L’adesione di Donato Piglionica alla manifestazione del 10 dicembre 2002.

Al Sindaco di Altamura,
D.ssa Rachele Popolizio

Palazzo di Città 

Caro Sindaco,

la contemporaneità  della Giornata della Pace con i lavori della Camera dei Deputati mi impedisce di partecipare alla nobile iniziativa. Ritengo comunque indispensabile, nel comunicarti la mia adesione alla manifestazione, fare giungere un saluto al Consiglio Comunale e a tutti i partecipanti.
Gli ultimi mesi trascorsi ci hanno dolorosamente insegnato che la pace è, come la libertà , uno di quei valori fondamentali che non possono mai ritenersi acquisiti una volta e per sempre, ma vanno costantemente riconquistati; tutto ciò appare ancor più difficile in un paese come il nostro in cui numerose generazioni, ormai preponderanti, non hanno per loro fortuna dovuto vivere in alcun momento la privazione di questi valori.
In queste ultime settimane il mondo occidentale e gli Stati Uniti in particolare sembrano attraversati da una irresistibile volontà  di passare comunque alle misure di forza nei confronti dell’Iraq, quali che siano gli esiti delle verifiche in corso da parte degli ispettori dell’ONU. Si rischia in questa maniera una incontrollabile escalation della tensione nello scacchiere medio orientale, già  violentemente scosso dalla cinquantennale guerra che vede contrapposti Israele e il popolo palestinese. Sempre più irrinunciabile appare una iniziativa internazionale volta a prosciugare le fonti dell’odio, così copiose in quella regione; lo spettacolo di giovani senza speranze che carichi di esplosivo seminano la morte spesso tra altri giovani inermi urta violentemente la nostra coscienza. Le devastanti conseguenze dell’embargo nei confronti dell’Iraq mietono vittime soprattutto tra gli innocenti.
In una vicenda così drammatica entrano in gioco numerosi elementi di un paese democratico ed occidentale come il nostro; quale ruolo sarà  in grado di giocare la Comunità  Europea: mai come ora si sente il bisogno che mostri una politica estera comune, che consenta di confrontarsi con gli Stati Uniti in una posizione non subalterna; quale la funzione di una alleanza militare come la NATO, profondamente cambiata nella sua composizione e nella sua mission dopo la caduta del muro di Berlino ed il declino dell’impero sovietico; quale ancora la capacità  dell’ONU di valorizzare il suo insostituibile ruolo di organismo sovranazionale, una delle poche sedi dove sia possibile immaginare una forma di composizione non violenta dei conflitti.
A proposito dell’ONU va sottolineato come uno dei problemi che viene più spesso in evidenza, proposto con forza soprattutto dai movimenti cosiddetti no global, è di individuare una sede di governo sovranazionale, non potendosi accettare una globalizzazione che sia solo economica e non anche politica; l’ONU rappresenta potenzialmente pur tra molte contraddizioni una di queste sedi, per cui grande attenzione andrà  posta ad ogni comportamento che rischi di comprometterne in maniera irreversibile la credibilità .
In questa giornata un pensiero non può non andare ad una tensione di segno profondamente differente ma anch’esso destinato ad occupare grande spazio nei prossimi giorni: mi riferisco alla crisi FIAT e alle altre numerose vertenze del mondo del lavoro (Pirelli, Cirio, LSU, ecc) con migliaia di posti lavoro messi in discussione; a quei lavoratori deve andare la nostra solidarietà , insieme ad un fattivo impegno dei soggetti competenti ad individuare rapidamente una soluzione.
Con l’augurio che noi si sia protagonisti di un futuro sempre più libero da conflitti, voglio augurare per il tuo tramite al Consiglio e a tutti i partecipanti un sereno e proficuo dibattito.

Roma,10-12-2002
On Donato Piglionica