Due torti non fanno mai una ragione.

Alle cazzate non si reagisce con altre cazzate. Due torti non fanno mai una ragione. Al disordine non si risponde disordinando la nostra griglia di valori (dignità, privacy, pudore, ecc.). Sono in tanti ad avermi girato foto e soprattutto ne vedo tante pubblicate in rete che ritraggono persone, numerose, in attesa del ritiro di buoni comunali.
Se si ritiene, se proprio è irrefrenabile l’impulso a commentare, giudicare, condannare errori, limiti, cazzate, debolezze, oggettive difficoltà, condotte altrui (rubricate a piacimento), ci si può limitare a scrivere, ad esprimere dissenso, civilmente, rispettando dignità, pudore, riservatezza delle persone?
In questa fase terribile – che, dopo alcuni anni, mi sta facendo riassaporare l’intensa sapidità delle lacrime, ascoltando storie, drammi e difficoltà economiche di tanti, tutti i giorni – possiamo preservare non solo i nostri corpi, la nostra salute, la dimensione fisiologica della nostra vita, ma anche la nostra dimensione relazionale, esistenziale, la nostra umanità, quindi dignità, pudore, fragilità, riservatezza?!

Nel merito, non mi chiedete cosa penso di cosa è avvenuto stamane nei pressi del Comune, dell’assenza di controllo, di ordine, di vigili, di qualsivoglia attività diretta ad evitare assembramenti.
Siccome so, non da ora, che il mondo è imperfetto, che presenta un inevitabile e pesante carico di errori, debolezze, deficienze, limiti, difficoltà, e siccome, come ho più volte ripetuto rispondendo ad attacchi (contro l’ospedale, contro la asl, contro la regione, contro Emiliano, contro questo o quello, sempre un altro) ingiusti e soprattutto privi della consapevolezza della portata dei problemi e della indispensabile umiltà [meno di una settimana fa, ad esempio, ne ho scritto qui:
https://www.enzocolonna.com/2020/04/04/ci-crediamo-davvero/], sono convinto che dobbiamo fare lo sforzo di riconoscere l’imperfezione che è nel mondo, perché noi siamo imperfetti e in quella imperfezione dobbiamo riconoscerci, perché è la nostra e, dunque, rispettarla, comprenderla, farcene carico, perché, solo così compresa, solo avendola compresa, arriviamo a concludere che la nostra unica strada è aiutarci tutti insieme a tentare di superarla, beh, siccome da sempre ho questo tipo di consapevolezza, non mi chiedete cosa penso.
Mi occupo dei problemi e delle difficoltà, non ne faccio oggetto di lamento o commento. E ci sto male quando mi scopro impotente, quando i problemi soverchiano le mie forze e le forze di tutti quelli al lavoro. Ma non mi consegno alla rassegnazione, all’apatia, alla retorica declamazione di principi, non sto con il dito puntato, con parole sferzanti a bacchettare, soprattutto non mi consegno alla pretesa, sollevandomi da fatica, sforzi, tentativi, responsabilità. La lotta, ogni giorno, è con la realtà, con il suo carico di problemi, piccoli e grandi. Ci provo. E sono in tanti, davvero tanti, a provarci, senza risparmiarsi, in questa fase di un’emergenza senza precedenti. E, comunque, non basta!
Quindi non mi chiedete di commentare quanto è avvenuto stamattina, anche sollecitandomi e solleticando una mia reazione, dopo averne subite, lette, viste e ascoltate tante di cose bizzarre in questo periodo.
Non mi avrete su questo terreno. È il terreno della sconfitta sicura, in partenza. Non mi strapperete il grido “vergogna”, che è lo sfogo e il ricovero della rassegnazione, dell’indignazione ipocrita e impotente.
Siamo sulla stessa barca, quante volte ce lo siamo ripetuti in queste settimane?! E dobbiamo remare tutti. Con umiltà, dedizione, disponibilità, comprensione, solidarietà, generosità.

Nel merito, mi permetto di invitare ad adottare altre modalità di consegna dei buoni, a partire dal ricorso alla consegna a domicilio, con personale comunale e vigili (quasi tutti rientrati al lavoro, a parte la perdita irreparabile del compianto Felice, sono quattro i componenti della polizia locale ancora bloccati a casa: tre faranno il primo tampone di riscontro domani, terminata la quarantena ieri, ed uno, sempre domani, farà il secondo e ultimo tampone di riscontro. A tutti loro, alla mia gratitudine, si aggiungono i miei auguri!).