RACCOLTA DIFFERENZIATA AD ALTAMURA: AL DANNO DEI COSTI, LA BEFFA DEI RISULTATI

Sull’appalto, rinviamo ai seguenti documenti:


Gli esiti della gara d’appalto per il servizio di raccolta rifiuti (clicca qui)


Riorganizzare il servizio di raccolta rifiuti (clicca qui)


Il testo del capitolato d’appalto per la raccolta dei rifiuti (clicca qui)


 





 


Questo è il testo del comunicato di Legambiente Altamura, diffuso pochi giorni fa, con cui sono presentati i risultati delle indagini compiute sui dati ufficiali della raccolta differenziata:


 


LEGAMBIENTE ALTAMURA FA LE PULCI AI RIFIUTI



Altamura non fa la differenza! Anche quest’anno i dati della raccolta differenziata dei rifiuti lasciano molto a desiderare. Gli altamurani producono più rifiuti: oltre 23 milioni di chilogrammi nel 2003, quasi due milioni in più rispetto all’anno scorso. Ma ne differenziano soltanto il 5,76% con un lieve incremento rispetto al 3,55% del 2002. Il grosso, invece, pari al 94,24% dell’immondizia prodotta, finisce ancora in discarica. Che resta la modalità  privilegiata di smaltimento, con la conseguenza di un grave ritardo nell’avvio di sistemi di gestione integrata più efficienti.


Vero è che il Sud in generale, con una raccolta differenziata del 6,4%, è ben al di sotto dell’obiettivo del 35% fissato dal decreto Ronchi per il 2003, e ancora lontano anche da quello del 25% del 2001. Anzi, viaggia a tutt’altra velocità  in confronto al Nord, dove la raccolta differenziata nel 2002 è stata del 29,2%, e rispetto al Centro con il 14,5% (dati ONR).


Ed è anche vero che la Puglia nel 2002 è stata ferma al 7,5% (Bur n.127 del 04/11/2003)


Ma questi ritardi non possono farci sentire “nella norma”. Anche perché le eccezioni positive esistono. Senza arrivare a Torre Bordone, il comune del bergamasco che differenzia l’80% dei rifiuti, basta citare la vicina Andria, dove in sei mesi la raccolta differenziata è quadruplicata, toccando il 20%. O il comune di Palagianello, in provincia di Taranto, dove l’amministrazione premia con uno sconto sulla tariffa rifiuti, che può arrivare ad una riduzione dell’importo in fattura del  25%,  chi  ha conferito i suoi rifiuti all’isola ecologica. Chi ricicla risparmia. Oppure guadagna buoni sconto nei negozi convenzionati. Come accade a  Grottaglie.


Casi virtuosi, che dimostrano come il dato economico nella gestione dei rifiuti urbani non è affatto indifferente. Per esempio, la trasformazione della tassa sui rifiuti solidi urbani in tariffa (come prescritto dall’art. 49 del Decreto Ronchi), è in grado di facilitare il salto di qualità  nell’approccio dei cittadini alla gestione dei rifiuti. Con la misurazione effettiva della produzione di rifiuti, il cittadino diventa effettivamente cosciente che i suoi comportamenti, sia in fase di acquisto dei prodotti che di scarto, sono direttamente correlati con la produzione di rifiuti e dunque con l’ammontare della tariffa.


Purtroppo l’azione amministrativa locale in questo settore è ancora debole. Non solo sul piano dei controlli (per esempio sulla destinazione finale dei rifiuti, o sui dati relativi a quantità  e qualità  di rifiuti raccolti; o ancora sulle tipologie di scarti che finiscono in discarica). Ma anche e soprattutto su quello della comunicazione e sollecitazione dell’opinione pubblica ad una corretta gestione dei rifiuti, come peraltro previsto dal capitolato d’appalto. Manca una spinta forte nella direzione di precisi obiettivi di recupero, prevenzione e innovazione e nella promozione di nuove tecnologie e strumenti tali da portare al superamento definitivo della discarica del tal quale.


I dati della raccolta rifiuti ad Altamura parlano chiaro. Gli unici incrementi positivi stanno nella raccolta di carta e cartone, che passa dall’1,52% al 2,45% e in quella dei rifiuti ingombranti, grazie al servizio porta a porta. Occorrono politiche più adeguate, che prevedano meccanismi di premialità , incentivazioni, ed educazione. In grado di coinvolgere imprese, commercianti, consumatori, associazioni, nel perseguimento di progetti e azioni eco-innovative.


Insomma politiche ambientali in grado di …fare la differenza!


Circolo Legambiente Altamura