PIANGIAMO I NOSTRI MORTI. NEL 2020 IL NUMERO PIÙ ALTO DI DECESSI DELLA STORIA ALTAMURANA. EVIDENTE L’INCIDENZA DELLA PANDEMIA IN CORSO. COMPLESSIVAMENTE I DATI DEMOGRAFICI SONO PREOCCUPANTI.

La preziosa attività prestata dal Servizio Anagrafe, diretto dal dott. Giovanni Murgese, del I Settore del Comune di Altamura (“Area servizi amministrativi ed al Cittadino”, dirigente dott. Gianluca Nicoletti) ci permette ogni anno, puntualmente e con dati puntuali, di verificare l’andamento demografico della popolazione residente ad Altamura.
È da tale Servizio che ho ripreso i numeri riportati qui da me. Le tabelle nelle immagini allegate non sono aggiornate al 2020 e sono riprese da siti che riportano dati ISTAT. Noterete piccoli scostamenti numerici, con riferimento agli ultimi anni, tra i miei (che sono quelli aggiornati dal Servizio Anagrafe) e quelli riportati nelle tabelle (che sono quelli storicamente rilevati ad una certa data, il 31 dicembre di ogni anno o i primi giorni di gennaio dell’anno successivo, quindi meno precisi). Ma questo non compromette il senso complessivo e l’andamento che vorrei segnalare con questo post.
1^ QUESTIONE – NEL 2020 IL NUMERO PIÙ ALTO DI DECESSI DELLA STORIA ALTAMURANA
Avevo fatto cenno un paio di mesi fa
👉 da qui un mio post di fine novembre:
ed ora emerge in termini ufficiali e oggettivi. Il 2020, con i suoi dieci mesi di pandemia, ha segnato la morte di decine di persone. Fermo restando che non c’è nulla di scientifico in quello che sto scrivendo, mi limito a leggere assieme a voi e a sottolineare solo i dati. A mio parere, sono eloquenti e preoccupanti. Abbiamo perso tanti nostri anziani.
Queste le cifre relativi agli ultimi anni:
Decessi 2017 = 556 (di cui 481 over 65 anni)
Decessi 2018 = 469 (di cui 425 over 65 anni)
Decessi 2019 = 530 (di cui 458 over 65 anni)
Decessi 2020 = 599 (di cui 533 over 65 anni)
Nel 2020 si è registrato il più alto numero di decessi degli ultimi vent’anni, quasi sicuramente (non ho i dati) di sempre.
Impressionante il numero dei morti over 65 anni: +75 rispetto al 2019; +108 rispetto al 2018; +52 rispetto al 2017 (anno, il 2017, che aveva visto il più alto numero di decessi, prima del 2020). L’indice di mortalità nel 2020 si attesta su 8,5, vale a dire 8,5 decessi ogni mille abitanti. Il più alto di sempre.
Come comunità abbiamo pianto e piangiamo la morte di tante persone, determinata, come causa o concausa, dalla pandemia in corso da quasi un anno.
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2^ QUESTIONE – IL DECLINO DEMOGRAFICO (più morti, meno nascite, più anziani)
C’è un altro dato molto importante. È la prima volta, dopo molti anni, che si registra un saldo negativo della popolazione residente (-102 persone in meno residenti rispetto al 2019), dovuto all’aumento della mortalità, al saldo migratorio negativo e anche alla riduzione della natalità. Soprattutto è la prima volta in assoluto, dopo decenni, sicuramente da vent’anni a questa parte, che il saldo naturale (cioè solo nati e morti, senza considerare i flussi migratori in entrata e in uscita) è negativo: i nati nel 2020 sono stati 597 a fronte di 599 morti.
L’indice di natalità del 2020 si attesta su 8,46 (cioè 8,46 nati ogni mille abitanti), il più basso degli ultimi vent’anni. Pensate tale indice è passato dal 14,5 del 2002 all’8,4 del 2020.
Viceversa, l’indice di mortalità è passato dal 5,8 del 2002 all’8,5 del 2020.
L’indice di vecchiaia (cioè il rapporto percentuale tra il numero di persone over 65 anni e il numero di persone sotto i 14 anni) è quasi raddoppiato: se nel 2002 c’era quasi un over 65 ogni due ragazzi sotto i 14 anni, ora c’è più di un over 65 ogni ragazzo sotto i 14 anni. In altri termini, vent’anni fa gli over 65 erano la metà degli under 14, ora sono più gli anziani dei giovanissimi.
Tutto questo dovrebbe indurre tutti a una riflessione seria. Questi numeri si traducono in esigenze reali, in servizi da assicurare o modificare, in un assetto economico, oltre che sociale, profondamente diverso. Questi numeri esigono politiche pubbliche (in campo sociale, culturale, urbanistico, di opere pubbliche) da mettere in campo per affrontare adeguamentamente l’assetto demografico che ci restituiscono e per arrestare questo preoccupante declino demografico.