’invio del presente provvedimento, quale comunicazione, al Comando di Polizia Municipale e all’Ufficio Condono, per gli adempimenti di competenza;

 

CHIEDE

Al COMANDO di POLIZIA MUNICIPALE di sorvegliare l’osservanza della presente ordinanza, procedendo, in caso di accertamento di inottemperanza alla stessa, alla notifica del relativo verbale all’interessato che costituisce titolo per l’immissione in possesso e per la trascrizione nei registri immobiliari.

Ai sensi dell’art. 3 quarto comma della Legge 7/08/1990 n.241, si avverte che contro la presente ordinanza è ammesso ricorso nel termine di 60 (sessanta) giorni dalla notificazione, al T.A.R. Puglia ( Legge 6/12/1971 n.1034), oppure in via alternativa, ricorso straordinario al Presidente della Repubblica entro 120 giorni dalla notificazione (D.P.R. 24/11/1971 n.1199).

  

IL DIRIGENTE DEL 3° SETTORE

“SVILUPPO E GOVERNO DEL TERRITORIO”

(Dott. Arch. Giovanni Buonamassa)

 

 

IL COMUNE DI ALTAMURA, ANCORA UNA VOLTA, NON SI SMENTISCE!

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All’attenzione del

Sindaco di Altamura

– Palazzo di Città –

   

OGGETTO: Il Comune di Altamura nella lista nera delle consulenze e degli incarichi «non comunicati» al Ministero. Interpellanza urgente.

  

Lo scrivente Enzo Colonna, consigliere comunale per il Movimento cittadino Aria Fresca,

premesso che:

  • l’art. 53 (comma 12) del decreto legislativo n. 165 del 2001 prevede che «entro il 30 giugno di ciascun anno, le amministrazioni pubbliche che conferiscono o autorizzano incarichi retribuiti ai propri dipendenti sono tenute a comunicare … al Dipartimento della funzione pubblica l’elenco degli incarichi conferiti o autorizzati ai dipendenti stessi nell’anno precedente, con l’indicazione dell’oggetto dell’incarico e del compenso lordo previsto o presunto. L’elenco è accompagnato da una relazione nella quale sono indicate le norme in applicazione delle quali gli incarichi sono stati conferiti o autorizzati, le ragioni del conferimento o dell’autorizzazione, i criteri di scelta dei dipendenti cui gli incarichi sono stati conferiti o autorizzati e la rispondenza dei medesimi ai principi di buon andamento dell’amministrazione, nonché le misure che si intendono adottare per il contenimento della spesa. Nello stesso termine e con le stesse modalità le amministrazioni che, nell’anno precedente, non hanno conferito o autorizzato incarichi ai propri dipendenti, anche se comandati o fuori ruolo, dichiarano di non aver conferito o autorizzato incarichi»;
  • il comma 14 del medesimo articolo di legge prevede anche che sempre entro il 30 giugno di ciascun anno «le amministrazioni pubbliche sono tenute a comunicare al Dipartimento della funzione pubblica … i compensi percepiti dai propri dipendenti anche per incarichi relativi a compiti e doveri d’ufficio; sono altresì tenute a comunicare semestralmente l’elenco dei collaboratori esterni e dei soggetti cui sono stati affidati incarichi di consulenza, con l’indicazione della ragione dell’incarico e dell’ammontare dei compensi corrisposti. Le amministrazioni rendono noti, mediante inserimento nelle proprie banche dati accessibili al pubblico per via telematica, gli elenchi dei propri consulenti indicando l’oggetto, la durata e il compenso dell’incarico»;
  • alle amministrazioni pubbliche che omettono tali adempimenti la legge vieta di «conferire nuovi incarichi fino a quando non adempiono» (comma 15 del citato art. 53);
  • da pochi giorni, il Ministero per la pubblica amministrazione (guidato dal ministro Renato Brunetta) ha opportunamente reso noti i dati relativi all’affidamento di consulenze ed incarichi da parte delle pubbliche amministrazioni;
  • solo il 45% di queste ha adempiuto all’obbligo di comunicazione al Dipartimento della Funzione Pubblica;
  • nel restante 55% di pubbliche amministrazioni “fuorilegge”, cioè quelle che non hanno ottemperato all’obbligo di comunicazione di incarichi e consulenze affidate nel 2006 il cui elenco completo è stato pubblicato nel sito www.funzionepubblica.it, è compreso anche il Comune di Altamura [v. allegato (clicca qui), che riporta lo stralcio dell’elenco pubblicato dal Ministero oppure clicca qui per l’elenco completo];
  • la mancata comunicazione può essere dovuta a non conferimento di incarichi, consulenze o collaborazione, all’omessa dichiarazione o alla trasmissione dei dati con modalità non conformi;
  • in ogni caso, dunque, Altamura è ora nella “black list”, la lista nera, del Ministero e ciò significa che il Comune non potrà conferire nuovi incarichi, anzi i contratti per incarichi, consulenze e collaborazioni sottoscritti sino ad oggi sono da considerarsi fuorilegge;
  • questo, oltre alla nullità dei contratti, comporta anche la responsabilità amministrativa ed erariale di chi li ha sottoscritti;
  • infine, il ministro ha fatto sapere che si appresta, sempre on line, a far conoscere i comuni inadempienti relativamente all’anno 2007, le cui comunicazioni sono scadute lo scorso 30 giugno;

tanto premesso, lo scrivente chiede, con estrema urgenza, al sindaco:

  1. i motivi per cui non sia stata adempiuto l’obbligo di legge di comunicare entro il 30 giugno 2007 l’elenco con gli eventuali incarichi, consulenze e collaborazioni affidate nel 2006;
  2. se sia stata effettuata entro il termine di legge del 30 giugno 2008 analoga comunicazione in merito agli incarichi affidati nel 2007;
  3. se e quali incarichi, collaborazioni e consulenze il Comune di Altamura abbia affidato dal 1° gennaio 2007 ad oggi, i cui contratti, per quanto detto, risulterebbero fuorilegge;
  4. di comunicare allo scrivente ed al consiglio comunale quanto previsto dai commi 12, 13 e 14 dell’art. 53 del decreto legislativo n. 165 del 2001.

 

Altamura, 11 luglio 2008

  

enzo colonna

consigliere comunale per il Movimento Aria Fresca

  

 

MARTEDI’ 8 LUGLIO, ORE 18: CONTRO LE LEGGI VERGOGNA, IL DOVERE DI MANIFESTARE!

  

Contro le leggi vergogna del governo Berlusconi

presidio di vigilanza democratica a Bari

in Piazza Prefettura dinanzi al Teatro Piccinni

martedì 8 luglio dalle ore 18

 

Il governo Berlusconi sta facendo approvare una raffica di leggi-canaglia con cui distruggere il giornalismo, il diritto di cronaca, nonché l’architrave della convivenza civile sintetizzato dal motto "la legge è uguale per tutti".

Con la scusa della SICUREZZA promulga una legge che assicura l’impunità al Presidente del Consiglio; con la scusa della difesa della PRIVACY fa approvare leggi che vietano le intercettazioni, dunque impediscono di fatto il proseguimento di indagini su delitti anche efferati. Tutto ciò avviene solo per salvare il Presidente del Consiglio, alla faccia dei tanti problemi quotidiani delle persone comuni.

Questo attacco senza precedenti ai principi della Costituzione impone a ogni democratico il dovere di scendere in piazza subito, prima che l’attacco alle istituzioni repubblicane diventi fatale.

Tocca a noi cittadini auto-organizzarci.

Contro le leggi-canaglia, in difesa del libero giornalismo e della "legge eguale per tutti", ci diamo appuntamento a Bari in Piazza Prefettura martedì 8 luglio dalle ore 18,00 alle 20,00 per testimoniare con la nostra opposizione "morale, prima ancora che politica" la nostra fedeltà alla Costituzione repubblicana nata dai valori della Resistenza antifascista.

Vi chiediamo l’impegno a "farvi leader", a mobilitare con mail, telefonate, sms e blog, tutti i cittadini democratici.

In contemporanea con la manifestazione nazionale di Piazza Navona a Roma, si svolgerà un presidio di cittadini a Bari dinanzi al Teatro Piccinni martedì 8 luglio dalle ore 18.

 

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LA MINORANZA HA IL DOVERE DI MANIFESTARE

 

Umberto Eco ha inviato questa lettera a Furio Colombo, Paolo Flores d’Arcais, Pancho Pardi, promotori della manifestazione dell’8 luglio in Piazza Navona.

Cari Amici,

mentre esprimo la mia solidarietà per la vostra manifestazione, vorrei che essa servisse a ricordare a tutti due punti che si è sovente tentati di dimenticare:

  1. Democrazia non significa che la maggioranza ha ragione. Significa che la maggioranza ha il diritto di governare.
  2. Democrazia non significa pertanto che la minoranza ha torto. Significa che, mentre rispetta il governo della maggioranza, essa si esprime a voce alta ogni volta che pensa che la maggioranza abbia torto (o addirittura faccia cose contrarie alla legge, alla morale e ai principi stessi della democrazia), e deve farlo sempre e con la massima energia perché questo è il mandato che ha ricevuto dai cittadini. Quando la maggioranza sostiene di aver sempre ragione e la minoranza non osa reagire, allora è in pericolo la democrazia.

Umberto Eco

  

 

ZITTI ZITTI!!

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All’attenzione del

Presidente del Consiglio comunale

p.c.  Segretario Generale

  

OGGETTO: richiesta di comunicazioni urgenti da parte del sindaco

 

Lo scrivente Enzo Colonna, consigliere comunale per il Movimento cittadino Aria Fresca, ai sensi dell’art. 100, comma 5, trattandosi di circostanze urgenti e gravi non conosciute al momento della definizione degli argomenti da inserire nell’ordine dei lavori della seduta odierna del consiglio comunale,

CHIEDE

che il sindaco Mario Stacca riferisca, in apertura della seduta odierna, al Consiglio comunale e alla Città in merito alla circostanza di seguito succintamente illustrata:

 

In data 21 maggio 2008 sono stati pubblicati sul sito internet della società Murgia Sviluppo partecipata dal Comune di Altamura, i seguenti avvisi:

  1. “AVVISO PUBBLICO [clicca qui] per la ricerca di locale da prendere in locazione ad uso da destinarsi a sede operativa. La società Murgia Sviluppo S.p.A ha necessità di reperire, nel territorio del Comune di Altamura un immobile da adibire a sede operativa”.
  2. “AVVISO PUBBLICO [clicca qui] per la eventuale assunzione di n. 5 figure professionali dipendenti da assumere presso la sede operativa della società Murgia Sviluppo S.p.A., in esecuzione del verbale del Consiglio di Amministrazione del 21 Maggio 2008. Murgia Sviluppo S.p.A., società mista pubblico – privata, Soggetto Responsabile del Patto Territoriale Sistema Murgiano, RENDE NOTO che intende procedere alla eventuale assunzione con contratto a termine, inserimento, apprendistato, di n. 5 figure professionali dipendenti, di cui – n. 1 figura di istruttore tecnico – n. 1 figura di istruttore amministrativo – n. 2 figure di assistente tecnico – n. 1 figura di assistente amministrativo La durata del contratto è stabilita in massimo mesi ventiquattro, eventualmente rinnovabili”.

Di tale pubblicazione, lo scrivente ha avuto notizia solo in questi ultimi giorni. Ha destato notevoli perplessità la modalità a cui si è fatto ricorso per la pubblicizzazione di tali, non insignificanti, avvisi. Infatti, si è fatto ricorso unicamente al loro inserimento nel sito della Società, senza alcuna altra forma di diffusione e comunicazione (bollettini ufficiali, radio tv e giornali locali, ecc.) all’indirizzo dei potenziali e numerosi interessati.

Lo scrivente resta particolarmente sconcertato dinanzi ad una selezione di personale (ben 5 unità e, addirittura, per un periodo lavorativo di ben 24 mesi, rinnovabili) di cui hanno potuto avere notizia solo i visitatori di tale sito internet e forse i conoscenti dei componenti del consiglio di amministrazione che hanno deliberato in merito.

Grave la circostanza che della ricerca di un immobile da prendere (con denaro pubblico) in locazione e della selezione di personale (da retribuire con denaro pubblico) non si sia voluta far menzione nemmeno nel sito internet del Comune di Altamura.

Chiede dunque al sindaco se non ritenga di sollecitare tempestivamente il presidente di detta società – peraltro autorevole espressione e rappresentante in seno alla società del Comune di Altamura (l’assessore avvocato Vito Zaccaria) – una riapertura dei termini di presentazione delle candidature (per entrambi gli avvisi), previa ampia ed adeguata pubblicizzazione.

 

Altamura, 3 luglio 2008

 

enzo colonna

consigliere comunale per il Movimento Aria Fresca

 

 

SENZA REGOLE O SENZA SENSO

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Alla cortese attenzione del

Presidente del Consiglio comunale

  

OGGETTO: richiesta comunicazioni urgenti del sindaco

 

Lo scrivente Enzo Colonna, consigliere comunale per il Movimento cittadino Aria Fresca, ai sensi dell’art. 100, comma 5, trattandosi di circostanze urgenti non conosciute al momento della definizione degli argomenti da inserire nell’ordine dei lavori della seduta odierna del consiglio comunale,

CHIEDE

che il sindaco Mario Stacca riferisca, in apertura della seduta odierna, al Consiglio comunale e alla Città in merito alle circostanze di seguito succintamente illustrate:

 

  • Nel giro di pochi mesi, per ben tre volte, è stato radicalmente mutato il senso di marcia dell’ultimo tratto di viale Regina Margherita. Dapprima era possibile transitare lungo tale viale solo da Piazza Stazione sino all’incrocio con Via Madonna della Croce. Successivamente il senso è stato invertito, vale a dire il transito è stato possibile solo percorrendo il viale dall’incrocio con via Madonna della Croce sino a Piazza Stazione. Ora, infine (?!), per il tratto dall’incrocio con via Madonna della Croce sino all’incrocio con via Caduta di Via Fani è stato previsto un doppio senso di marcia. Tale ultima previsione sta creando gravi problemi nella circolazione stradale, soprattutto nelle ore serali, con ingorghi che determinano il rallentamento se non addirittura il blocco della circolazione lungo viale Regina Margherita non solo nell’ultimo tratto, ma anche a monte, in prossimità dell’ospedale e del pronto soccorso, determinando problemi per la celerità del transito dei mezzi di soccorso in entrata ed uscita.

Chiede, pertanto, che il sindaco riferisca sulle ragioni e sul senso logico che ha potuto ispirare ben tre stravolgimenti del senso di marcia in pochi mesi e soprattutto quali siano le ragioni ed il senso logico che hanno determinato la previsione (doppio senso di marcia) più incomprensibile e problematica tra quelle sinora adottate.

 

  • Da qualche giorno si assiste all’occupazione di marciapiedi e strade pubbliche da parte di tavolini, sedie, gazebo, poltrone e banconi di esercizi commerciali [in particolare bar ed operatori della vendita di generi alimentari e della ristorazione: per un caso (ma è solo uno dei tanti ormai!) segnalato da un lettore di Notizie-Online.it clicca qui; sembra inoltre imminente, ancora solo un altro esempio, l’occupazione di un marciapiede – a ridosso delle mura, ad angolo, di Palazzo Viti, all’inizio di Corso Vittorio Emanuele – unico spazio di accesso alle proprie abitazioni per due disabili ed un paio di anziani]. Nessuno – certo non lo scrivente – ha nulla da obiettare a che tali operatori possano utilizzare, come avviene in tantissime città e paesi, porzioni di aree pubbliche antistanti il proprio esercizio commerciale. Ciò che non è tollerabile è che tutto avvenga nella totale anarchia, senza regole di decoro, estetica e sobrietà nell’utilizzo di uno spazio pubblico e soprattutto senza che venga limitata l’occupazione solo a porzioni dello spazio rigorosamente antistante la sede delle proprie attività e, comunque, lasciando impregiudicata e del tutto garantita la possibilità per i passanti, soprattutto per quelli con difficoltà di deambulazione (disabili con sedie a rotelle, anziani, donne con carrozzini), di transitare sui marciapiedi senza essere costretti, con rischi per la propria incolumità, a superare ostacoli e barriere artificiosamente ed improvvidamente frapposte.

Chiede, pertanto, che il sindaco riferisca sulle modalità con le quali si sta procedendo alla concessione di spazi pubblici per tali finalità, se tutte le occupazioni in corso siano state regolarmente autorizzate, con quali regole e limiti e soprattutto con quali garanzie per pedoni, disabili, anziani, ecc.

 

  • Lo scrivente, come tanti altri, ha appreso e letto l’ordinanza del 13 giugno 2008 [disponibile da qui] con cui il sindaco, per motivi di igiene e sicurezza pubbliche, ha disposto il divieto di vendita (“per asporto”) di bevande alcoliche “di qualunque gradazione ed in qualsiasi contenitore”. Lo scrivente, come tanti altri, ritiene tale provvedimento per un verso inutile ed ipocrita, per l’altro abnorme. Inutile ed ipocrita perché l’ordinanza vieta la vendita di bevande alcoliche da parte di esercizi di somministrazione, ma non vieta – né potrebbe naturalmente – il loro consumo in strade e piazze pubbliche. Il che significa che nulla e nessuno potrebbe impedire che vengano consumate bevande “asportate” non da tali esercizi, ma da casa o – come ipocritamente ci si è affrettati a precisare nel successivo comunicato stampa, ammettendone la possibilità [leggi qui] – da esercizi commerciali diversi da quelli menzionati nell’ordinanza come appunto supermercati. È come se per evitare il deprecabile e diffuso fenomeno dei mozziconi di sigaretta spenti e gettati per strada (che compromettono il decoro e l’igiene non meno di una bottiglia!), si ordinasse il divieto di vendita delle sigarette. O quello delle gomme da masticare per evitare l’altrettanto deprecabile e diffuso fenomeno delle gomme masticate e gettate per strada. Abnorme, perché i seri problemi (più volte denunciati) che si vorrebbero affrontare con tale ordinanza ben potrebbero essere affrontati con altro tipo di prescrizioni, ad esempio: vietando la vendita in contenitori di vetro o di metallo, limitando il divieto alla ore notturne, aumentando il numero di contenitori per la raccolta di rifiuti soprattutto nel centro storico e nelle piazze cittadine e soprattutto aumentando il controllo ed il presidio del territorio (soprattutto centro storico, piazze e luoghi di aggregazione) da parte della polizia municipale.

Chiede pertanto al sindaco se non intenda revocare/modificare/rettificare l’ordinanza correggendone gli aspetti più incongrui.

  

Altamura, 30 giugno 2008

 

ENZO COLONNA

consigliere comunale per il Movimento Aria Fresca