POSTI AUTO GRATUITI E RISERVATI AGLI AMMINISTRATORI COMUNALI IN PIENO CENTRO. REVOCATE QUEGLI ATTI!

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Il lancio dell’agenzia di stampa ANSA del 5 settembre 2009.

PARCHEGGI GRATIS AUTO PRIVATE ASSESSORI,POLEMICHE NEL BARESE
CRO S0B S41 QBKP PARCHEGGI GRATIS AUTO PRIVATE ASSESSORI,POLEMICHE NEL BARESE (ANSA) – ALTAMURA (BARI), 5 SET –

La decisione del Comune di Altamura di riservare metà della piazza prospiciente il municipio al parcheggio gratuito delle automobili private di 18 persone (sindaco, giunta al completo, presidente del consiglio comunale, segretario generale e i cinque dirigenti) è al centro di polemiche alimentate dal locale Movimento area fresca. Il consigliere comunale che lo rappresenta, Enzo Colonna, parla di una città diventata «un sultanato, un emirato, un feudo». Altamura – sottolinea Colonna – è «uno di quei posti dove i potenti della casta possono fare il bello e il cattivo tempo, assegnandosi prerogative e diritti, che sono invece negati al cittadino comune». Dopo la denuncia ai mezzi di informazione, Colonna sta valutando quali altre iniziative intraprendere in quanto «i cittadini sono indignati visto anche che è aumentato sia il numero sia il costo dei parcheggi a pagamento». Respinge ogni critica il sindaco, Mario Stacca (centrodestra), il cui mandato scadrà l’anno prossimo. «Si è trattato – spiega – di una decisione sofferta ma attuata per rendere efficienti i servizi comunali. Anche perchè il nostro progetto di realizzare un parcheggio interrato di tre piani davanti al municipio viene ostacolato con ogni mezzo dal centrosinistra». La zona di parcheggio (circa dieci posti) riservata agli amministratori – aggiunge – «evita un dispendio di tempo e di energie per la difficiltà di parcheggiare nel centro storico. Il resto dell’area nella stessa piazza, inoltre, ha 15 posti gratuiti con un limite di sosta di 30′. Quindi si tratta solo di polemiche strumentali». (fonte: ANSA).

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CLICCA QUI per l’articolo pubblicato da Notizie-Online.it del 1° settembre 2009
CLICCA QUI per l’articolo pubblicato dalla Gazzetta del Mezzogiorno del 1° settembre 2009
CLICCA QUI per l’articolo pubblicato da www.lagazzettadelmezzogiorno.it del 5 settembre 2009
CLICCA QUI per l’articolo pubblicato dalla Repubblica (ediz. Bari) del 6 settembre 2009
CLICCA QUI per l’articolo pubblicato dal Quotidiano Puglia del 6 settembre 2009

TEATRO IN MASSERIA: TRADIZIONE E TRADIMENTO – 6 SETTEMBRE2009 – MASSERIA LA CALCARA – ALTAMURA

 

TEATRO IN MASSERIA

presso la Masseria La Calcara dei F.lli Colonna S.P. 151 per Ruvo km 6/ C.da Ceraso – Altamura [http://www.masserialacalcara.it].

in collaborazione con il Consorzio Puglia in Masseria e il sostegno del Parco Nazionale dell’Alta Murgia
TRADIZIONE E TRADIMENTO

E’ la prima edizione del Festival dedicato al mondo rurale, che vede come luoghi culturali e teatrali le Masserie Didattiche del Parco dell’Alta Murgia. Una serie di iniziative scandiranno la giornata, all’insegna di un unico tema, che farà da raccordo tra le attività rurali, le escursioni e gli eventi spettacolari, creando un percorso che condurrà i partecipanti alla scoperta della ricchezza culturale, ambientale, rurale ed enogastronomica del territorio murgiano. Il percorso culturale sarà legato al tema “Tradizione e tradimento”, ovvero alla scoperta nelle attività rurali come in quelle culturali di quell’equilibrio, sempre instabile, tra il vecchio e il nuovo, il passato e il futuro, le radici e le contaminazioni.

CLICCA QUI PER IL PROGRAMMA DETTAGLIATO DELLA GIORNATA

Per informazioni e prenotazioni:
Consrozio Puglia in Masseria
Cl. Sallicano n. 13 Altamura (Ba)
tel e fax 0803141347
338 4912546 – 320 0121609
email:
pugliainmasseria@libero.it

 


PER I DIRIGENTI COMUNALI NESSUNA TRASPARENZA: ARIA FRESCA DENUNCIA MANCATO RISPETTO NORME BRUNETTA

 DIRIGENTI PUBBLICI E INCARICHI ESTERNI: NON RISPETTATE LE DISPOSIZIONI E LE CIRCOLARI DEL MINISTRO BRUNETTA

 

AD ALTAMURA LA TRASPARENZA AMMINISTRATIVA È UN OPTIONAL

 

Una volta di più, l’amministrazione Stacca si distingue per l’opacità della sua condotta e la mancata informazione ai cittadini. Questa volta, Stacca e la sua squadra hanno deciso di violare direttamente una legge, la n. 69 del 18 giugno 2009 che impone, all’art. 21, comma 1, che tutte le pubbliche amministrazioni debbano rendere note, attraverso i propri siti internet, alcune informazioni relative ai dirigenti (curriculum vitae, retribuzione, recapiti di posta elettronica e telefonici), i tassi di assenza e di presenza del personale aggregati per ciascun ufficio dirigenziale (qui il link alla legge).

Una informazione sacrosanta: in questo modo i cittadini possono conoscere i nomi, le competenze, la qualità, le esperienze, il curriculum e le retribuzioni dei dirigenti comunali, possono rendersi conto dell’effettivo operato e dell’efficienza della macchina comunale, possono controllare come vengono spese le risorse pubbliche, contattare senza errori i giusti uffici che possano rispondere alle loro esigenze.

Ebbene, ad Altamura l’amministrazione Stacca non permette nulla di tutto questo. Infatti il termine ultimo per adeguarsi alla legge è scaduto un mese fa, il 31 luglio 2009, e la homepage del sito internet del Comune di Altamura di tutto continua ad occuparsi (annunci di spettacoli e di inaugurazioni, dichiarazioni e comunicati del sindaco, ecc., insomma propaganda politica ed elettorale) tranne di quello che per legge deve occuparsi: vale a dire, riportare le informazioni che la legge impone debbano essere pubblicate. Eppure sarebbe stato facile rispettare la legge, visto che il Ministero per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione (Ministro Renato Brunetta) si era premurato di diffondere una circolare esplicativa e dei moduli standard da compilare (leggi qui).

Ma il mancato rispetto delle leggi e dei cittadini da parte dell’amministrazione Stacca non finisce qui. Infatti il Comune di Altamura, ancora una volta [non l’ha fatto né per quelli affidati nel 2006 (leggi qui), né per quelli del 2007 (leggi qui), come già denunciammo un anno fa (leggi qui)!!], non ha comunicato allo stesso Ministero gli incarichi a consulenti e collaboratori esterni affidati nel 2008, così come si può evincere dall’elenco, aggiornato al 2 luglio 2009, consultabile sul sito del Ministero (leggi qui).

Ad Altamura, per questi amministratori e per questi dirigenti (sono in tutto cinque, affaccendati a coprire impropriamente anche più ripartizioni!!), la trasparenza e l’informazione ai cittadini è un optional e non un preciso obbligo di legge.

Altamura, 27 agosto 2009

 

MOVIMENTO CITTADINO ARIA FRESCA
Sede: Vico Mercadante (di fronte Chiesa S. Nicola).
Sito internet: www.enzocolonna.com

 

MANCANZA DI VERDE PUBBLICO, DEGRADO DELL’AMBIENTE ED INTERVENTI DI FACCIATA NELLA NOSTRA CITTÁ

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DI SEGUITO IL TESTO INTEGRALE DELL’INTERVENTO

Spett.le Redazione di "Altamura2001",

mi sia consentito commentare la notizia della inaugurazione ed apertura alla fruizione pubblica del Parco nel rione Lama di Cervo, ad Altamura. Lungi da ogni polemica in ordine al pregio architettonico dello stesso, alla razionalità nella scelta delle essenze arboree impiantate e alla caratterizzazione effettiva dell’area quale parco (rapporto tra superficie totale e superficie a verde od alberata), non posso tacerVi le perplessità per ciò che appare solo una desolata opera di facciata più che un intervento significativo a tutela dell’ambiente in città, ove verde pubblico e assetto naturale del territorio paiono irrimediabilmente compromessi. Di fatti, a poche centinaia di metri dal Parco, presso uno slargo di via Pompei, si riscontrano degrado ed incuria: alberi nani, di nessun valore ornamentale, a ridosso delle costruzioni, deformati da potature inspiegabili e, perciò, incapaci persino di rappresentare anche soltanto un riparo dal sole.

Ancora pochi passi e spicca Piazza Don Tonino Bello: qui i numerosi alberi danneggiati e poi divelti, non sono mai stati reimpiantati, come le graziose panche in pietra che orlavano la Piazza sul lato prospicente via Marmolada e i giochi per bambini, dei quali restano pericolosi monconi a ricordo.

Scenario non dissimile accoglie quanti giungono in città dalle principali arterie d’accesso (Via Bari, Via Santeramo, Via Matera, Via Gravina) o percorrono le vie del centro cittadino che, ricadente in un Parco Nazionale, dovrebbe rappresentare modello di tutela ambientale e paesaggistica.

Di tutta evidenza come la città sia soffocata da una urbanizzazione selvaggia, da un addensamento di caseggiati irrazionale, tanto più se si considera che il comune è al tredicesimo posto in Italia per estensione territoriale: ben più assennata pianificazione urbanistica e distribuzione di aree verdi in ciascun quartiere avrebbero dovuto realizzarsi, ove non fossero intervenute ben note dinamiche e precisi interessi speculativi. Già il D.L. n. 1444 del 1968 in tema di standard urbanistici, ex art. 3 prevedeva che ben 18 metri quadri per abitante fossero adibiti a spazi pubblici, verde pubblico e parcheggi, quale "dotazione minima inderogabile" : le variegate amministrazioni succedutesi a Palazzo di città in questi 40 anni non hanno saputo – dare applicazione alla legge e – oltrepassare la soglia di metri quadri 1 per abitante. Dato sconfortante che diviene vergognoso se accostato a quelli di Torino, Roma e Milano, metropoli ove la pressione demografica (e le esigenze edilizie) sono indubitabilmente superiori eppure ciascun cittadino gode rispettivamente di 20, 15 e 13 metri quadri per abitante di (solo) verde pubblico, in continua espansione.

Le funzioni sanitaria, ecologico-ambientale, protettiva del suolo, estetico-architettonica, sociale-ricreativa e culturale del verde, gli approdi dell’architettura del paesaggio (vedansi Toscana, Umbria..) rappresentano acquisizioni degli inizi del 1900, eppure, la collettività altamurana resta colpevolmente indifferente e disinteressata alle questioni ambientali, come testimoniano i dati sulla raccolta differenziata e, ancor più efficacemente, abusivismo edilizio e inciviltà diffusi. Facile imbattersi in mura di cinta realizzate in tutta fretta per appropriarsi degli esigui spazi di verde pubblico, con la certezza dell’impunità, essendo pressoché nulla l’attività di presidio del territorio da parte delle forze dell’ordine, così come la collaborazione dei cittadini in tale direzione.

Il nutrito catalogo di associazioni variamente impegnate a tutela del territorio e dell’ambiente, oltrechè sportive (i cui appartenenti sono soliti percorrere le trafficate vie cittadine quando avrebbero ogni diritto di praticare sports in ambienti più sicuri e salubri)avrebbero potuto meglio coordinarsi in fase propositiva ed operativa verso le istituzioni cittadine e la collettività.

La mancanza di un polmone verde per un agglomerato che sfiora i 70 mila abitanti – figurarsi poi un parco riservato agli animali, i cui padroni utilizzano le poverissime aree verdi esistenti, in assenza di alcun controllo e, men che mai, di sanzioni – , il degrado del patrimonio storico- artistico e naturalistico (si pensi alla irrisolta questione del teatro Mercadante, alle mura megalitiche utilizzate come campo da calcio dai ragazzini, al Pulo, al sito preistorico di Lamalunga, alla Valle dei dinosauri…..), sono solo alcuni dei segnali allarmanti del declino di questa città, inconsapevole dell’immenso forziere di attrattive che possiede e incapace di irretire i cospicui flussi turistici che meriterebbe.

A fugare il dubbio che il mio intervento possa rappresentare attacco all’attuale compagine politica ricordo che, anni fa, contattai l’assessore competente dell’amministrazione Popolizio, richiedendo sopralluogo e bonifica urgente di una stradina pedonale tra Via Pompei e Via Marmolada, prospicente la scuola elementare San Francesco d’Assisi, percorsa ogni giorno da centinaia di scolari. La stradina in discorso era ricolma di rifiuti di ogni genere, persino farmaci e siringhe ed alberata da 7-8 esemplari di cupressacee alti sino a 8 metri : la bonifica realizzata fu certamente tempetiva ma, quanto meno, discutibile, comportando l’abbattimento di tutti gli alberi e la stesura al loro posto di una più sicura lingua di asfalto, riconoscibile dalla colorazione più scura. Scusandomi per la prolissità, Vi ringrazio sin d’ora dell’attenzione che vorrete dedicare al tema ambientale, intimamente intrecciato a quello della salute, e ripongo nella Vostra collaborazione il più totale affidamento.

 

Con i migliori saluti,

Giampaolo Tota

  

RIFIUTI, ANCORA UN SALASSO PER GLI ALTAMURANI: PAGHEREMO L’ECOTASSA PIà™ ALTA DELLA REGIONE.

Il Comune non fa nulla e piomba sulle tasche dei cittadini anche la più alta Ecotassa regionale per il basso livello di raccolta differenziata.

RIFIUTI: ANCORA UN SALASSO PER IL COMUNE

Nel 2009 pagheremo ancora di più per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. Il sindaco Stacca e la sua maggioranza si sono guardati bene dal comunicare l’ulteriore mazzata che andrà a colpire il bilancio comunale. Purtroppo se ne accorgeranno tra qualche tempo le nostre tasche, quando saremo chiamati a pagare per l’immobilismo e il disinteresse di chi amministra così male.

La notizia è ufficiale dal 9 luglio, ma noi avevamo lanciato l’allarme quasi due anni fa: Altamura dovrà pagare alla Regione circa 400mila euro (15 euro per ogni tonnellata di rifiuti non differenziati) poiché non ha raggiunto, nel 2008, l’obiettivo minimo di raccolta differenziata del 32%. Addirittura, dal Bollettino regionale si apprende che l’amministrazione comunale non ha nemmeno trasmesso il dato della raccolta differenziata.

Eppure sarebbe bastato raggiungere un livello di appena il 16% (la metà dell’obiettivo di raccolta differenziata fissato dalla Regione) per ridurre di quasi un terzo l’importo della tassa dovuta (11 euro anziché 15). Oppure sarebbe stato sufficiente avviare un sistema unitario di gestione dei rifiuti tra tutti i comuni del bacino per limitare l’esborso. Ma il sindaco e i suoi amici di maggioranza in questi anni non hanno mosso un dito per cercare di migliorare la situazione: tutti muti, fermi, nonostante gli inviti, le proposte, le sollecitazioni che, per anni, il nostro Movimento ha lanciato.

Il risultato finale è il seguente: durante la gestione Stacca, il costo complessivo del servizio rifiuti ad Altamura è balzato da 6milioni e 900mila euro (quanto ci è costato nel 2006) a circa 9milioni e mezzo all’anno (quanto ci costerà nel 2009). In tre anni, un aumento incredibile del 38%! Il tutto senza considerare i costi (e gli eventuali danni da risarcire) che causeranno agli altamurani i numerosi e milionari contenziosi giudiziari che una pessima gestione dei rapporti contrattuali tra il Comune e la Tradeco ha alimentato.

La situazione, lo facciamo notare da tempo, è scandalosa. Come al solito, ad essere colpiti duramente sono i bilanci delle famiglie altamurane: una vera e propria rapina a fronte di un servizio che in quasi otto anni, tra le altre lacune, non ha raggiunto nessuno degli obiettivi di raccolta differenziata programmati.

È ora di cambiare del tutto strada. È ora di scegliere altro. È ora, come ripetiamo da anni [clicca qui per leggere solo uno degli ultimi documenti], di liberarsi del contratto capestro che lega il Comune alla società Tradeco.

 

Altamura, 3 agosto 2009

MOVIMENTO CITTADINO ARIA FRESCA
Sede: Vico Mercadante (di fronte Chiesa S. Nicola). Sito internet: www.enzocolonna.com
CLICCA QUI PER IL FILE CON IL MANIFESTO CHE RIPORTA QUESTO TESTO E ANCHE LO STRALCIO DEL BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE PUGLIA n. 104 DEL 9 LUGLIO 2009.
  

FINANZIATO IL PIANO DI RIQUALIFICAZIONE DI VIA SELVA, NONOSTANTE I PASTICCI DELL’AMMINISTRAZIONE

Dopo la bocciatura del PIRP, solo l’impegno mantenuto dell’Assessore regionale all’urbanistica e l’attivazione di risorse europee consente di finanziare in extremis il progetto di riqualificazione della zona di Via Selva.

I FONDI EUROPEI SALVANO UNA PARTE DELLE PERIFERIE ALTAMURANE… NONOSTANTE L’AMMINISTRAZIONE!

Avevamo detto e scritto a marzo [clicca qui per leggere il nostro precedente documento], precorrendo i tempi: solo l’attivazione di finanziamenti europei a disposizione della Regione e la tenacia dell’Assessorato regionale all’urbanistica consentiranno di salvare il piano di riqualificazione di quella parte di periferia che va da Via Selva a Lama di Cervo.

Così è stato, con la conferma, nei giorni scorsi, che l’iniziativa del Comune di Altamura sarà finanziata da risorse prelevate dal FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) che l’Assessorato regionale all’urbanistica ha attivato nel tentativo di recuperare in extremis i progetti non ammessi nella graduatoria dei PIRP (Piani Integrati di Riqualificazione delle Periferie).

Tra questi rientra il piano presentato dall’Amministrazione Stacca che addirittura, a suo tempo, nemmeno fu ammesso in graduatoria perché per due volte bocciato, più precisamente dichiarato “non valutabile” a causa di gravi lacune.

Non va dimenticato che il piano fu approvato in fretta e furia dal sindaco e dalla sua maggioranza (con sostegni politici trasversali), con la solita faciloneria ed arroganza, nel consiglio comunale del 14 maggio 2007, l’ultimo giorno utile previsto per la candidatura ai fondi regionali. Fu bocciato nonostante gli squilli di tromba e le altisonanti dichiarazioni, quando erano evidenti allora e lo sono tuttora le lacune ed i limiti del piano. Tutto questo, nonostante il nostro consigliere comunale Enzo Colonna, assieme a pochissimi altri, avesse fatto rilevare per tempo, prima dell’approvazione, ciò che non andava e che andava modificato e corretto [clicca qui per leggere un breve intervento pubblicato nell’estate 2007 dal periodico Free e dal quotidiano "la Repubblica Bari" del 7 giugno 2007 in cui sono sintetizzate le principali obiezioni al piano].

La partita, soltanto grazie al grande lavoro dell’Assessore regionale all’urbanistica Angela Barbanente, è ora riaperta. Ci auguriamo che l’amministrazione e soprattutto l’assessore comunale all’urbanistica Vito Zaccaria possano esprimere il meglio di sé o almeno qualcosa di meglio rispetto a quello che si è visto nei mesi di elaborazione e di approvazione del piano.

Trattandosi di un progetto che presenta un’imponente variante urbanistica al piano regolatore, si avvierà necessariamente nei prossimi mesi una fase di confronto tra Comune ed Assessorato regionale all’urbanistica con una conferenza dei servizi tra tutti i soggetti pubblici e privati coinvolti.

A nostro parere, è dunque indispensabile non perdere questa occasione, questi mesi, per riflettere nuovamente (e rapidamente) sul contenuto di quel piano approvato nel 2007 e per mettere mano alle necessarie correzioni e modifiche che lo rendano più vicino ai bisogni dei cittadini (con più servizi, strutture scolastiche, sportive, ricreative e soprattutto verde) e meno lontano dall’idea di una megavariante urbanistica destinata, così com’è il piano approvato, ad insediare in un quartiere già congestionato come quello di Via Selva altri 100.000 metri cubi di cemento per edilizia privata.

Altrimenti, ci ritroveremo con l’ennesima soluzione inefficace e pasticciata che non produrrà alcun miglioramento della qualità della vita delle persone che abitano e lavorano in quel quartiere, l’ennesima operazione che non produce alcun risultato se non grandi affari a vantaggio dei soliti noti.

Altamura, 21 luglio 2009

MOVIMENTO CITTADINO ARIA FRESCA

Sede: Vico Mercadante (di fronte Chiesa S. Nicola). Sito internet: www.enzocolonna.com

 

 

BARRIERE ARCHITETTONICHE IN SCUOLE E STRADE: DUE INTERPELLANZE DEL MOVIMENTO ARIA FRESCA

 _________

All’attenzione del

Sindaco di Altamura

Palazzo di Città

 

OGGETTO:   SCIVOLI E PERCORSI PER I DIVERSAMENTE ABILI. SITUAZIONE DELLA VIABILITÀ PEDONALE CITTADINA E DELL’ACCESSIBILITÀ AI LUOGHI PUBBLICI. INTERPELLANZA.

 Lo scrivente Enzo Colonna, consigliere comunale per il Movimento Cittadino Aria Fresca,premesso che: 

  • da oltre venti anni sono in vigore leggi volte a favorire la piena fruizione degli spazi pubblici da parte dei diversamente abili;

premesso altresì che:

  • è notoria la difficile situazione della viabilità pedonale cittadina per quanto riguarda la dotazione di idonei scivoli e rampe, a cui si aggiunge la perdurante inadeguatezza di molti uffici pubblici alla libera, civile e dignitosa fruizione da parte dei portatori di handicap; 
  • più volte lo scrivente e il Movimento Aria Fresca di cui è espressione si sono spesi sull’argomento con interpellanze, denunce, pubblicazioni;

tanto premesso, chiede al sindaco di riferire dettagliatamente in aula in merito a:

  1. una puntuale elencazione di quali interventi, atti, delibere abbia egli prodotto in questi anni per fare fronte alle istanze ripetute che vengono dai diversamente abili e dalle associazioni che li rappresentano in merito alla piena fruizione degli spazi cittadini; 
  2. se e quali indicazioni abbia dato, nel suo compito di vigilanza sull’ordine e la sicurezza pubblica e di garante del rispetto delle relative leggi e regolamenti, al comandante della polizia municipale a riguardo dell’obbligo di legge di far rispettare la non occupazione delle aree destinate ai portatori di handicap, sia in riferimento alle aree di sosta delle automobili che a scivoli e rampe dei marciapiedi. 
  3. quante contravvenzioni siano state elevate nell’ultimo triennio per la sosta vietata in prossimità di scivoli e rampe per i portatori di handicap e nelle aree di parcheggio a questi riservate (si richiedono dati differenziati e non indistintamente sommati);
  4. se e quante risorse siano state stanziate nel piano triennale delle opere pubbliche in merito all’abbattimento delle barriere architettoniche e quale sia la relativa tempistica di attuazione;
  5. se il sindaco non ritenga che sia arrivato il momento, ad avviso dello scrivente non più rinviabile, che il Comune di Altamura si doti di un piano organico e dettagliato volto a favorire l’effettiva integrazione dei diversamente abili abbattendo le barriere architettoniche che ne limitano fortemente la completa e dignitosa espressione di cittadini con pieni diritti e favorendo al contempo appositi percorsi di integrazione e partecipazione alla vita pubblica.

Altamura, 28 maggio 2009

 ENZO COLONNA  (consigliere comunale per il Movimento Aria Fresca)

 

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OGGETTO:   La scandalosa presenza di barriere architettoniche in edifici scolastici cittadini: in particolare, il caso della scuola media “Ottavio Serena”. Interpellanza.

Lo scrivente Enzo Colonna, consigliere comunale per il Movimento Aria Fresca,

premesso che:

  • da anni è conosciuta, denunciata, acclarata l’inidoneità di molti plessi scolastici di competenza comunale (scuole elementari e medie inferiori) all’accesso da parte dei portatori di handicap motorio;
  • tale situazione scandalosa si manifesta in tutta la sua gravità, per citare l’esempio più eclatante, nella scuola media “Ottavio Serena” di Via Castelli per la quale l’ingresso alle aule passa necessariamente da una scomoda rampa di scale esterna non dotata né di elevatori elettrici, né di scivoli, né di ascensori;
  • la mancanza di un qualsivoglia mezzo di ausilio o facilitazione architettonica ha anche mortificato lo slancio civico con cui molti cittadini portatori di handicap hanno esercitato il loro diritto di voto in occasione dell’ultima competizione elettorale recandosi nelle scuole cittadine sede di seggio;

premesso altresì che:

  • il 13 febbraio 2009, con apposita interpellanza, lo scrivente aveva segnalato come l’INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro) avesse emesso un bando per finanziare progetti che si prefiggessero di migliorare le condizioni degli istituti scolastici sotto il profilo della normativa sulla sicurezza ed igiene dei luoghi di lavoro o per abbattere le barriere architettoniche; per ciascuna sede scolastica, l’entità del finanziamento poteva variare da un minimo di 80.000 euro (30.000 euro nel caso l’intervento avesse riguardato il solo abbattimento della barriere architettoniche) ad un massimo di 350.000 euro, con domande da far pervenire, a pena di esclusione, entro il 20 marzo 2009;
  • in risposta a tale interpellanza, fu allora affermato in consiglio comunale che l’amministrazione avrebbe provveduto da sé, senza partecipare al bando;

con la presente chiede al sindaco:

  1. in che tempi e attivando quali risorse l’amministrazione comunale intenda procedere alla definitiva sistemazione a norma di legge delle scuole elementari e medie inferiori cittadine almeno per quanto riguarda l’accesso dei portatori di handicap motorio;
  2. se esista un piano ricognitivo delle esigenze di ristrutturazione e messa a norma dei plessi scolastici, con relativa quantificazione delle spese previste e dei tempi presuntivi di intervento;
  3. quali giustificazioni può addurre per la mancata partecipazione al bando INAIL qui richiamato, alla luce dei perduranti disservizi e delle continue mortificazioni patite da studenti e cittadini altamurani con disabilità.

Altamura, 25 giugno 2009

ENZO COLONNA (consigliere comunale per il Movimento Aria Fresca)

I PIRATI DEGLI SPAZI PUBBLICI

Anche quest’anno vige la legge della giungla nel posizionamento di tavolini, sedie, gazebo, banconi commerciali… a danno dei più deboli!

I PIRATI DEGLI SPAZI PUBBLICI

Passano gli anni ma il malcostume non muta. Anche questa estate i cittadini altamurani sono costretti ad assistere ad uno scriteriato, sregolato ed indecoroso far west nell’occupazione del suolo pubblico da parte di tavolini, sedie, gazebo, poltrone, banconi di esercizi commerciali. Strade, marciapiedi, piazze, slarghi, occupati in maniera così capillare da impedire in alcuni casi il passaggio di pedoni, di genitori con passeggini, anziani, di cittadini portatori di handicap e anche dei mezzi di soccorso. Una giungla senza regole, in cui il più forte alza la voce e si appropria di spazi pubblici senza badare alla sicurezza, al decoro e alla decenza.

Nessuno ha nulla da obiettare sul fatto che gli operatori commerciali possano utilizzare porzioni di aree pubbliche antistanti il proprio esercizio commerciale. Ciò che non è tollerabile è che tutto avvenga nella totale anarchia, senza regole di decoro, estetica e sobrietà nell’utilizzo di uno spazio pubblico e soprattutto senza che vengano garantiti gli elementari diritti dei passanti, soprattutto di quelli con difficoltà di deambulazione e movimento (disabili con sedie a rotelle, anziani, donne con carrozzini).

Il sindaco ed i suoi dirigenti se ne infischiano: ancora una volta, gli interessi, pure legittimi, di pochissimi soggetti hanno la meglio sui diritti di un’intera comunità. Eppure il nostro Movimento, con il consigliere Enzo Colonna, già un anno fa denunciò il fenomeno [clicca qui per leggere] e anche quest’anno ha riproposto la questione con un’interrogazione urgente per il consiglio del 14 luglio [clicca qui per leggere il testo della richiesta di chiarimenti inoltrata in via d’urgenza al sindaco]. Di quali altre sollecitazioni ha bisogno il sindaco per fare qualcosa? Non bastano le eloquenti foto che qui proponiamo (in questo caso, ma è solo uno dei tanti, la strada occupata è a ridosso di una chiesa del centro storico)?

CLICCA QUI, per visionare le foto gentilmente concesse da Notizie-online.it e per l’immagine di questo comunicato nel formato del tabellone esposto nei pressi della nostra sede in Corso Federico II. Per una lettera di protesta di un cittadino altamura, leggi qui sempre dalle pagine di NOL.

Altamura, 10 luglio 2009

MOVIMENTO CITTADINO ARIA FRESCA

Sede: Vico Mercadante (di fronte Chiesa S. Nicola). Sito: www.enzocolonna.com

 

SIAMO CLANDESTINI: CONTRO LE NORME SULLA C.D. SICUREZZA, IN DIFESA DEL DIRITTO DI SOGNARE

 ORA L’ITALIA È PIÙ CATTIVA.

di ADRIANO SOFRI

Variando Pietro Nenni ("Da oggi siamo tutti più liberi") il governo ieri ci ha dichiarati tutti più sicuri. Da ieri, siamo tutti più insicuri, più ipocriti e più cattivi. Più insicuri e ipocriti, perché viviamo di rendita sulla fatica umile e spesso umiliata degli altri.

Infermieri e domestiche e badanti di vecchi e bambini, quello che abbiamo di più prezioso (e di prostitute, addette ad altre cure corporali), e lavoratori primatisti di morti bianche, e li chiamiamo delinquenti e li additiamo alla paura.

Ci sono centinaia di migliaia di persone che aspettano la regolarizzazione secondo il capriccio dei decreti flussi, e intanto sul loro lavoro si regge la nostra vita quotidiana, e basta consultare le loro pratiche di questura per saperne tutto, nome cognome luogo di impiego e residenza, nome e indirizzo di chi li impiega.

La legge, vi obietterà qualcuno, vuole colpire gli ingressi, non chi c’è già: non è vero. La legge vuole e può colpire nel mucchio. È una legge incostituzionale, non solo contro la Costituzione italiana, ma contro ogni concezione dei diritti umani, e punisce una condizione di nascita – l’essere straniero – invece che la commissione di un reato. Dichiara reato quella condizione anagrafica. Ci si può sentire più sicuri quando si condanna a spaventarsi e nascondersi una parte così ingente e innocente di nostri coabitanti? Quando persone di nascita straniera temano a presentarsi a un ospedale, a far registrare una nascita, a frequentare un servizio sociale, o anche a rivolgersi, le vittime della tratta, ad associazioni volontarie e istituzionali (forze di polizia comprese) impegnate a offrir loro un sostegno. Quando gli stranieri temano, come avviene già, mi racconta una benemerita visitatrice di carceri, Rita Bernardini, di andare al colloquio con un famigliare detenuto, per paura di essere denunciato? Lo strappo che gli obblighi della legge e i suoi compiaciuti effetti psicologici e propagandistici provoca nella trama della vita quotidiana non farà che accrescere la clandestinità, questa sì lucrosa e criminale, di tutti i rapporti sociali delle persone straniere. È anche una legge razzista?

Si gioca troppo con le parole, mentre i fatti corrono. Le razze non esistono, i razzisti sì. Questa legge prende a pretesto i matrimoni di convenienza per ostacolare fino alla persecuzione i matrimoni misti, ostacola maniacalmente l’unità delle famiglie, fissa per gli stranieri senza permesso di soggiorno una pena pecuniaria grottesca per la sua irrealtà – da 5 a 10 mila euro, e giù risate – e in capo al paradosso si affaccia, come sempre, il carcere. Carcere fino a tre anni per chi affitti una stanza a un irregolare: be’, dovremo vedere grandiose retate. Galera ripristinata – bazzecole, tre anni – a chi oltraggi un pubblico ufficiale: la più tipicamente fascista e arbitraria delle imputazioni. Quanto alle galere per chi non abbia commesso alcun reato, salvo metter piede sul suolo italiano, ora che si chiamano deliziosamente Centri di identificazione e di espulsione, ci si può restare sei mesi! Sei mesi, per aver messo piede.

Delle ronde, si è detto fin troppo: e dopo aver detto tanto, sono tornate tali e quali come nella primitiva ambizione, squadre aperte a ogni futuro, salvo il provvisorio pudore di negar loro non la gagliarda partecipazione di ammiratori del nazismo, ma la divisa e i distintivi.

Tutto questo è successo. Ogni dettaglio di questo furore repressivo è stato sconfessato e accantonato nei mesi scorsi, spesso per impulso di gruppi e personalità della stessa maggioranza, e gli articoli di legge sono stati ripetutamente battuti nello stesso attuale Parlamento introvabile. È bastato aspettare, rimettere insieme tutto, e nelle versioni più oltranziste, imporre il voto di fiducia – una sequela frenetica di voti di fiducia – e trionfare. Un tripudio di cravatte verdi, ministeriali e no, con l’aggiunta di qualche ex fascista berlusconizzato. (Perché non è vero che il berlusconismo si sia andato fascistizzando: è vero che il fascismo si è andato berlusconizzando). La morale politica è chiara. Il governo Berlusconi era già messo sotto dalla Lega ("doganato": si può dire così? Doganato dalla Lega). Ora un presidente del Consiglio provato da notti bianche e cene domestiche è un mero ratificatore del programma leghista. Ma la Chiesa cattolica, si obietterà, ha ripetuto ancora ieri il suo ripudio scandalizzato del reato di clandestinità e la sua diffidenza per le ronde e in genere lo spirito brutale che anima una tal idea della sicurezza. Appunto. Berlusconi è politicamente ricattabile, ma non da tutti allo stesso modo. Dalla Lega sì, dalle commissioni pontificie no, perlomeno non da quelle che si ricordano che il cristiano è uno straniero.

Un ultimo dettaglio: le carceri. Mai nella storia del nostro Stato si era sfiorato il numero attuale di detenuti: 64 mila. Dormono per terra, da svegli stanno ammucchiati. La legge riempirà a dismisura i loro cubicoli. Gli esperti hanno levato invano la loro voce: "Le carceri scoppiano, c’è da temere il ritorno della violenza, un’estate di rivolte". Può darsi. Ma non dovrebbe essere lo spauracchio delle rivolte, che non vengono, perché nemmeno di rivolte l’umanità schiacciata delle galere è oggi capace, a far allarmare e vergognare: bensì la domanda su quel loro giacere gli uni sugli altri, stranieri gli uni agli altri.

La domanda se questi siano uomini.

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FIRMA CONTRO IL TESTO DI LEGGE C.D. SICUREZZA, CONTRO IL RITORNO DELLE LEGGI RAZZIALI IN EUROPA. UN APPELLO LANCIATO DALLE PAGINE DELLA RIVISTA MICROMEGA: CLICCA QUI. ADERISCI DA QUI SU FACEBOOK. DI SEGUITO IL TESTO DELL’APPELLO:

ALLA CULTURA DEMOCRATICA EUROPEA E AI GIORNALI CHE LA ESPRIMONO

Le cose accadute in Italia hanno sempre avuto, nel bene e nel male, una straordinaria influenza sulla intera società europea, dal Rinascimento italiano al fascismo.

Non sempre sono state però conosciute in tempo.

In questo momento c’è una grande attenzione sui giornali europei per alcuni aspetti della crisi che sta investendo il nostro paese, riteniamo, però, un dovere di quanti viviamo in Italia richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica europea su altri aspetti rimasti oscuri. Si tratta di alcuni passaggi della politica e della legislazione italiana che, se non si riuscirà ad impedire, rischiano di sfigurare il volto dell’Europa e di far arretrare la causa dei diritti umani nel mondo intero.

Il governo Berlusconi, agitando il pretesto della sicurezza, ha imposto al Parlamento, di cui ha il pieno controllo, l’adozione di norme discriminatorie nei confronti degli immigrati, quali in Europa non si vedevano dai tempi delle leggi razziali.

È stato sostituito il soggetto passivo della discriminazione, non più gli ebrei bensì la popolazione degli immigrati irregolari, che conta centinaia di migliaia di persone; ma non sono stati cambiati gli istituti previsti dalle leggi razziali, come il divieto dei matrimoni misti.

Con tale divieto si impedisce, in ragione della nazionalità, l’esercizio di un diritto fondamentale quale è quello di contrarre matrimonio senza vincoli di etnia o di religione; diritto fondamentale che in tal modo viene sottratto non solo agli stranieri ma agli stessi italiani.

Con una norma ancora più lesiva della dignità e della stessa qualità umana, è stato inoltre introdotto il divieto per le donne straniere, in condizioni di irregolarità amministrativa, di riconoscere i figli da loro stesse generati. Pertanto in forza di una tale decisione politica di una maggioranza transeunte, i figli generati dalle madri straniere irregolari diverranno per tutta la vita figli di nessuno, saranno sottratti alle madri e messi nelle mani dello Stato. Neanche il fascismo si era spinto fino a questo punto. Infatti le leggi razziali introdotte da quel regime nel 1938 non privavano le madri ebree dei loro figli, né le costringevano all’aborto per evitare la confisca dei loro bambini da parte dello Stato.

Non ci rivolgeremmo all’opinione pubblica europea se la gravità di queste misure non fosse tale da superare ogni confine nazionale e non richiedesse una reazione responsabile di tutte le persone che credono a una comune umanità. L’Europa non può ammettere che uno dei suoi Paesi fondatori regredisca a livelli primitivi di convivenza, contraddicendo le leggi internazionali e i principi garantisti e di civiltà giuridica su cui si basa la stessa costruzione politica europea.

È interesse e onore di tutti noi europei che ciò non accada.

La cultura democratica europea deve prendere coscienza della patologia che viene dall’Italia e mobilitarsi per impedire che possa dilagare in Europa.

A ciascuno la scelta delle forme opportune per manifestare e far valere la propria opposizione.

Andrea Camilleri, Antonio Tabucchi, Dacia Maraini, Dario Fo, Franca Rame, Moni Ovadia, Maurizio Scaparro, Gianni Amelio …

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SPLENDIDO VIDEO DI MICHELE LOPORCARO (dal Blog del Grillaio):

IL DIRITTO DI SOGNARE (clicca qui)

Ultrasettantenne emigrato agli inizi del 1900, racconta le sue esperienze a un pronipote ventenne. Col suo inglese da autodidatta, pieno di tratti dialettali newyorkesi (come wòik per work) e pronunciato con l’accento pugliese, lo zio Angelantonio ci ricorda ciò che noi oggi abbiamo dimenticato. Fino a ieri gli extracomunitari clandestini eravamo noi.

 

 

TEATRO MERCADANTE: TUTTO FERMO ALMENO FINO AL 2013

EMESSA LA SENTENZA DEL TRIBUNALE: LA PIZZERIA NON PUÒ ESSERE SFRATTATA. IL TEATRO RESTA CHIUSO DA 20 ANNI E LE AMMINISTRAZIONI PASSANO SENZA FARE NULLA!

 

TEATRO MERCADANTE:

TUTTO FERMO ALMENO FINO AL 2013

 

Nei giorni scorsi, il Tribunale di Altamura ha emesso la sentenza di primo grado sul caso del Teatro Mercadante che vede opposti l’omonimo Consorzio e i titolari della pizzeria ubicata nel terrazzo ad angolo tra Via dei Mille e la chiesa della Consolazione [per ulteriori dettagli, leggi l’articolo a firma di Onofrio Bruno pubblicato il 23 giugno 2009 da Notizie-Online.it (clicca qui)]. Nell’area occupata dalla pizzeria, il progetto di ristrutturazione del teatro elaborato da una cordata di imprese locali prevede la costruzione di un edificio da adibire a camerini, uffici e servizi. I lavori sono iniziati nel 2004 ma sono stati interrotti nel 2006, all’apertura della causa giudiziaria.

Il giudice ha riconosciuto il diritto della pizzeria di poter restare lì dove si trova fino al 31 dicembre 2012, in quanto titolare di un contratto di locazione. Di conseguenza, slitterà di alcuni anni la possibilità di riprendere i lavori di sistemazione del teatro.

Da parte nostra, ci siamo battuti in mille modi [v. i numerosissimi documenti disponibili nella Sezione ‘Teatro Mercadante’ di questo blog (clicca qui)] per la definitiva e sicura riapertura del Teatro Mercadante [leggi qui ed anche qui], proponendo sia alla precedente amministrazione di centro-sinistra che a quella attuale di centro-destra soluzioni [clicca qui, per alcuni documenti] che assicurassero il veloce e idoneo restauro del teatro insieme alla tutela dei diritti della collettività altamurana su quel bene e dei soggetti privati coinvolti nella vicenda (il Consorzio ed i titolari della pizzeria). Abbiamo poi accolto con rispetto il lodevole impegno del gruppo di imprese locali che si sono impegnate a ristrutturare a proprie spese lo stabile in cambio della sua gestione [per una sintesi delle questioni e degli avvenimenti degli ultimi anni, v. la Lettera aperta indirizzata il 23 settembre 2006 da Enzo Colonna al Presidente Nichi Vendola dal titolo "Teatro Mercadante di Altamura, ovvero quando i ‘mondezzai‘ diventavano teatri" (clicca qui)].

In questi ultimi anni, abbiamo anche dato fiducia ai ripetuti e solenni impegni presi dall’amministrazione Stacca (il Comune di Altamura è un membro importante del Consorzio Teatro Mercadante), volti a monitorare lo stato dei lavori, il rispetto dei termini di apertura del teatro, il suo definitivo assetto gestionale, addirittura gli irrituali inviti ai giudici di accelerare i tempi di definizione della causa che vedeva contrapposti il Consorzio ai titolari della pizzeria.

Ora possiamo dirlo: quattro ulteriori anni di promesse mancate, di tempo sprecato, di impegni a vuoto da parte di Stacca e della sua maggioranza.

Purtroppo, non rimane che prendere atto che sicuramente i cittadini di Altamura dovranno attendere ancora a lungo prima di avere la gioia di poter godere del proprio Teatro, chiuso ormai dal 1989. Tutto questo perché le amministrazioni Popolizio e Stacca in questi anni hanno sistematicamente rifiutato le soluzioni proposte dal nostro consigliere comunale Enzo Colonna che avrebbero probabilmente consentito di accorciare i tempi e salvaguardare gli interessi di tutti, della parte pubblica e dei privati.

Invece, ancora una volta, siamo costretti a segnalare l’ennesima occasione sprecata a danno dei cittadini amministrati, l’ennesimo fallimento di rappresentanti politici inadeguati.

Altamura, 26 giugno 2009

  

MOVIMENTO CITTADINO ARIA FRESCA

Sede: Vico Mercadante (di fronte Chiesa S. Nicola).
Sito internet: www.enzocolonna.com