QUESTIONE RIFIUTI: BENE ORDINANZA DEL TAR MA, IN ATTESA DELLA SENTENZA, SPERIAMO NON SIA UN’AMMUINA

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Aggiornamento del 24 marzo 2012

FERMI TUTTI. La seguente nota è stata diffusa nelle prime ore del
pomeriggio di venerdì 23 marzo. Il contenuto resta del tutto valido e attuale. Avevamo dato conto dell’ordinanza del Tar Puglia, avvertendo, però, opportunamente che dal Consiglio di Stato l’esito poteva essere sospeso e, successivamente, eventualmente sovvertito ("salvo che dal Consiglio di Stato nelle prossime ore
arrivi il provvedimento di sospensione …"). Così è stato. Nel giro di
poche ore, nella stessa giornata di venerdì, dal Consiglio di Stato è arrivato
un altro stop alla procedura negoziata per l’affidamento del servizio rifiuti
per un anno. Sospeso tutto nuovamente; quindi il 27 marzo, com’era programmato,
non potranno essere aperte le buste con l’offerta economica presentata da tre
imprese, tra cui la Tradeco. Tutto fermo in attesa che sull’ordinanza del Tar
Puglia che aveva rigettato la sospensiva richiesta dalla Tradeco (secondo cui il
servizio deve proseguire agli stessi patti e al medesimo prezzo regolati dal
contratto del 2002) si pronunci il collegio della V sezione del Consiglio di
Stato che esaminerà la questione il 17 aprile.

Poiché attualmente il servizio è svolto in esecuzione
dell’ordinanza del sindaco con cui ha disposto la sua prosecuzione da parte
della ditta altamurana per due mesi dalla scadenza dell’ultimo contratto (dal
17 febbraio), riteniamo dunque che il sindaco adotterà nei prossimi giorni
altra analoga ordinanza affinché possa essere assicurato il servizio dal 18
aprile in poi.

Un pasticcio, insomma!

*

 

L’ordinanza con cui il Tar ha respinto la richiesta di sospensione
della procedura negoziata avanzata dalla Tradeco
(che chiedeva la proroga
dell’attuale servizio, agli stessi prezzi e alle stesse condizioni) è stata
impugnata al Consiglio di Stato
(con richiesta di sospensione immediata della
procedura negoziata). Salvo che dal Consiglio di Stato nelle prossime ore arrivi
il provvedimento di sospensione, la procedura negoziata a cui ha fatto ricorso
l’amministrazione comunale per l’affidamento del servizio per un anno può
dunque andare avanti. Per il 27 marzo è prevista l’apertura delle buste
contenenti l’offerta economica presentata da tre ditte.

Come abbiamo scritto nella nota diffusa due giorni fa e che qui
richiamiamo [leggi: Questione
rifiuti: uno scandalo al sole che ci costringe ad augurarci il male minore
(clicca qui)
], si tratta del "male minore", date le condizioni in
cui siamo e che ci sono imposte dalla sconcertante e scandalosa impreparazione
dell’amministrazione comunale
alla scadenza del contratto decennale che lega il
Comune alla Tradeco. Almeno, così, potrà essere assicurato per un anno
l’irrinunciabile servizio rifiuti ad un costo più contenuto dell’attuale (circa
800mila euro in meno).

La condizione è, però, che il ricorso della Tradeco sia rigettato nel
merito, quindi quando sarà emessa la sentenza. Ora infatti siamo solo nella
fase cautelare
.

Il problema è infatti un altro. Ove la Tradeco dovesse risultare
vincitrice di questa gara ristretta e limitata a soli tre partecipanti
(una
procedura di urgenza, non preceduta dalla pubblicazione di un bando), in virtù
del ricorso presentato al Tar, potrà sempre far valere, nel corso del giudizio,
la lamentata riduzione del compenso rispetto all’attuale servizio
. È quanto
riusciamo a cogliere dai sintetici passi dell’ordinanza del Tar n. 201 del 21
marzo 2012 [leggi
qui l’ordinanza
]. Se la tesi della ditta altamurana dovesse essere accolta
con la sentenza di merito, ci troveremmo nella condizione di aver comunque
affidato il servizio per un anno
con una procedura d’urgenza tutta particolare,
con i limiti che abbiamo denunciato nelle scorse settimane [leggi: Appalto rifiuti:
inerzie, ritardi e omissioni di sindaco e maggioranza, che intanto fanno
l’ammuina (clicca qui)
], senza però ottenere almeno il vantaggio da noi
auspicato, vale a dire il risparmio di spesa di circa 800mila euro in un anno
[leggi qui].

Un punto è certo: come diciamo da tempo, siamo messi male. Si sapeva da
dieci anni che il 17 febbraio 2012 l’attuale appalto sarebbe terminato. Essere
arrivati così a questo importante e fondamentale appuntamento
, per un servizio
che assorbe circa un quarto della spesa corrente del Comune, è uno scandalo al
sole di cui è responsabile l’amministrazione Stacca che nulla ha fatto affinché
il Comune fosse pronto e con le carte a posto, con soluzioni efficaci e puntuali.

A questo punto, dunque, c’è da sperare che la sentenza di merito del
Tar, quando sarà emessa, non ci riservi in futuro amare sorprese.

Ci auguriamo che l’esito non sia il solito, in linea con uno schema di
condotta già ampiamente collaudato in questo Comune negli ultimi decenni: si fa
la faccia feroce con la ditta (tutta una sceneggiata, in realtà), si adottano
atti giuridicamente e amministrativamente incerti, la ditta li impugna avviando
i contenziosi contro il Comune, l’amministrazione chiede pareri e affida
incarichi legali, poi tutto si chiude con la sconfitta in giudizio per il
Comune o, come è già capitato in diverse occasioni [leggi ad esempio: Ennesima transazione:
alla tradeco un altro milione di euro all’anno (clicca qui)
], con una
transazione che viene fatta passare come favorevole per la Città.

Il tutto, sulla pelle e con le tasche dei cittadini.

Altamura, 23 marzo 2012

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