Dino Striccoli

Mi addolora moltissimo la notizia dell’ennesimo incidente stradale avvenuto questa mattina sulla strada provinciale 238 che collega Altamura e Corato, all’altezza dell’incrocio con la S.P. 159 per Gravina e Poggiorsini, in cui ha perso la vita l’ing. Alfredo Striccoli, persona cara oltre che noto e stimato professionista altamurano.
Sono vicino alla sua famiglia e ai suoi affetti, colpiti da questo immenso dolore.
Mi piace ricordare Dino Striccoli così come l’ho conosciuto meglio, nelle conversazioni avute in due fasi distinte e distanti nel tempo.
Circa vent’anni fa, quando, su posizioni diverse, ci siamo a lungo confrontati sulle sorti del Teatro Mercadante, all’epoca chiuso, su cui sentiva l’urgenza di far qualcosa, un dovere ancor più avvertito per essere lui discendente, giustamente orgoglioso, dell’ing. Vincenzo Striccoli, progettista del teatro realizzato nel 1895 e uno degli animatori del comitato promotore della sua edificazione.
Poi, un anno e mezzo fa e per diversi mesi, quando con lui (esperto professionista particolarmente attento alle tematiche sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, cantieri in particolare), grazie alla sua sollecitazione iniziale e ai suoi spunti, e con la collaborazione di due amici avvocati arrivai a presentare, un anno fa, una proposta di legge regionale che puntava ad introdurre alcune misure finalizzate a favorire, nell’attività di progettazione, realizzazione e manutenzione di opere edili, l’adozione di specifiche precauzioni e appositi dispositivi (ad esempio, sistemi di accesso o di ancoraggio, cosiddette “Linee Vita”) in grado di assicurare l’esecuzione in sicurezza dei lavori in quota, in modo da abbattere considerevolmente il rischio di caduta dall’alto che, come noto, costituisce uno dei maggiori fattori di rischio dell’attività lavorativa in ambito edilizio.
Per questa iniziativa ci siamo sentiti e aggiornati più volte sino a quando dovetti condividere con lui, pochi mesi fa, l’amarezza di non riuscire a raggiungere l’obiettivo, vale a dire l’approvazione della legge, in quanto i lavori in commissione consiliare avevano subito un pesante rallentamento con l’emergenza Covid che non permetteva di approfondire ulteriormente, con i rappresentati di ordini professionali, sindacati e associazioni di categoria, quella articolata proposta di legge.
Ne scrissi qui
https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10218632083544120&id=1558501860
e lui, con il suo consueto garbo, si prese addirittura la briga di ringraziarmi per averlo, io, doverosamente, ringraziato.

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Il tragico episodio di questa mattina ripropone il tema dell’assoluta urgenza di mettere in sicurezza quel maledetto incrocio, attraverso la realizzazione di una rotatoria da parte della Città Metropolitana di Bari. Tema più volte sollevato. Ho seguito e accompagnato questo procedimento sino all’approvazione, ormai più di due anni fa, del progetto definitivo da parte del Commissario prefettizio del Comune di Altamura, ai fini della adozione della variante urbanistica e dell’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio (v. qui: https://www.enzocolonna.com/…/interventi-sulle-strade-prov…/).
Da allora, pur nei limiti imposti dal non aver alcun ruolo nella Città Metropolitana, ho sollecitato costantemente le relative strutture a procedere rapidamente alla realizzazione di quest’opera. Dall’ultimo aggiornamento, acquisito un paio di settimane fa, dopo un altro incidente, ho appreso che si sta completando la progettazione esecutiva dell’intervento. Approvata questa (forse i primi di settembre, mi hanno riferito), si potrà procedere con la gara d’appalto per l’esecuzione dei lavori. Mi auguro che sia davvero così, perché è stata lunga l’attesa per un intervento risolutore da parte della Città Metropolitana (e, prim’ancora, della Provincia), l’ente competente su quel tracciato.