NATO MALE, FINITO PEGGIO: IL PIRP, NUOVAMENTE MODIFICATO, BOCCIATO DA TECNICI DI REGIONE E COMUNE

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CIÓ CHE NASCE
MALE FINISCE PEGGIO:

IL PIRP, NUOVAMENTE MODIFICATO,

BOCCIATO DA TECNICI REGIONALI
E COMUNALI

 

IMBARAZZATO SILENZIO DI QUASI TUTTE LE FORZE POLITICHE CHE NEGLI ANNI
SCORSI LO HANNO VOTATO CON INTERESSATA FACILONERIA

Vi siete mai chiesti che fine abbia fatto il Piano Integrato di
Riqualificazione delle Periferie (PIRP) approvato dal consiglio comunale il 29
luglio 2010
con il voto entusiasta di tutti i consiglieri comunali tranne uno? Sì,
proprio quell’opera che avrebbe dovuto cambiare il volto della città nella zona
tra via Selva, via Cimitero, via Colletta e Trentacapilli e diventare il
simbolo dell’amministrazione Stacca, la pietra miliare della nuova Altamura inspiegabilmente
sostenuta da opposti fronti politici.

Da allora è trascorso ben più di un anno e mezzo e nemmeno un mattone è
stato smosso
, una buca scavata, non una sola delle opere pubbliche previste è
stata realizzata. Nulla di nulla, nel silenzio generale [con qualche eccezione:
leggi
qui
] di quelle stesse forze politiche, tutte tranne Aria Fresca, che si
erano spese per “quel” PIRP
.

Da soli, purtroppo, prima del voto del 29 luglio 2010 [leggi qui], da soli
in quell’occasione [il nostro consigliere comunale Enzo Colonna fu l’unico a motivare
e mettere a verbale il proprio dissenso rispetto a “quel” PIRP e a non votare
il provvedimento: leggi
qui
] e da soli in questo ultimo anno e mezzo [leggi qui], abbiamo
sottolineato l’assurdità di un PIRP sovradimensionato, con scarse ricadute
pubbliche e opaco nella sua attuazione
. Quasi centomila metri cubi di cemento in
cambio di poche opere per la Città: il solito ingorgo di cemento e asfalto. Un
piano
già bocciato inizialmente (2009) dalla Regione Puglia [leggi qui] e poi recuperato in
extremis con lo stanziamento di altri fondi, fortemente voluto
dall’amministrazione Stacca e poi approvato in pompa magna dal consiglio
comunale all’unanimità
(con la nostra sola eccezione).

Ed ora, a che punto stiamo, visto che non si è mosso nulla nonostante
tanti sforzi (degni di miglior causa, sicuramente)? Siamo al punto zero, questa
è la verità che nessuno si fa uscire di bocca dal Palazzo di Città
. Alla
chetichella, nei mesi scorsi l’amministrazione comunale, su sollecitazione di
imprese e vari esponenti politici, ha presentato alla Regione Puglia una
diversa modulazione del PIRP
, ridimensionato nelle volumetrie complessive da
edificare e con ulteriore riduzione delle opere pubbliche previste (ora
diventate vere e proprie briciole: più piccolo il già modesto parco urbano,
minuscola la scuola materna, spariscono il centro disabili e le nuove aule per
l’istituto alberghiero). L’ennesimo pasticcio di una pessima gestione della
cosa pubblica e dell’interesse comune.

Il 9 novembre 2011 il dirigente del settore urbanistico della regione ha
fatto pervenire la propria risposta ed è stata inequivocabile: «Con riferimento
[…] alla proposta di rimodulazione trasmessa dal Comune di Altamura, preme
evidenziare la palese difformità, di ordine non solo formale, ma soprattutto
sostanziale della stessa, per quanto concerne i volumi da realizzare, gli
importi da investire e soprattutto i parametri urbanistici da rispettare
». La
Regione ha addirittura così chiuso la missiva: «dovendo ragionevolmente
ritenere che non sussistono le condizioni necessarie a garantire che il
P.I.R.P. del Comune di Altamura possa essere portato a compimento nei termini
di attuazione […] ovvero il 31.12.2013
» [leggi
qui il parere integrale
].

Ovviamente gli amministratori comunali non hanno diffuso la nota della Regione, né lo hanno
fatto gli esponenti delle forze politiche che il PIRP avevano sostenuto
convintamente
. Non vedono, non sentono, non parlano.

Il 15 febbraio scorso, infine, è arrivata la bocciatura pure del dirigente
del settore urbanistico del comune. Anche qui una stroncatura senza appello
che
è stata notificata alle imprese impegnate nel PIRP, al sindaco, al presidente
del consiglio comunale e ai tecnici della regione: «La proposta di rimodulazione
del PIRP 2012 mostra elementi di criticità che la rendono inammissibile perché
in contrasto con il bando originario, con la Variante urbanistica già approvata
e con lo schema di convenzione approvato
» [leggi
qui il parere integrale
].

Insomma, non solo non è stato avviato alcun cantiere in oltre un anno e
mezzo trascorso dal varo definitivo del PIRP ma non ci sono nemmeno le minime condizioni
affinché il piano
, così come lo si vorrebbe ora modificare, possa essere
nuovamente approvato e quindi realizzato entro il 31 dicembre 2013
come impone
la gestione dei fondi comunitari. Dopo anni di interessate discussioni, dopo
aver impegnato tempo e risorse, ci avviamo tristemente verso l’esito che fin
dall’inizio avevamo preannunciato: la perdita di una grande occasione per la
riqualificazione di un quartiere e per la realizzazione di opere pubbliche
. A
questo conduce una classe politica inetta, incapace e arrogante che ha solo
voluto approfittare di un bando destinato alla riqualificazione delle periferie
per ideare e imporre una megavariante urbanistica senza far ricorso alle
procedure ordinarie, che non è stata capace di elaborare un piano adeguato e
coerente con le finalità del bando originario e che non ha avuto l’umiltà di
ascoltare la voce di quei pochi che, sin dall’inizio, avevano indicato la
strada e le soluzioni più opportune e efficaci [numerosissimi sono stati i
nostri interventi sull’argomento: leggi
qui uno del 2007
].

Eppure chissà quanto ci sarebbe bisogno di un rilancio dell’economia
cittadina che passi anche da una buona edilizia. Da tempo ripetiamo le nostre
proposte in maniera limpida e puntuale e su queste, lo diciamo sin da ora,
andremo a definire intese e a costruire alleanze per un governo della Città
davvero alternativo, non solo a parole, rispetto all’attuale:

  1. diamo attuazione alla legge regionale 21 del 2008 sulla
    rigenerazione urbana
    adottando, con procedure ad evidenza pubblica, piani (pubblici o privati) destinati davvero a riqualificare il
    territorio urbano, rigenerando il patrimonio edilizio esistente e realizzando
    strutture e servizi per la collettività;
  2. diamo attuazione alla legge regionale 12 del 2008 sull’edilizia residenziale
    sociale
    adottando, con procedure ad evidenza pubblica, programmi minimi (non faraoniche colate di cemento) a cura del
    comune e dei privati destinati alla realizzazione di abitazioni da assegnare a
    basso costo, in vendita o locazione, a chi ne ha bisogno;
  3. diamo piena attuazione alla legge regionale 13 del 2008 sull’abitare
    sostenibile
    promuovendo, tramite incentivi fiscali e volumetrici, interventi
    destinati ad assicurare autonomia energetica e sostenibilità ambientale agli edifici.

Di questo la Città ha bisogno: di interventi mirati, moderni, efficaci,
proiettati verso il futuro e che rispondano alle reali necessità dei cittadini,
che diano respiro alla piccola e media imprenditoria locale, che diano
un’opportunità ai giovani professionisti del settore. Non ha bisogno dei soliti
mega progetti da decine e decine di migliaia di metri cubi (ne abbiamo visti
diversi in quest’ultimo decennio) a beneficio di pochi, magari di quei pochi e
pochissimi che sono culo e camicia con certa politica.

Altamura, 13 marzo 2012

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