STADIO D’ANGELO, LA FARSA PROSEGUE E NON FA RIDERE PIU’ NESSUNO

Lo stadio è ancora chiuso al pubblico perché l’amministrazione comunale
ha “scoperto” che è necessario abbattere e ricostruire un muro di cinta e realizzare
un campo di calcetto:

100mila euro agli amici senza gara d’appalto!

Con cadenza ormai puntuale (precisa come i ritardi e la mancanza di
trasparenza dell’amministrazione comunale; leggi
qui
il nostro ultimo intervento), torniamo ad aggiornare sulla situazione
dello stadio “D’Angelo”, la più importante struttura sportiva della Città.


L’impianto, interessato da mesi da parziali lavori di ristrutturazione
[leggi qui], doveva
essere riaperto al pubblico prima a settembre, poi a fine ottobre [leggi
qui
e qui].
Nulla di tutto questo è avvenuto, nonostante i ripetuti comunicati stampa diffusi
dall’amministrazione comunale.  


Morale della favola: al momento non si sa bene quando i lavori allo
stadio termineranno. Buio pesto. Infatti, come sempre accade quando vengono
sbugiardati dai fatti, dai signori amministratori non arriva alcuna comunicazione
ufficiale in merito. Ci pensiamo quindi noi a ricostruire cosa sta accadendo.


A inizio novembre, sebbene in ritardo, i lavori allo stadio erano
pressoché terminati. Poi i signori amministratori hanno improvvisamente scoperto
che un tratto del muro di cinta dal lato della tribuna scoperta era pericolante.
Strano, perché nel dettagliato elenco dei lavori di ristrutturazione messo a
punto dalla stessa amministrazione fin dal mese di aprile non risultava nulla
di nulla [guarda
qui in foto l’elenco
]. Doppiamente strano, perché quell’elenco lavori è
stato la base per il successivo appalto, sulla cui procedura di assegnazione
abbiamo per tempo debito fatto rilevare grosse perplessità [leggi qui, fummo facili
profeti!
]. Tre volte strano: da quanto tempo quel muro è pericolante? Per
caso gli amministratori ci stanno dicendo che da anni bambini, spettatori,
giostre e clienti del luna park vengono sistemati nei pressi di strutture
pericolose?


In queste settimane, guarda caso, la stessa ditta assegnataria
dell’appalto principale di ristrutturazione si sta occupando di demolire e
ricostruire il muro di cinta ritenuto pericolante, con un esborso ulteriore per
le casse comunali di 9mila euro (determina dirigenziale settore Lavori Pubblici
n.1580 del 17/11/2011: clicca qui per il testo integrale). Ovviamente senza alcuna gara.


Ma questo è niente. Ancora una volta senza gara e con una procedura del
tutto fuori legge, l’amministrazione comunale ha affidato a quella stessa
impresa di costruzioni di realizzare anche un campo di calcetto nel perimetro
dell’impianto. Spesa: 90mila euro sull’unghia (delibera di giunta n. 152 del
29/11/2011: clicca qui per il testo integrale). Qualcuno dirà: ma lì un campo di calcetto già c’è, alle spalle
della gradinata scoperta! Infatti, ma siccome al ridicolo non c’è limite, si
sono inventati questa scusa:

 

primo_stralcio_delibera_campo_sportivo.jpg

 

 

 

 

 

Insomma, secondo gli espertoni di Palazzo di Città, le squadre di
calcio a 11 dovrebbero fare allenamento sui campi di calcetto: balle spaziali,
come tutti sanno. In particolare, spudorata è la menzogna con cui
l’amministrazione comunale giustifica l’affidamento dei lavori senza gara:
siccome si tratta, secondo lorsignori, di “lavori di completamento non previsti
nel progetto principale”, si può brutalmente fare a meno di una specifica gara
d’appalto regolata da uno specifico capitolato. Logica e legge fanno un baffo a Stacca
e ai suoi: se si tratta di lavori non previsti, appunto perché tali e a maggior
ragione quando costano 90mila euro (quasi il 50% dell’importo dell’appalto
originario), è necessaria un’altra specifica gara d’appalto. Ma si
fa finta di non saperlo:

secondo_stralcio_delibera_campo_sportivo.jpg

 


 

 

 

 

Ancora una volta – come già avvenuto pochi giorni fa per un’altra
delibera di giunta che ha prolungato il contratto ai dirigenti scelti dal
sindaco riportando esattamente il contrario di quanto la legge prescrive (leggi qui) – anche
in questo caso hanno stravolto e capovolto il testo e il senso della
legge che, nel comma 5 dell’art. 57 da loro richiamato, consente l’affidamento
diretto solo “per i lavori complementari, non compresi nel progetto iniziale né
nel contratto iniziale, che, a seguito di una circostanza imprevista, sono
divenuti necessari all’esecuzione dell’opera oggetto del progetto o del
contratto iniziale, purché aggiudicati all’operatore economico che esegue tale
opera”. Avete letto bene: solo in presenza di una “circostanza imprevista”, non
quando, come in questo caso, l’opera non è stata prevista nel progetto
originario che loro stessi hanno approvato.


Due fatti sono certi e conclamati:

  1. L’amministrazione comunale fa uno uso scandaloso e indecente della legge senza che nessuno in
    comune (né segretario comunale, né dirigenti) ponga argine e rimedio. Ne prendiamo
    purtroppo atto, dopo svariati episodi, con amarezza e delusione.
  2. Gira che ti rigira, dopo ritardi ingiustificati, nuove “scoperte” e
    nuove “invenzioni giuridiche” è certo che lo stadio sarà nuovamente agibile al
    pubblico solo nel corso del 2012, spendendo, senza alcuna trasparenza, 100mila
    euro in più rispetto a quanto preventivato solo pochi mesi fa!


Da parte nostra, mettiamo subito le cose in chiaro. A chi pensa che la
recente scoperta nello stadio del muro a rischio crollo e lo sconclusionato bisogno
di un nuovo campo di calcetto siano solo un escamotage per assegnare agli amici dei
lavori aggiuntivi senza gara, rispondiamo di “sì, è più che fondato
l’inquietante sospetto”.


Come fatto in passato: sollecitiamo l’immediato annullamento di questa
ulteriore scandalosa deliberazione, altrimenti, nei prossimi giorni, segnaleremo
anche questa vergognosa perla alle autorità preposte al controllo e alla tutela
della legalità e degli interessi collettivi.


Non accettiamo che si giochi con soldi pubblici sulla pelle dei
cittadini per puri interessi personali.

 

Altamura, 15 dicembre 2011

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