Tale linguaggio io non intendo

Ecco, giri l’angolo di casa, lasci per un po’ di tempo cose persone luoghi di sempre e ti capita di leggere una notizia di questo tipo:

SI È RIUNITA QUESTA MATTINA LA NUOVA GIUNTA
Da Notizie-Online.it Altamura / Puglia / Politica / 25-03-2002 (12:46:41)

Si è riunita questa mattina al Palazzo di città  la nuova giunta comunale. Il sindaco Rachele Popolizio su questo punto, infatti, era stata categorica per la contingenza di alcuni provvedimenti in scadenza. Non tutti i partiti comunque erano pronti per le designazioni. Così il sindaco ha varato una formazione di assoluta emergenza ed anche curiosa nella sua composizione. Tre gli assessori designati dai partiti: Cardano (Udeur), Gianfranco Loiudice (Prc), Antonio De Lucia (Sdi; subentra a Striccoli che ha rinunciato). Ds e Margherita non hanno ancora i loro nomi. Li decidono nei prossimi giorni. Così il sindaco ha tirato fuori dal cilindro una soluzione molto particolare, nominando per il brevissimo periodo l’on. Donato Piglionica (l’unico assente questa mattina), il consigliere provinciale Francesco Cornacchia e, addirittura, due mamme della scuola San Giovanni Bosco (Rossella Squicciarini e Maria Simone). Perché? Perché la S. G. Bosco era all’ordine del giorno per l’appalto dei lavori di ristrutturazione del tetto. Presi anche altri due provvedimenti: buoni libro ed un progetto per la devianza minorile.

Parlano della tua città , della tua amministrazione comunale, della nuova giunta che tu – consigliere comunale di maggioranza – andrai, al rientro, a sostenere.

Sei preso dai dubbi: fanno sul serio (è la settimana santa, d’altronde!) o si tratta di un tardivo rigurgito carnascialesco? È un episodio avvincente, chiaramente stilizzato nelle sue forme ed espressioni, della serie “la fantasia al potere”? o piuttosto è una prova convincente e tangibile della fantasmagoria del potere? È un calvario (a cui tutti sono sottoposti, ma a cui più di tutti è sottoposto chi, come me, è parte di questa compagine amministrativa nei ranghi del consiglio) che si concluderà  con la crocifissione definitiva di un’intera classe politica ed amministrativa, o c’è da sperare ancora nella sua resurrezione?

A duemila e passa chilometri, ti poni domande del genere: è la distanza a deformare i contorni e le proporzioni di tali eventi, deturpandoli nel loro rigore stilistico, nella loro serietà  e mestizia di contenuti, compendiandoli in sillogi di rara forza caricaturale? Oppure, al contrario, la distanza consente di cogliere meglio negli eventi stessi, nella loro Naività¤t, i tratti tipici di una produzione tutta locale, autoctona, meritevole come tale di attenzione, protezione e riconoscimento a livello comunitario (un po’ come il pane dop!, 0, 0); di percepire, più distintamente rispetto a chi è sul posto, il loro modo di presentarsi secondo l’iconografia tragicomica delle commedie plautine e di svolgersi assecondando un canovaccio da Pastiche tardobarocco?

Ti dici: hai perso la scena-madre, l’acuto, la volata finale di Cipollini, il rigore (fallito) di Baggio ai mondiali… sul più ”˜bello’ ti sei allontanato dai luoghi della rappresentazione e, perdippiù, ben hai motivo per rallegrartene! Meglio intristirsi da soli – ti rincuori – che cogliere tristezza e sconcerto nei volti interroganti di chi ti/ci ha sostenuto in campagna elettorale; meglio fare ironia da sé, che subire il sarcasmo (scontato, quasi giustificato) degli avversari politici.

Meglio qui, ripeti a te stesso, quasi a sperare che le tue ultime parole in consiglio comunale non ti si rivolgano contro inferocite chiedendoti di essere ricacciate nella gola, lungo le corde vocali, sino a raggiungere il cuore e la mente da cui erano state partorite, distanti, come sono ora, nel tempo e nello spazio oltre che dalla realtà  di questi giorni… Avevi detto, durante la discussione sulla questione “legge 34”? e parafrasando il titolo di un libro, che per questa amministrazione era arrivato il momento di tentare il volo, di “staccare l’ombra da terra”?, che era arrivato il suo Kairà³s, quel momento cruciale che, ritenevano gli antichi greci, si presenta nella vita di ogni essere umano e, da come viene affrontato e vissuto, consente di capire se un uomo è un giusto o un empio, un buono o un cattivo… Avevi parlato di svolta… ma forse non tutti avevano capito dove bisognasse svoltare!

Una parola a te, Sindaco. Immagino: le difficoltà  e le divisioni tra e nei partiti, l’attesa dei nomi degli assessori, le urgenze, i problemi… d’accordo, tutto comprensibilissimo, anzi comprendo te e le tue difficoltà . Ma – come dice quello – consentimi: se era necessaria (come è ovvio per una città  che non può restare senza governo più di un solo giorno) una giunta, tecnica si dice in questi casi, cosa ti ha impedito di nominare una vera giunta, tecnica quanto si voglia, ma vera, concreta, realmente chiamata ad affrontare le vicende (quotidiane e no) dell’amministrazione e non solo il problema della riparazione di un tetto di una scuola. Una giunta con una sua identità  e stabilità , che non significa durare in eterno, ma dare un segnale chiaro e forte ai partiti della coalizione: fate con calma, determinatevi secondo i tempi e le riflessioni che sono necessari in tutte le organizzazioni politiche, intanto – però – Altamura ha il suo governo, forte ed autorevole, non precariamente condizionato ancora alla definizione di vicende tutte interne alla coalizione e soprattutto destinato a diventare il parametro della qualità  umana, politica ed amministrativa a cui i partiti si sarebbero dovuti attenere nella scelta dei propri (futuri ed eventuali) rappresentanti in giunta.

Hai avuto, Sindaco, l’occasione per mettere in campo la tua determinazione e di disporre al meglio, in questa fase di oggettiva difficoltà  della coalizione, di un ampio margine di libertà  e di scelta. L’hai mancata! Riconosco nella scelta delle due mamme-assessori (a cui sono vicino e faccio i miei auguri) una buona dose di originalità , di talento comunicativo; è una bella immagine, ma è come aver barattato la possibilità  di uno slalom avvincente e vincente come quello del primo goal all’Inghilterra di Maradona (Mondiali del Messico, credo) a favore di un gesto concreto ed istrionico come il colpo di mano che procurò il secondo goal all’Argentina. Certo efficace, divertente, ma null’altro?

Nella giunta (tecnica e provvisoria, la si presenta) sono state chiamate persone per puro spirito di servizio (l’onorevole Piglionica, inopinatamente chiamato a sostenere questa causa, ed il consigliere provinciale Franco Cornacchia) o perché con figli a carico (le due mamme, 0, 0); sono stati confermati due assessori di nomina politica (Cardano e Loiudice) ed è stato designato uno nuovo anch’esso di designazione politica (Delucia).

Ma cos’è? Chi controlla e può fermare la porta girevole di questo albergo? Stiamo sperimentando una nuova formula politico-amministrativa? Cosa facciamo ad Altamura in tempi di precariato e flessibilità  del lavoro, ci inventiamo la figura degli assessori part-time o, meglio, degli assessori time-sharing (per intenderci, il meccanismo giuridico-organizzativo delle multiproprietà : una settimana a te, due a me!!)?

Meglio qui, a duemila e passa chilometri, confessi a te stesso un po’ pavidamente: ti illudi che la distanza fisica possa segnare anche una distanza politica, culturale e logica da queste iniziative e dalle responsabilità , quasi che queste non ti appartenessero. Ma così non è e non può essere, quando si è condiviso un’esperienza politica ed elettorale come quella del maggio 2001.

Da straniero in terra straniera, ti è consentito però di dire: “Tale linguaggio io non intendo”.

Amburgo, lì 26 marzo 2002

ENZO COLONNA