C’ERA IL SOLE, STAMATTINA, ALLA SCUOLA TOMMASO FIORE DI ALTAMURA

C’era il sole, stamattina, alla scuola Tommaso Fiore di Altamura. C’erano i nostri i figli, acerbi, meno che adolescenti.

L’ho già detto e scritto. In politica, sembra un paradosso, ma è così, la difficoltà più grande è riuscire a gestire la solitudine, che non significa “stare soli” o “essere isolati”. È la mancanza, spesso, di parole buone, quelle che di chi ti pensa migliore di quello che sei e che ti aiutano a migliorare o almeno a tirar fuori la parte migliore di te stesso. Non apprezzamento o riconoscenza, che spesso sconfinano in irritante piaggeria o ipocrisia. No, mi riferisco a parole e gesti di “conoscenza”, di “condivisione” della fatica quotidiana, del lavoro di opposizione o di governo, studio, proposta. Parole di vicinanza.

Oggi, mi sono sentito meno solo.

Ho seguito il consumarsi di un atto formale, la firma della consegna del cantiere tra la dirigente scolastica e l’impresa aggiudicataria dei lavori di realizzazione della Biblioteca di Comunità AGORAteca. Lavori che dovranno terminare entro 120 giorni.

Anche il nostro limitato, parziale, impegno può rappresentare una piccolissima occasione che può produrre effetti positivi.

Anche il nostro limitato, parziale, impegno quotidiano può determinare un piccolo varco nella grigia cortina che opprime l’orizzonte delle possibilità.

E quella luce che veniva stamattina dai volti dei figli di questa comunità indicava il percorso da proseguire: continuare nei propri doveri, anche a costo di fatiche, incomprensioni, solitudini, che non possono essere dette a pena di ulteriori incomprensioni.

SE NON FACCIAMO NIENTE, NON SIAMO NIENTE.

Da qui la mia gratitudine ai docenti, alla dirigente Eufemia Patella, al personale amministrativo della scuola, ai tecnici che seguono la realizzazione del progetto, ai rappresentanti dell’associazione Link (che, coordinando diverse altre realtà, si occuperà della gestione della biblioteca e dei servizi annessi). Soprattutto, grazie ai ragazzi dell’istituto comprensivo “Bosco-Fiore”.

Se noi adulti non riusciamo a cogliere nei loro volti, nei volti dei figli di questa terra, le coordinate del nostro orizzonte, se quindi non riusciamo a sentire questo richiamo, il dovere di proseguire il percorso che ci è stato indicato dai nostri padri e di indicarlo, a nostra volta, da padri, a loro, ai nostri figli… beh, significa che siamo già morti.

Allora, come ripeto sempre (a me stesso, in primo luogo), andiamo avanti! Come ieri, come sempre, perché lo dobbiamo all’orgoglio dei nostri vecchi, al sorriso dei nostri figli, agli occhi limpidi dei nostri amori.

 

Per informazioni sul progetto di Biblioteca di Comunità AGORAteca, finanziato con 1 milione di euro dalla Regione, rinvio alla mia ultima nota, da qui.