DIFESA DELLA SALUTE? DIFESA DEL GRANO, DELL’ECONOMIA LOCALE? NO, L’AMMINISTRAZIONE PENSA ALLE POMPE!

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 La settimana scorsa gli
agricoltori pugliesi hanno
protestato nel porto di Bari per l’arrivo di due navi cariche di grano
d’importazione (leggi
qui
). Le ennesime che arrivano nella nostra Regione.

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tempo si assiste alla sostituzione del prodotto
cerealicolo pugliese con quello importato (da Canada, Arizona, Texas,
Bangladesh),
che poi finisce nella pasta e nel pane che mangiamo.

Di certo, tali
importazioni selvagge si traducono in danni
evidenti a carico degli agricoltori locali, che non riescono a spuntare
prezzi
equi e remunerativi, e a carico dei consumatori che non sanno con quale
grano
sono prodotti il pane e la pasta che acquistano.

Nutrire dubbi sulla bontà
del grano che viene importato è
lecito. Ad esempio nel 2005, proprio a Bari, fu sequestrata una intera
nave,
poiché il grano trasportato era contaminato con ocratossina, una
sostanza
cancerogena. Tale grano fu miscelato con altro grano e commercializzato a
prezzi sensibilmente inferiori a quelli di mercato, nonostante fosse
pericoloso
per la salute (leggi
qui
). Di tutto ciò si sta occupando il Tribunale di Trani, con un
processo
penale che ha preso avvio il 15 aprile scorso.

Il Movimento Aria Fresca,
con un appello pubblico (leggi qui), aveva
chiesto all’amministrazione comunale di costituirsi parte civile per
difendere
gli agricoltori e i consumatori truffati da tale pratica vergognosa,
così come responsabilmente
fatto dai comuni di Gravina in Puglia e Spinazzola (leggi
qui
), oltre che dalla CIA – Confederazione Italiana Agricoltori
della
Puglia.

Ma dall’amministrazione
nessuno rispose, tanto che siamo poi
tornati a chiedere chiarimenti con una interpellanza (leggi
qui
). Evidentemente su in municipio erano in altre e privatissime
faccende
affaccendati, più importanti della tutela della salute pubblica. Come
abbiamo
scoperto poi, proprio in quell’8 aprile quando pubblicavamo il nostro
invito a
costituirsi in giudizio nel processo contro l’importazione di grano
contaminato, erano impegnati a fare letteralmente una pompa (guarda
qui le
foto dei lavori di una pompa, più correttamente, stazione di carburanti
nel bel
mezzo del quartiere Trentacapilli, vicino alle abitazioni per la quale
la concessione edilizia è stata rilasciata proprio l’8 aprile scorso
ed inoltre clicca qui per un documento diffuso da tutte le forze di opposizione).

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 Alla nostra interpellanza
è stata data risposta solo ieri
(15 luglio), in consiglio comunale. Con la solita “nonchalance”, il
sindaco Stacca
ha detto che lui e la sua maggioranza non erano e non sono convinti
della bontà
del processo che si sta svolgendo a Trani, della sussistenza del reato e
che si
riservano, in caso di condanna, di agire in sede civile. Il nostro
consigliere
comunale Enzo Colonna ha provato a far presente che la costituzione di
parte
civile ha una valenza soprattutto simbolica, di attenzione e tutela del
bene
comune, ma i “giureconsulti” al governo cittadino non si sono convinti.
Infine,
il nostro rappresentante ha sollecitato l’attivazione di controlli
costanti sul
grano che transita nel nostro territorio ed è oggetto di
commercializzazione e
trasformazione al fine di verificarne la natura e qualità e la presenza
di
sostanze tossiche [leggi
qui
l’inchiesta del periodico Il Salvagente sulla presenza di micotossine
nelle
paste in commercio
], ricordando che l’obiettivo a cui dovrebbe
dedicarsi
l’amministrazione comunale è accorciare la filiera, promuovendo le
produzioni
agricole del territorio, la loro trasformazione in loco, un consumo
finale attento
e consapevole.

Ci ascolteranno almeno
questa volta?

 

Altamura 16 luglio 2010

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