I FALÒ SONO UNA COSA. UNA TRADIZIONE BELLA, DA MANTENERE E DIFENDERE. ACCUMULARE E BRUCIARE RIFIUTI, ALTRA, GRAVE E PERICOLOSA.

Vi prego, fermate questo scempio, che vedo prepararsi in diverse zone della città.

Non si può rovinare la tradizione delle fanove, i falò, di San Giuseppe. Non si può trasformare questa suggestiva tradizione, che coinvolge e incanta soprattutto i bambini, in un’occasione per bruciare qualsiasi cosa, scarti di produzione, materiale dismesso e abbandonato in cantina, in pratica rifiuti, anche speciali.

Per i rifiuti ingombranti chiamate la ditta, rompete le scatole se necessario anche ad amministratori comunali e figure politiche, è un servizio gratuito.

Questo modo di fare, se non fermato in tempo, avvelena le persone, inquina aria e terreni, è un reato (anche grave, più avanti riporto il primo comma dell’art. 256 bis del Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, cosiddetto Codice dell’Ambiente), distrugge una lunga e bella tradizione.

Vi prego, fermate questo scempio!

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256-bis. Combustione illecita di rifiuti.
Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque appicca il fuoco a rifiuti abbandonati ovvero depositati in maniera incontrollata in aree non autorizzate è punito con la reclusione da due a cinque anni. Nel caso in cui sia appiccato il fuoco a rifiuti pericolosi, si applica la pena della reclusione da tre a sei anni. Il responsabile è tenuto al ripristino dello stato dei luoghi, al risarcimento del danno ambientale e al pagamento, anche in via di regresso, delle spese per la bonifica.”