Accordi di programma: il pericolo ”fondamentalismo” secondo l’on. Piglionica

AI CONSIGLIERI COMUNALI DI ALTAMURA

Questa sera il Consiglio Comunale della nostra città  è chiamato ad una determinazione delicata e per molti versi decisiva. La intricata questione degli accordi di programma ex lege 34 è iscritta ancora una volta all’ordine del giorno dei lavori consiliari per una risoluzione.
Troppo nota la vicenda per avere bisogno di una ulteriore analisi; il Consiglio ha questa sera l’obbligo di dare il proprio indirizzo alla Giunta perché la delicata matassa venga avviata ad essere dipanata.
Tante delicate problematiche vengono coinvolte nella decisione; l’obbligo per la pubblica amministrazione di riappropriarsi della funzione di programmazione del territorio da troppo tempo oggetto di un’inopportuna “esternalizzazione”, di cui la vicenda della 34 è uno dei tanti velenosi frutti; la necessità  di impegnarsi tutti in un difficile ma doveroso sforzo di coniugare sviluppo e tutela del territorio e dell’ambiente; il dovere di un disegno di sviluppo teso a quello che modernamente viene definito “sviluppo duraturo”, che consenta di attingere alle risorse ambientali nella consapevolezza della loro importanza e della loro sostanziale irriproducibilità .
In questo senso la decisione del consiglio di aderire al Parco Nazionale dell’Alta Murgia costituisce un merito storico; le continue sollecitazioni rivolte al Ministero dell’Ambiente hanno portato a fissare per il 19 novembre prossimo una riunione nella quale il costituendo Parco vivrà  un decisivo passo in avanti.
Accanto a queste fondamentali questioni vi è la necessità  di sostenere il tessuto produttivo del nostro territorio, da tempo segnalatosi all’attenzione nazionale per la sua vivacità , per la sua capacità  di intrapresa, della sua spiccata tendenza alla internazionalizzazione; tale obbligo appare ancora più importante oggi, in una fase in cui la difficile congiuntura internazionale pone ulteriori elementi di incertezza ai nostri operatori economici. I primi segnali di sofferenza cominciano a manifestarsi, con una contrazione degli ordinativi soprattutto sui mercati europei. Il tutto è reso ancora più incerto alla luce delle profonde modifiche all’assetto degli incentivi alle imprese meridionali che la nuova legge finanziaria per il 2003 ha disegnato; in questo scenario non essere in grado di utilizzare le risorse messe a disposizione dal patto territoriale e ai sensi della legge 488 sarebbe una responsabilità  troppo pesante.
Si sono consolidate in questi mesi posizioni ovviamente di segno diverso, fino alla nascita di un comitato cittadino in cui sono confluite numerose e qualificate sensibilità  ambientaliste. Dovere del consiglio è però conciliare queste pulsioni di opposto segnale, riportando serenità  tra gli operatori e certezze ai cittadini che non venga consumato l’ennesimo dispendio di risorse ambientali.
La proposta dell’Amministrazione, giunta alla fine di un faticoso percorso di confronto, pare in grado di tenere conto di tutto ciò. Da un lato fornire immediate risposte agli imprenditori che rischiano di perdere finanziamenti fondamentali per il consolidamento e il potenziamento delle loro imprese; dall’altro avviare contestualmente una fase di confronto e di dialogo con i consorzi, per la individuazione, insieme con la Regione, di un percorso che porti ad una rapida riallocazione nelle loro progettualità  in una sede valutata più consona per un più armonico e rispettoso sviluppo del territorio.
È quindi auspicabile che gli imprenditori dimostrino una nuova sensibilità , consci che avranno al loro fianco una Amministrazione volta ad assecondare le loro aspettative, che andranno rese compatibili con gli indirizzi programmatici.
Le forze politiche di maggioranza a loro volta devono fare uno sforzo affinché, pur nella consapevolezza delle diversità  di posizione più volte rese manifeste, sappiano trovare un comune sentire ed appoggiare l’azione amministrativa. Per la coalizione il momento è certamente decisivo; altre importanti questioni potranno in futuro vederci su posizioni diverse; non sarebbe però comprensibile una rottura su un tema ereditato dalle precedenti amministrazioni.
Le reciproche rigidità , in un consolatorio richiamo alle proprie identità , rischiano di trasformarsi in una gabbia che comporta un progressivo reciproco isolamento. In una coalizione le diversità  sono una straordinaria risorsa; quando le voci si fanno però troppo numerose e diverse il risultato finisce per essere indistinto e caotico. Quello di stasera è per la nostra esperienza amministrativa un banco di prova decisivo, superato il quale potremo cimentarci con la nostra capacità  di programmare e di realizzare; cedere ai fondamentalismi di parte rischia invece di creare un pericoloso vuoto di direzione politica, ed è generalmente in questo vuoto che alcuni trovano il pabulum ideale per far sviluppare tossine che avvelenano la vita della nostra comunità ; si rischia in sostanza di creare quelle condizioni perché si concretizzi tutto quello che con l’azione di questi mesi ci siamo sforzati di impedire.
In questo contesto un decisivo ruolo spetta anche alla opposizione; pur nel più profondo rispetto delle reciproche posizioni politiche, l’augurio è che sappia resistere alla tentazione di cavalcare una tigre dalla quale un domani sarebbe difficile per tutti liberarsi.
È nella certezza della vostra sensibilità  che mi sono permesso di indirizzarvi questo appello; mi auguro un proficuo lavoro per questa sera e per il futuro.

Altamura, 21.10.02

On. Donato Piglionica