SENZA REGOLE O SENZA SENSO

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Alla cortese attenzione del

Presidente del Consiglio comunale

  

OGGETTO: richiesta comunicazioni urgenti del sindaco

 

Lo scrivente Enzo Colonna, consigliere comunale per il Movimento cittadino Aria Fresca, ai sensi dell’art. 100, comma 5, trattandosi di circostanze urgenti non conosciute al momento della definizione degli argomenti da inserire nell’ordine dei lavori della seduta odierna del consiglio comunale,

CHIEDE

che il sindaco Mario Stacca riferisca, in apertura della seduta odierna, al Consiglio comunale e alla Città in merito alle circostanze di seguito succintamente illustrate:

 

  • Nel giro di pochi mesi, per ben tre volte, è stato radicalmente mutato il senso di marcia dell’ultimo tratto di viale Regina Margherita. Dapprima era possibile transitare lungo tale viale solo da Piazza Stazione sino all’incrocio con Via Madonna della Croce. Successivamente il senso è stato invertito, vale a dire il transito è stato possibile solo percorrendo il viale dall’incrocio con via Madonna della Croce sino a Piazza Stazione. Ora, infine (?!), per il tratto dall’incrocio con via Madonna della Croce sino all’incrocio con via Caduta di Via Fani è stato previsto un doppio senso di marcia. Tale ultima previsione sta creando gravi problemi nella circolazione stradale, soprattutto nelle ore serali, con ingorghi che determinano il rallentamento se non addirittura il blocco della circolazione lungo viale Regina Margherita non solo nell’ultimo tratto, ma anche a monte, in prossimità dell’ospedale e del pronto soccorso, determinando problemi per la celerità del transito dei mezzi di soccorso in entrata ed uscita.

Chiede, pertanto, che il sindaco riferisca sulle ragioni e sul senso logico che ha potuto ispirare ben tre stravolgimenti del senso di marcia in pochi mesi e soprattutto quali siano le ragioni ed il senso logico che hanno determinato la previsione (doppio senso di marcia) più incomprensibile e problematica tra quelle sinora adottate.

 

  • Da qualche giorno si assiste all’occupazione di marciapiedi e strade pubbliche da parte di tavolini, sedie, gazebo, poltrone e banconi di esercizi commerciali [in particolare bar ed operatori della vendita di generi alimentari e della ristorazione: per un caso (ma è solo uno dei tanti ormai!) segnalato da un lettore di Notizie-Online.it clicca qui; sembra inoltre imminente, ancora solo un altro esempio, l’occupazione di un marciapiede – a ridosso delle mura, ad angolo, di Palazzo Viti, all’inizio di Corso Vittorio Emanuele – unico spazio di accesso alle proprie abitazioni per due disabili ed un paio di anziani]. Nessuno – certo non lo scrivente – ha nulla da obiettare a che tali operatori possano utilizzare, come avviene in tantissime città e paesi, porzioni di aree pubbliche antistanti il proprio esercizio commerciale. Ciò che non è tollerabile è che tutto avvenga nella totale anarchia, senza regole di decoro, estetica e sobrietà nell’utilizzo di uno spazio pubblico e soprattutto senza che venga limitata l’occupazione solo a porzioni dello spazio rigorosamente antistante la sede delle proprie attività e, comunque, lasciando impregiudicata e del tutto garantita la possibilità per i passanti, soprattutto per quelli con difficoltà di deambulazione (disabili con sedie a rotelle, anziani, donne con carrozzini), di transitare sui marciapiedi senza essere costretti, con rischi per la propria incolumità, a superare ostacoli e barriere artificiosamente ed improvvidamente frapposte.

Chiede, pertanto, che il sindaco riferisca sulle modalità con le quali si sta procedendo alla concessione di spazi pubblici per tali finalità, se tutte le occupazioni in corso siano state regolarmente autorizzate, con quali regole e limiti e soprattutto con quali garanzie per pedoni, disabili, anziani, ecc.

 

  • Lo scrivente, come tanti altri, ha appreso e letto l’ordinanza del 13 giugno 2008 [disponibile da qui] con cui il sindaco, per motivi di igiene e sicurezza pubbliche, ha disposto il divieto di vendita (“per asporto”) di bevande alcoliche “di qualunque gradazione ed in qualsiasi contenitore”. Lo scrivente, come tanti altri, ritiene tale provvedimento per un verso inutile ed ipocrita, per l’altro abnorme. Inutile ed ipocrita perché l’ordinanza vieta la vendita di bevande alcoliche da parte di esercizi di somministrazione, ma non vieta – né potrebbe naturalmente – il loro consumo in strade e piazze pubbliche. Il che significa che nulla e nessuno potrebbe impedire che vengano consumate bevande “asportate” non da tali esercizi, ma da casa o – come ipocritamente ci si è affrettati a precisare nel successivo comunicato stampa, ammettendone la possibilità [leggi qui] – da esercizi commerciali diversi da quelli menzionati nell’ordinanza come appunto supermercati. È come se per evitare il deprecabile e diffuso fenomeno dei mozziconi di sigaretta spenti e gettati per strada (che compromettono il decoro e l’igiene non meno di una bottiglia!), si ordinasse il divieto di vendita delle sigarette. O quello delle gomme da masticare per evitare l’altrettanto deprecabile e diffuso fenomeno delle gomme masticate e gettate per strada. Abnorme, perché i seri problemi (più volte denunciati) che si vorrebbero affrontare con tale ordinanza ben potrebbero essere affrontati con altro tipo di prescrizioni, ad esempio: vietando la vendita in contenitori di vetro o di metallo, limitando il divieto alla ore notturne, aumentando il numero di contenitori per la raccolta di rifiuti soprattutto nel centro storico e nelle piazze cittadine e soprattutto aumentando il controllo ed il presidio del territorio (soprattutto centro storico, piazze e luoghi di aggregazione) da parte della polizia municipale.

Chiede pertanto al sindaco se non intenda revocare/modificare/rettificare l’ordinanza correggendone gli aspetti più incongrui.

  

Altamura, 30 giugno 2008

 

ENZO COLONNA

consigliere comunale per il Movimento Aria Fresca