NOSTALGIA DI QUALCOSA DI IMPEGNATIVO CHE CI RASSICURI. QUESTO È!!

《Non stiamo al gioco, insomma. E ci viene fatto di chiedere, piuttosto, se la vostra gremita ed esuberante compagnia sia, poi, così allegra e spensierata o se non avverta la nostalgia di qualche cosa di impegnativo che la rassicuri. Io credo che la politica è altrove e che, prima o poi, dovrete tornarci. Noi vi aspettiamo lì. 》
Vi invito ad ascoltare l’intervento di Renzi, oggi, al Senato. Comunque si giudichi il personaggio, è stato un bell’intervento. Lo si può ammettere, senza pregiudizi e faziosità e anche non condividendo in tutto o in parte quello che dice. È disponibile da qui:

Con due grandi citazioni: i Malavoglia di Verga e Mino Martinazzoli, di cui ho riportato il passo richiamato oggi in alto. È ripresa da un intervento, alla Camera dei Deputati, di Mino Martinazzoli del 28 aprile 1987. Grande. L’ho cercato in rete. Ne riporto uno stralcio più ampio.
TORNINO I GIORNI DELLA CHIAREZZA, NON POSSIAMO LAVORARE PER L’OSCURITÀ.
Bellissimo!
Mino Martinazzoli:《Sono mancate infatti, a nostro avviso, nel confronto parlamentare, domande ulteriori meritevoli di adeguata riflessione. E non sono venute risposte che possano esigere una qualche correzione.
Si è consumata, per lo più, una ripetitiva ed esorbitante polemica. Confesso che, a proposito di tante e smisurate parole, non mi viene in mente niente. E sarà anche questo un segno di quella solitudine che andate denunciando con un’enfasi che soverchia di gran lunga la compunzione.
Noi stiamo in verità, con le nostre non volubili ragioni, con la nostra difficile ma doverosa coerenza. Non stiamo al gioco, insomma. E ci viene fatto di chiedere, piuttosto, se la vostra gremita ed esuberante compagnia sia, poi, così allegra e spensierata o se non avverta la nostalgia di qualche cosa di impegnativo che la rassicuri.
Io credo che la politica è altrove e che, prima o poi, dovrete tornarci. Noi vi aspettiamo lì. Per intanto, rimane una cosa sola da dire: onorevole presidente del consiglio, noi abbiamo ascoltato e apprezzato le sue dichiarazioni e la sua replica e le dobbiamo un tributo di affettuosa gratitudine anche per la lezione di coraggio e di stile offerta a quest’aula, che qualcuno vorrebbe trasformare in un’accademia di sofisti, che è impresa notevole, tanto più quando si accompagna all’invettiva contro Azzeccagarbugli. Ma che cosa è se non un sofisma l’idea di trasformare, quasi per sortilegio, l’eclisse di una maggioranza e il diniego di un’altra in un nuovo e definibile evento che potrebbe essere tutto tranne quell’autorevole, organica, motivata compattezza che lei, onorevole presidente, ritiene giustamente necessaria a sostegno di una operosa continuità del governo? Inchiodandolo su questo paradosso si riesce soltanto a rinnegare l’apprezzabile passato di un’alleanza che, malgrado tutto, ha futuro, a patto che le ragioni di una crisi si vogliano indagare e non addormentare per una sorta di grottesca anestesia. In ogni modo non siamo condiscendenti è proprio perché vogliamo che tornino i giorni della chiarezza non possiamo lavorare per l’oscurità.》