L’Olocausto di Cefalonia


 
Performance “Note di memoria per la pace.”
Antonio Dambrosio, percussioni; Carlo Mascolo, trombone; Roberto Corradino, voce recitante.
Installazione “Petali di domani.” di Henriette Jacob.
Proiezione del documentario “L’Olocausto di Cefalonia.” Prodotto da RAI3 TG Puglia, Istituto Pugliese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea, IRRE Puglia.
Tavola rotonda. Intervengono: Rachele Popolizio, Sindaco di Altamura; Nicola Natuzzi, Assessore alla Cultura; Federico Pirro, giornalista RAI3 Puglia; Vito Antonio Leuzzi, direttore IPSAIC.
Introduce: Pasquale Sardone.
Aderiscono: Associazione Mutilati ed Invalidi di Guerra ”“ Altamura, Associazione Nazionale Combattenti e Reduci ”“ Altamura, Associazione di Solidarietà  Anziani – Altamura, ABMC, Centro Studi Torre di Nebbia, CIDI, Donne In, Eutropia, Fidapa, ProLoco, Terra Fertile,

Scuola Media “Pacelli”, Istituto Tecnico Geometri “P.L. Nervi” Progetto Memoria

Uno scambio europeo sul ruolo dei giovani

Actually it was not the first experience of the network in town, because in 2001 the General Assembly of ENOA has been hosted here. But we can say it was the first time really involving youth in town in order to build projects and exchange experiences. The topic of the meeting itself, “The contribution of youth to the development of local social life” has been chosen like a pretext to empower a process that Sinergie started a few years ago, starting youth projects and hosting and sending long term volunteers abroad. The meeting between the local organization and the network was like a discover for both of us and we saw it was possible to cooperate and to develop at the same time the local and the European dimension in youth projects.

The exchange has been a further opportunity to underline the importance of animation as a tool for social intervention. The participants, coming from Italy, France, Portugal and Romania spent 10 days working together on different actions in the street and they prepared a lot of materials and a many new ideas arise from this exchange. During the meeting the trainers tried to focus also on some technical aspects of the Youth Program. That means they have been showing the different actions and the different opportunities offered by the same program. Some of the participants started to put their ideas on the paper and started to build a project and I’m convinced that very soon we will be able to see some more concrete results of that youth exchange.

Another important concern is about the local impact. Altamura is starting to be used to street animation, something that was absolutely unknown only two years ago. And this is the result of different joint actions (cooperation with ENOA, EVS volunteers, other groups like Mictho who came here) and all of this still let us believe that Altamura is the right place where to establish the European House of Animation.

ALTAMURA(BARI) Il pane murgiano batte la globalizzazione.

ALTAMURA(BARI) Il pane murgiano batte la globalizzazione. Ad Altamura, città  del pane DOP, ha chiuso il ……..


ALTAMURA(BARI) Il pane murgiano batte la globalizzazione. Ad Altamura, città  del pane DOP, ha chiuso il ristorante di McDonald’s. Si era aperto due anni e mezzo fa con grandi ambizioni: trapiantare anche sulla Murgia il suo stile alimentare fatto di panini, hamburger e patatine ma anche di velocità , poco prezzo e uniformità . Uno stile che si voleva estendere a tutta la Puglia come è esteso a tutto il mondo. Ma in questo stesso periodo, la regina della ristorazione attraversa una profonda crisi in tutto il mondo. Il titolo ha perso il 50% del valore a partire da giugno, per non dire delle denunce piovute sul gruppo da parte di cittadini obesi.
L’esperimento dunque non è riuscito. La gente di Altamura (e della Puglia intera) ha continuato a mangiare bene nei suoi ristoranti, ma soprattutto nei suoi panifici, dove si sforna continuamente quel sovrano alimento fragrante e croccante che è il pane, con tutti i suoi derivati (focacce, taralli, pasticci), buoni per il fast-food di qualità . Ci saranno certo valide ragioni economiche, commerciali o gestionali a monte di questa chiusura; e le hanno ha esposte con argomentazioni e dati tecnici (dal crollo in Borsa, al cambio di presidente, alle nuove strategie per impossessarsi dello stile italiano nel mangiare) le pagine economiche dei giornali. Ma a noi interessano di più le ragioni culturali su cui si dibatte da anni in tutto il mondo, nella dialettica fra localismo e mondialismo. La nostra tradizione del mangiare cose genuine di grande sapore non è stata scalzata da questa moda, nè fra i giovani nè fra i bambini. I primi continuano a fare i loro «snack» per la strada a botta di spicchi di focaccia calda e succulenta (più buona e anche meno costosa); i secondi erano sì fra i maggiori utenti del McDonald’s di Altamura, ma ci andavano più per gli allettamenti (palloncini, clown, giocattoli, gadget) che per il cibo. La tradizione familiare era così radicata anche nel loro patrimonio genetico che la multinazionale non è riuscita a sradicarla del tutto. Di qui la scarsa affluenza in un locale molto grande di un pubblico anche molto settoriale: bambini, famiglie proletarie, soprattutto albanesi immigrati.
Dice Marco Lorusso, uno dei dieci dipendenti licenziati ad Altamura: «Si lavorava solo il sabato, ma non a pieno regime; si era sotto quasi per i cinque sesti del fatturato minimo previsto.» Lui faceva parte della «crew» (che vuol dire truppa, nel linguaggio militaresco della multinazionale) cioè della manovalanza di una decina di ragazzi guidati dal manager. «Qual era il tuo lavoro? – gli chiedo. «Preparavo panini da scongelare, tostare e servire; hamburger da scongelare, friggere e servire; Coca Cola in sciroppo da diluire… Sì, tutto arrivava pre-confezionato, i panini da Modena, la carne dalla Spagna, la Coca Cola non so; ma tutto senza indicazione degli ingredienti.
I controlli igienici però erano perfetti: frequenti e severi».
Il ventiduenne Lorusso ha un diploma d’Istituto Professionale per l’Arte Bianca, quindi ha una preparazione specifica per le farine e le lavorazioni alimentari. Ma non gli è servita a nulla nel ristorante della multinazionale.
Accanto al quale, da un anno e mezzo fa, si è pure aperto il forno di una delle più antiche e gloriose dinastie di panificatori altamurani.
Forse la sua concorrenza di piccolo David ha dato il colpo mortale al gigante Golia. Che comunque era già  accerchiato da decine di questi panifici tradizionali altamurani, famosi ovunque per le loro bontà  alimentari, e quindi affollatissimi.
Dunque Pane di Altamura batte hamburger americano per uno a zero…Ma forse è più esatto dire che Puglia batte McDonald’s. E’ il palato dei pugliesi, avvezzo ai buoni sapori della cucina nostrana, ad aver vinto silenziosamente. E forse la riscossa della Vecchia Europa delle mille ghiottonerie, più che dagli assalti violenti del contadino francese no-global Bové, parte dalla Puglia del Pane e del vino. Nell’ottobre del 2000 in tutt’Italia ci furono delle manifestazioni di protesta davanti alla catena dei McDonald’s fatte con i prodotti tipici: a Palermo con le panelle di ceci, a Firenze con la trippa, a Napoli con i fagioli.
Notammo allora che nessuno in Puglia aveva ostentato le pucce a Lecce, le cozze a Taranto o il pane ad Altamura davanti a questi simboli della globalizzazione. Oggi vediamo fatti e non parole. Il pane DOP scaccia l’hot-dog di serie, la tradizione pugliese vince sull’innovazione, il regionalismo sulla mondializzazione. Non vorremmo che fosse il forellino nella diga del colosso multinazionale che vacilla.


Bianca Tragni

IL Ricordo di Giorgio Gaber.

di GIANNI MURA

GLI applausi in chiesa mi sa che non gli sarebbero piaciuti, lui era uno imbarazzato anche dai colori troppo vivaci, per questo aveva sempre maglioni scuri e l’espressione di uno di passaggio che non ha verità  definitive da consegnare al prossimo, forse nemmeno poesia. Però chi lo ha pianto, ieri, nella lunga sfilata al Piccolo Teatro e, nel pomeriggio, all’abbazia di Chiaravalle, tutti quelli che hanno fatto sparire i suoi dischi dai negozi di Milano (e di altre città , spero), quelli con gli occhi rossi e la testa bassa lo ricordano come un poeta.
Non sarà  il futuro a spiegare perché, né il disco che uscirà  tra poco, ma il passato che si riflette nel rimpianto. Strano funerale, quello di Gaber, ma non dissonante. A prima vista, si può dire che molto raramente, o quasi mai, lo stesso dolore ha collegato persone tra loro così diverse, come Berlusconi e Capanna, Celentano e Della Mea, ciellini e rifondaroli, Giuseppe Pisanu e Ricky Gianco.
Bisogna essere molto furbi o molto bravi, per avere un funerale così. Gaber era molto bravo. Adesso lo dicono tutti, anche una sinistra che, più delle sue canzoni, a Gaber non ha perdonato le scelte politiche di sua moglie, e una destra che cerca di piantare le bandiere su un territorio che non le appartiene perché non è mai stato in affitto né in vendita. Per sensibilità , cultura, ironia, ma anche pudore, odio della retorica e degli slogan, Gaber non è mai stato di nessuno, rivendicando sommessamente ma fermamente il diritto di pensare con la sua testa e di dare voce solo a quello in cui si riconosceva. Più dubbi che certezze.
Ho ripensato ieri ai funerali di De André. A un punto in comune tra questi due artisti: il rifiuto della ribalta facile (l’intervista, la comparsata, la promozione) ma soprattutto il rifiuto della tivù. Al loro isolamento non passivo. Al fatto che quando le parole, le idee ci sono non è indispensabile farle passare per il solito megafono. Alla loro tranquilla e tenace anarchia. A raccontare così bene le storie degli ultimi, degli emarginati (De André) e la faticosa vita di tutti (Gaber) tra miti nascenti e crollati, mode, illusioni, perdite di identità .- Pubblicità  –
Da circa trent’anni Gaber studiava gli italiani come un entomologo preoccupato, e produceva canzoni-radiografie. Si era definito anarcoide (anarchico doveva sembrargli l’equivalente di un maglione arancione) e anche cantattore. Giusto, perché la sua fisicità , nel cantare, resta unica per l’Italia e paragonabile, altrove, al solo Brel. Quando racconta di un operaio alla catena di montaggio che si carica di un tic dopo l’altro, Gaber è un mimo strepitoso.
Anche la faccia, il naso esagerato, gli occhi stretti e dolci, i capelli lunghi e spettinati, era teatrale. “Libertà  è partecipazione” cantavano fuori da Chiaravalle. I cantanti, quando muoiono, spesso diventano titoli delle loro canzoni: il signor G, il padre del Cerutti, quello della Torpedo blu. Gaber è stato un cantautore atipico, se per tipico si intende chi fa tutto da sé, parole e musica. Nel primo periodo, quello detto milanese, Gaber si è appoggiato ai testi di Umberto Simonetta, da cantattore a quelli di Sandro Luporini, certamente condivisi (altrimenti non li avrebbe cantati).
Ma la Milano cantata da Gaber è morta prima di lui e di Simonetta. La Porta Romana dei baci dati in fretta sotto un portone rivive nei ricordi di Maria Monti, sui giornali: lui stava a casa sua coi suoi, io a casa mia coi miei, c’era giusto la macchina. E due giorni di vacanza a Sestri Levante. Una volta al Giambellino, pensate, il brivido del proibito era uno che rubava Lambrette. E nella grande città  piena di luci, con tanta gente che lavora e che produce, rivedevi la ragazza Carla di Pagliarani, le nevrosi impiegatizie così ben descritte da Majorino. Il Riccardo ha smesso da un pezzo di giocare a biliardo.
Nessuno passa più la sera bevendo barbera, che non è più un vino popolare, può arrivare a 50 euro la boccia. E comunque il Trani è diventato un wine-bar. O un pub. Le strade di notte sembrano ancora più grandi sì, ma in molte zone non è il caso di fare quattro passi. In quella Milano Gaber si muoveva come un pesce nell’acqua, prendeva il suo bravo diploma da ragioniere, giocava benissimo a calcio balilla (stava davanti) e passava in poche settimane dall’assoluto anonimato alla prima incisione.
Perché allora bastava poco, e davvero il cielo sembrava pieno di biglietti da mille (come cantò, dopo, il suo amico Jannacci). Perché Milano era una città  aperta, curiosa, viva e con tanta voglia di vivere. C’era il Derby, c’era il Santa Tecla del ballerino Dossena, che vinse a Lascia o raddoppia?, di Gaber e di tutti i rockettari della prima ondata, quasi tutti arrivati da fuori, che avrebbero seguito strade diverse ma che si scoprirono amici in quel periodo.
E il rispetto, la solidarietà  di quei tempi hanno resistito ai cambiamenti, al divergere delle strade. Al Carcano (di questo sono sicuro) una sera di diciassette anni fa (di questo meno) Gaber capitò inatteso alla festa per i venticinque anni di carriera di Gianco e fu un “Be bop a lula” indimenticabile. Il ragazzo di via Londonio aveva sfrattato l’entomologo delle canzoni dense ma mai noiose, lunghe e precise, alta sartoria, monologhi musicati. Ce lo scordiamo, uno così. Ma adesso è giusto ricordarlo, ognuno come crede. Nelle facce dei milanesi che piangevano mi è parso di cogliere non solo il dolore per la morte di Gaber, bravo, simpatico, educato vicino di casa, ma anche l’angoscia per come eravamo e siamo diventati, una specie di fitta, e sempre meno voci a spiegarcelo.
(4 gennaio 2003)

LEGAMBIENTE ALTAMURA: CAMPAGNA MAL’ARIA 2002-2003

A partire da domenica 22 Dicembre anche ad Altamura prende il via Mal’Aria, la campagna di Legambiente contro l’inquinamento atmosferico che soffoca i grandi e piccoli centri urbani del Belpaese.
L’occasione per testimoniare un crescente disagio tra i cittadini stanchi di respirare smog, vivere in città  assordanti e passare ore prigionieri del traffico; un’iniziativa che informa sui danni alla salute causati dall’inquinamento da traffico e che propone soluzioni alternative all’inalazione quotidiana di polveri killer: potenziamento dei mezzi pubblici, autobus di linea a trazione elettrica, più zone a traffico limitato, aree pedonali, piste ciclabili.
Per il 2003 Legambiente Altamura ha presentato un progetto all’amministrazione comunale che prevede rilevamenti riguardanti la percentuale di benzene presente nell’aria della nostra città , che, nello scorso anno, si è rivelata superiore ai limiti consentiti.
Nella mattina di domenica 22 Dicembre, dalle ore 10:00 in Piazza Duomo, verranno distribuite lenzuola bianche “no allo smog”, simbolo e strumento di Mal’Aria, e un prontuario sull’aria che respiriamo, per conoscere cause, conseguenze e soluzioni al problema.
Ti invitiamo a partecipare per non subire passivamente lo smog e gli ingorghi, per gridare: “NO ALLO SMOG”!

TEATRO MERCADANTE: LA CITTA’ NON PUO’ PIU’ ATTENDERE

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Altamura, lì 12 dicembre 2002

Alla cortese attenzione

del Sig. Presidente del Consorzio Teatro Mercadante
Geom. Paolo Simone

dei Sigg.ri Consorziati
c/o Presidente Consorzio Teatro Mercadante

e p. c.
al Sig. Presidente del Consiglio Comunale

ai Sigg.ri Capigruppo Consiliari

ai sigg. Consiglieri Comunali

Oggetto: Teatro Mercadante. Definizione dei rapporti giuridici tra il Comune di Altamura ed il Consorzio Teatro Mercadante. Stato delle trattative.

Egregio Signor Presidente, egregi Signori Consorziati,

l’Amministrazione comunale e l’intera compagine politica di maggioranza si sono dichiarati e mostrati, sin dalle fasi iniziali del loro insediamento al governo cittadino, fortemente motivati e determinati a pervenire ad una soluzione definitiva alla questione “Teatro Mercadante”? e si sono dati un obiettivo irrinunciabile: recuperare strutturalmente il Teatro e restituirlo alla fruizione pubblica.
Al momento del loro insediamento ed al cospetto di un procedimento espropriativo in itinere avviato dalla precedente Amministrazione su sollecitazione dell’intero consiglio comunale e di una forte mobilitazione cittadina (tradottasi anche in un’istanza sottoscritta da decine di associazioni e da migliaia di cittadini), questa Amministrazione ha ritenuto opportuno e doveroso, prim’ancora di portare a termine detto procedimento ablatorio con i consequenziali atti, porre in essere un ulteriore tentativo diretto ad individuare una soluzione negoziale e concertata di definizione dei rapporti giuridici tra Comune e Consorzio Teatro Mercadante.
In questa direzione, il consigliere comunale dr. Vincenzo Colonna, nell’ottobre 2001, prese l’iniziativa di predisporre e di sottoporre all’attenzione dell’Amministrazione comunale, del Consorzio stesso, nonché di tutte le forze politiche e della Consulta Generale delle associazioni, un’articolata relazione in cui veniva ricostruita in termini storici e giuridici l’intera vicenda e se ne delineava una ipotesi di soluzione(CLICCA PER LEGGERE LA RELAZIONE: “L’OPEROSA COLLABORAZIONE TRA PUBBLICO E PRIVATO”?).
Detta ipotesi di soluzione fu fatta propria dall’Amministrazione comunale e sottoposta alla Vostra valutazione “formalmente come proposta dell’Amministrazione Comunale”? con nota del 21.11.01 con la quale, peraltro, si invitava il Consorzio a “determinarsi in merito e rappresentare la propria posizione”? in un incontro che si sarebbe tenuto il 5 dicembre 2001 presso la sala consiliare (CLICCA QUI PER LEGGERE LA NOTA DELL’AMMINISTRAZIONE).
In tale incontro, i rappresentanti del Consorzio presenti dichiararono la disponibilità  ad addivenire ad una definizione bonaria della questione, giudicarono sostanzialmente positiva l’impostazione alla base della proposta e segnalarono, con precisione, i punti della stessa che presentavano ancora elementi di criticità  e che rendevano necessario un ulteriore momento di riflessione, chiarimento e definizione (in tal senso, si v. verbale dell’incontro). Si convenne, in quella sede, che tali rilievi critici potessero essere esaminati e superati con ulteriori incontri tra i rappresentanti dell’Amministrazione (individuati nelle persone dei consiglieri comunali Vincenzo Colonna e Donato Clemente, nonché dell’assessore Gianfranco Loiudice) e del Consorzio (il presidente Paolo Simone ed i consiglieri di amministrazione Giacinto Moramarco ed Ascanio Turco).
Tale gruppo di lavoro ha svolto egregiamente ”“ a parere degli scriventi ”“ tale compito in numerosi incontri tenuti presso il Palazzo di Città , sino alla predisposizione di una relazione di sintesi contenente uno schema definitivo di accordo predisposta dal consigliere delegato Vincenzo Colonna. Una prima versione di tale relazione è stata dal medesimo trasmessa a tutti i componenti della commissione paritetica con nota prot. nr. 17499 del 21 giugno 2002, ma alcune osservazioni fatte dai rappresentanti del Consorzio nell’incontro del 27 giugno 2002 hanno impedito la sottoscrizione della stessa ed hanno reso necessario ulteriori modifiche ed integrazioni. A tanto ha provveduto il medesimo consigliere, che ha infine trasmesso la bozza finale della relazione di sintesi con nota prot. nr. 21496 del 19 luglio 2002 con l’invito a procedere alla sua sottoscrizione in un incontro che si sarebbe dovuto tenere il giorno 25 luglio 2002. Purtroppo, tale incontro, per l’assenza motivata di due dei tre rappresentanti del Consorzio, non ha sortito alcun esito.
Dopo la pausa estiva numerose sono state le sollecitazioni per una rapida conclusione delle trattative: il consigliere delegato ha avuto modo anche di partecipare ad una riunione del consiglio di amministrazione del Consorzio (19.09.02) e così di illustrare la proposta di intesa elaborata in sede di commissione paritetica. Con nota prot. nr. 28681 del 1° ottobre 2002, il consigliere delegato invitava ancora il Presidente del Consorzio a “voler comunicare, a breve, una data utile alla convocazione della commissione paritetica”? al fine di procedere rapidamente alla sottoscrizione della relazione/intesa finale. Nonostante ulteriori ed innumerevoli sollecitazioni informali poste in essere da questa Amministrazione per il tramite del consigliere delegato e dei suoi assessori, nessuna indicazione e nessun riscontro si sono avuti da parte del Consorzio e dei suoi rappresentanti.
A questo punto – con rammarico (perché, forse mai sinora si era, da parte dell’Ente Comunale, con tale serietà  di comportamenti, rigore di metodo e puntualità  giuridica perseguita ed elaborata una soluzione negoziale della questione) e con la consapevolezza che lo schema finale di intesa sottoposto alla Vostra attenzione sin da luglio scorso presenta un’efficace ed ottimale formula di componimento degli interessi pubblici e privati insistenti su un bene collettivo come il Teatro Mercadante (formula che, con i necessari adattamenti ed integrazioni dell’ipotesi originariamente proposta da questa Amministrazione, ha peraltro recepito in larghissima parte le indicazioni fornite dai rappresentanti del Consorzio nell’incontro del 05.12.01) – questa Amministrazione si vede costretta a comunicarVi che, ove non dovesse essere manifestata a questo Ente entro il 10 gennaio 2003 la concreta disponibilità  da parte del Consorzio Teatro Mercadante a sottoscrivere rapidamente lo schema di intesa finale elaborata e trasmessa nel luglio scorso, intende comunque realizzare i suoi obiettivi programmatici e perseguire gli interessi della collettività  altamurana attivando altri moduli procedimentali, altri percorsi amministrativi.
Si coglie l’occasione per porgere i più cordiali saluti.

Il Sindaco
Avv. Rachele Popolizio

Il Consigliere Delegato
Dr. Vincenzo Colonna

Arriva il gas ad altre 2000 famiglie altamurane

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Arriva il gas ad altre 2000 famiglie altamurane

La Giunta comunale, nella riunione di mercoledì 4 dicembre 2002, ha disposto l’ampliamento della rete di distribuzione del gas a favore dei nuovi quartieri residenziali già  sorti o in via di realizzazione nella zona di via Selva, via Matera e via Cassano. Si tratta in totale di sei interventi che si aggiungono a quelli realizzati un anno fa a favore delle lottizzazioni di via Bari.
Con questo nuovo ampliamento della rete, oltre 2000 famiglie altamurane sinora prive del servizio di distribuzione del gas metano potranno usufruire, in poche settimane, di questo indispensabile servizio. La nuova rete metanifera consentirà  anche di servire l’istituto alberghiero e la nuova caserma della compagnia dei carabinieri di Altamura in via di completamento nella contrada Pacciarella.
Questo intervento è stato fortemente voluto e sostenuto dai consiglieri comunali e dagli assessori dei Democratici di Sinistra che, costantemente ed in più occasioni, avevano sollecitato e lavorato per una risposta concreta ad un bisogno primario di migliaia di altamurani che abitano nelle nuove zone di espansione dell’abitato cittadino per le quali in passato non si era prevista la realizzazione dei necessari servizi e delle necessarie infrastrutture. È indispensabile ora aggiornare la convenzione che lega il Comune alla società  Nettis, in modo da evitare, per il futuro, che sorgano ancora quelle difficoltà  che sinora hanno impedito risposte rapide alle domande di allacciamento alla rete da parte dei cittadini altamurani.
Questo provvedimento premia e conferma ancora l’impegno dei DS di Altamura per una politica ed un’amministrazione rivolte unicamente ai bisogni della gente ed alla realizzazione di servizi ed opere indispensabili per un vivere civile. In questa direzione proseguirà  l’impegno amministrativo dei Democratici di Sinistra.
Altamura, 8 dicembre 2002

Democratici di Sinistra ”“ Altamura

L’adesione di Donato Piglionica alla manifestazione del 10 dicembre 2002.

Al Sindaco di Altamura,
D.ssa Rachele Popolizio

Palazzo di Città 

Caro Sindaco,

la contemporaneità  della Giornata della Pace con i lavori della Camera dei Deputati mi impedisce di partecipare alla nobile iniziativa. Ritengo comunque indispensabile, nel comunicarti la mia adesione alla manifestazione, fare giungere un saluto al Consiglio Comunale e a tutti i partecipanti.
Gli ultimi mesi trascorsi ci hanno dolorosamente insegnato che la pace è, come la libertà , uno di quei valori fondamentali che non possono mai ritenersi acquisiti una volta e per sempre, ma vanno costantemente riconquistati; tutto ciò appare ancor più difficile in un paese come il nostro in cui numerose generazioni, ormai preponderanti, non hanno per loro fortuna dovuto vivere in alcun momento la privazione di questi valori.
In queste ultime settimane il mondo occidentale e gli Stati Uniti in particolare sembrano attraversati da una irresistibile volontà  di passare comunque alle misure di forza nei confronti dell’Iraq, quali che siano gli esiti delle verifiche in corso da parte degli ispettori dell’ONU. Si rischia in questa maniera una incontrollabile escalation della tensione nello scacchiere medio orientale, già  violentemente scosso dalla cinquantennale guerra che vede contrapposti Israele e il popolo palestinese. Sempre più irrinunciabile appare una iniziativa internazionale volta a prosciugare le fonti dell’odio, così copiose in quella regione; lo spettacolo di giovani senza speranze che carichi di esplosivo seminano la morte spesso tra altri giovani inermi urta violentemente la nostra coscienza. Le devastanti conseguenze dell’embargo nei confronti dell’Iraq mietono vittime soprattutto tra gli innocenti.
In una vicenda così drammatica entrano in gioco numerosi elementi di un paese democratico ed occidentale come il nostro; quale ruolo sarà  in grado di giocare la Comunità  Europea: mai come ora si sente il bisogno che mostri una politica estera comune, che consenta di confrontarsi con gli Stati Uniti in una posizione non subalterna; quale la funzione di una alleanza militare come la NATO, profondamente cambiata nella sua composizione e nella sua mission dopo la caduta del muro di Berlino ed il declino dell’impero sovietico; quale ancora la capacità  dell’ONU di valorizzare il suo insostituibile ruolo di organismo sovranazionale, una delle poche sedi dove sia possibile immaginare una forma di composizione non violenta dei conflitti.
A proposito dell’ONU va sottolineato come uno dei problemi che viene più spesso in evidenza, proposto con forza soprattutto dai movimenti cosiddetti no global, è di individuare una sede di governo sovranazionale, non potendosi accettare una globalizzazione che sia solo economica e non anche politica; l’ONU rappresenta potenzialmente pur tra molte contraddizioni una di queste sedi, per cui grande attenzione andrà  posta ad ogni comportamento che rischi di comprometterne in maniera irreversibile la credibilità .
In questa giornata un pensiero non può non andare ad una tensione di segno profondamente differente ma anch’esso destinato ad occupare grande spazio nei prossimi giorni: mi riferisco alla crisi FIAT e alle altre numerose vertenze del mondo del lavoro (Pirelli, Cirio, LSU, ecc) con migliaia di posti lavoro messi in discussione; a quei lavoratori deve andare la nostra solidarietà , insieme ad un fattivo impegno dei soggetti competenti ad individuare rapidamente una soluzione.
Con l’augurio che noi si sia protagonisti di un futuro sempre più libero da conflitti, voglio augurare per il tuo tramite al Consiglio e a tutti i partecipanti un sereno e proficuo dibattito.

Roma,10-12-2002
On Donato Piglionica

Il Consiglio comunale dice NO all’ampliamento della discarica

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IL CONSIGLIO COMUNALE DI ALTAMURA

nella seduta del 4.12.2002,
ha approvato il seguente ordine del giorno:

Alla luce della discussione sul punto all’ordine del giorno della seduta odierna, relativo ai Decreti Commissariali n.334 del 29.10.02 e n.338 del 30.10.02, a puro titolo di manifestazione della volontà  politica;

Ritenuto in linea di principio, data anche l’estrema urgenza e necessità  di realizzare, nel più breve tempo possibile, la nuova discarica di Bacino a titolarità  pubblica ed a norma di legge, in modo da avere il controllo continuo sullo smaltimento, secondo le modalità  e nei termini previsti dal Decreto Commissariale n. 334 del 29.10.02, al fine di evitare che il rinvio di tale ubicazione possa penalizzare la città  di Altamura, comportando di fatto un ampliamento continuo della discarica “Le Lamie”?;

Ritenuto che la scelta e la realizzazione del sito ed i conseguenti atti amministrativi che ne consentono l’attività  operativa debba essere comunque effettuato entro brevissimo tempo;

INVITA

il Sindaco ad adoperarsi agli adempimenti di cui sopra, al fine di scongiurare il pericolo di un permanente allargamento della discarica “Le Lamie”?.

Appello del Consiglio comunale contro la guerra



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IL CONSIGLIO COMUNALE DI ALTAMURA

nella seduta del 4.12.2002,
ha approvato il seguente ordine del giorno:

Di fronte agli scenari di guerra incombenti e alle dolorose conseguenze che ne potrebbero derivare per la perdita di vite umane e la sofferenza di intere popolazioni, interpretando i sentimenti di pace della cittadinanza,

CHIEDE

al Parlamento il rigoroso rispetto dell’articolo 11 della Costituzione della Repubblica (L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà  degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente in condizioni di parità  con gli altri stati, alle limitazioni di sovranità  necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo., 0, 0);

DELIBERA

di ripudiare la guerra in conformità  al suddetto articolo, e, di conseguenza, l’adesione al seguente appello di Emergency:

Fuori l’Italia dalla guerra.
Vogliamo un mondo basato sulla giustizia e sulla solidarietà .
Ripudiamo la violenza, il terrorismo e la guerra come strumenti per risolvere le contese tra gli uomini, i popoli e gli stati.
Chiediamo che l’Italia, di fronte alla minaccia di un attacco militare contro l’Iraq, non partecipi ad alcun atto di guerra, nel rispetto della Costituzione.
Non vogliamo essere corresponsabili di nuovi lutti, né vogliamo alimentare la spirale del terrore.
Basta guerre, basta morti, basta vittime.