OLTRE IL PANTANO

OLTRE IL PANTANO

Il Coordinamento per lo sviluppo e la qualità  della vita – in merito alla ormai pluriennale discussione circa i capannoni da realizzare ai sensi della ex legge regionale n° 34 – ha espresso da tempo, e ribadito più volte, che tali insediamenti di edilizia produttiva debbano essere dislocati nelle aree previste dal Piano regolatore.

La recentissima sentenza del TAR Puglia depositata il 21 ottobre 2002 su ricorso del Consorzio di Sviluppo Murgiano, Assopim e Consorzio San Marco, ha dato torto ai ricorrenti, confermando ancora una volta, che la zona industriale di Altamura è ubicata nella contrada Jesce.

Si può non prendere atto di una tale sentenza? Può darsi. Tutto è possibile e, forse, legittimo.

Non è legittimo, invece, insultare i componenti del Coordinamento con l’espressione “porci ambientalisti”. Tanto è stato detto dai microfoni di una radio locale. Ad essa il Coordinamento invia un richiamo forte affinché eviti di continuare a spargere veleni e ingiurie tra i cittadini. Se tale responsabile richiamo verrà  ancora una volta beffeggiato, il Coordinamento saprà  tutelare la dignità  dei suoi componenti con tutti i mezzi messi a disposizione dalla legge.

Il Coordinamento, inoltre, coglie la circostanza per informare la cittadinanza che esso non è firmatario della lettera (una delle tante) semi-anonima fatta circolare nei giorni scorsi. Se c’è uno strumento di cui il Coordinamento non fa uso, questo è l’anonimato.
Lo sanno i cittadini che hanno potuto giudicare le iniziative da esso promosse: tutte pubbliche, trasparenti, sottoscritte, autofinanziate, personalmente diffuse per le strade della città .

Anche in questi limitati episodi il Coordinamento trova conferma ad un’altra sua convinzione: sull’avventura dell’uso “della 34”, l’Amministrazione comunale ha perso tantissimo tempo, comportandosi in modo quasi maniacale, lasciandosi trascinare dalla precedente Amministrazione comunale che ne è responsabile (chi se lo ricorda più!) e scaraventando la città  in un pantano immobilizzante.
Nel mentre, ad esempio scoppiano, una dietro l’altra situazioni di emergenza: sta per essere chiuso definitivamente “per volere della Regione” la sede del Centro Servizi Culturali di Viale Martiri; l’Archivio Biblioteca Museo Civico è diventata una struttura pressoché inagibile per mancanza di spazio. Eppure, il palazzo ex Poste, in piazza Matteotti, da un po’ di tempo proprietà  comunale, non viene ancora ristrutturato e adibito ad uso pubblico. E i locali dell’Istituto Cagnazzi, da tempo richiesti dalla ABMC alla proprietaria, la Provincia di Bari, restano inutilizzati. Per non parlare del degrado del Museo etnografico di piazza S.Teresa, delle Orme dei dinosauri, dell’Uomo di Altamura, di Palazzo Baldassarre, del Teatro Mercadante…

Anche alla luce di tutto questo, il Coordinamento invita l’Amministrazione comunale ad uscire dalla monomania e andare oltre.
OLTRE IL PANTANO, appunto.

Altamura, 27 ottobre 2002

Coordinamento per lo sviluppo e la qualità  della vita