Che fine ha fatto il Teatro Mercadante?

Comitato cittadino
Altamura2001

Il Teatro di tutti

Movimento cittadino

Comunicato del 5 febbraio
2001

Che fine ha fatto il
Teatro Mercadante?


Lo si dica chiaramente: del Teatro
Mercadante non ci importa nulla. Ce lo dicano chiaramente: dei diritti
e degli interessi della collettività non ci importa nulla.

Esattamente un anno fa il nostro Comitato
si è fatto promotore di una raccolta di firme che non aveva
precedenti. In poche settimane, 6000 cittadini altamurani hanno
sottoscritto un atto di iniziativa amministrativa ai sensi della
legge n. 241 del 1990 in cui si chiedeva: 1) al Sindaco ed all’amministrazione
comunale di Altamura, nonché al Ministro per i beni e le
attività culturali di promuovere la procedura di esproprio
del Teatro Mercadante; 2) al Prefetto di Bari di constatare l’indisponibilità
di fondi propri e l’impossibilità a perseguire il proprio
scopo statutario da parte del Consorzio Teatro Mercadante (l’associazione
che detiene il teatro con l’unico scopo di "conservarlo,
amministrarlo e gestirlo": art. 1 dello Statuto consorziale)
e di conseguenza di provvedere, ai sensi dell’art. 42 del codice
civile, a sottrarre il bene al consorzio e ad affidarlo ad altro
ente in grado di provvedere al suo recupero e alla sua riapertura.

Nulla di tutto questo è sinora
avvenuto e non comprendiamo il perché; eppure, a seguito
di quella mobilitazione popolare, i nostri amministratori sono stati
costretti a prendere impegni precisi e ad adottare atti ufficiali.

1) Non comprendiamo perché
nessuno dei venti consiglieri comunali (di quasi tutti i partiti)
presenti alla seduta del 9 marzo 2000 del Consiglio Comunale ha
ritenuto doveroso o almeno opportuno chiedere all’Amministrazione,
a distanza di dieci mesi, che fine avesse fatto il mandato vincolante
affidato alla giunta in quel consiglio, quali atti ed iniziative
fossero stati prodotti in dieci mesi, insomma a che punto fosse
la procedura espropriativa deliberata. Eppure, in quella seduta,
il Consiglio comunale deliberò all’unanimità
di "impegnare la Giunta Comunale ad attivare i procedimenti
e le iniziative idonee ad acquisire detto immobile al patrimonio
pubblico, stante l’evidente e oggettivo interesse pubblico
e generale ad evitare l’ulteriore deterioramento di detta struttura,
inattiva da circa dieci anni e quindi per la tutela dell’immobile
e delle suppellettili e beni mobili ivi esistenti".

2) Non comprendiamo perché
il partito del sindaco, dell’assessore alla cultura e dell’assessore
al contenzioso, Alleanza Nazionale, non ritiene doveroso o almeno
opportuno chiedere ai propri uomini dell’amministrazione perché,
a distanza di un anno, non si siano ancora attivati a predisporre
gli atti necessari per l’esproprio del teatro. Eppure Alleanza
Nazionale, con alcuni dei suoi dirigenti ed iscritti, si era lodevolmente
mobilitata a sottoscrivere la nostra petizione ed aveva addirittura
sollecitato un suo onorevole, Salvatore Tatarella, a presentare
un’interrogazione parlamentare sulla questione.

3) Non comprendiamo perché
la Giunta comunale, a distanza di otto mesi, non ha ancora dato
il via libera all’avvocato Antonio Ventura per l’inoltro
della citazione in giudizio che l’avvocato ha predisposto da
mesi e tiene nel cassetto in attesa di disposizioni. Eppure la Giunta,
sempre a seguito della nostra petizione sottoscritta da 6000 cittadini,
aveva conferito, con la deliberazione n. 311 del 9 giugno 2000,
all’avvocato Ventura l’incarico di agire in giudizio dinanzi
al Tribunale di Altamura per far accertare e dichiarare "la
nullità e l’illiceità delle determinazioni assunte
dal Consorzio in ordine alla modifica dello Statuto, con cui i consorziati
hanno ritenuto di attribuirsi impropriamente il diritto di proprietà
del teatro", liquidando a suo favore la somma di due milioni
a titolo di acconto.

4) Non comprendiamo perché
l’Amministrazione comunale, a distanza di tre mesi, non ha
ancora dato alcuna risposta alla nota (protocollata al Comune di
Altamura il 10 novembre 2000) dell’architetto Mario Antonio
De Cunzo, Soprintendente di Bari, che comunicava al Comune di Altamura
di "concordare con codesta Amministrazione sulle opportunità
che il teatro sia oggetto di provvedimento di esproprio", in
quanto "tale iniziativa risponderebbe inoltre al preminente
interesse generale alla concreta valorizzazione del Teatro medesimo,
peraltro auspicata dai cittadini di Altamura e non solo" e
chiedeva all’Amministrazione comunale di fare la propria parte
predisponendo ed inviando alla Soprintendenza una serie di documenti
ed atti amministrativi necessari per completare l’istruttoria
della procedura espropriativa: "non appena – concludeva l’architetto
De Cunzo – codesto Comune avrà trasmesso quanto richiesto,
questo Ufficio provvederà a trasmettere all’Ufficio
Centrale del Ministero per i beni e le attività culturali
la predetta documentazione unitamente al proprio parere di competenza.
Si resta in attesa di riscontro". Eppure l’Amministrazione
comunale, dando seguito alla nostra petizione ed al mandato vincolante
del consiglio comunale del 9 marzo 2000, aveva tempestivamente inoltrato
il 16 giugno 2000 al Soprintendente per i beni ambientali, architettonici,
artistici e storici ed al Ministro per i beni e le attività
culturali un atto di iniziativa del procedimento espropriativo del
teatro, a firma del sindaco Vito Plotino, con cui chiedeva alla
Soprintendenza di "attivare il procedimento per l’ablazione
del bene ai sensi dell’art. 91 del D.lgs. 29 ottobre 1999 n.
490", sottolineando come "a tutt’oggi non risulta
che alcun idoneo lavoro (di recupero, ndr) … sia stato
posto in essere", che "allo stato non risulta che il Consorzio
Teatro Mercadante sia in grado di provvedere a tali adempimenti,
né che abbia attivato minimali procedimenti (corroborati
da idonea, pertinente, documentazione: segnatamente progettazione)
per usufruire di contributi pubblici" e che "l’istanza
alla effettiva restituzione dell’uso del bene alla Collettività
non solo scaturisce da una iniziativa popolare di migliaia di cittadini,
ma che il Consiglio Comunale, con deliberazione n. 23 del 9 marzo
2000, per il restauro ed il ripristino del manufatto ha previsto
nel bilancio una posta di rilevante importo".

5) Non comprendiamo perché
la Giunta comunale non risponde, da mesi, alle numerose sollecitazione
(scritte e telefoniche) dell’avvocato Gagliardi La Gala che
chiede "un incontro, urgente e necessario, con l’Amministrazione
Comunale al fine di impostare il procedimento di riscontro alle
legittime richieste della Soprintendenza" (lettera del 28 novembre
2000, protocollo comunale n. 34133 del 30 novembre 2000) e, "per
poter diligentemente seguire l’iter del procedimento ed assistere
proficuamente il Comune, di essere informato di tutti gli eventuali
atti che dovessero pervenire o di incontri e decisioni che l’Amministrazione
dovesse ritenere di porre in essere" (lettera del 18 gennaio
2001, protocollo comunale n. 2072 del 19 gennaio 2001). Eppure la
Giunta comunale, con la deliberazione n. 67 del 9 febbraio 2000,
incaricò il prof. avv. Franco Gagliardi La Gala di "assistere
il Comune nel suo intendimento di ricondurre ad un effettivo uso
pubblico l’antico Teatro Mercadante" e fece propria, con
la deliberazione n. 311 del 9 giugno 2000, la nota dell’avvocato
del 25 maggio 2000 "con cui l’esperto ha trasmesso lo
schema dell’atto da inviare al Soprintendente ed al Ministro
allo scopo di attivare il procedimento diretto a conseguire la espropriazione
del Teatro Mercadante con l’obiettivo finale di ristrutturarlo
e consentirne la fruibilità".

6) Non comprendiamo perché
da parte del Consorzio Teatro Mercadante – sebbene numerose siano
state le occasioni di incontro e di confronto trasparente ed alla
luce del sole (ultima in ordine di tempo, la conferenza di servizi
da noi sollecitata al Comune, convocata per il 23 novembre 2000
e fallita per l’assenza dei rappresentanti del consorzio stesso)
– non sia arrivato alcun cenno di risposta alle domande che noi
da anni poniamo: quale futuro il Consorzio vuole riservare ad un
teatro chiuso da dieci anni e che il consorzio oltre un secolo fa
– nel contratto stipulato con il Comune e nel patto (lo Statuto
fondamentale del 1895) stretto con gli altamurani che, in più
di trecento, contribuirono economicamente alla costruzione dell’immobile
– si è impegnato a "conservare, amministrare e gestire"?
E’ disponibile il Consorzio a procedere, in tempi rapidi, ad
una cessione volontaria a favore del Comune, una cessione che, dall’altro
lato, impegni il Comune a riconoscere ciò che ai singoli
consorziati spetta per statuto (il diritto di palco o di poltrona),
ad accollarsi il debito maturato dal consorzio nei confronti di
un istituto bancario locale ed a prevedere che nel consiglio di
amministrazione di quella che sarà necessariamente l’istituzione
chiamata a gestire il teatro comunale siedano anche rappresentanti
del consorzio, cioè dell’associazione che riunisce i
titolari del diritto di palco? E’ disponibile il Consorzio
a concordare questa cessione che metterebbe il Comune nelle condizioni
di accedere ai fondi del Programma Operativo Regionale (POR 2000-2006),
risorse straordinarie comunitarie riservate solo agli interventi
di recupero del "patrimonio culturale pubblico"?
Dove è mai possibile, altrimenti, reperire i 4-5 miliardi
necessari per i lavori di restauro? Per quale obiettivo gestire
i fondi e recuperare il teatro? Quale gestione assicurare al teatro
comunale? Attraverso quali regolamenti d’uso è possibile
assicurare la fruibilità pubblica del teatro? Come finalizzare
la gestione di questo bene al progresso culturale, sociale, civile
ed economico della città?

7) Non comprendiamo perché,
dopo essere stata bocciata due anni fa da questa stessa Amministrazione,
qualcuno torni ad avanzare la proposta che il Comune prenda in affitto
dal Consorzio il teatro, ora inagibile ed inutilizzabile, per poi
restituirlo dopo 15 anni, reso agibile e ristrutturato a spese della
collettività. Non comprendiamo perché qualcuno si
ostini a pensare che il Comune possa adottare atti illogici ed illeciti,
che le casse comunali servano a risolvere problemi e difficoltà
economiche di questo o quel privato, che sia possibile per il Comune
ciò che sarebbe impensabile per un privato, cioè prendere
in affitto un immobile inagibile, compensare i canoni di locazione
con le spese per la ristrutturazione, impegnarsi ad effettuare i
lavori senza sapere né quando potrà fruire effettivamente
del teatro, né se la somma che si è preventivata (un
miliardo e mezzo per 15 anni) risulterà sufficiente a coprire
gli effettivi costi di ristrutturazione. Non comprendiamo, in altri
termini, come qualcuno, all’interno dell’amministrazione
comunale e al di fuori, possa pensare e suggerire che un amministratore
pubblico stipuli un contratto nullo e, quindi, compia un atto illegittimo.
Non comprendiamo come possa pensare o suggerire che la giunta comunale
intraprenda una strada (l’affitto) del tutto in contrasto con
l’indicazione chiara, vincolante per la Giunta e votata all’unanimità,
del Consiglio comunale del 9 marzo 2000 (l’acquisizione del
teatro al patrimonio pubblico).

Lo confessiamo: sono tante le cose
che non riusciamo a comprendere di questa politica amministrativa
altamurana, che si è ridotta davvero ad un teatrino in cui
sono in tanti a ricoprire più ruoli ed a scambiarsi gli abiti
di scena come nella peggiore tradizione della commedia all’italiana.
Ci convinciamo sempre più che, prima ancora che puntare
sulla cultura
, sia necessario, a questo punto, puntare su
una nuova cultura dell’amministrare
ispirata alla trasparenza
degli atti e dei comportamenti, al rispetto della legalità
e dei diritti dei cittadini, alla difesa di tutta la collettività
e non solo dei soliti pochi e forti.

Speriamo che qualcuno ci chiarisca
presto ciò che noi non siamo riusciti sinora a comprendere.

Enzo Colonna, Lello Rella

"Comitato per la difesa del
Teatro Cittadino – Il Teatro di tutti
"

"Movimento cittadino per la
costruzione della città di tutti – Altamura2001"

Indirizzi di posta elettronica:

comitatoteatro@hotmail.com – lacittaditutti@hotmail.com
(la a va scritta senza accento)

Tutta la documentazione sulla vicenda
del Teatro Mercadante è presente, insieme ad altre informazioni
e ad un forum di discussione, sul sito internet

https://www.enzocolonna.com