QUESTIONE RIFIUTI: UNO SCANDALO AL SOLE CHE CI COSTRINGE AD AUGURARCI IL MALE MINORE.

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DOMANI IL TAR
SI PRONUNCIA SULLA SOSPENSIONE DELLA PROCEDURA NEGOZIATA.

Domani, 21 marzo, si terrà l’udienza presso il Tribunale
amministrativo regionale
, sezione di Bari, in cui si discuterà della richiesta
della Tradeco di sospensione degli effetti della procedura negoziata a cui
l’amministrazione comunale di Altamura ha fatto ricorso per l’affidamento del
servizio di raccolta e smaltimento rifiuti per un anno
. Una procedura di
estrema urgenza, non preceduta dalla pubblicazione di un ordinario bando di
gara, utilizzata per assicurare il servizio nel periodo compreso tra la
scadenza del precedente rapporto contrattuale e l’affidamento del nuovo
servizio ad un gestore selezionato con gara ordinaria, pubblica e aperta.

Sempre domani il collegio del Tar adotterà la sua decisione
appunto sulla sospensiva, di cui si avrà notizia probabilmente in giornata. Attendiamo
rispettosi e fiduciosi le valutazioni del tribunale amministrativo regionale. Ci
preme però tornare ad evidenziare alcuni dati e a formulare un auspicio
.

1) È davvero assurda, ingiustificata e totale
l’impreparazione con cui l’amministrazione ha affrontato la scadenza del
contratto capestro
che lega, con costi assurdi, il Comune alla Tradeco da dieci
anni [su questo, nei mesi e nelle settimane scorse, abbiamo già scritto e
detto: leggi qui ad
esempio
]. Peraltro, ricordiamo che, dieci anni fa, il nostro consigliere
comunale Enzo Colonna fu tra i pochissimi (menzioniamo Fabio Perinei, Michele
Lospalluto) che chiesero e motivarono, del tutto inascoltati, l’annullamento
della gara d’appalto [rinviamo ai documenti diffusi nell’agosto 2001 Riorganizzare il
servizio di raccolta dei rifiuti
(clicca qui)
e nel gennaio 2002 Gli esiti della gara di
appalto per il servizio di raccolta rifiuti
(clicca qui)
]. Da quattro anni,
poi, andavamo sollecitando, sempre inascoltati, lo scioglimento del contratto i
cui costi erano divenuti ancor più esorbitanti e insostenibili [leggi ad esempio: Ora
basta, bisogna sciogliere il contratto di raccolta dei rifiuti
(clicca qui)
].

Dinanzi ad un quadro del genere noto a tutti – anziché aver
costituito, come noi avevamo proposto, una società consortile con tutti i
comuni del bacino per una gestione pubblica dei servizi cittadini di raccolta e
smaltimento dei rifiuti o, almeno, avere già selezionato con gara aperta e
ordinaria l’impresa a cui affidare la gestione del servizio per i prossimi anni
già a partire dal 18 febbraio 2012 (giorno successivo alla scadenza del
contratto decennale) – l’amministrazione in carica da sette anni ha fatto
ricorso a procedure d’urgenza
(prima quella negoziata, poi un’ordinanza del
sindaco) che, sinora, hanno avuto come risultato l’avvio dell’ennesimo
contenzioso
da parte della Tradeco contro il Comune.

 

2) Oggi, alla vigilia del giudizio sulla sospensiva della
procedura tampone con cui si vuole assicurare il servizio per un anno, teniamo
a confermare il nostro più severo, negativo e sconcertato giudizio sull’ingiustificabile
impreparazione dell’amministrazione Stacca, e comunque ad augurarci, nonostante
tutte queste valutazioni e certezze, che domani il Tar non sospenda la
procedura in corso
. Ce lo auguriamo non certo per adesione e consenso
sull’operato dell’amministrazione in carica, ma per il bene della nostra Città,
dei nostri concittadini, di tutti noi insomma
.

La sospensione di quella procedura determinerebbe, alla
scadenza dei due mesi imposti alla Tradeco con l’ordinanza del sindaco, un
vuoto nella gestione del servizio che andrebbe colmato con la proroga
dell’attuale servizio alle medesime condizioni e ai medesimi costi
. Andremmo
incontro ad una situazione ancor più complicata e difficile di quella in cui,
già ora, i signori al potere cittadino ci hanno invischiato
.

Una situazione che costringerebbe, con la proroga
dell’attuale servizio, la Città a farsi carico di costi più elevati di quelli
che si potrebbero spuntare con l’affidamento del servizio attraverso la
procedura negoziata impugnata dinanzi al Tar.

Infatti, la proroga per un solo anno dell’attuale servizio (in
virtù del contratto capestro che lega il Comune alla Tradeco dal 2002) costerebbe
alla collettività
– in base ai dati che ci sono stati forniti dai dirigenti
comunali – circa 800mila euro in più rispetto al costo che il Comune dovrebbe
affrontare se si affidasse il servizio con la procedura negoziata all’esame del
Tar
(circa 9milioni, anziché 8milioni e 200mila euro per un anno).

Ecco, questo è il motivo che ci induce oggi ad augurarci che
tale procedura d’urgenza non venga sospesa, così almeno da poter assicurare per
un anno l’irrinunciabile servizio rifiuti ad un costo più contenuto
dell’attuale
.

 

Siamo messi male, però. Si sapeva da dieci anni che il 17
febbraio 2012 l’attuale appalto sarebbe terminato. Essere arrivati così a
questo importante e fondamentale appuntamento, per un servizio che assorbe
circa un quarto della spesa corrente del Comune, è uno scandalo al sole, come
andiamo ripetendo da quasi due anni
, di cui è responsabile l’amministrazione
Stacca in carica che nulla ha fatto affinché il Comune fosse pronto e con le
carte a posto, con soluzioni efficaci e puntuali.

È del tutto evidente che ora ci ritroviamo in questa
incresciosa situazione che ci impone solo di augurare il “male minore”, la
soluzione che fa meno danni alla collettività.

Il tutto, sulla pelle e con le tasche dei cittadini.

 

Altamura, 20 marzo 2012

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