Alta Murgia, manca solo la firma




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ALTA MURGIA, MANCA SOLO LA FIRMA


A questo punto non ci dovrebbero essere più sorprese. I rinvii e gli ostacoli all’istituzione del Parco nazionale dell’Alta Murgia sembrano finiti, e la sua nascita non tarderà  di molto. Nel corso della Conferenza Stato-Regioni di mercoledì scorso è stato infatti approvato lo schema istitutivo per la realizzazione dell’area protetta. L’iter si era fermato il primo ottobre, quando i Comuni che rientrano nei confini del Parco, la Regione Puglia e il ministero dell’Ambiente avevano raggiunto uno storico accordo sulle linee guida del futuro Ente. Che poneva fine a un tira e molla che durava da 15 anni. Da quel giorno la pratica si era nuovamente arenata, anche per gli attriti tra Stato e Regioni sulla Finaziaria, che avevano fatto saltare tutti gli incontri in agenda.
Ora affinchè il Parco nazionale dell’Alta Murgia (che comprenderà  13 Comuni, due Comunità  montane per un’estensione di 68.000 ettari) diventi realtà  bisognerà  attendere nei prossimi giorni il via libera del Consiglio dei ministri e, a gennaio, la firma del presidente della Repubblica. Entro 60 giorni sarà  quindi istituito l’Ente che gestirà  l’area protetta. I membri del direttivo saranno nominati dal ministero dell’Ambiente d’intesa con la Regione Puglia, i Comuni e con il mondo dell’associazionismo.
Per i Cam (comitati Alta Murgia), «la decisione della Conferenza Stato-Regioni è un risultato storico». Merito anche delle 15.000 persone scese in strada nella marcia Gravina-Altamura l’8 novembre scorso. Che, oltre a gridare basta agli scempi ambientali sull’Alta Murgia, alle scorie nucleari e ai poligoni militari, hanno invocato a gran voce l’istituzione del Parco. «Il verdetto della Conferenza Stato-Regioni è una grande vittoria – ha commentato Piero Castoro, presidente del centro Torre di Nebbia, in prima linea nella lotta per la salvaguardia dell’Alta Murgia – Ma è solo l’inizio, è ancora lunga la strada da fare prima che il Parco diventi realtà . Molti hanno interesse a che resti solo sulla carta».


Alcuni fatti recenti lo confermerebbero: ad esempio, le modifiche allo statuto istitutivo del Parco fatte approvare dalla Regione Puglia nel corso della Conferenza Stato-Regioni del 13 ottobre. A questo proposito, Enzo Colonna, consigliere comunale dei Ds ad Altamura, sottolinea le «ambiguità » presenti nel documento, come le cosiddette “opere di bonifica” e di “trasformazione agraria”, dietro cui si nasconderebbe la pratica dello spietramento, che rischia di compromettere l’habitat della futura area protetta. Ma, aggiuge, «questo è un problema superato. Una volta nato, sarà  il Parco stesso a darsi le sue regole. Spetta alle comunità  che vivranno al suo interno riempirlo di buoni contenuti».
Dal canto suo, la giunta regionale pugliese di centrodestra pensa al presente. E assapora la vottoria conseguita dopo un percorso lungo e pieno di difficoltà , come spiega l’assessore regionale all’Ambiente Michele Saccomanno, grazie «al grande impegno» della Regione che è riuscita «a far rientrare tra gli ordini del giorno urgenti della Conferenza Stato-Regioni il punto dell’istituzione del Parco dell’Alta Murgia» nel pieno dell’emergenza scorie e dei blocchi a Scanzano. Ma le polemiche e i dubbi sul metodo seguito non mancano. Rachele Popolizio, sindaco di Altamura, si dice «soddisfatta» sull’esito della Conferenza, ma ricorda gli enormi ostacoli posti alla realizzazione dell’area protetta e «l’enorme fetta di territorio sottratta alla perimetrazione del Parco».

2 dicembre 2003
Francesco Nicoletti