DOMANI (6nov.) A VARSAVIA PRESENTATA LA LEGGE DELLA REGIONE PUGLIA SUI PRODOTTI A “KM 0” NELL’AMBITO DI UN CONVEGNO INTERNAZIONALE SULLA SICUREZZA ALIMENTARE E SUI SISTEMI DI FILIERA CORTA.

Domani, a Varsavia, nel corso del convegno internazionale “Innovation Challenge Workshop on Policy and Regulations” che si svolgerà nelle giornate del 6 e 7 novembre, sarà presentata la legge regionale pugliese sulla valorizzazione e la promozione dei prodotti agricoli e agroalimentari a chilometro zero (l.r. 30 aprile 2018, n. 16), individuata dagli organizzatori come una “best practices” a livello europeo in materia di filiera corta del settore agro-alimentare.

Ad illustrare i contenuti della normativa pugliese sarò io, in quanto promotore e primo firmatario della legge regionale, insieme all’assessore regionale all’Agricoltura, Leo Di Gioia.

Il workshop al quale parteciperemo, su invito dei responsabili del programma, in rappresentanza della Regione Puglia è una delle tappe del progetto di ricerca europeo “Short supply chain Knowledge and Innovation Network – SKIN”, che rientra nel programma Horizon2020 e si propone di sviluppare una rete tematica sulla filiera corta agroalimentare e colmare il gap tra mondo della ricerca, operatori economici e policy maker. Il programma della ricerca, di durata triennale, è coordinato dal Dipartimento di Economia dell’Università di Foggia, ha come responsabile scientifico il Prof. Francesco Contò e coinvolge 21 partner, tra enti, università, associazioni di categoria, aziende e organizzazioni di supporto all’innovazione provenienti da 14 paesi (Italia, Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Irlanda, Olanda, Polonia, Regno Unito, Repubblica Ceca, Serbia, Slovacchia, Spagna e Ungheria). Sempre domani sarà il dott. Fedele Colantuono, project manager di SKIN (Università di Foggia), ad illustrare la ricerca in corso.

Sono particolarmente orgoglioso e grato agli organizzatori per aver individuato nella legge regionale pugliese sulla valorizzazione dei prodotti a chilometro zero una ‘buona pratica’, di carattere normativo-regolatorio, da diffondere e far conoscere in un così autorevole consesso sovranazionale.

Domani saranno illustrati contenuto e finalità della legge regionale da me proposta e approvata dal Consiglio regionale lo scorso aprile. Si tratta, ricordo, di un articolato e organico intervento legislativo, che si propone, per un verso, di sostenere le produzioni di qualità e a basso impatto ambientale e, per l’altro, di promuovere la loro diffusione e commercializzazione, favorendo altresì la vendita diretta da parte degli stessi produttori agricoli. La legge regionale punta infatti a valorizzare nel territorio regionale i prodotti agricoli e agroalimentari «a chilometro zero», ossia quelli che soddisfano congiuntamente requisiti di sostenibilità ambientale e di qualità alimentare (prodotti di qualità certificata, di aree protette, di risorse genetiche autoctone, a marchio collettivo, ecc.), promuovendone l’acquisto e il consumo da parte delle pubbliche amministrazioni e da operatori commerciali privati, garantendo ai consumatori una informazione trasparente, puntuale ed efficace in ordine alla tracciabilità dei prodotti.

Diversi gli interventi previsti:

  • disposizioni per favorire l’utilizzo di prodotti a ‘km 0’ nell’ambito dei servizi di ristorazione collettiva e nelle forniture di prodotti alimentari gestiti da enti pubblici, con la previsione di criteri preferenziali, nelle procedure di aggiudicazione dei relativi appalti, per le imprese che garantiscano l’utilizzo di questi prodotti per almeno il 35%;
  • disciplina della vendita diretta da parte dei produttori;
  • disposizioni in ordine alla diffusione e commercializzazione di tali prodotti, con la previsione di incentivi a favore degli operatori del settore della ristorazione, della ricettività e della distribuzione che assicurino soglie minime di prodotti a ‘km 0’;
  • previsioni indirizzate ai Comuni nella programmazione dei mercati finalizzate a favorire la vendita diretta e la vendita di prodotti a ‘km 0’;
  • creazione di un marchio «Puglia Km 0», un segno distintivo destinato a certificare la provenienza dei prodotti oltre che delle attività che ne fanno uso;
  • disposizioni dirette a garantire ai cittadini, anche attraverso una specifica sezione del portale web della regione, le informazioni sulle iniziative regionali di promozione dei prodotti a ‘km 0’ e l’elenco delle imprese che assicurano la vendita o l’utilizzo di tali prodotti.

Con tali misure si intende sostenere nel territorio regionale nuovi modelli di distribuzione e vendita basati sulla cosiddetta ‘filiera corta’, innescando nuove economie e valorizzando il lavoro delle piccole e medie imprese agricole pugliesi.

Un provvedimento dunque ‘di sistema’, atteso da tempo da produttori e consumatori, frutto anche di un proficuo confronto avviato con le organizzazioni del settore agricolo e del commercio e che, nel corso del suo iter di approvazione ha ottenuto pieno sostegno da parte dell’ANCI Puglia, del Governo regionale e delle strutture regionali di riferimento, di tutti i gruppi consiliari.

Oltre alla mia relazione, al convegno di domani è previsto l’intervento di Leonardo Di Gioia, assessore regionale all’agricoltura, che ha seguito e accompagnato con attenzione e collaborazione l’approvazione della legge.