L’appello alla marcia

Un territorio vocato alla pace ma costretto ad essere ancora teatro per esercitazionidi guerra; un patrimonio storico e ambientale di inestimabile valore ma continuamentesaccheggiato e devastato da interessi forti e da illegalità  diffuse, da indifferenzee da responsabilità  istituzionali; una grande disponibilità  al sacrificio e allafatica spesso umiliata dalla negazione di diritti e di solidarietà .
Il nostro appello intende ricongiungersi alle tante iniziative di lotta di ieri e di oggi,e mira a saldare il patrimonio di esperienze maturate all’interno di un movimentoricco e variegato: dalle marce Gravina ”“ Altamura a Scanzano Ionico; dalla tuteladi un paesaggio di pietre e di ulivi secolari al rifiuto delle guerre e delle basimilitari presenti sul territorio; dal parco dell’Alta Murgia a quello delle Gravine, alla difesa delle coste adriatiche e ioniche dall’assalto del cemento e da pericoloseforme di inquinamento e di degrado.
Ci rivolgiamo a tutti coloro che sono impegnati a difendere la qualità  della vita e dellavoro dalle aggressioni cieche e irreversibili dei potenti e dei furbi; a quanti praticanoforme di politica dal basso, che solidarizzano con i migranti e che mirano allarealizzazione di progetti concreti e durevoli a beneficio della collettività .
È questo popolo variegato che vorremmo ritornasse a marciare come ha fattosull’Alta Murgia o a Scanzano più di un anno fa, conseguendo alcuni significativisuccessi che, tuttavia, risultano essere oggi ancora provvisori.
È il caso del Parco nazionale dell’Alta Murgia, finalmente istituito sulla carta mache, in realtà , registra ancora la presenza dei cinque poligoni militari, dei veleniriversati su ampie superfici e continua ancora oggi ad essere ferito da interessiequivoci e dalla stupidità ; è il caso di Scanzano, simbolo sempre pendente di scelteassurde calate dall’alto in forme antidemocratiche; è il caso del Parco delle Gravine,un eccezionale ecosistema umiliato e continuamente ferito dal degrado”¦
È il caso di tante altre piccole e grandi questioni aperte a indurci alla necessità  dicreare un altro decisivo momento di confronto, per socializzare e rafforzareprogetti ed esperienze e rappresentarle con fermezza alle Istituzioni che governanoi nostri territori.
Dal basso verso l’alto, con un’unica voce: per dire che il mondo è realmente”˜tuttoattaccato’ e perché le nostre vertenze trovino ulteriore linfa per proseguireverso le mete auspicate. Per dire che siamo contro le guerre, tutte le guerre eribadire, con forza, la nostra volontà  di costruire nel Sud e nel Mediterraneo pontidi pace, di lavoro e di solidarietà ”¦partecipiamo attivamente alla

MARCIA GRAVINA>ALTAMURA14 MAGGIO 2005