Il Masaniello Nichi tra Bibbia e poesie

Ancora oggi Nikita, detto Nichi, è la contraddizione vivente dell’estremismo perché è vero che milita in Rifondazione, anch’egli tentato dai vecchi slogan ammuffiti del comunismo che la storia ha ridotto a deserti dell’intelligenza. Ma è anche vero che la sua gentilezza disarmata fa più male all’estremismo di un’intera squadra di manganellatori: “Anche nella radicalità  del contrasto io non appartengo alla sinistra del treppiedi”.

E infatti Vendola è fiero di non avere “mai né dato né minacciato, in tutta la vita, un solo schiaffo”, neppure a quel deputato di Forza Italia, Ilario Floresta, che alla Camera, durante una rissa, gli mostrò i denti e gli gridò che gli avrebbe staccato con un morso l’orecchio e che lo avrebbe pure ingoiato “ma solo dopo aver sputato nel cesso l’orecchino”.

Vendola è estremista non per scelta, ma perché gli altri lo hanno stabilito. Una personalità  gentile è infatti un estremista solo nel senso che la gentilezza lo pone all’estremo del mondo drammatico degli interessi e degli apparati, lo colloca nell’inattualità , nel limbo delle qualità  senza spazio e senza tempo, dove anche il comunismo può diventare il suo contrario e cioè modestia e amabile rispetto, una riconoscenza leggera fugace e reciproca, una complicità  ingenua, prepolitica e antipolitica, con la complessità  sociale. La politica come gentilezza, la politica come politesse è dunque l’ultima trovata del più geniale laboratorio italiano, del pasticcio meridionale, che ancora una volta esprime la propria infamiliarità  con il potere e con i suoi uomini. Al punto che con Vendola persino la parola comunista diventa l’aggettivo simbolo ? pensate al paradosso ? della più disarmata e disarmante non violenza. Una volta che a Terlizzi si trovò di fronte a un esagitato che davvero voleva picchiarlo, uno del quale non vuol fare il nome “perché adesso siamo amici”, ebbene davanti al braccio alzato chiuse gli occhi e aspettò la botta: “Eppure io sono un fifone nato”.

Ancora una volta dunque viene dal sud, dalla Puglia del sindaco Emiliano, la bella novità  italiana, perché Vendola ha vinto le primarie contro l’onnipotente D’Alema e contro i partiti del centrosinistra, ha battuto il candidato degli apparati e adesso se la vedrà  con il governatore in carica, con Raffaele Fitto di Forza Italia, “il gigante pugliese dai piedi d’argilla”. Solo il Sud poteva fare delle primarie, che rimangono una demagogia d’importazione, uno strumento vero di rifiuto della politica più usurata e mettere spontaneamente in piedi, o forse sarebbe meglio dire liberare, in una freddissima giornata d’inverno, una macchina di consenso e di attrazione, con 80mila voti di cui 41mila a Vendola, che è al tempo stesso all’americana e all’amatriciana, nel senso che è esotica ma anche ultraprovinciale come vuole il localismo, con l’esaltazione del quartiere, della piazza, di un paese, di un condominio come finestre aperte sullo spirito umano.

Non c’è galera e non c’è stanza d’ospedale, non c’è scontro di piazza, da Melfi a Scanzano, non c’è zona a rischio, da Lecce al Gargano, non c’è liceo, non c’è università  e non c’è chiesa che Vendola non abbia visitato e non visiterà  in questa campagna elettorale, arrivando sempre blindato, perché dal 1992, da quando ricevette le prime minacce sotto forma di autobombe, gli è imposta la scorta, ma subito liberandosi nel bagno di folla che per una volta non è rude, non è da capopolo con i baffi: “Se vinco non diventerò mai il vostro capo, resterò un vostro fratello”.
Vendola è il primo masaniello delicato e persino un poco effeminato della storia d’Italia. Piccolo di statura, timido, i capelli a caschetto, dopo ogni comizio telefona alla mamma, si commuove per niente ed è facile alle lacrime come si addice al Sud d’Italia. Persino la sua omosessualità  è rassicurante perché mai scandalosa né provocatoria, non è un luogo di vizio e di morbosità  ma di dolcezze romantiche e di solidarietà  leale. E Vendola non è bello come il suo avversario Fitto, sta a disagio dentro giacche troppo larghe ma non è goffo, si veste come nel sud tutti si vestono tranne i gagà , con una eleganza sbrigativa e vaga che farebbe inorridire gli esperti di look e i sociologi i quali, presi nella loro ricerca di rigore e di regole, la mettono dura con la società  delle immagini e delle apparenze facendo finta d’essere i soli saggi del manicomio Italia. Ed è un successo che la dice lunga sulla ricchezza culturale di un mondo che è il luogo del pregiudizio, ma di un pregiudizio spesso ammiccante di simpatia.

Solo in una capitale del sud come Bari le donne popolari della città  vecchia e quelle dei quartieri murattiani già  nel 2001 potevano salutare il loro Nichi alla testa del gay pride lanciando petali dalle finestre “come si fa quando passa il santo”. Mamma Antonetta, casalinga e donna all’antica di Terlizzi, ricorda ancora il giorno in cui una nipote le aprì gli occhi sul terzo dei suoi quattro figli: “Ci siamo pentiti di averne sofferto e oggi siamo orgogliosi, anche se di sesso parliamo per accenni e per sottintesi”. Nichi portava in casa le fidanzatine: “Ne ricordo una, Aurelia. Era bellissima. Ed è vissuta in casa con noi e con Nichi per più di un mese”. Ma gli apparati del Centrosinistra sono molto più indietro delle mamme pugliesi, e dunque non lo volevano candidare alla presidenza della Regione, pronti a imboccare la scorciatoia dell’intolleranza. Una volta, nel comitato centrale del Pci, l’autorevole compagna Marisa Rodano disse rivolgendosi indirettamente a lui: “Se uno di questi mettesse le mani su uno dei miei nipotini gli darei subito una sberla”. Si dibatteva dei diritti degli omosessuali, dei carcerati, di tutte le minoranze e Vendola, che stava già  nell’Arcigay, predicava la liberazione dei “soggetti smarriti” che è il titolo del suo primo libro, dedicato al mondo che chiama capovolto e che per lui è “comunismo”.

È facile prendere in giro il poeta omosessuale, comunista e non violento, il rivoluzionario con la lacrima facile, il cattolico che dice: “Il libro più importante per un comunista come me è la Bibbia”. Ma anche la chiesa pugliese gli dà  una mano, persino finanziariamente, perché Vendola fa spesso la comunione, praticante anticonformista che vorrebbe andare a messa tutti i giorni tranne la domenica. È il figlioccio spirituale del vescovo don Tonino Bello, del quale ha curato un’antologia di scritti con il titolo “Teologia degli oppressi”. “Comunista” anche lui. E ancora il suo comunismo è lo zio Vito, un maestro elementare al quale è stata dedicata una strada, e Gioacchino Giusmundo, che fu insegnante di filosofia di Ingrao al liceo di Rieti, e don Pietro Pappagallo. Entrambi morirono alle Fosse Ardeatine.

Del resto a Nichi pare “comunista” anche quella poesia che scrisse all’età  di 7 anni e recitò in classe, in seconda elementare. Si intitolava “Mamma”. Ha continuato a fare il poeta, si è laureato in Lettere, tesi su Pasolini con Leone De Castris, ma non si prende troppo sul serio quando si esercita nel settenario giambico: “Non credere che i giorni/ dei laghi e dei pantani/ si intrighino ai ritorni / e mutino in volani / in cavallucci storni / in astri assai lontani”. In realtà  Vendola considera la poesia come una sua perversione e si piace soprattutto come verseggiatore di circostanza, filastroccaro senza pretese: “C’era una volta una piccola bocca che ripeteva la filastrocca di una gattina color albicocca che miagolava in una bicocca dove viveva una fata un po’ tocca che raccontava la storia bislacca di una bambina che sta sulla rocca e che ripete la mia filastrocca nata un po’ allocca e cresciuta barocca…”. Comunismo anche questo? La sua raccolta di versi, “L’ultimo Mare”, è stata entusiasticamente recensita dal Secolo d’Italia che gli ha attribuito, con la firma di Nicola Vacca, “il leopardiano pensiero poetante”: “La voce della sua poesia riconsegna ai mutamenti una grande speranza”. La grande speranza che Vendola propone è “una nuova maniera di ragionare e di parlare”, “una rivoluzione mite e gentile”, “lo spiazzamento come stile di governo”, “il ribaltamento dei codici della politica non più tattica militare”, “la passione come strumento per amministrare le risorse”, “la centralizzazione del flusso di emozioni popolari”…

Difficile capire cosa voglia dire questo comunismo ma forse vale la pena tentare. Certo, si corre qualche rischio ad applicare la modernità  ai campanili del sud, ai luoghi d’Italia che sempre hanno subito la politica e molto più degli altri sono capaci d’insorgere e di sfruttare ogni occasione per far saltare il linguaggio della formale gabbia d’acciaio di Weber che qui non attecchisce. Si corre il rischio della demagogia e del populismo, il rischio della filastrocca. Ma forse con Vendola davvero ne vale la pena.
(18 gennaio 2005)

Rassegna di cinema d’autore ad Altamura.

Ecco i titoli in cartellone:

LE REGOLE DELL’ATTRAZIONE
di R. Avary (Usa 2002) 13 gennaio 2005

GERRY
di G. Van Sant (Usa 2002) 20 gennaio 2005

SON FRÈRE
di P. Cheréau (Francia 2002) 27 gennaio 2005

LA SORGENTE DEL FIUME
di T. Angelopoulos (Grecia 2004) 3 febbraio 2005

LA SPOSA TURCA
di F. Akin (Germania/Turchia 2003) 10 febbraio 2005

LA NIà‘A SANTA
di L. Martel (Argentina 2004) 17 febbraio 2005

FERRO 3. LA CASA VUOTA
di Kim Ki Duk (Corea del sud 2004) 24 febbraio 2005

Cine Teatro Cosmo
Via Bormida, 55
Tel/fax: 0803118393
Orario proiezioni: 19,30 e 21,30
Prezzo biglietto: 4 euro
Abbonamento: 21 euro

La disfatta della Giunta Popolizio. All’orizzonte… un ARCOBALENO!

Sono saltato dalla sedia quando mi hanno chiamato per avvertirmi della caduta dell’amministrazione comunale.
Saltato perchè pensavo fosse l’ennesimo tira e molla di qualcuno, magari qualche consigliore della sindachessa.
Quasi quasi mi dispiace per lei.
Ma mi dispiace solo di un particolare.
L’unica volta che una donna e’ salita al potere nella ns. città  è stata al centro di un vizioso e schifoso gioco di fantapolitca strategica.
Alla sua proclamazione, pur rimanendoci male per il mio “vinto” Cartuccio Pinuccio Colonna, mi dissi: “Beh, sarà  la scossa per tutte le donne che vorrebbero fare politica e se ne stanno a casa”.
Ma al contempo immaginavo a cosa andava incontro la povera Rachele, nelle mani di partiti con il niente assoluto da condividere; ideologicamente diversi…EcOnOmIcAmeNtE diversi!
E se ne sono viste di tutti i colori.
Roba da pubblico giudizio e invece sono rimasti tutti lì.
Tra finte dimissioni rientrate dopo aver accontentato qualcuno.
E tu Enzo Colonna?
Personalmente ti ritengo una di quelle poche persone in grado sul serio di smuovere le coscienze!
Ma Enzo come si può amministrare una città  con una maggioranza composta da gente così “vecchia”?
I loro volti no. Ma è la loro concezione di politica che rasenta il menefreghismo assoluto!
Si è discusso della Tradeco, Setra, Stazioni di servizio!!!
Ma possibile che mai nessun cittadino ha intravisto un conflitto di interessi nella presenza del consigliere Petronella, cognato del Columella?
Io l’ho sempre saputo.
Tu, Enzo, l’hai certamente previsto.
La sinistra ad Altamura ha fallito.
Ha fallito per le sue pseudocollusioni con l’innominabile patron dei rifiuti.
Proprio l’innominabile al centro di un’aspra battaglia senza esclusione di colpi durante le amministrazioni Plotino.
Plotino? Un uomo che ha dato tanto e alla fine è stato emarginato anche da coloro che l’avevano osannato. Eletto per ben due volte.
La volonta’ del popolo.
Il nostro ormai ex sindaco Popolizio ha dato prova di incapacità  totale; gli assessori… no comment!
Anzi no.
Un uomo, uno giusto, antipatico a molti… un pizzico anche a me… Onofrio Pepe.
Mi dispiace che sia durata poco la sua esperienza amministrativa, ma questo è il guaio del N.C.S.R. (Nuovo Centro Sinistra Riformato).
Un minestrone di sigle politiche, anime diverse, radici diverse, culture diversissime!
E’ mancata la coscienza nei confronti degli altamurani.
Si è continuato, tutti, a vegetare, sprofondando nel baratro del malcontento popolare.
E non diamo addosso a Radio Regio.
Ecco… si sono sprecati consigli comunali per attaccare un mezzo di informazione, seppure di parte, bipartisan o kikkessia!
Eppure qualche tempo fa erano tutti lì i ns. politici, sindachessa in primis.
Poi tutti spariti!!
Attaccati tutti i giorni e mai una volta capaci (tranne qualcuno) di andare in radio a controbattere e/o replicare le dure affermazioni del noto Dipalo.
Quale e’ la conclusione di coloro che hanno ascoltato per un istante le parole del cronista?
Io personalmente penso che aldilà  dei toni accesi e provocatori, Alessio Dipalo è stato l’unico che ha avuto il coraggio di raccontare la dura realtà  di una amministrazione comunale senza piu’ colore e morale. E di denuncie, perquisizioni e visite delle forze dell’ordine meglio non parlarne.
Vi sembra logico tutto ciò?
Dai, diciamoci la verità , le cose si sarebbero potute cambiare con la volontà , l’intelligenza ed il puro senso civico.
Cmq oramai è troppo tardi.
Ma ora che accadrà ?
Io nel frattempo mi sono trasferito a Firenze e mi dispiace seriamente di non poter assistere al Totosindaco!!!
Chi ci sarà ?
Lillino Colonna?
Michele Clemente?
Pinuccio Giove?
Beh, uno di questi tre di certo!!
Per il centro destra!
Non è che si ripresentano spaccati?
Il punto e’ trovare una personalità  di spicco nel centro-sinistra.
Io un nome ce l’ho.
Enzo Colonna!
Enzo, benché io sia di destra, se decidi di candidarti a Sindaco avrai tutto il mio appoggio elettorale e quello della mia famiglia.
Se guardo l’oceano politico altamurano vedo solo relitti, isole depredate, all’orizzonte un arcobaleno.
Beh, Enzo, la dritta è data!
Crea una lista civica: “L’ARCOBALENO“.
Capolista candidato sindaco: Enzo Colonna.
Che ne pensi?
Dai che l’idea è buona!!!

Un saluto fiorentino a tutti.
Gianpaolo Sforza
El Dj Perlage

CRONACA DI UNA MORTE ANNUNCIATA



Dicembre 2002 – Gennaio 2003
La maggioranza è in fibrillazione. Si susseguono gli incontri tra i partiti di maggioranza. Si discute della discarica di bacino, scalpitano i Socialisti e l’Udeur. La parola d’ordine dei DS e della Margherita è: «Niente condizionamenti» (per saperne di più, clicca qui). DS e Margherita sono d’accordo anche su un altro punto: l’aumento del numero di assessori da 7 ad 8. Il posto di assessore reso vacante dalla fuoriuscita di Rifondazione e quello aggiuntivo saranno attribuiti uno ai DS ed uno alla Margherita. I partiti minori non ci stanno anche a seguito di una consulenza attribuita ai DS. Il Sindaco arriva a minacciare il ritiro della delega assessorile all’avvocato Antonio Delucia dei Socialisti che non era presente alla riunione in cui la Giunta ha deliberato la consulenza contestata.

6 marzo 2003
Viene nominato il settimo assessore. È della Margherita. Si litiga su una proposta deliberativa elaborata da Enzo Colonna dopo una trattativa senza esito durata oltre un anno con il Consorzio Teatro Mercadante. La proposta di delibera per la Giunta è finalizzata alla predisposizione degli atti necessari per l’esproprio del Teatro Mercadante (per saperne di più, clicca qui). I Socialisti non ci stanno.

9 aprile 2003
Si dimette dalla carica di consigliere comunale Michele Ventricelli, capogruppo in consiglio dei DS. Sono in molti ad intravedere nell’abbandono di una figura di spicco dei DS come Ventricelli l’inizio della fine di questa amministrazione di centrosinistra.

21 maggio 2003
La maggioranza è ad un passo dalla crisi. Questa la cronaca di Notizie On line: «La maggioranza di centrosinistra che governa la città  è ad un passo dalla crisi. È ancora in corso la verifica politica e di gestione amministrativa che si trascina da lunghi mesi. Domani incontro cruciale del centrosinistra in Municipio in vista del consiglio comunale di venerdì mattina con una sessantina di punti all’ordine del giorno e molti nodi, principalmente urbanistici, ancora da sciogliere ed in vista delle sedute del consiglio comunale del 29 e 30 maggio interamente dedicate al bilancio. I partiti minori (Udeur, Socialisti, Rinnovamento) sono sul piede di guerra. Se la verifica non verrà  chiusa entro domani sera apriranno l’inevitabile crisi». Il giorno successivo dichiarano: «o stasera si chiude la verifica o si apre la crisi». I problemi sono esclusivamente legati ad alcuni provvedimenti urbanistici all’ordine del giorno del consiglio comunale. Il primo punto è l’adozione del piano di lottizzazione in via Santeramo presentato dalla società  SETRA di Carlo Columella, finalizzato alla realizzazione di un ipermercato. I DS ”“ riportano le cronache della stampa ”“ non intendono mollare la loro linea “dura”?.

26 maggio 2003
Ed invece i DS mollano. Eccome se mollano. Nel consiglio del 22 maggio (che precede quelli del 29 e 30 dedicati al bilancio, la cui non approvazione determinerebbe lo scioglimento del consiglio) passa, con numeri risicati la lottizzazione SETRA. Franco Petronella, a nome dell’intera maggioranza, può ben dichiarare in consiglio: «La verifica è chiusa». Il Sindaco: «La maggioranza è compatta». A dire il vero, la maggioranza non c’era sul punto SETRA (per l’obbligatoria uscita dall’aula di Franco Petronella per incompatibilità ; per l’astensione di un consigliere della Margherita, Dionigi Loiudice; per l’uscita dall’aula del consigliere di Rifondazione Comunista e per l’assenza, in dissenso, di Enzo Colonna). Ecco la cronaca di Notizie On Line: «Era il punto sulla SETRA il più importante. La minoranza ha contestato l’adozione di questo provvedimento, salvo però garantire con tre sue presenze il quorum della maggioranza che era rimasta in 15 per l’uscita del consigliere Petronella. Superata questa prova, la maggioranza può presentarsi tranquillamente all’esame del bilancio».

6 giugno 2003
Superate le prove SETRA e bilancio (in merito al bilancio 2003, clicca qui), la maggioranza riprende il suo cammino. La Giunta sale da 7 ad 8 assessori. L’ottavo assessore è Vincenzo Disabato, dei DS, a cui verrà  attribuita la delega all’urbanistica sino a quel momento nelle mani di Giuseppe Pignatelli e, prim’ancora, di Claudio Bindolino, sempre dei DS.

24 giugno 2003
Questo terzo passaggio di consegne della delega all’urbanistica da un assessore all’altro, tutti dei DS, non va giù ai partiti di centro. Così le cronache giornalistiche dell’epoca: «È passato appena un mese dall’approvazione del bilancio e dalla chiusura della verifica e già  ricominciano i capricci nella maggioranza di centrosinistra. Nell’ultima riunione della coalizione l’Udeur, sostenuto dagli altri partiti di centro Socialisti e Rinnovamento, ha minacciato lo strappo. La motivazione a chiare lettere è questa: l’Udeur vuole la delega all’urbanistica che è invece dei DS. Acque di nuovo agitate dunque nella maggioranza».

30 giugno 2003
Ecco la cronaca dell’epoca di Notizie On line: «La decisione del sindaco di assegnare la delega all’urbanistica ai DS (al neo assessore Vincenzo Disabato) ed il rinvio del consiglio comunale con diversi provvedimenti urbanistici hanno scatenato la reazione dei centristi del Trifoglio (Udeur, Rinnovamento, Socialisti). Dopo la riunione andata a vuoto, sono al calor bianco le dichiarazioni dei capigruppo. E tutte con un filo conduttore: il rifiuto dell’“egemonia dei DS”? che, secondo i centristi, “chiedono ed ottengono deleghe assessorili importanti e posti di potere”?. Franco Petronella parla di “forti condizionamenti”?. Per Michele Clemente “il sindaco non comprende che per il bene della città  e della maggioranza deve svincolarsi dai continui condizionamenti dei partiti egemoni (DS) e dare il via libera a provvedimenti urbanistici e di ampio respiro iscritti da tempo all’ordine del giorno”?. È dunque ancora la materia dell’urbanistica a dividere. La replica della segretaria dei DS, Biagia Ventura, non dà  adito ad equivoci. “Le deleghe che avevamo quelle abbiamo ”“ dice ”“. L’urbanistica era già  nostra. Per incarichi e nomine, invece, è tutto fermo. Quindi non capisco queste lamentele. I punti urbanistici? Non sono tutta questa priorità , ma sicuramente li affronteremo». Il 9 luglio un contestato provvedimento urbanistico viene infatti affrontato e risolto dal Consiglio comunale, con una tutta strana maggioranza trasversale: in ottobre, su tale vicenda, Rifondazione Comunista presenterà  una denuncia penale (per saperne di più, clicca qui).

23 luglio 2003
Dopo mesi di difficoltà , di polemiche, di consigli andati a vuoto ed altri celebrati solo grazie all’adozione di determinati provvedimenti (ad esempio, la lottizzazione SETRA), il sindaco rassegna le prime dimissioni, così motivandole: «durante questi due anni di mandato, nonostante le ripetute difficoltà  politiche con i conseguenti rallentamenti, sono stati raggiunti risultati positivi”¦ Risultati conseguiti faticosamente con un dispendio di energie ben superiore alla effettiva portata dei singoli provvedimenti assunti attraverso la ricerca continua di momenti di mediazione tra direzioni politiche e rappresentanze di gruppi consiliari. A tali risultati, nella fase centrale del mandato, avrebbero dovuto seguire iniziative più qualificanti, scommesse più ambiziose e di maggiore respiro per lo sviluppo della comunità  cittadina”¦ Le vicende degli ultimi consigli comunali, e più in generale la mancanza di coesione che ancora registro nella maggioranza di governo, mi portano a ritenere che allo stato non ci sono garanzie per il raggiungimento degli obiettivi programmati sui quali mi sono impegnata pubblicamente con la Città , da ultimo nella seduta del consiglio comunale del 29 maggio 2003, in sede di approvazione del bilancio di previsione» (per saperne di più, clicca qui).

8 agosto 2003
Ad un paio di giorni dalla scadenza dei 20 giorni, dopo i quali le dimissioni diventano efficaci ed irrevocabili, il Sindaco ritira le dimissioni, affermando di “aver acquisito il rinnovato impegno e la rinnovata fiducia dei partiti della coalizione”?. Rifondazione Comunista, a quell’epoca all’opposizione, diffonde un volantino di fuoco: «Il silenzio degli stessi partiti di maggioranza dopo il ritiro delle dimissioni del sindaco ci fanno ritenere che tutto sia rimasto come prima: continueranno a primeggiare i grandi interessi privati su quelli collettivi» (v. il volantino integrale, cliccando qui).

23 ottobre 2003
Con estrema difficoltà  e solo dopo la diffida del Prefetto, il consiglio comunale riesce ad approvare la manovra di assestamento di bilancio. Prima del consiglio, il Sindaco revoca tutte le deleghe assessorili. La Giunta è azzerata.

31 ottobre 2003
Il Sindaco nomina una Giunta tecnica. Sei assessori, tutti non altamurani.

Novembre 2003
Vanno a vuoto diversi consigli comunali. La Giunta tecnica resta in carica.

22 dicembre 2003
La crisi politica ed amministrativa non si risolve. Il Sindaco annuncia ai partiti: «Proporrò una Giunta tutta nuova, senza alcuna conferma» (per saperne di più, clicca qui).

8 gennaio 2004
Si riunisce la coalizione di centrosinistra per decidere cosa fare per uscire dalla lunga crisi. Si fa strada l’ipotesi di una giunta a sei con DS e Margherita e con l’appoggio esterno, ma non incondizionato, dei partiti di centro (Udeur, Socialisti e Rinnovamento). Ma anche nella Margherita non tutti sono d’accordo. I consiglieri comunali Francesco Viti e Silvio Teot diffondono un documento in cui si dicono “costretti ad esprimere il nostro radicale dissenso al fine di evitare il protrarsi di una piccola prassi gestionale personalistica ed utilitaristica ed al fine di risparmiare alla città  altri mesi o anni di paralisi amministrativa”?.

19 gennaio 2004
Si tiene il consiglio comunale. Questa la cronaca riportata dalla stampa. La seduta consiliare si apre proprio con le dichiarazioni della prima cittadina che chiede la fiducia sull’ipotesi di una giunta a sei Ds-Margherita con l’appoggio definito “punto per punto” dei centristi. La Popolizio ricostruisce gli ultimi tre mesi della crisi, tamponati dalla giunta tecnica con cui ha retto le sorti dell’amministrazione. Dall’aula non arrivano le risposte che sperava. È anzi tutto un susseguirsi di sgradite sorprese, da critiche a scontri all’interno della maggioranza, in particolare tra ex Udeur e Socialisti da una parte e Ds dall’altra. È la fotografia di una maggioranza disunita al massimo, che si rinfaccia provvedimenti, che non è d’accordo su nulla. L’ex Udeur (Michele Clemente e Francesco Marroccoli) insiste che non soggiace al veto di non nominare il precedente assessore (l’ingegnere Antonio Cardano). Tutto inutile, insomma. La crisi non era affatto risolta. E così la Popolizio prende la parola, tirando le sue conclusioni. “Non c’è prospettiva di stabilità  per la prosecuzione del mandato”? ammette, prendendo atto della crisi irreversibile e denunciando la mancanza di accordo politico. “Non c’è una prospettiva”? ”“ ribadisce più volte. Ammette le sue responsabilità  come capo dell’amministrazione ma nel contempo si è mostrata la più delusa della probabile fine anticipata del mandato. Ma di fronte a questa situazione, a “frange di dissenso”? tanto interne ai partiti, come nella Margherita, quanto tra i partiti, quanto tra singoli consiglieri ed il sindaco, Popolizio getta la spugna. Con un gesto molto plateale prende un cerino, lo accende e poi lo spegne, a dimostrazione del fatto di essersi stancata in prima persona (per saperne di più, clicca qui). Qualcuno le fa osservare: «Non di oscurità  abbiamo bisogno, Sindaco, ma di luce!» [rinviamo a Le dimissioni del Sindaco, ovvero i cerini mai accesi (clicca qui)].

4 febbraio 2004
Sono trascorsi 15 dei venti giorni entro i quali il Sindaco può ritirare le dimissioni. La crisi è ancora in alto mare. Ci sono cambiamenti nella collocazione politica: Pietro Genco dalla Margherita passa a Rinnovamento Puglia, Franco Cornacchia dalla Margherita passa all’Udeur. Francesco Marroccoli e Michele Clemente dall’Udeur passano a formare un Gruppo Autonomo.

9 febbraio 2004
È il ventesimo giorno! La Popolizio ha tempo fino alla mezzanotte per ritirare le dimissioni. Il segretario comunale ed il personale dell’ufficio protocollo sono chiamati a fare lo straordinario: ogni ora è buona per certificare e protocollare il ritiro delle dimissioni. Ore 17.30: continuano le consultazioni tra il sindaco ed i partiti. Ore 19: ormai è deciso, il sindaco ritira le dimissioni chiedendo garanzie ai partiti con la firma di un documento da parte di tutti i consiglieri. Un “documento – commenta ironicamente la Gazzetta del Mezzogiorno dell’11 febbraio – su intese mai rispettate”. Le firme sono 16. Fuori dell’accordo resta Rifondazione Comunista e l’Udeur con il consigliere Franco Cornacchia. Non firma il documento Enzo Colonna che, tra l’altro, così motiva la sua decisione: «Delle due l’una. O un accordo politico era già  stato raggiunto e sottoscritto dalle segreterie di partito ed allora una mia firma era del tutto ridondante ed insignificante per il rispetto e l’autorevolezza che si deve riconoscere agli organismi di rappresentanza dei DS come di tutte le altre forze politiche della coalizione. Oppure, un accordo politico non era in realtà  stato raggiunto e sottoscritto ed allora l’acquisizione delle firme dei singoli consiglieri, quindi anche della mia, appariva un atto lontano da un qualsivoglia senso minimo della politica ed anzi costituiva la consacrazione (addirittura scritta e documentale questa volta) di pratiche impolitiche e personalistiche ormai molto diffuse ma che sono lontane dall’idea di politica intesa come vicenda collettiva, come esaltante esperienza di idee e passioni; proprio quel tipo di pratiche che induce, nell’immaginario collettivo, a scorgere con difficoltà  la differenza tra una trattativa o accordo politici ed una trattativa o accordo sviluppati in un mercato ortofrutticolo, calcio-mercato o gioco delle figurine» [leggi L’atto di fedeltà  al Sindaco. Vi spiego perché non ho firmato (clicca qui)].

11 febbraio 2004
Dopo una crisi durata mesi, il Sindaco nomina l’annunciata Giunta “tutta nuova”?. In realtà , come titola la Gazzetta del Mezzogiorno, si tratta di una “Giunta fotocopia”?, in buona parte è la stessa azzerata nell’ottobre 2003 (leggi, in formato .pdf, l’articolo della Gazzetta cliccando qui). Intanto Altamura consegue un triste primato: record nazionale, in rapporto alla popolazione, di domande di condono per abusi edilizi (per saperne di più, clicca qui). Si apprende dell’indagine avviata dalla Procura regionale della Corte dei Conti in merito al contestato appalto per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani (per saperne di più, clicca qui ed anche qui).

Aprile 2004
Non viene approvato un programma di riqualificazione urbana della zona di Via Selva denominato Contratto di Quartiere II. Una maggioranza politica trasversale con i DS, Socialisti, ex Udeur, pezzi di minoranza, abbandona, dopo 8 ore, il consiglio comunale convocato il 5 aprile. Era l’ultimo giorno utile per approvare e candidare il piano urbanistico ai fondi messi a disposizione da Stato e Regione (per saperne di più, clicca qui). Prende avvio la campagna elettorale. Francesco Marroccoli e Michele Clemente aderiscono al movimento “Popolari per la Puglia”? di Vernola che si schiera, per la Provincia e le Europee, con la coalizione di centrodestra.

28 maggio 2004
Con estrema difficoltà  e dopo una serie di veti e trattative, viene approvato il bilancio. A favore 16 consiglieri, compresi Marroccoli e Clemente. Contro il bilancio votano Menzulli di Rifondazione Comunista ed Enzo Colonna (ormai indipendente dopo essere stato messo fuori dal partito dei DS con una lettera firmata dalla segretaria del partito Biagia Ventura e dal capogruppo consiliare Giacinto Forte). Assenti l’Udeur (Franco Cornacchia) ed il centrodestra. Enzo Colonna denuncia debiti, errori e ritardi in materia di tributi e finanze comunali (per saperne di più, clicca qui, qui ed anche qui).

4 giugno 2004
È di nuovo crisi. Nel centrosinistra non si tollera che i vernoliani siano ad Altamura nel centrosinistra ed a livello provinciale e regionale con il centrodestra (per saperne di più, clicca qui). Il Sindaco revoca l’incarico di assessore ai lavori pubblici nelle mani di Antonio Cardano. Si chiamano all’appello le forze ed i consiglieri eletti nel centrosinistra per ridisegnare una nuova maggioranza: l’Udeur si dichiara disponibile, Rifondazione anche, Enzo Colonna dichiara di sentirsi coinvolto purché si cambino del tutto i metodi ed i contenuti dell’azione amministrativa e si recuperi l’entusiasmo del 2001 per inaugurare una nuova stagione amministrativa (leggi il documento integrale, cliccando qui).

21 luglio 2004
Scoppia il caso di un’altra stazione di servizio progettata, costruita o di prossima realizzazione in un’area destinata dal Piano Regolatore a “verde di quartiere”; dopo quella di via Mura Megalitiche, questa volta la zona interessata è via Cassano [sulle due stazioni di servizio, rinviamo a Si stanno mangiando tutto il verde (clicca qui); inoltre, clicca anche qui]. Dopo settimane, viene chiusa questa ennesima crisi e verifica. I partiti firmano un documento programmatico che fissa le priorità  di fine mandato. Oltre all’Udeur, rientra in giunta Rifondazione Comunista con l’ex sindaco Raffaele Crivelli (con delega ai lavori pubblici). In tutto la nuova coalizione (DS, Margherita, Rinnovamento Puglia, Udeur, Socialisti Autonomisti e Rifondazione) può contare su 16 consiglieri (Enzo Colonna è fuori, nemmeno interpellato). Va segnalato un particolare imbarazzante ed inquietante che i cittadini non sanno. I rappresentanti dei Socialisti e di Rinnovamento Puglia firmano il documento con una condizione: l’intesa politica sarà  valida ed efficace solo se andrà  a buon fine il consiglio comunale convocato per il 2 agosto successivo. Tutti gli altri partiti non hanno nulla da ridire; anche Rifondazione Comunista che in più occasioni ha urlato contro i potentati economici non ha nulla da obiettare. Ma cosa c’era all’ordine del giorno del consiglio comunale del 2 agosto 2004? È presto detto.

2 agosto 2004
Si riunisce il primo consiglio comunale della nuova coalizione di centrosinistra. La maggioranza è risicata con 16 consiglieri. Primo punto in discussione è il progetto SETRA. Questa volta si tratta dell’approvazione definitiva del piano di lottizzazione finalizzato alla realizzazione di una mega-struttura commerciale (un ipermercato di 78.000 metri cubi) in via Santeramo e presentato dalla società  SETRA di cui è amministratore Carlo Columella. L’adozione era avvenuta poco più di un anno prima, il 26 maggio 2003. Per l’assessore all’urbanistica Vincenzo Disabato, per il Sindaco, per la nuova maggioranza, per il Dirigente, il provvedimento è in ordine, da approvare. Peraltro erano questi gli impegni assunti dalla nuova maggioranza. Per Enzo Colonna [leggi Le mie ragioni contro l’ipermercato di Via Santeramo (clicca qui)] e numerosi consiglieri di minoranza, il provvedimento è palesemente illegittimo. Al momento del voto, mentre i consiglieri della nuova maggioranza sono già  con la mano alzata, favorevoli all’approvazione, mentre Franco Petronella è fuori nei corridoi per incompatibilità , mentre Rifondazione resta in aula [perché, dicono, sono ora nella maggioranza e non possono far mancare il numero a differenza di quanto fecero nel maggio 2003 al momento del voto sull’adozione della lottizzazione: leggi articolo della Repubblica (clicca qui)], mentre l’intera minoranza abbandona il consiglio, l’uscita dall’aula di Enzo Colonna è determinante. Fa venir meno il numero legale (16 consiglieri): salta l’approvazione definitiva del progetto e viene sciolta la seduta di consiglio comunale [leggi la cronaca della Gazzetta del Mezzogiorno (clicca qui)].

Settembre-Ottobre 2004
È la cronaca di queste ultime settimane. Entro il 30 settembre, come impone la legge, non viene convocato il consiglio comunale per l’approvazione della manovra di riequilibrio del bilancio. Si insiste nel portare in consiglio comunale il provvedimento SETRA, che ”“ intanto, secondo il nuovo Dirigente del Settore Urbanistica (il settimo in tre anni!) ”“ diventa d’un tratto illegittimo: ma non lo sapevano l’assessore all’urbanistica Disabato ed il Sindaco prima di metterlo in votazione il 2 agosto come avevano sostenuto diversi consiglieri?! Il Prefetto diffida ad adottare la manovra di bilancio entro il 26 ottobre. Dopo tre mesi dall’ultimo consiglio del 2 agosto, si procede ad una serie di convocazioni a raffica: 20, 21 e 22 ottobre, poi il 25 e 26 ottobre. Ormai la maggioranza si è dissolta il 2 agosto. Il Sindaco revoca l’assessore dei Socialisti. Non ci sono più i sedici consiglieri. Partono le trattative e le pressioni per recuperare il sostegno di un qualsivoglia sedicesimo consigliere in aula. Il 18 ottobre viene posto sotto sequestro dalla magistratura il contestatissimo mega-impianto di compostaggio ubicato sulla strada statale per Bari (rinviamo a Sequestrata la Punta Perotti della Murgia. Una vittoria mutilata; per ricostruire la vicenda, clicca qui).

22 ottobre 2004
Durante il consiglio comunale e dopo averla anticipata al Sindaco, il consigliere indipendente Enzo Colonna lancia una proposta. Dice e scrive: «Dinanzi ad un quadro politico completamente stravolto ed ormai fuori controllo, dinanzi alla fine della maggioranza politica che si affermò nell’ultima competizione elettorale, dinanzi alle tante emergenze e questioni di interesse collettivo da decenni in attesa di risposte, non resta altra strada che quella del coraggio e della determinazione. È il momento di scelte di alto profilo istituzionale, di atti coraggiosi, sebbene dolorosi per qualcuno. Non è più possibile procedere nell’affannosa ricerca del 16° consigliere in aula, con metodi peraltro di mediocre consistenza politica fatta di ricompense personali ed incarichi. Invito pertanto il Sindaco a presentarsi nel prossimo consiglio convocato per lunedì (25 ottobre) senza più l’attuale giunta, espressione di un accordo politico naufragato nel giro di due mesi, ed a proporre un patto istituzionale, con obiettivi ben precisi e tempi certi, che veda le massime e più rappresentative istituzioni (Sindaco e Consiglio comunale) impegnate nella soluzione delle principali questioni ed emergenze che interessano la città . Un patto tra istituzioni che preveda, per la sua concreta attuazione, il coinvolgimento di poche (sei, il numero minimo previsto dalla legge) figure di alto profilo politico e professionale in una sorta di Giunta di Salvezza Cittadina che sia garanzia delle forze e sensibilità  politiche presenti in consiglio comunale. Ad un patto del genere non saranno pochi ”“ credo ”“ coloro che mostreranno attenzione e sostegno» (leggi il documento integrale, cliccando qui).

25 e 26 ottobre 2004
I consiglieri di centrosinistra non si presentano in aula, salta il consiglio comunale del 25. Il giorno successivo, il 26, il Sindaco dichiara di non avere più una maggioranza politica e numerica, giudica “suggestiva”? ma non “accoglibile”? da lei e dai partiti della ex maggioranza la proposta formulata nel consiglio del 22 ottobre da Enzo Colonna. Rassegna dunque le dimissioni. Questa volta ”“ dice e scrive ”“ irrevocabili. Invita anzi i consiglieri della ex maggioranza a dimettersi, così da accelerare i tempi per lo scioglimento del consiglio comunale e per nuove elezioni comunali. Per legge, le sue dimissioni saranno irrevocabili solo dopo venti giorni, dopo il 15 novembre dunque (leggi tre articoli della Gazzetta del Mezzogiorno cliccando qui).

Novembre 2004
I primi giorni di novembre, Enzo Colonna diffonde una LETTERA APERTA ALLA CITTA’ (clicca qui per leggerla).


CHI E’ RESPONSABILE DI QUESTA SITUAZIONE AMMINISTRATIVA, SI DIMETTA!

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PERCHà‰ NON HO FIRMATO LE DIMISSIONI COLLETTIVE

Ringrazio i colleghi (di minoranza ed alcuni dell’ex maggioranza) che mi hanno interpellato e sollecitato, martedì 2 novembre, a condividere l’atto collettivo di dimissioni che avrebbe determinato lo scioglimento del consiglio comunale.
Condivido il fine di tale iniziativa: porre termine ad una situazione amministrativa paralizzata, invelenita ed agonizzante e quindi tornare nella primavera prossima al giudizio degli elettori, ad un voto che si spera possa indicare un nuovo percorso di cambiamento e segnare una nuova prospettiva.
Non ho condiviso, per ora, il mezzo.
Sono convinto che questa esperienza amministrativa sia finita, non abbia più slancio vitale ed ideale, non abbia più prospettiva. E questo ormai da tempo, almeno da quando si è intrapresa la strada della ricerca affannosa e pericolosa del consenso di singoli consiglieri, dimenticando progettualità , programmi ed aspettative della città .
Sono altresì convinto, però, che spetti non a me, ad un singolo consigliere, seppure messo nelle condizioni di trarre simili conclusioni (in quanto messo fuori dal partito nella cui lista ero stato eletto da indipendente ed il più delle volte rimasto inascoltato dall’amministrazione comunale e dalla maggioranza), ma ad altri, a chi ha assunto la responsabilità  del governo mettere fine a questo mandato amministrativo.
Credo che spetti a chi ha determinato o avallato decisioni assurde, a chi ha dato il via libera a certi appalti, a chi non ha avviato ancora altri appalti procedendo con affidamenti diretti e contrari alla legge, costosi e dannosi per l’interesse collettivo. A chi ha tentato di far passare in consiglio comunale provvedimenti urbanistici illegittimi. A chi ha chiuso gli occhi dinanzi a certi scempi edilizi. A chi ha boicottato alcuni grandi progetti di riqualificazione dei quartieri. A chi ha proceduto con assunzioni o conferimenti di incarichi di dubbia trasparenza. A chi ha ritenuto che bastasse il consenso di sedici consiglieri per governare. A chi ha determinato decine di rimpasti e crisi amministrative. A chi ha suggerito o causato il turn over di una decina di dirigenti comunali. Credo che spetti al sindaco, alle segreterie dei partiti, ai consiglieri di maggioranza invitati formalmente dal sindaco a rassegnare le dimissioni, prendere atto e certificare, responsabilmente, che questa esperienza amministrativa ha fallito i suoi obiettivi, che erano la speranza ed il mandato degli elettori nel 2001.
Attendo che il sindaco voglia, almeno questa volta, responsabilmente e con coerenza, mantener ferma la volontà  di rassegnare le dimissioni.
Altamura, 3 novembre 2004

ENZO COLONNA
consigliere comunale indipendente

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Dalla Gazzetta del Mezzogiorno del 4 novembre 2004

La mozione è stata firmata solo da quindici consiglieri: ne manca ancora uno

SFIDUCIA «BOCCIATA» PER UN VOTO

È stato l’indipendente Colonna a «salvare» il Consiglio comunale Niente scioglimento, ma è già  al lavoro il commissario «ad acta»

ALTAMURA. – La sfiducia all’amministrazione non è andata in porto. Quindici consiglieri comunali hanno firmato un foglio di dimissioni collettive ma non sono efficaci per lo scioglimento automatico del consiglio e per il ritorno alle urne. Manca infatti una firma per raggiungere quota 16, pari alla “metà  più uno” dei consiglieri. A “salvare” per ora il governo cittadino è stato proprio uno dei consiglieri finora più critici, l’indipendente Enzo Colonna.
Nonostante tutto l’amministrazione è ancora in carica. E ciò avviene mentre sta scorrendo il conto alla rovescia dei 20 giorni delle terze dimissioni del sindaco (presentate il 26 ottobre) e mentre è al lavoro un commissario “ad acta” per verificare se sussista l’equilibrio di bilancio.
Inoltre tutti i componenti dell’attuale schieramento di opposizione (Casa delle Libertà  ed ex alleati di maggioranza) hanno sottoscritto le dimissioni davanti ad un notaio. Ma sono 15 e non 16 e pertanto non verranno protocollate.
All’appello manca la firma di Colonna, indipendente, eletto nella lista dei Ds ma non riconosciuto dal gruppo consiliare della Quercia. Si tratta dell’esponente di centrosinistra finora piu’ severo nei riguardi della coalizione su molte questioni: appalto per la nettezza urbana, qualità  della vita, aree a servizi, lottizzazione commerciale. Colonna si trova così in una scomoda veste. Non è il sedicesimo consigliere a firmare le dimissioni. Ma nel contempo non è nemmeno il sedicesimo che permette al consiglio di deliberare perché nelle ultime occasioni ha abbandonato l’aula facendo venir meno il numero legale.
Colonna spiega così: «Condivido il fine delle dimissioni collettive: porre termine ad una situazione amministrativa paralizzata, invelenita ed agonizzante. Ma non ho condiviso il mezzo. Credo che spetti al sindaco, alle segreterie dei partiti, ai consiglieri di maggioranza invitati formalmente dal sindaco a rassegnare le dimissioni, prendere atto e certificare che questa esperienza amministrativa ha fallito i suoi obiettivi. Attendo che il sindaco voglia responsabilmente e con coerenza mantener ferma la volontà  di rassegnare le dimissioni». Una volontà  che finora il sindaco, almeno ufficialmente, ha confermato.
Intanto in questi giorni Rachele Popolizio è a Genova dove partecipa al convegno nazionale dell’Anci (associazione nazionale Comuni italiani) nel duplice ruolo di esponente dei sindaci del meridione e di presidente del comitato nazionale pari opportunità  dell’Aged, l’agenzia nazionale dei segretari comunali e provinciali. L’Aged è convocata in assemblea proprio al convegno dell’Anci a Genova. Un motivo di soddisfazione per la prima cittadina.

Onofrio Bruno

The English Vowelsounds for Kids.

Organizzato con la scuola Don Milani di Altamura, il progetto è stato eletto tra i 100 migliori progetti europei, su 1021, nell’ambito del Premio ElearningAwards rivolto alle Scuole.
The English Vowelsounds for Kids è stato selezionato da una giuria internazionale presieduta da Derrick De Kerckhove, Direttore del Programma McLuhan presso l’Università  di Toronto.

Il progetto é on line qui .

Qui invece la segnalazione dell’E-learningAwards.