PARCO NAZIONALE ALTA MURGIA, REVOCATE IRRAGIONEVOLI RESTRIZIONI ALLE ATTIVITÀ SPORTIVE ED ESCURSIONISTICHE. PASSO AVANTI VERSO UN NUOVO RAPPORTO CON LE COMUNITÀ DEL TERRITORIO.

Foto ripresa dal sito: https://www.ambienteambienti.com

Sono state finalmente rimosse le pesanti e irragionevoli restrizioni alle attività sportive ed escursionistiche all’interno dell’area del Parco Nazionale dell’Alta Murgia, adottate dall’Ente Parco quasi un anno fa.

Con la determinazione n. 34 del 14 febbraio 2018, il nuovo Direttore del Parco, Domenico Nicoletti, dando anche seguito agli indirizzi espressi dal Consiglio Direttivo con il Vicepresidente dell’ente Cesareo Troia, ha revocato il provvedimento dirigenziale dello scorso aprile (n. 70 del 3 aprile 2017) con cui l’Ente aveva imposto ulteriori e irragionevoli limitazioni allo svolgimento delle attività sportive e ludico-ricreative nell’area protetta rispetto a quelle già previste dal Regolamento del Parco, che era in attesa dell’approvazione definitiva da parte del Ministero dell’Ambiente.

Era previsto, in particolare, che nelle zone ‘A’ del parco fossero vietate tutte le “manifestazioni sportive e ludico-ricreative”, nonché tutte le “attività sportive, folcloristiche, propagandistiche, culturali, promozionali e simili”. Era solo consentito praticare le attività di escursionismo, mountain bike e a cavallo “fino ad un numero di partecipanti di 25, se a piedi, 15, se in bicicletta, 10, se a cavallo, distanziati di almeno mezz’ora, previa comunicazione all’Ente e al Coordinamento Territoriale per l’Ambiente del Corpo Forestale, e fino ad un massimo di quattro gruppi al giorno per le attività in bici ed a cavallo”. Nelle altre zone, le manifestazioni sportive in mountain bike erano possibili solo con “un numero di partecipanti non superiore a 100 unità” in zona B e non superiore “alle 300 unità in zona C e D”; era sancito inoltre l’obbligo di conseguire preventivamente l’autorizzazione dell’Ente Parco qualora le manifestazioni o gare avessero avuto un numero di partecipanti superiore a 25, se a piedi, a 15, se in bicicletta, a 10, se a cavallo.

Ho più volte rilevato che appariva certamente contraddittorio, per un verso, immaginare e promuovere la fruizione piena del Parco, una nuova economia e nuove forme di turismo e di mobilità legate all’area protetta, come si propone negli stessi strumenti di pianificazione del Parco, e, per l’altro, limitare alcune iniziative che perseguono tali obiettivi. Non trascurabili, ho sottolineato, anche i risvolti negativi in termini di appesantimento procedimentale e burocratico determinati dalla disciplina sopra richiamata che impongono comunicazioni, istanze, autorizzazioni, controlli, sanzioni, anche per semplici attività escursionistiche o di svago.

Avevo posto il tema anche attraverso una interrogazione, chiedendo la rimodulazione della disciplina e sottolineando in più occasioni come le limitazioni imposte alla fruizione del territorio del Parco (che si estende per circa 68 mila ettari) apparivano persino paradossali, se solo si considera che quasi un terzo della sua superficie è interessato da strutture e servitù militari (5 poligoni e un deposito) e quindi interessato da esercitazioni a fuoco e dal passaggio di automezzi pesanti. Tali misure, inoltre, potevano dissuadere gruppi organizzati di turisti ed escursionisti dal frequentare il territorio del Parco, con effetti negativi sul turismo e sull’economia della zona. Proprio a causa di tali limitazioni, ad esempio, non è stato possibile organizzare la 9° edizione della “Marathon Foresta Mercadante”, una delle principali gare di mountain bike a livello nazionale, rientrante nel circuito del “Trofeo dei Parchi Naturali”, che avrebbe dovuto svolgersi il 7 maggio 2017 e poi annullata. Avevo inoltre promosso un confronto, attraverso le audizioni in V Commissione consiliare il 23 ottobre, tra i rappresentanti dell’Ente Parco, l’Assessore regionale alla Pianificazione Territoriale Alfonso Pisicchio e i rappresentanti di associazioni ambientaliste, del mondo agricolo e sportivo.

Il provvedimento adottato ieri dal Direttore Nicoletti, con cui da settimane ho in corso una proficua interlocuzione su questioni legate al territorio murgiano, segna un significativo passo in avanti. Nel merito, elimina le restrizioni imposte lo scorso anno e rinvia la disciplina delle attività sportive e ludico-ricreative nell’area protetta al Regolamento del Parco, che è oggetto di ulteriori aggiornamenti e integrazioni prima della approvazione in via definitiva da parte del Ministero dell’Ambiente.

Un atto certamente positivo, che va nella direzione di una regolamentazione e programmazione condivisa con le realtà che “abitano” il territorio, segno di una apertura e di un ritrovato rapporto dell’Ente con le comunità murgiane.

Tale approccio, del resto, è confermato dall’avviso recentemente adottato (con scadenza il 26 febbraio prossimo: da qui) finalizzato al coinvolgimento di soggetti pubblici e privati nella definizione delle attività divulgative, educative, formative, informative, ricreative, di comunicazione culturale e sociale, da sviluppare con l’Ente Parco.

Ringrazio il Direttore del Parco Nicoletti per aver raccolto le sollecitazioni di tanti gruppi e associazioni sportive ed escursionistiche del territorio ed esprimo la mia piena condivisione rispetto ad un approccio nella gestione dell’area protetta che, attraverso percorsi condivisi con le comunità, si propone di soddisfare le ineludibili esigenze di tutela del Parco in un senso più coerente con la sua natura e realtà e più aperto ad assicurare una piena fruizione del territorio.