INTERVENTO LUNGO, MA NECESSARIO, SUL NOSTRO OSPEDALE E SU UN LAVORO DIFFICILE, QUOTIDIANO, INCESSANTE CON I SUOI CONCRETI (PUR INSUFFICIENTI) RISULTATI.

A descrivere ciò che non va non ci vuole molto e magari è pure producente dal punto di vista dei consensi. Continuare a ripetere che tutto fa schifo e che nulla si fa (senza evidenziare, oltre ai problemi e alle difficoltà, gli sforzi, il buono che c’è, il lavoro che si fa) serve a risolvere i problemi, anche uno solo, o alimenta solo sfiducia, abbandono, disistima, pessimismo, rinuncia?!

Soprattutto quando si parla di sanità pubblica e, ancor di più, in una regione che, assieme ad altre 6 del Sud Italia (con eccezione della Basilicata), per circa quindici anni è stata commissariata dai ministeri della salute e delle finanze, con blocco di assunzioni e capacità di spesa. Solo dopo un lungo e anche doloroso lavoro svolto in questi anni (piano di riordino ospedaliero, riduzione spesa farmaceutica, pareggio di bilancio, significativo miglioramento dei livelli essenziali di assistenza, ecc.), la Regione Puglia è stata messa in condizione di procedere con assunzioni che consentiranno di recuperare parzialmente lo scarto rispetto ad altre regioni non commissariate, del Nord in particolare (si pensi che l’Emilia Romagna dispone di oltre quindicimila unità di personale in più rispetto alla Puglia, oltre che a svariate centinaia di milioni di euro in più di trasferimenti dal fondo sanitario statale).

Con la direzione generale della Asl di Bari e grazie ad un intenso e complesso lavoro delle sue strutture (quelle dedicate al personale e al reclutamento), si è riusciti ad anticipare i tempi già mettendo in cantiere, da un anno e mezzo fa, diversi concorsi per medici specialisti, infermieri, tecnici, ecc..

Diversi concorsi, destinati anche a rispondere alle esigenze dell’Ospedale della Murgia, sono stati già banditi. Sono stati assunti e stabilizzati centinaia di infermieri (assunti, ad esempio, tutti i quasi 1500 idonei di un concorso per infermieri svolto due anni fa, una cinquantina al Perinei). Sono stati svolti diversi concorsi per tecnici (ad esempio, di radiologia e di laboratorio di analisi, diversi assunti negli ultimi mesi al Perinei). Sono stati svolti negli ultimi mesi diversi concorsi per medici (ad esempio, ortopedici, neurologi, anestesisti, biologi, radiologi, ecc.), per altri sono prossime le prove concorsuali (pediatri, oculisti, psicologi, otorini, nefrologi, ecc.). Banditi pure concorsi per diverse figure professionali in campo sanitario (fisioterapisti, logopedisti, educatori professionali, tecnici della riabilitazione psichiatrica, ostetriche, assistenti sociali). Infine si attende l’esito del concorsone per circa 2500 operatori sociosanitari (oss); due giorni fa sono state pubblicate le date di svolgimento delle prove orali, dopo i test e le prove pratiche svolte prima dell’estate.

Entro fine anno, inoltre, saranno banditi altri concorsi regionali per medici, infermieri e altre figure del settore per un totale di alcune migliaia di posti.

Insomma, questi sommari e parziali richiami per dire cosa? Per dire che è perfetta ed efficiente la sanità pugliese e quella murgiana (che soffre anche il problema di essere una sede decentrata)? No, di certo. Peraltro è inimmaginabile riuscire a garantire un livello di efficienza pari a regioni che dispongono di ben altri numeri in termini di organico e di risorse. Sarebbe come pretendere di raggiungere, alla pari con gli altri, il traguardo di una corsa 110 metri a ostacoli partendo con una penalizzazione di 50 metri e con 15 ostacoli anziché 10. Ne abbiamo di strada da fare e ostacoli da superare.

Ma allora, questi richiami, per dire cosa?

  • Con tutti i limiti e le difficoltà, che tutti siamo in grado di vedere, la sanità pubblica è un grande pezzo di civiltà e di democrazia che il nostro Paese si è conquistato da diversi decenni e che dobbiamo difendere. Un sistema che assicura a tutti (ripeto, con tutti i limiti) accesso alle cure, in molti casi costosissime. Chi ha un minimo di esperienza in altri Paesi in Europa e nel mondo sa bene di cosa sto parlando.
  • In Puglia, il lavoro e i sacrifici di questi anni stanno consentendo di uscire definitivamente, credo e spero presto certificato dai ministeri, dal piano di rientro (commissariamento) e quindi di recuperare autonomia di spesa (garantendo condizioni di pareggio di bilancio come impone la Costituzione modificata alcuni anni fa) e di gestione. Questo significa, per fare esempi concreti, di poter assumere (pur garantendo pareggio di bilancio) senza essere sottoposti ai controlli, limiti e autorizzazioni ministeriali e di poter assicurare, con risorse proprie, del bilancio autonomo regionale, prestazioni che non sono contemplate tra i livelli essenziali di assistenza definiti a livello nazionale e coperte dalle risorse del fondo sanitario nazionale (possibilità, quella di utilizzare risorse autonome, esclusa per una regione sottoposta al piano di rientro).
  • In una situazione così difficile, tutti dovremmo essere grati e dare sostegno a tutto il personale che opera nella sanità pugliese. Per quanto riguarda il nostro territorio, a medici, tecnici, infermieri, operatori, alla direzione sanitaria, amministrativa e a tutto il personale amministrativo del presidio ospedaliero murgiano, per gli sforzi che – da tempo, tutti i giorni – mettono in campo nel gestire e fornire servizi indispensabili. Fanno un lavoro che in regioni del Nord svolgono con un numero di addetti ben maggiore.
  • In Puglia, comunque, il lavoro e i sacrifici di questi anni hanno già permesso nell’ultimo anno, con il via libera ministeriale, di procedere con numerosi concorsi e assunzioni che stanno consentendo di coprire i posti lasciati scoperti con i pensionamenti degli ultimi tre anni (ho citato prima alcuni concorsi già espletati, in corso o imminenti).

Di questa nuova stagione, di cui da un anno e mezzo sto scrivendo e parlando e di cui capisco bene non sono ancora evidenti gli effetti, sta beneficiando in maniera significativa (anche se, sia chiaro, non ancora sufficiente), il nostro Ospedale, il Perinei, della Murgia.

Mi limito a dar conto solo degli ultimi passi in avanti, solo quelli delle ultime settimane, giornate, costati lavoro da parte di tanti e impegno quotidiano e su cui quotidiane, direi ossessive, sono le mie interlocuzioni con i vertici della Asl, del presidio ospedaliero, della sanità pugliese:

  1. La grande conquista, dopo tantissimi anni, di una splendida Unità di Medicina Trasfusionale (Banca del Sangue), operativa dal 1° settembre a tempo pieno (H24). Un gioiello, con pochissimi confronti in Puglia, a cui sono stati assegnati il Medico Responsabile, dott. Leonardo Sardella, 5 medici trasfusionisti, 6 tecnici di laboratorio (oltre ad uno in formazione), 5 infermieri e 2 ausiliari, oltre a numerose moderne attrezzature.
  2. La grande conquista dopo molti anni dei concorsi per primari di ben sette reparti dell’Ospedale (Ortopedia, Urologia, Neurologia, Cardiologia, Chirurgia, Ostetricia e Ginecologia
  3. Servizio Psichiatrico). Chiusi i termini per le candidature, proprio negli ultimi giorni, il 3 e il 10 settembre, si sono svolti i sorteggi dei componenti delle relative commissioni.
  4. Assunti in questi giorni 4 neurologi vincitori del concorso svolto nei mesi scorsi che, aggiunti a quelli già in servizio, andranno a completare quasi del tutto la pianta organica prevista per il reparto di Neurologia, che è sede anche della Stroke Unit per la terapia nella fase acuta dell’ictus.
  5. Assunti da poche settimane 2 ortopedici, presto un terzo, vincitori del concorso svolto nei mesi scorsi.
  6. Per superare la difficoltà di reperire anestesisti (figure mediche specialistiche di cui scarseggia drammaticamente tutto il sistema italiano, ma indispensabili per assicurare interventi chirurgici), dopo la rinuncia di alcuni idonei del concorso svolto a luglio, la direzione della Asl ha disposto nei giorni scorsi la mobilità d’urgenza e forzata verso l’Ospedale della Murgia di due anestesisti (dal San Paolo e dal Di Venere), che arriveranno la prossima settimana. Inoltre, dal 1° novembre sarà al Perinei una dottoressa specializzanda al quinto e ultimo anno della scuola di specializzazione in anestesia di Bari, quindi pienamente autonoma e operativa nelle attività e prestazioni in ospedale. Infine, entro due mesi al massimo sarà bandito un nuovo concorso per anestesisti, di cui si avverte una pesante mancanza (al Perinei, se si escludono i due in arrivo la prossima settimana, ne servirebbero altri 5).
  7. Sono in corso le prove di altri concorsi per medici specialisti.

Chiudo questo post per la cui lunghezza mi scuso. Questi sono alcuni degli ultimi aggiornamenti sugli esiti parziali (e ancora insufficienti) di un lavoro che coinvolge tante persone e svolto quotidianamente. Sono lì a fare il mio, convinto, sulla base di atti e provvedimenti già disponibili e che disegnano il futuro del nostro ospedale (piano regionale ospedaliero, piano triennale del fabbisogno di personale e assunzionale approvato via definitiva nel luglio scorso), che l’Ospedale della Murgia è destinato solo a crescere, progredire e migliorare. Ci sono tutte le condizioni, a partire da tanti bravi professionisti ed operatori che già ci lavorano, a cui va la mia riconoscenza.

ENZO COLONNA
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L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.》(Italo Calvino)