Non c’è libertà senza gli altri.

La lotta per la liberazione non è l’occasione per una rievocazione, un ricordo, un momento di nostalgia. Ci chiama all’opera: impegna noi tutti a tener fede al patto che ci lega e che lega le generazioni, quelle del passato e quelle future, unite nella Memoria, nella Nazione.
Esige una risposta da ciascuno di noi. Non c’è libertà senza gli altri. Non è libertà se la intendiamo come liberazione dagli altri.

Oggi, da stamattina e sino a stasera, in tanti, ad Altamura, si stanno“ritrovando” in Corso Federico n. 105.
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“A chi esita
Dici: per noi va male. Il buio cresce. Le forze scemano.
Dopo che si è lavorato tanti anni
noi siamo ora in una condizione
più difficile di quando
si era appena cominciato.
E il nemico ci sta innanzi
più potente che mai.
Sembra gli siano cresciute le forze.
Ha preso un’apparenza invincibile.
E noi abbiamo commesso degli errori,
non si può più mentire.
Siamo sempre di meno.
Le nostre parole d’ordine sono confuse.
Una parte delle nostre parole
le ha travolte il nemico fino a renderle irriconoscibili.
Che cosa è errato ora, falso, di quel che abbiamo detto?
Qualcosa o tutto? Su chi contiamo ancora?
Siamo dei sopravvissuti, respinti via dalla corrente?
Resteremo indietro, senza comprendere più nessuno e da nessuno compresi?
O contare sulla buona sorte?
Questo tu chiedi.
Non aspettarti nessuna risposta
oltre la tua.”
Bertolt Brecht