SETTIMA PROROGA PER L’IMPIANTO ex TERSAN. UNA PROVINCIA ORMAI OMERTOSA

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Articolo tratto dalla Gazzetta del Mezzogiorno del 5 aprile 2006


 


PROVINCIA. I due assessori di Rifondazione chiedono la revoca con documento. Bocciato


 


I RIFIUTI MACCHIANO LA GIUNTA DIVELLA


 


Ex Tersan, il dirigente proroga di altri 3 mesi il riesame dell’autorizzazione


 


I rifiuti lacerano il governo di Vincenzo Divella. Cinque righe scarne. Per non amplificare troppo la presa di distanza. E cellulari mantenuti spenti al cronista della Gazzetta. Meglio affidarsi alla scarna «velina di partito» come ai tempi dei protocolli bulgario. Laura Marchetti assessore all’Ecologia e Ambiente, e Nicola Occhiofino assessore alla Solidarietà  sociale, rimandano a un comunicato di partito il compito di tradurre all’esterno lo strappo avvenuto lunedì e ieri nella giunta provinciale.


Recita la nota: «Il primo documento approvato dalla giunta Divella in ordine alla questione Prometeo di Grumo Appula, gli ulteriori approfondimenti compiuti in questi mesi, lo stesso sequestro dell’impianto da parte della magistratura, portano inequivocabilmente alla revoca dell’autorizzazione. Chiediamo pertanto, anche alla luce delle reiterate richieste provenienti dal mondo delle associazioni, che vengano affrontati con la misura urgente atti in tale direzione». Cioè atti di revoca. Parole apparentemente blande. Nessun tono di polemiche e il nome di Divella, così come quello degli altri alleati, assolutamente risparmiati. Ma in giunta, lunedì e ieri è stata bufera.


Ieri poi, la lite tra gli assessori di Rifondazione e il resto degli assessori del centrosinistra è avvenuto in assenza di Divella perché il leader di Primavera in Movimento è in missione elettorale in Sicilia per tirare voti all’acqua dell’Udeur di Mastella con il quale Primavera è federato. Non che in passato non ci siano stati momenti di frizione: una crisi lampo s’è verificata a proposito delle nomine per l’autorità  portuale. Ma stavolta la posta in ballo è più grossa e riguarda fatti che coinvolgono unicamente dirigente e giunta provinciale: il riesame dell’autorizzazione per le attività  di compostaggio dei rifiuti alla Prometeo 2000, ex Tersan, che sulla Torrito-Altamura, e cioè sul territorio di Grumo, ha costruito un impianto non ancora ultimato, ma posto sotto sequestro dalla magistratura.


Un passo indietro per capire. Venerdì scorso Divella ha riunito la giunta per decidere sul riesame: entro lunedì 3 aprile si sarebbe dovuto decidere, o proroga del riesame o revoca. In quella riunione di giunta si è ridiscusso dei passi fatti nei mesi scorsi. E cioè sul parere chiesto a un esperto esterno, Concetta Immacolata Giase. Stando a quanto riferito dallo stesso Divella nei giorni scorsi la Giase non si sarebbe espressa in una maniera univoca. Non avrebbe detto cioè se gli atti e le procedure fin qui suggeriscano la revoca o il contrario. Venerdì in giunta fu burrasca anche perché, in una lettera, il dirigente di settore Guerra ha annunciato che avrebbe voluto prendere tempo e dunque disporre una proroga del riesame.


Cosa che Guerra ha ufficializzato lunedì 3: altri 90 giorni per decidere, ma 15 giorni alla «Prometeo 2000» per produrre quei documenti che, secondo la Giase, se fossero stati prodotti avrebbero consentito una decisione. Ma lunedì Divella ha visto presentarsi in giunta solo 5 assessori (tra loro la Marchetti e Occhiofino). Ieri, assente il vicepresidente Sisto, la giunta l’ha presieduto come assessore anziano, Occhiofino: ha presentato un documento per chiederne l’approvazione con il quale in sostanza la giunta avrebbe preso posizione politica esprimendosi per la revoca della autorizzazione. E’ stata subito fronda: i due sono stati messi in minoranza e il documento non è stato approvato.


A sintetizzare le ragioni anti-documento della «maggioranza» degli assessori e Nicola Terlizzese, della Margherita: «La revoca non è un atto di giunta ma un atto dirigenziale né ha senso un atto di indirizzo politico che metterebbe il fiato sul collo al dirigente inducendolo a prendere in fretta una decisione per prendere la quale ha invece chiesto tempo». Fin qui i fatti. Resta il fatto che i due assessori di Rifondazione hanno voluto marcare la distanza e renderla nota. Mai successo. Mai successo fin qui neppure che i due abbiano votato in difformità  con le linee. Anzi, quando fu per il porto (il nome indicato da Divella fu bocciato da Vendola), offrirono le dimissioni proprio per togliere il presidente della Provincia da ogni imbarazzo.


Ma stavolta c’è una questione, i rifiuti, tanto delicata da non poter essere più trattata, a giudizio dei due assessori di Rifondazione, a colpi di proroghe o decidendo di non-decidere.


 


Gianluigi De Vito