Francesco Dezio su Label Magazine

Pale di ventilatore

Il ventilatore vortica sul soffitto; tra un tavolo e l’altro, come delle specie di piante spinose, forse carnivore, decisamente più rasoterra – che si muovono, quando non le guardi, ne sono sicuro. Un’afa stordente. Le mascelle degli invitati triturano cibo speziato. Invitati alla Cena Del Signore. Le bocche lorde d’olio. La riproduzione dei Batteri Pylori nelle panze. Fa un caldo africano. Come immerso in un fondale, boccheggio.

Dal finestrone, scostando la tendina osservo le pale meccaniche che dilaniano boli di tufo portando alla luce terreno e sterpaglia, queste preziosità . Le ruspe masticano l’asfalto vecchio.

Le nari degli escavatoristi sono pregne di polvere secca in sospensione. Siamo in un cratere, lo stupore pietroso avanza intermittente e secco. A profondi colpi di martello pneumatico.

Io guardo dirimpetto: villette a schiera color albicocca e pterodattili in picchiata.

Ben venga il cielo di cartapesta, i mostri in gommapiuma che deridono la mentalità  contabile da concittadino con la macchina potente che pensa, ispirato, a come approfittare di quei diversi metri in più da farsi condonare. Amico intimo del geometra.

Cielo terso, neanche una nuvola.

Sala matrimoni

Esterno giorno: S_la Rice_imenti Delle _ose (alcune lettere dell’insegna sono fulminate, o incrinate, o rotte con le pietre).

Dirimpetto: villette a schiera in costruzione (cartello: Comune di _____ Lotto edificabile, EdilMurgia, Ing. Iurino).

Invitati allo stesso modo

Le fauci seghettate degli Invitati Allo Stesso Modo strappano brandelli di carne arrosto; musi pittati, collane, tette sudate. Mandibole svellono la carne di vitello, mucose che strofinano contro i tovaglioli in una sorta di languore ruminato ed estatico che ha valenza di richiamo sessuale.

– Viva gli sposi!, – urlano gli Invitati.

(Appare un piatto coperto, ma non è la testa tagliata di Oloferne, gli amici gli faranno una torta di festeggiamento, e trovare per cazzo una banana e per le palle, le ciliegie).

Tutti rideranno, e applaudiranno la Sposa. Ammiccheranno allo Sposo, lo strattoneranno simpaticamente. Faranno tinnare i bicchieri battendoli (come si fa per la bacchiatura delle olive) coi cucchiaini. Leggeranno versi in rima, tipo: e ora voglio fare un un Brindisi alla zia Marietta sorella procugina!

Suonano Banane e Lamponi di Gianni Morandi.

Ridono sti stronzi.

S’alzano e ballano.

Mi trovo in alto, in cima, su una montagna d’ossa spolpate. Tratta prevalentemente di carne di capretto.

-© Francesco Dezio