Sorgerà  in Basilicata il “cimitero del nucleare”

ROMA – Sarà  costruito in Basilicata, a Scanzano Ionico, il “cimitero” del nucleare italiano. Non lontano dal mare. Lo ha deciso con un blitz a sorpresa il Consiglio dei ministri, dopo anni di polemiche sulla scelta di un sito adatto per seppellire questa ingombrante eredità  del passato, 55 mila metri cubi di scorie radioattive ereditate dalla stagione dell’atomo e di altri 25 mila metri cubi che verranno dallo smantellamento delle centrali. Il decreto legge approvato oggi prevede la costruzione di un deposito nazionale dei rifiuti radioattivi entro il 2008.

Sarà  un'”opera di difesa militare, di proprietà  dello Stato” e dovrà  ospitare circa 80 mila metri cubi di scorie di II e III categoria, cioè con un tempo di vita di migliaia di anni, oggi custodite in depositi sparsi per l’Italia. L’operazione verrà  gestita dal Commissario del governo generale Carlo Jean e realizzata dalla Sogin, società  guidata dallo stesso generale Jean, con uno stanziamento previsto di 500.000 euro nel 2003 e poi 4,5 milioni l’anno per il 2004 e 2005.

Scanzano Ionico è un comune di circa 6 mila abitanti, vicino a un centro Itrec-Enea, nel quale si trovano già  2.724 metri cubi di scorie altamente contaminate. Il sito è fra quelli individuati in precedenti studi per le sue caratteristiche di stabilità  del territorio. La mossa a sorpresa del governo si spiega con la necessità  di garantire condizioni di “massima sicurezza per la raccolta, lo smaltimento e lo stoccaggio dei rifiuti radioattivi” in coincidenza con una situazione “di maggiore gravità  in relazione alla diffusa crisi internazionale”.
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Il deposito nazionale è “un’opera indifferibile, urgente e di publica utilità ” che verrà  però integrata con altre strutture per “servizi di alta tecnologia e la promozione dello sviluppo del territorio”. In attesa della conclusione dei lavori, le scorie oggi disseminate in decine di depositi sul territorio, verranno stoccate in “strutture temporanee”. Gli ambientalisti locali si sono già  dichiarati “sconcertati” per la scelta.

E’ stata dunque abbandonata l’idea di costruire venti siti, uno in ogni regione, per mettere in sicurezza le scorie disseminate nel paese. La proposta, avanzata dal ministro per i Rapporti con il parlamento Carlo Giovanardi quest’estate, aveva lasciato scettici gli scienziati per gli altri costi del progetto. E cade cade anche l’ipotesi di stoccare le scorie all’estero, in Siberia, dopo una prima apertura di Mosca.
Scanzano Jonico (Matera) è un paese di 6.711 abitanti sulla costa jonica. Il comune è al centro di un’ area di agricoltura intensiva e, da alcuni anni, di importanti investimenti turistici, in particolare, di alcuni villaggi e resort che nell’ ultima stagione hanno registrato decine di migliaia di presenze. Mario Altieri, sindaco del paese, ha dichiarato: “Non ne sappiamo nulla, ma non ci metteranno i piedi in faccia”.
(13 novembre 2003)