ANNULLATE PARZIALMENTE LE DELIBERE DI RINNOVO DEL SERVIZIO TRADECO

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Articolo pubblicato dalla Gazzetta del Mezzogiorno del 7 luglio 2004 (www.lagazzettadelmezzogiorno.it).


 


ALTAMURA
Un braccio di ferro
Contenzioso Comune-Tradeco annullate delibere sullo smaltimento dei rifiuti



Il Comune dice seccamente «no» alla Tradeco. L’amministrazione ieri ha annullato parzialmente per illegittimità  alcune delibere a partire dal 2000 sullo smaltimento dei rifiuti in base a cui la concessionaria del servizio di igiene ritiene di avere un credito di 3 miliardi di vecchie lire maturato con il calcolo di una maggiore tariffa. Una vicenda che è finita in Tribunale. La questione è ingarbugliata come tante altre analoghe. L’ultimo «casus belli» nasce da una delibera del 31 maggio del 2000. Giunta di centrodestra. Siamo in regime di proroga del servizio di igiene. L’appalto, scaduto nel 1999, verrà  poi aggiudicato nel 2001 dalla nuova amministrazione. Nel frattempo intercorrerà  una famigerata transazione per la quale gli amministratori della giunta di centrodestra sono stati condannati dalla Corte dei Conti.
Torniamo alla delibera. In base ad essa, per farla breve, la Tradeco ritiene di avere un credito nei confronti del Comune di 3 miliardi di vecchie lire che scaturirebbero dall’applicazione di una tariffa di 80mila lire a tonnellata anziché di quella più bassa che è stata applicata durante le 4 proroghe semestrali. Questo dice la Tradeco. Che ha fatto causa al Comune per ottenere il riconoscimento di questa somma. Il Comune, invece, chiude la porta: «quella somma non è dovuta». E’ stato infatti avviato un procedimento di ricognizione delle delibere. I legali incaricati dal Comune, Gioacchino Barbera e Armando D’Alonzo, hanno concluso che la delibera madre, da cui ne sono scaturire altre, in realtà  è illegittima perché il Comune in quel momento non aveva il potere di decidere aumenti dei costi del servizio essendo in regime di proroga ed in attesa della gara d’appalto e pertanto la proroga era assicurata «alle stesse condizioni contrattuali dell’appalto scaduto». Quindi, una proroga agli stessi patti e condizioni che secondo i legali rende illegittima la parte del deliberato che incrementa la tariffa a 80mila lire a tonnellata. In base a questo parere ieri l’amministrazione ha riformato quattro delibere dal 2000 al 2002, a cominciare da quella del 2000, annullando parzialmente le parti ritenute illegittime.
La controversia è intanto finita in Tribunale. Proprio domani si tiene un’udienza al Tribunale di Altamura.
Interpellata sull’argomento, il sindaco Rachele Popolizio ha dichiarato che si è trattato di «un atto necessario a tutelare gli interessi e le ragioni del Comune». Alla giunta era assente come avviene da qualche settimana l’assessore dei Socialisti autonomisti, presenti Ds e Margherita. Negli scorsi giorni, sempre in materia di rifiuti, il Comune ha deliberato di opporsi ai ricorsi al Tar dei Comuni di Spinazzola e Poggiorsini contro la nuova discarica di bacino che il commissario Fitto ha stabilito localizzare a Spinazzola. Quando questo nuovo impianto entrerà  in esercizio, chiuderà  la discarica «Le Lamie» di Altamura. L’orientamento del Comune è pertanto favorevole agli atti di Fitto per l’apertura della discarica a Spinazzola e per la chiusura dell’impianto di Altamura.
Sulla controversia Comune-Tradeco era intervenuto con una ricostruzione certosina il consigliere comunale Enzo Colonna invitando la giunta comunale a «determinarsi in tempi stretti, in modo da mettere in condizione il legale dell’ente di fornire elementi ulteriori di valutazione al Giudice nell’udienza prossima» [ndr: CLICCA QUI PER LEGGERE IL DOCUMENTO INTEGRALE]. Anche Colonna aveva rilevato come i contenuti della delibera madre del 2000 fossero in parte viziati. Di tutt’altro parere la Tradeco che di fronte all’ipotesi, che poi si è verificata, di una revoca o di un annullamento delle delibere in questione, in alcune comunicazioni al Comune aveva dichiarato di non comprendere «quali sarebbero i profili di illegittimità  dei deliberati di rinnovazione» e di essere pronta a nuove azioni legali.  (Onofrio Bruno)