Un Contratto di Quartiere per Altamura

 


UN CONTRATTO DI QUARTIERE PER ALTAMURA

Il “Contratto di Quartiere II” è un programma urbanistico promosso dal Ministero delle infrastrutture e trasporti ai sensi dell’art. 4, comma 1, della legge 8 febbraio 2001 n. 21. È, in realtà , la seconda edizione di una precedente iniziativa del 1997, della quale si ripropongono sia il nome, sia le finalità , che sono quelle di incrementare la dotazione infrastrutturale dei quartieri degradati di Comuni a più forte disagio abitativo e occupazionale. Con i decreti ministeriali del 27.12.01 e 30.12.02 è stata approvata la ripartizione dei fondi per il finanziamento degli interventi ed uno schema di bando di gara che fissava i contenuti essenziali ai quali le regioni si sarebbero dovute attenere per la redazione dei rispettivi bandi. La Regione Puglia, con la deliberazione di Giunta Regionale n. 1493 del 26.9.03, ha approvato il proprio bando, che è stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione n. 114 del 9.10.03.

Il complessivo finanziamento pubblico è pari ad Euro 89.693.106,91, di cui il 65% corrisponde all’apporto statale ed il 35% a quello regionale.

Si tratta di un programma complesso di riqualificazione urbana con procedura concorsuale, che prevede una quota di finanziamento pubblico che può arrivare a 5 milioni di euro per singolo progetto, da integrare con ulteriori investimenti privati o pubblici (si pensi alla possibilità  per il Comune di destinare a tale scopo una parte delle risorse finanziarie rinvenienti dalle pratiche di condono e sanatoria edilizia in corso di definizione), nell’ottica della sinergia tra diverse risorse che è l’elemento comune che caratterizza i programmi di riqualificazione urbana di ultima generazione.

Le risorse pubbliche e private disponibili sono dunque cospicue.

I “Contratti di Quartiere II” devono essere localizzati nelle zone caratterizzate da diffuso degrado delle costruzioni e dell’ambiente urbano, con evidenti carenze di servizi e con un contesto di scarsa coesione sociale e di marcato disagio. Il programma, promovendo la partecipazione diretta degli abitanti, si propone d’incrementare, anche con il supporto d’investimenti privati, la dotazione infrastrutturale in questi quartieri degradati, prevedendo pure misure e interventi per favorire l’occupazione e l’integrazione sociale.

I progetti devono essere finalizzati anche a introdurre nuove politiche abitative (a beneficio, ad esempio, di giovani coppie, anziani, immigrati), utilizzando strumenti innovativi e varie tipologie di bandi di gara sempre con evidenza pubblica. Insomma, si tratta di una nuova urbanistica, che ha il grande merito, pur senza rompere con il passato, di non essere più calata dall’alto ma d’improntarsi a principi di cooperazione, efficienza, trasparenza. Metodi già  collaudati in molte regioni, dove hanno dato notevoli risultati.

Il bando regionale prevede che il programma sia finalizzato alla riqualificazione edilizia e urbanistica, al miglioramento delle condizioni ambientali, all’adeguamento e sviluppo delle opere di urbanizzazione e delle dotazioni di servizi pubblici e privati, all’integrazione sociale e all’incentivazione dell’offerta occupazionale.

Gli interventi devono essere conformi alla strumentazione urbanistica vigente, in caso contrario bisogna aver almeno adottato il piano urbanistico che li disciplina, al momento dell’approvazione del programma. La Regione Puglia prevede la priorità  per i programmi localizzati nei piani di zona “167” e nei centri storici.

Sono importanti ai fini della determinazione del punteggio utile per la formazione della graduatoria regionale:
– l’entità  dei finanziamenti aggiuntivi pubblici e privati;
– la partecipazione dei cittadini alla definizione degli obiettivi del programma;
– la ricaduta in termini occupazionali e di integrazione sociale;
– la qualità  progettuale degli interventi ordinari e sperimentali;
– la rapida attuabilità  del programma.

Il termine per la presentazione della proposta alla Regione, corredata della documentazione prevista, è il 6 aprile 2004.

Nonostante la complessità  del programma e del lavoro amministrativo necessario e soprattutto nonostante l’esiguità  del tempo ancora a disposizione [è inutile, ma inevitabile a questo punto, attardarsi a ricordare con amarezza e rammarico il tempo sprecato nella paradossale ed ellittica ricerca di una soluzione all’ultima crisi politica ed amministrativa], ritengo che questa offerta dal bando regionale sia un’opportunità  che il Comune di Altamura non può sottovalutare e sciupare.

Un’opportunità  irripetibile per tentare di:
1) incrementare la dotazione di infrastrutture e il livello di qualità  ambientale delle aree urbane più “deboli”;
2) realizzare un ambiente urbano più attraente rispetto all’insediamento abitativo e agli investimenti;
3) elevare il livello della qualità  della vita in termini sociali e culturali.


Al fine di non sprecare ulteriore tempo utile e di evitare defatiganti ed inconcludenti discussioni preliminari e preparatorie, nell’esercizio delle funzioni di consigliere comunale e in adempimento di un mandato elettorale conferito ad esito di una campagna elettorale durante la quale tutto il centro-sinistra, non solo lo scrivente, si era impegnato a dotare le periferie cittadine di servizi e strutture pubbliche e ad elevare il livello della qualità  della vita in termini sociali e culturali degli abitanti di quelle zone, mi sono permesso di elaborare una proposta deliberativa, completa ed articolata, su cui mi auguro il Sindaco e la Giunta, da poco insediata, vogliano pronunciarsi in tempi rapidi.

Altamura, 23 febbraio 2004


ENZO COLONNA
consigliere comunale



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