ISTITUITA RETE REGIONALE TERAPIA ANTICOAGULANTE. ALL’OSPEDALE DELLA MURGIA UN CENTRO ANTITROMBOSI.

Nonostante il periodo di grande difficoltà causato dal diffondersi dell’epidemia da COVID-19, prosegue l’attività della Regione Puglia finalizzata al perseguimento di obiettivi strategici per il territorio, soprattutto in ambito sanitario.

Ad esito di un lungo lavoro preparatorio e istruttorio – che ha coinvolto dirigenti e funzionari regionali, direzioni delle aziende sanitarie pugliesi, esperti – con una deliberazione adottata martedì scorso (10 marzo) dalla Giunta regionale, è stata istituita la “Rete Terapia Anticoagulante“, con la conseguente individuazione, per ciascuna provincia pugliese, dei “Centri di Sorveglianza della Terapia Anticoagulante” (CSA) e dei “Centri Antitrombosi” (CAT).

La terapia anticoagulante orale (TAO) rappresenta il trattamento di elezione per la prevenzione e la cura delle malattie tromboemboliche, tra le quali rientra la fibrillazione atriale. Il suo scopo fondamentale è ridurre, in modo controllato e reversibile, la coagulabilità del sangue per ottenere la massima protezione possibile dagli incidenti tromboembolici e il minimo rischio di emorragie. La TAO, pertanto, è da considerarsi una terapia salvavita alla quale viene sottoposto un numero sempre maggiore di pazienti che, in Puglia, è stimato in più di 80 mila soggetti.

Proprio per questo, vista l’importanza di questa terapia si è reso necessario impostare nella nostra regione, sulla base della nuova organizzazione ospedaliera e della conseguente classificazione degli ospedali, percorsi strutturati e omogenei, sotto il profilo clinico, in tutto il territorio, con approcci uguali nella presa in carico dei pazienti affetti da patologie croniche in trattamento con terapia anticoagulante, in modo da garantire l’appropriatezza e l’efficacia delle prestazioni erogate.

La nuova Rete prevede due distinti livelli:

  • il primo contempla l’attività di sorveglianza e i follow-up gestiti dai Centri di Sorveglianza della terapia anticoagulante (CSA) istituiti in ambienti extraospedalieri (e cioè presso i presidi territoriale di assistenza – PTA), negli Ospedali di Base o in quelli di I Livello,
  • il secondo, la gestione delle complicanze (come, ad esempio, emorragie maggiori e trombosi) o comunque dei pazienti più complessi, gestiti presso i Centri Antitrombosi (CAT) istituiti prioritariamente nelle strutture ospedaliere di II Livello, che comunque svolgeranno le attività di primo livello.

Si tratta di un provvedimento di straordinaria importanza dal momento che la Rete, così come strutturata e organizzata in Puglia, non ha precedenti in Italia, per la complessità e la capacità di integrazione tra diversi livelli e diverse strutture, ponendosi come una vera e propria avanguardia in questo settore.

L’obiettivo fondamentale, infatti, è proprio quello di garantire l’integrazione dei CSA e dei CAT con le strutture ospedaliere, i Medici di Medicina Generale (MMG), gli specialisti di settore (cardiologi, angiologi, ematologi e altri) e le strutture di assistenza territoriale e domiciliare, implementando al contempo sistemi di monitoraggio delle attività, capaci di definire le ricadute cliniche e assistenziali delle attività stesse.

Nell’ambito di questa complessa architettura, per quanto riguarda l’area barese, sono stati individuati

  • come CSA (primo livello) gli Ospedali di Monopoli, Molfetta, San Paolo di Bari, Corato, “Miulli” di Acquaviva delle Fonti, oltre al PTA di Triggiano, ai Distretti Socio-Sanitarii di Gioia del Colle, di Ruvo-Terlizzi e di Bitonto.
  • Come CAT (secondo livello), invece, con funzioni sia di sorveglianza epidemiologica che di riferimento per i pazienti maggiormente critici o pazienti inviati dal medico di medicina generale o dallo specialista presente sul territorio, sono stati individuati, nell’area barese, il Policlinico e l’Ospedale “Di Venere”, entrambi a Bari, e l’Ospedale della Murgia “Fabio Perinei”.

A questo riguardo sono particolarmente orgoglioso del fatto che sia stata riconosciuta questa importantissima funzione all’Ospedale della Murgia che conferma, in tal modo, la sua ritrovata centralità nell’ambito delle politiche sanitarie della Regione Puglia, certificata anche dal suo riconoscimento come Ospedale di I Livello nel nuovo Piano di Riordino Ospedaliero.

In particolare, nell’ambito dell’Ospedale “Perinei”, è stata individuata come Centro Antitrombosi l’Unità Operativa “Laboratorio di Analisi – Patologia Clinica”, a ulteriore conferma del significativo lavoro e della grande professionalità che hanno caratterizzato in questi anni questa struttura, diretta dal dott. Giovanni Dirienzo. Peraltro, l’attivazione del Centro Antitrombosi presso l’Ospedale della Murgia andrà ad integrare le funzioni di un’altra eccellente struttura, la “Stroke Unit” per la terapia della fase acuta dell’ictus, istituita presso l’Unità Operativa di Neurologia, diretta dal dott. Bonaventura Ardito.

Sono molto soddisfatto per il raggiungimento di questo nuovo importante risultato, il cui iter seguo da mesi, grazie al quale si consolida la sempre più ampia e avanzata offerta di servizi sanitari dell’Ospedale della Murgia “Perinei” in favore dei cittadini, che lo rendono, sempre più, un presidio imprescindibile di buona sanità pubblica sul territorio.

Ringrazio per il grande lavoro svolto il Presidente Michele Emiliano, e il direttore, i dirigenti e funzionari regionali del Dipartimento regionale “Promozione della Salute”, in particolare della Sezione “Strategie e Governo dell’Offerta” e del Servizio “Politiche del Farmaco”, impegnati su questo importante obiettivo.

ENZO COLONNA