LE BOMBE E IL MAL ÈSSERE DI UNA COMUNITÀ

Se i morti ammazzati e ferimenti, sparatorie e minacce, di questi anni sono stati consegnati alla cronaca quotidiana senza alcuna riflessione o azione conseguente in termini di presidio del territorio, di prevenzione e di contrasto (sociale e repressivo).

Se lo spaccio di droghe di ogni genere avviene a cielo aperto, a viso aperto, sfrontatamente, perché, nell'italico sistema criminogeno e ipocrita, la droga deve essere proibita, dichiarata illegale, non importa poi che sia libera e liberamente disponibile nel mercato criminale piazzato nelle nostre strade, soprattutto nel nostro centro storico.

Se alle 22 (e per tutta la notte) cessa il servizio svolto dalla polizia municipale perché l'organico del tutto sottodimensionato non lo permette.

Se la Compagnia dei carabinieri di Altamura deve fare i conti con una dotazione ridicola di personale: in tutto una quarantina di carabinieri, di cui 8 destinati ad attività e funzioni amministrative e appena 18 impegnati a garantire, per tutto l'arco della giornata, i servizi operativi del Reparto Radiomobile (nella fascia notturna, una sola pattuglia a coprire un territorio vasto e complicato).

Se l’assedio di criminali e il susseguirsi di furti, aggressioni e rapine non hanno sinora visto alcuna reazione da parte delle istituzioni, periferiche e centrali, a tutti i livelli.

Se l’assedio di criminali e il susseguirsi di furti, aggressioni e rapine non hanno sinora visto alcuna reazione, in particolare, da parte delle istituzioni comunali, alcuna iniziativa come la verifica del funzionamento e dell’utilità dell’impianto di videosorveglianza pure costati milioni di euro [tra le numerose sollecitazioni mosse in questi anni su questo tema, v. ad esempio alcune interpellanze del giugno 2010: clicca qui (v. n. 10, 15 e 22], il potenziamento dell’organico della polizia municipale, nuove e intensificate forme di controllo del territorio [tra i miei numerosi interventi, leggi qui].

Se da oltre due mesi una comunità tollera, come fosse un normale elemento di decoro urbano, che sui muri cittadini vi sia l'annuncio di morte rivolto ad alcune persone e se tutte le istituzioni locali – a cui pure formalmente è stata rivolta, da parte di tre consiglieri comunali (io, Rosa Melodia, Lello Rella), la richiesta di procedere alla loro rimozione – se ne sono infischiate altamente (nemmeno due righe di risposta).

Se rappresentanti delle istituzioni, nelle sedi istituzionali, hanno invitato in questi anni a non drammatizzare, a non "farci male", a smettere di parlare e preoccuparsi di un territorio che "non può essere definito a rischio criminalità organizzata".

Se tutto, proprio tutto, è stato derubricato a pettegolezzo o maldicenza perché l'isola è "felice" e, quindi, "non rompete le palle con queste storie".

Se spazi pubblici e interi pezzi di Città sono consegnati all'incuria e al degrado, in assenza di politiche destinate a rivitalizzarli, rigenerarli, riutilizzarli.

Se, soprattutto, centinaia di ragazzi altamurani vengono lasciati all'apatica attesa dei minuti di uno sballo e alla ondivaga ricerca di un luogo (sottano, claustro, angolo, vicolo, ecc.) in cui consumare frettolosi scampoli di euforia.

Se luoghi pubblici, aperti e controllati, destinati a comprendere e gestire il malessere sempre più diffuso di uomini e donne e a liberare energie giovanili con responsabilità, consapevolezza e cultura, non vi sono e gli appassionati tentativi di qualche volontario (v., ad esempio, l'esperienza consumata per tanti anni da Donato Emar Laborante) hanno resistito a lungo, ma infine hanno dovuto (spero temporaneamente) cedere sotto il peso dei costi e dell'assenza di sostegni privati e pubblici.

Se non si riesce a comprendere, a tutti i livelli, che è indispensabile considerare la lotta alle povertà e la definizione di nuove politiche sociali e di welfare punti centrali dell'agenda politica per rispondere a problemi che riguardano la dignità e la libertà delle persone di fronte a diseguaglianze crescenti, a una povertà fuori controllo, a una crisi economica in cui si rafforzano profitti, economia e potere dei gruppi criminali.

Se non si comprende che la lotta all'illegalità è globale e si compie quotidianamente, a tutti i livelli, dove viviamo, nei luoghi di lavoro, nelle istituzioni, nella politica, ognuno svolgendo sino in fondo il proprio dovere.

Beh… ci vogliamo sorprendere che qualcuno, di notte, vada piazzando bombe, indifferenti alla vita, ai pericoli, alla legge, a tutto?

Forza Domenico, Francesco, Paolo.

Altamura, 5 marzo 2015

ENZO COLONNA

______

Ero in corteo, ieri sera. Ho visto tante persone, soprattutto giovani. Nonostante l'eccezionalità e la disumanità di ciò che li ha generati, le parole e i gesti erano semplici, essenziali, spontanei, rivolti a Domenico, Francesco, Paolo… Per la prima volta, durante i lunghi silenzi, ho sentito il respiro di una comunità. E' stato emozionante. Se quel respiro riuscissimo ad ascoltarlo tutti giorni, anche a distanza, non ci sarebbero dubbi o incertezze. Saremmo salvi. [enzo colonna, 6 marzo 2015]