RIGENERAZIONE CENTRO STORICO.SI TORNA A PARLARE DI PIAZZA CASTELLO. EVITIAMO ERRORI E INCOMPRENSIONI

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Negli ultimi giorni, dopo alcune
frasi ambiguamente pronunciate da qualche esponente dell’amministrazione
comunale, si è tornato a parlare di un parcheggio in piazza Matteotti (piazza
Castello). Il timore, espresso da
diversi partecipanti ai due incontri (l’ultimo ieri) dedicati al programma di
interventi di sviluppo urbano per il centro storico ammesso recentemente a
finanziamento, è che l’amministrazione
voglia riproporre il progetto di finanza che qualche anno fa (nel 2008) tentò
di realizzare
, dopo averne dichiarato con deliberazione di giunta il
pubblico interesse. Il progetto fu
duramente contestato da cittadini, associazioni, comitati
e fu accantonato
dall’amministrazione Stacca, anche per l’assenza del via libera della
Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio. Solo accantonato,
non revocato.
Non so se l’amministrazione
persegua ora obiettivi non pienamente esplicitati o abbia fini reconditi, ma è probabile
e voglio sperare che i timori, da ultimo espressi, siano infondati e che siano
stati generati da un’equivoca comunicazione in ordine al piano di rigenerazione ora in discussione che allo stato contempla, tra
gli altri, un condivisibile e necessario intervento di pavimentazione (con
basole) e di realizzazione di sottostrutture per una serie di vie e piazze del
centro storico tra cui appunto piazza Matteotti
[da qui le schede di presentazione del programma].

Ieri, nel mio intervento, tra le
altre mie riflessioni:

         
ho proposto di dedicare un momento
specifico di approfondimento partecipato
alla futura configurazione di tale importante piazza
cittadina;

         
ho sottolineato che il tema dei
parcheggi
è ineludibile,
considerati lo stato del traffico urbano e il cronico deficit strutturale della
città, ma deve necessariamente essere affrontato
assieme a quello della elaborazione di un piano generale sulla mobilità urbana;
peraltro, limitandosi alla questione parcheggi, le soluzioni alternative ci
sono e sono state proposte da anni e tantissime volte, come appunto quello di
realizzare piani interrati di parcheggio al di sotto del campo Cagnazzi,
preservando ovviamente la superficie che deve continuare ad essere dedicata
allo sport e alle attività motorie e ricreative;

         
come
cinque anni fa, sono tornato a proporre, in vista della scadenza del contratto
di “gestione del servizio parcheggi pubblici a pagamento regolamentati da
parcometri” (nel 2014), che si
prevedano, lungo l’estramurale e negli spazi a disposizione nel centro, aree
per il parcheggio e la sosta riservate a residenti e operatori economici

(commercianti, professionisti, artigiani, ecc.);
         
sono
tornato a sollecitare che, alla luce delle indicazioni raccolte nella fase di
ascolto della cittadinanza e di quelle da acquisire presso la Soprintendenza, per la indispensabile riqualificazione di
piazza Matteotti il Comune faccia ricorso alle procedure del concorso di idee e
di progettazione
.

In ogni caso – a beneficio di
quanti non avessero seguito la vicenda del 2008, di quanti ne avessero
dimenticato contenuti e termini o volessero far finta che nulla sia successo e
comunque per evitare il riproporsi di errori e, con un eufemismo, incomprensioni
– segnalo, tra i tanti, questi due link del nostro blog in cui sono reperibili,
nel primo, il documento con cui rendemmo pubblico e denunciammo il caso (fine
agosto 2008) e, nel secondo, il dossier elaborato dal Comitato Cittadino Piazza
Castello.

Altamura, 14 giugno 2013

ENZO
COLONNA

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    MOVIMENTO CITTADINO ARIA FRESCA
    Sito internet: www.enzocolonna.com

 

 

*

PIAZZA CASTELLO: PARCHEGGIO FINTO, AFFARI VERI! (agosto/settembre 2008)
http://www.enzocolonna.com/content/view/782/30/

IL 6 DICEMBRE IN PIAZZA… PER QUEL PASTICCIO DI
PIAZZA CASTELLO
(novembre/dicembre 2008)
http://www.enzocolonna.com/content/view/800/1/
 

 

 

 

 

 

IL TAR BOCCIA IL MINIAPPALTO RIFIUTI. L’AMMINISTRAZIONE SBUGIARDATA. UN ALTRO MILIONE ALLA TRADECO.

_________________________________


Di seguito il testo della sentenza n. 915 del Tar Puglia
(Bari), depositata il 5 giugno 2013.

 

 

REPUBBLICA
ITALIANA


IN NOME
DEL POPOLO ITALIANO


Il Tribunale
Amministrativo Regionale per la Puglia


(Sezione
Prima)


ha
pronunciato la presente


SENTENZA

sul ricorso numero di registro
generale 276 del 2012, integrato da motivi aggiunti, proposto da:
Tra.De.Co S.r.l., in persona del legale rappresentante pro tempore,
rappresentata e difesa dagli avv. Aldo Loiodice, Isabella Loiodice e Mariano
Alterio, con domicilio eletto presso l’avv. Aldo Loiodice in Bari, via Nicolai,
29;

contro

Comune di Altamura, in persona del
Sindaco pro tempore, rappresentato e difeso dall’avv. Emilio Bonelli,
con domicilio eletto presso la Segreteria del T.A.R. Bari in Bari, Piazza
Massari;

nei confronti di

Si.Eco S.p.a.;

per l’annullamento

della determinazione del Comune di
Altamura n. 135 del 10 febbraio 2012, con cui si indice una procedura negoziata
urgente per la gestione annuale del servizio di igiene urbana e dei servizi
complementari;

dell’avviso di procedura negoziata
del 10 febbraio 2012, della lettera d’invito del 22 febbraio 2012, del
capitolato speciale d’appalto, della relazione tecnico-descrittiva, della nota
dirigenziale n. 9462 del 13 febbraio 2012 e dell’ordinanza sindacale n. 24 del
16 febbraio 2012, della determina dirigenziale n. 156 del 16 febbraio 2012,
contenente modifiche alla determina 135/12 e della lettera di invito prot.
10428 del 22 febbraio 2012;

della determinazione del 2 marzo
2012, avente ad oggetto il rinvio dell’apertura delle buste contenenti le
offerte;

del verbale di aggiudicazione del
23 aprile 2012;

della determinazione dirigenziale
n. 596 del 15 maggio 2012 (ed in particolare del punto 7.6 del dispositivo,
nella parte in cui ordina l’esecuzione anticipata del servizio nelle more della
stipula del contratto);

dell’ordinanza sindacale n. 105
del 5 settembre 2012;

delle determinazioni dirigenziali del
30 agosto 2012 e del 4 settembre 2012, nella parte in cui ordinano l’esecuzione
anticipata del servizio nelle more della stipula del contratto.

Visti il ricorso, i motivi
aggiunti e i relativi allegati;

Visto l’atto di costituzione in
giudizio del Comune di Altamura;

Viste le memorie difensive;

Visti tutti gli atti della causa;

Relatore la dott.ssa Francesca
Petrucciani;

Uditi per le parti nell’udienza
pubblica del giorno 20 marzo 2013 i difensori avv.ti Marco Sabino Loiodice, per
delega dell’avv. Aldo Loiodice, ed Emilio Bonelli;

Ritenuto e considerato in fatto e
diritto quanto segue.

FATTO

La Tra.De.Co s.r.l. svolge da
oltre dieci anni il servizio di igiene urbana nel Comune di Altamura, in virtù
di contratto stipulato il 30 gennaio 2002. L’affidamento, scaduto il 17
febbraio 2012, è stato temporaneamente prorogato.

Con deliberazione del 19 gennaio
2012, il Consiglio comunale di Altamura ha approvato l’indirizzo per
l’indizione di una gara, da esperirsi con il criterio dell’offerta
economicamente più vantaggiosa, per il nuovo affidamento del medesimo servizio
(di durata novennale). Il bando, tuttavia, non risulta ancora pubblicato.

Il Comune ha perciò indetto, nelle
more, una procedura negoziata d’urgenza senza bando ai sensi dell’art. 57,
secondo comma – lett. c), del D.lgs. n. 163 del 2006, con invito a cinque
operatori economici (tra cui l’odierna ricorrente), per l’affidamento annuale
del servizio, da aggiudicarsi al massimo ribasso sull’importo a base d’asta di
euro 7.387.232,65.

La lettera d’invito ha fissato al
12 marzo 2012 il termine per la presentazione delle offerte.

Con verbale del 23 aprile 2012 e
con successiva determinazione dirigenziale del 15 maggio 2012, il servizio è
stato definitivamente aggiudicato alla Tra.De.Co s.r.l., unica delle imprese
invitate ad aver presentato un’offerta valida, con un ribasso dello 0,001% sul
corrispettivo a base d’asta.

Con il ricorso in esame, integrato
da plurimi motivi aggiunti, la Tra.De.Co s.r.l. ha chiesto l’annullamento
dell’avviso di gara, della lettera d’invito e dei relativi allegati, degli atti
di gara e del provvedimento di aggiudicazione definitiva, anche nella parte in
cui dispone la consegna anticipata del servizio, deducendo censure che possono
essere riassunte come segue:

— quanto all’avviso di gara ed alla
lettera d’invito:

A) violazione dell’art. 4 del
contratto di appalto stipulato il 30 gennaio 2002, violazione dell’art. 4,
comma 32-ter, del D.l. n. 138 del 2011 e violazione della delibera del
Consiglio comunale del 19 gennaio 2012: in attesa dell’esperimento della gara
per l’affidamento novennale del servizio secondo l’atto di indirizzo approvato
dal Consiglio comunale, il Comune avrebbe dovuto disporre la prosecuzione della
gestione alle precedenti condizioni contrattuali da parte della Tra.De.Co. s.r.l.,
la quale vi sarebbe tenuta sia per specifica clausola contrattuale, sia in base
alla vigente normativa in materia di servizi pubblici locali; in merito
all’estensione del servizio ed al corrispettivo da riconoscere, peraltro,
sarebbe pendente e non ancora concluso un giudizio civile tra le parti;

B) violazione dell’art. 57,
secondo comma – lett. c), del D.lgs. n. 163 del 2006, violazione dell’art. 204
del D.lgs. n. 152 del 2006 e violazione delle deliberazioni A.T.O. BA/4 n.
1/2010 e n. 1/2012: non vi sarebbe il presupposto dell’estrema urgenza,
individuato dal Codice dei contratti pubblici per l’affidamento mediante
procedura negoziata non preceduta dalla pubblicazione di un bando;

C) violazione dell’art. 81 del
D.lgs. n. 163 del 2006, violazione dell’art. 44 del D.l. n. 201 del 2011 ed
eccesso di potere per erronea presupposizione, difetto di istruttoria,
illogicità e sviamento: il criterio di aggiudicazione (prezzo più basso) e
l’importo a base d’asta sarebbero erronei ed inadeguati alla complessità del
servizio ed ai costi che il concessionario dovrà affrontare per il suo
svolgimento; inoltre, il capitolato speciale assoggetterebbe a ribasso anche il
costo per il personale;

— quanto alla procedura negoziata
ed al provvedimento di aggiudicazione definitiva:

D) violazione del decreto
presidenziale cautelare n. 151 del 28 febbraio 2012: il Comune avrebbe
illegittimamente imposto la presentazione delle offerte e così dato corso alla
gara, dopo che questo Tribunale aveva interinalmente accolto la domanda di
sospensiva con provvedimento monocratico, senza attendere l’esito della camera
di consiglio fissata per il 21 marzo 2012 (censura formulata con i primi motivi
aggiunti avverso la “comunicazione di rinvio apertura buste offerte” del 2
marzo 2012);

E) violazione dell’art. 11 del
D.lgs. n. 163 del 2006, violazione dell’art. 302 del D.P.R. n. 207 del 2010 ed
eccesso di potere per falsa causa ed ingiustizia manifesta: il Comune avrebbe
disposto l’aggiudicazione del servizio ignorando le condizioni apposte dalla
Tra.De.Co s.r.l. alla propria offerta e ribadite a verbale nel corso della
gara; inoltre, non vi sarebbero i presupposti indicati dal Codice e dal
Regolamento dei contratti pubblici per l’esecuzione d’urgenza, nella more della
stipula del contratto.

Si è costituito il Comune di
Altamura, chiedendo il rigetto del ricorso e dei motivi aggiunti in quanto
inammissibili e comunque infondati.

Le istanze cautelari della
ricorrente sono state respinte, con ordinanze di questa Sezione n. 201 del 22
marzo 2012 e n. 344 del 31 maggio 2012.

Alla pubblica udienza del 27
giugno 2012 la causa è passata in decisione.

Con sentenza n. 1579/2012 questa Sezione ha respinto il primo ordine
di censure, rubricato sub A); dichiarato inammissibile il motivo
riportato sub B), e disposto istruttoria, formulando con separata
ordinanza i relativi quesiti, sui restanti motivi rubricati sub C),
rivolti a contestare il criterio di aggiudicazione prescelto dal Comune di
Altamura e, soprattutto, la congruità dell’importo a base d’asta ed il
contenuto del capitolato speciale, in relazione alla complessità del servizio
ed ai costi che il concessionario dovrà affrontare per il suo svolgimento,
riservando all’esito dell’istruttoria anche l’esame dei motivi sub D) ed
E),
che attengono ad una fase procedimentale successiva, vale a dire agli
atti e provvedimenti adottati dalla stazione appaltante in attuazione
dell’avviso pubblico e della lettera d’invito, rispetto ai quali assume
carattere pregiudiziale la decisione sui motivi dedotti dalla ricorrente
avverso il contenuto della lex specialis di gara.

Nelle more dell’istruttoria, in
data 5 ottobre 2012 la Tra.De.Co ha stipulato con il Comune di Altamura il
contratto di appalto per l’affidamento dei servizi di igiene urbana e
complementari, formulando anche in tale sede le riserve collegate all’esito del
presente ricorso.

Espletata l’istruttoria ed
acquisita la relazione finale dei verificatori, alla pubblica udienza del 20
marzo 2013 la causa è stata nuovamente trattenuta in decisione.

DIRITTO

Deve preliminarmente essere
respinta l’eccezione di inammissibilità del ricorso sollevata
dall’amministrazione intimata, che ha dedotto l’intervenuta acquiescenza
manifestata dalla società ricorrente partecipando alla gara ed accettando
incondizionatamente le clausole della lex specialis, fino ad addivenire
alla stipula del contratto a seguito dell’aggiudicazione.

Secondo consolidata giurisprudenza
deve escludersi che la presentazione della domanda di ammissione alla procedura
selettiva possa sottendere una rinuncia implicita all’impugnativa del bando,
mentre al contrario si configura come atto idoneo a radicare l’interesse al
ricorso (cfr. T.A.R. Basilicata, 2 marzo 2006 n. 141; T.A.R. Lazio Roma, sez.
II, 13 marzo 2006 n. 1918; 5 aprile 2007 n. 360). Nel caso di specie va poi
anche rilevato che sia al momento della presentazione dell’offerta, che
dell’aggiudicazione e della stipula del contratto, la ricorrente ha sempre
espressamente formulato la riserva relativa all’impugnazione in questa sede
degli atti di gara, di tal che non può dirsi perfezionata alcuna ipotesi di
acquiescenza.

Va tuttavia rilevato, sempre in
rito, che, a seguito dell’intervenuta aggiudicazione del servizio in favore
della ricorrente e della conseguente stipula del contratto con il Comune di
Altamura, residua l’interesse della ricorrente a far valere esclusivamente le
illegittimità che si riverberano nella traslazione di alcuni costi
sull’aggiudicataria del servizio e che attengono, pertanto, alle asseritamente
sfavorevoli condizioni economiche imposte dal Comune con gli atti impugnati
(dedotte con i motivi sub C ed E – ovvero 6, 7 e 8 del ricorso,
sviluppati ulteriormente nei motivi aggiunti).

È invece venuto meno l’interesse a
far valere i vizi, dedotti con il ricorso e con i motivi aggiunti, relativi
all’indizione e allo svolgimento della procedura negoziata in via d’urgenza
(riportati sub D), anziché prorogare il servizio con il gestore uscente
per poi avviare l’affidamento novennale del servizio; essendo risultata la
ricorrente aggiudicataria, infatti, l’unico pregiudizio che la stessa potrebbe
subire è proprio quello relativo alle condizioni deteriori, sotto il profilo
economico, dell’affidamento, con riferimento alle quali è stata espletata
l’istruttoria, con conseguente improcedibilità delle altre censure.

A tali conclusioni, del resto, è
addivenuta la stessa ricorrente fin dalla memoria depositata il 24 aprile 2012
(pag. 7).

In ordine alle censure relative alle condizioni di svolgimento del
servizio previste dal Comune di Altamura, poi recepite dal contratto, con
l’ordinanza n. 1645 dell’11 settembre 2012 questa Sezione ha incaricato i
verificatori di determinare
:

a) se nella relazione
tecnico-descrittiva allegata all’avviso di gara siano stati correttamente
calcolati i ricavi CONAI per la raccolta differenziata ed i correlati oneri che
graveranno sull’affidatario del servizio per il conferimento agli impianti e
per la lavorazione e selezione dei materiali;

b) se nella relazione
tecnico-descrittiva allegata all’avviso di gara sia stata indicata in misura
congrua l’incidenza delle spese generali d’impresa;

c) se nel capitolato d’appalto e
nella relazione tecnico-descrittiva siano stati correttamente calcolati gli
oneri di ammortamento per l’acquisto delle attrezzature aggiuntive e dei materiali
di consumo;

d) se nel capitolato d’appalto e
nella relazione tecnico-descrittiva siano stati correttamente calcolati gli
oneri per la gestione degli automezzi (carburante, ricambi, manutenzione,
tasse, etc.);

e) se nella relazione
tecnico-descrittiva allegata all’avviso di gara siano state indicate in modo
sufficientemente dettagliato le modalità operative di gestione del servizio
(ubicazione delle aree di raccolta, percorsi degli automezzi, collocazione dei
cassonetti, tempi di raccolta);

f) se nel capitolato d’appalto e
nella relazione tecnico-descrittiva siano state specificate le zone di
spazzamento manuale, misto e meccanizzato;

g) se nel capitolato d’appalto e
nella relazione tecnico-descrittiva sia stato specificato il contenuto dei
servizi minori e complementari richiesti al concessionario;

h) se nella relazione tecnico-descrittiva e nel capitolato d’appalto
siano state correttamente stimate le quantità da conferire e siano stati
correttamente calcolati i costi di conferimento per la frazione indifferenziata,
da destinarsi all’impianto A.M.I.U. di Bari, tenuto conto delle tariffe
correnti;

i) se il corrispettivo a base di gara (euro 7.387.232,65) sia in linea
con il costo complessivo del servizio preventivato dall’A.T.O. BA/4, per il
Comune di Altamura, nel piano d’ambito approvato per il 2011;

l) se in definitiva, tenuto conto del corrispettivo a base di gara e
di tutti gli elementi di cui alle lettere precedenti, debba ritenersi probabile
che l’aggiudicatario del servizio non possa coprire i costi di gestione e
realizzare un utile d’impresa.

All’esito delle analisi effettuate i verificatori hanno evidenziato:

a) che i ricavi CONAI sono stati
correttamente calcolati per la raccolta differenziata essendo in linea con
l’Accordo Quadro ANCI-CONAI;

b) che l’ammontare delle spese
generali complessivamente considerato è circa l’8% dell’importo a base d’asta
e, pertanto, non sembra discostarsi molto dalle indicazioni generali fornite
dall’ATO BA/4;

c) che la durata limitata del
contratto non crea le condizioni minime indispensabili per l’applicazione
dell’ammortamento, e che l’acquisto di nuovi mezzi non è oggetto dell’appalto,
avendo il Comune chiesto l’utilizzo di automezzi che verosimilmente la ditta
aveva già adoperato nell’esecuzione del vecchio appalto durato 10 anni, per i
quali l’ammortamento dei costi si era già esaurito; nei costi di gestione è
comunque compreso il costo per l’acquisto di nuove attrezzature nelle quantità
previste dal Capitolato speciale;

d) che il capitolato comprende gli
oneri per la gestione degli automezzi calcolati sulla base del valore di
mercato;

e) che il capitolato e la
relazione descrittiva specificano le modalità operative di gestione del
servizio;

f) che il capitolato e la
relazione descrittiva individuano le zone di spazzamento manuale, misto e
meccanizzato;

g) che il paragrafo 8 della
relazione descrittiva, distinto in 8 sottoparagrafi, ha previsto
dettagliatamente i servizi complementari richiesti integrando la
particolareggiata descrizione con alcuni articoli previsti nel capitolato
speciale (pag 14 relazione).

Con riferimento a tali aspetti,
quindi, alla luce delle acquisizioni della verificazione, da condividersi in
quanto aderenti alle risultanze documentali e congruamente argomentate, le
censure svolte dalla ricorrente non hanno trovato conferma.

Gli aspetti critici concernono, invece, i punti h), i) e l) del
quesito posto.

Sotto il primo profilo, relativo
alla stima delle quantità di rifiuti da conferire e ai costi di conferimento
della frazione indifferenziata da destinarsi all’impianto A.M.I.U. di Bari, i
verificatori evidenziano che, a fronte di un conferimento in discarica,
nell’anno 2011, di 25.250 tonnellate, il Comune di Altamura ha previsto, per
l’anno 2012, di conferire 18.610 tonnellate, prevedendo di aumentare la
raccolta differenziata di rifiuti dal 13,80% del 2011 al 35,23% per il 2012;
tale ipotesi, seppur auspicabile, risulta secondo i verificatori quantomeno
ardua sotto il profilo pratico anche alla luce della durata del contratto. Tale
previsione esplica i suoi effetti anche sulla valutazione della tariffa poiché,
nell’ipotesi in cui la società non raggiungesse le quantità di raccolta
differenziata auspicate, i quantitativi maggiori di rifiuto differenziato
dovrebbero essere smaltiti con oneri a carico dell’appaltatore, riducendo così
il margine di guadagno di quest’ultimo.

Sul punto i), relativo al
raffronto tra il corrispettivo a base di gara e il costo complessivo del
servizio preventivato dall’A.T.O. BA/4 per il Comune di Altamura nel piano d’ambito
per il 2011, la relazione di verificazione, rilevando una sostanziale
differenza nelle premesse e negli obiettivi individuati, non ha riscontrato una
sensibile divergenza tra le due previsioni, evidenziando che il maggiore
importo previsto dall’A.T.O. è dovuto in parte alla ricomprensione nel piano di
attività non comprese nell’appalto e degli oneri di ammortamento che, per
quanto sopra esposto, non rientravano nel contratto in esame.

L’ultima parte del quesito attiene
alla correttezza della complessiva previsione del corrispettivo del contratto e
della sua idoneità a coprire i costi di gestione e a consentire anche la
realizzazione di un utile d’impresa.

A tal proposito i verificatori hanno rappresentato che i
singoli costi sono correttamente determinati se analizzati nel loro valore
assoluto; tuttavia tale valore non può ritenersi più corretto ove si tenga
conto della quantità di rifiuti smaltiti
.

Infatti, l’art. 18 del capitolato
prevede che “ferme le quantità previste nel progetto del servizio di rifiuti da
avviare a trattamento e smaltimento le eventuali modificazioni delle tariffe
che determinano variazioni degli oneri a carico della ditta comportano il
conguaglio dei costi e dei risparmi”.

Alla luce di tale condizione, secondo la valutazione dei verificatori
la società è in grado di coprire i costi e ricavare un utile d’impresa pari
all’8% fino a concorrenza di 18.610 tonnellate circa di rifiuto
indifferenziato; tale situazione subisce però una sostanziale modifica nel caso
in cui si superino le quantità di rifiuto indifferenziato previste dal progetto
.

La previsione progettuale, inferiore di circa 8.000 tonnellate
rispetto allo smaltito dell’anno precedente, è collegata alla previsione
dell’aumento dal 13,80% del 2011 fino al 35% per il 2012 della raccolta
differenziata, ma tale risultato, rapportato alla durata annuale del
contratto, si presenta difficile da raggiungere sul piano pratico, specie in
assenza, come nel caso di specie, della raccolta porta a porta
.

Tali considerazioni evidenziano la fondatezza delle censure svolte
dalla ricorrente sotto il profilo della effettiva rimuneratività dell’appalto
affidatole: la stessa risulta infatti ancorata alla previsione di un dato
quantitativo del tutto eventuale, la cui realizzazione si presenta, sulla base
dei dati dell’anno precedente e quindi delle circostanze concrete di
svolgimento del servizio, non solo eventuale ma del tutto inverosimile
.

Ne consegue che l’importo previsto come corrispettivo dal
Comune di Altamura risulta falsato, in quanto calcolato e stimato sulla base di
un dato al momento non solo non verificato ma di ardua verificazione in
concreto.

Giova a tale proposito rammentare
che l’obbligo di assicurare nei pubblici incanti l’effettivo adeguamento ai
valori di mercato correnti, non è un mero elemento di legittimità della
procedura di gara, ma è una sostanziale condizione di efficacia e di efficienza
dell’azione amministrativa che trae fondamento dall’art. 97 della Costituzione
(T.A.R. Sicilia, Catania, sez. I, 5 dicembre 2008 n. 2281; T.A.R. Lombardia,
Brescia, sez. I, 9 luglio 2007, n. 621).

La remuneratività del
corrispettivo previsto rappresenta non solo la condizione per l’effettività e
per la serietà dell’offerta e, quindi, per la conseguente sostenibilità
dell’aggiudicazione dell’appalto, ma è la condizione, al contempo, a che le
imprese possano concorrere liberamente ed effettivamente tra di loro.

Come già affermato dalla
giurisprudenza, infatti, l’utilizzo di corrispettivi non adeguati alle
prestazioni da fornire penalizza più fortemente le imprese più concorrenziali,
che sopportano i costi di una adeguata organizzazione del lavoro e
competitività del sistema produttivo (TAR Catania, I, 9 settembre 2008, n.
1648).

Dunque, benché la stazione
appaltante sia dotata di un’ampia discrezionalità, da esplicarsi nei limiti
legalmente prestabiliti, nell’individuazione degli elementi caratterizzanti un
qualsiasi appalto di servizi, in particolare le prestazioni che devono essere
richieste agli offerenti, le loro modalità di esecuzione e il prezzo che verrà
corrisposto per l’esecuzione dei servizi richiesti (Consiglio di Stato, IV, 15
settembre 2006, n. 5377), e ciò come diretta conseguenza, oltre che del potere
discrezionale amministrativo, anche della circostanza che nessun operatore
privato è obbligato a contrarre con l’ente pubblico interessato allo
svolgimento del servizio, tuttavia il legislatore ha previsto dei temperamenti
alla libertà di scelta dell’Amministrazione appaltante sia per assicurare il
rispetto di finalità di carattere sociale – come la garanzia del trattamento
economico previsto dai contratti collettivi di categoria e la tutela della
sicurezza dei lavoratori, il rispetto delle norme a tutela dei disabili, ecc. –
sia per garantire le imprese operanti nel mercato, attraverso il mantenimento
di una corretta dinamica concorrenziale.

Nel caso in esame, invece, dalle risultanze istruttorie sopra
riportate emerge la non regolare individuazione, da parte della stazione
appaltante, dei corretti criteri per la predisposizione del bando di gara, che
ha determinato l’individuazione del prezzo posto a base d’asta in maniera del
tutto incongrua.

Sostanzialmente la verificazione ha chiarito come il contratto in
questione garantisce un margine di utile per l’impresa solo nell’ipotesi in cui
si raggiunga il risultato, del tutto inverosimile alla luce dei dati relativi
agli anni immediatamente precedenti, del 35% di raccolta differenziata.

Pertanto, deve ritenersi
dimostrato come il parametro utilizzato nella redazione degli atti di gara
impedisca di individuare una soglia di remunerazione congruente, come
contestato nei motivi di ricorso sintetizzati al punto C).

Alla luce di tali conclusioni devono quindi essere accolti
il ricorso e i motivi aggiunti in relazione alla contestazione dell’importo a
base d’asta, con conseguente annullamento in parte qua degli atti di
gara e di quelli ad essi necessariamente conseguenti.

Le doglianze sussunte sub
E) risultano, invece, in parte assorbite dall’accoglimento parziale del
ricorso, in parte divenute improcedibili per sopravvenuto difetto di interesse
attesa l’ormai conclusa fase dell’esecuzione d’urgenza del servizio nelle more
della stipula del contratto.

La reciproca soccombenza, con
riferimento all’inammissibilità di alcuni dei motivi del ricorso principale e
dei motivi aggiunti, giustifica la compensazione parziale, nella misura della
metà, delle spese di lite, che per la residua metà si liquidano come in
dispositivo; le spese della verificazione vengono poste fin d’ora a carico
delle parti per metà ciascuna e saranno liquidate con separato provvedimento
previa presentazione della specifica dei compensi dovuti.

P.Q.M.

Il Tribunale Amministrativo
Regionale per la Puglia, sede di Bari (Sezione Prima), definitivamente
pronunciando sul ricorso e sui motivi aggiunti, come in epigrafe proposti, li
accoglie in parte e per l’effetto annulla, nei sensi di cui in motivazione, gli
atti impugnati;

dichiara per il resto
improcedibili il ricorso e i motivi aggiunti;

compensa per metà le spese di lite
e condanna il Comune di Altamura alla rifusione in favore della ricorrente
della restante metà, che si liquida in euro 4.000 oltre accessori di legge;

pone a carico delle parti, per
metà ciascuna, le spese della verificazione, che saranno liquidate con separato
provvedimento a fronte della presentazione della specifica dei compensi dovuti.

Ordina che la presente sentenza
sia eseguita dall’autorità amministrativa.

Così deciso in Bari nella camera
di consiglio del giorno 20 marzo 2013 con l’intervento dei magistrati:

Corrado Allegretta, Presidente

Giacinta Serlenga, Primo
Referendario

Francesca Petrucciani, Primo
Referendario, Estensore

 

 

 

 

PIAZZA SANTA TERESA, RECUPERO E NON CANCELLAZIONE. INTERPELLANZA URGENTE.

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planimetria_mercato_s._teresa.pngAll’attenzione del
Sindaco di Altamura

– Palazzo di Città –

 


OGGETTO: PIAZZA SANTA
TERESA, RECUPERO E NON CANCELLAZIONE. INTERPELLANZA URGENTE.


Gli scriventi consiglieri comunali
premesso che:

  • la Giunta Comunale con la deliberazione n. 56 del 19 aprile 2013 ha approvato “Lavori
    di sistemazione del mercatino ortofrutticolo di piazza Santa Teresa.
    Approvazione progetto preliminare e finanziamento della spesa”.
  • Nelle premesse del provvedimento si legge che, per l’amministrazione
    comunale, è «necessaria la sistemazione definitiva del mercatino ortofrutticolo
    in piazza Santa Teresa, al fine di regolamentare le postazioni dei vari
    venditori ambulanti, di razionalizzare gli spazi dello stesso» e si «prevede la
    realizzazione di strutture di copertura degli stalli, il ridimensionamento di
    alcune aiuole esistenti presso la piazza, la realizzazione di un impianto per
    la alimentazione elettrica».
  • Il costo dell’intervento è stato stimato in € 86.000,00, completamente
    a carico del Comune di Altamura, ed è stata demandata al Dirigente del VI
    settore LL.PP. la redazione del progetto definitivo ed esecutivo, finalizzato
    alla procedura di aggiudicazione ed esecuzione delle opere.
  • La Regione Puglia ha finanziato un piano di intervento di sviluppo
    urbano per il centro storico di Altamura, il quale prevedeva nella sua versione
    originaria un complessivo intervento di riqualificazione di Piazza S. Teresa.
  • Recentemente è sorto un comitato cittadino denominato “Piazza S. Teresa”,
    costituito da residenti e ambulanti, il quale intende sensibilizzare
    l’Amministrazione in merito alle molteplici difficoltà sorte dall’insediamento
    del mercato ortofrutticolo.
  • I residenti e gli ambulanti, in particolar modo, lamentano numerosi
    disagi, quali: sporcizia della piazza, deturpamento degli spazi, mancato
    rispetto per la storia della piazza, eliminazione della fruizione visiva
    spaziale complessiva, soffocamento dello spazio con l’introduzione di fabbricati,
    mancata sicurezza per i passanti.
  • Piazza S. Teresa, data la rilevanza storico-architettonico-urbana
    risalente al tardo ‘600 appartiene alla storia cittadina ed è patrimonio
    collettivo della città, oltre essere porta d’ingresso del borgo antico.
  • Allo stato l’intervento approvato dalla Giunta si configura,a tutti gli
    effetti, una variante al PRG.

Tanto premesso, chiedono con urgenza al Sindaco: 

  1. se sia consapevole che con l’intervento approvato una piazza storica
    cittadina, viene ora completamente cancellata;se, al fine di elevare la qualità della vita dei cittadini e di
    predisporre le migliori condizioni per il commercio, ritenga opportuno sospendere
    le procedure di progettazione e realizzazione dei lavori oggetto della
    deliberazione di giunta e procedere invece ad una riqualificazione della piazza
    nella sua interezza, effettuando un intervento di rimozione o riconversione del
    manufatto destinato ai bagni pubblici;
  2. se condivida la necessità di realizzare nello spazio pubblico in
    questione un intervento che valorizzi la Piazza e renda le strutture di vendita
    quanto più adeguate, consone, efficienti e in armonia con l’ambiente
    circostante;
  3. se condivida l’esigenza di rendere partecipata la fase di progettazione
    della piazza attraverso gli strumenti dei concorsi di idee e dei concorsi di
    progettazione, anche in considerazione dell’elevata importanza strategica,
    storica, architettonica del sito;
  4. se l’intervento de quo configuri una variante al Piano Regolatore
    realizzata in piena zona di rispetto al centro storico e, nel caso, se siano
    state rispettate le necessarie procedure di legge per la sua adozione. 

Altamura, 3 giugno 2013

ENZO COLONNA                             MICHELE
BARATTINI                      ROSA
MELODIA

 

 

CAMPO CAGNAZZI, ANCORA IMPEGNI DISATTESI

03.06.13_-_interpellanza_campo_cagnazzi.png

Di
seguito (o clicca qui) l’interpellanza urgente dedicata alla questione “Campo Cagnazzi”
depositata il 4 giugno. È solo l’ultima delle numerose iniziative di
sollecitazione che, in questi anni e in diverse forme, abbiamo messo in campo.

La
questione della messa in sicurezza del Campo Cagnazzi presenta non solo profili
ineludibili e molto seri relativi alla sicurezza e alla incolumità di sportivi,
spettatori e operatori del settore, ma anche profili riferibili al
“decoro" di una Città e all’esigenza di preservare e promuovere la pratica
sportiva e ricreativa/motoria.

Nel
corso del consiglio comunale del 2 maggio scorso – in cui si esaminò e approvò
il rendiconto della gestione del 2012 chiuso con un avanzo di 470mila euro – io
e la stragrande maggioranza dei consiglieri comunali (dei gruppi di maggioranza
e di minoranza) impegnammo l’amministrazione comunale a destinare parte di
quella somma a favore degli interventi urgenti necessari per la fruizione e
l’agibilità (almeno quella minima) del Campo Cagnazzi [clicca qui].

Dalle
verifiche che ho effettuato in queste settimane, ne ho tratto la conclusione
che, prima dell’approvazione del bilancio di previsione relativo all’anno in
corso (2013), tali risorse economiche non saranno disponibili e utilizzabili,
quindi che nessuna gara di appalto per la realizzazione dei necessari lavori
possa essere avviata
, tantomeno portata a termine.

Il
rischio, a questo punto la certezza, è che la struttura non sarà agibile
all’avvio della prossima stagione agonistica 2013/2014
.

In
sostanza, ne ho ricavato la sgradevolissima sensazione (certezza) che gli
impegni presi dai vertici dell’amministrazione comunale, il 2 maggio in aula
consiliare, siano stati l’ennesima presa in giro ai danni dei cittadini
altamurani
.

In
ogni caso, finché non saranno adottati atti concreti e risolutivi, io e il
Movimento di cui sono espressione continueremo ad assicurare il nostro impegno.

 

ENZO COLONNA (Movimento Aria Fresca)

________

 

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PIANO INTEGRATO DI RIGENERAZIONE DEL CENTRO STORICO: SUL METODO, LE NOSTRE PRIORITA’

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piano_centro_storico_-_assemblee.png

 

 

Il 6, il 13 e il 18 giugno (ore 17) si terranno, presso
la sala consiliare del Comune, tre incontri dedicati al “Piano
integrato di sviluppo urbano” che interessa il nostro Centro Storico.
Nelle settimane scorse avevo segnalato alcune priorità, alla prima delle quali rispondono, in parte, gli incontri ora programmati. Di seguito le riporto nuovamente.
E’ una opportunità che va sfruttata adeguatamente e rapidamente.
(enzo colonna)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

_____

 

PIANO INTEGRATO DI RIGENERAZIONE DEL CENTRO STORICO:
SUL METODO, LE NOSTRE PRIORITA’ (clicca qui)

"… Vogliamo ora segnalare alcune priorità che riteniamo necessario
tenere presente nella prossima fase di attuazione del piano:
1) Si
faccia ora quello che nell’elaborazione del Piano da candidare non fu
fatto. È indispensabile rendere partecipe la popolazione altamurana dei
contenuti e degli obiettivi del Piano, attraverso momenti di conoscenza,
approfondimento e di ascolto, utili a meglio calibrare e finalizzare
gli interventi finanziati.
2) L’amministrazione comunale faccia
ricorso agli strumenti dei concorsi di idee e dei concorsi di
progettazione per selezionare i contenuti e i progettisti da impegnare,
con il coordinamento dei tecnici comunali che sinora hanno svolto un
ottimo lavoro, negli interventi in programma, favorendo la
partecipazione dei professionisti più giovani della nostra Città. Da
anni sollecitiamo l’adozione di questo tipo di procedure. Senza alcun
esito sinora. Il Piano sia allora la prima e importante occasione per
mettere in campo e alla prova le migliori energie professionali.
3)
Come più volte ribadito e come pure previsto nella mozione votata nel
consiglio comunale del 27 marzo scorso, nella predisposizione delle gare
di appalto si preveda l’inserimento di “clausole sociali” finalizzate
all’assunzione di disoccupati residenti ad Altamura da parte delle
imprese che si aggiudicheranno i lavori."

 

 

IL “CASO” DELL’UNITA’ DI ANATOMIA PATOLOGICA. PRIME INDIRETTE, SEPPUR INCERTE, RISPOSTE.

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SALVATE L’UNITÀ DI ANATOMIA
PATOLOGICA O FERMATE LO SPRECO!

Dopo mesi, finalmente le prime indirette, seppur incerte, risposte su questa incredibile vicenda.
Di seguito un articolo di martedì 28 maggio, pubblicato dalla Gazzetta del
Mezzogiorno, a firma di Massimiliano Scagliarini, autore anche di quello
di sabato scorso [disponibile qui].
Per conoscere il "caso" e per richiami documentali:
LETTERA ALL’ASSESSORE REGIONALE ALLA SANITA’

OSPEDALE DI ALTAMURA: SALVATE L’UNITA’ O FERMATE LO SPRECO!

 

 

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OSPEDALE DELLA MURGIA: 700.000 EURO PER UN REPARTO SOPPRESSO.

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Su questa incredibile vicenda, ancora in attesa di
risposte. Segnaliamo l’articolo pubblicato sabato 25 maggio nella Gazzetta del
Mezzogiorno a firma di Massimiliano Scagliarini.
Per ulteriori dettagli e riferimenti documentali, v.:

LETTERA ALL’ASSESSORE REGIONALE ALLA SANITA’ (clicca qui)
OSPEDALE DI ALTAMURA: SALVATE L’UNITA’ O FERMATE LO SPRECO! (clicca qui)

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QUESTIONE RIFIUTI: IN COMUNE FANNO FINTA DI DECIDERE IN ATTESA CHE GLI ALTRI DECIDANO PER NOI.

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Nota diffusa dai consiglieri comunali di
minoranza Enzo Colonna, Rosa Melodia, Lello Rella
.

______

 

 

 

 

PILATO SIEDE IN AMMINISTRAZIONE E TRA I BANCHI DELLA MAGGIORANZA
OVVERO FAR FINTA DI DECIDERE IN ATTESA CHE GLI ALTRI DECIDANO PER NOI

Da quanto
ricaviamo da questo resoconto [leggi qui], non avendo preso parte alla seduta per motivi
indipendenti dalla nostra volontà, il consiglio comunale, dopo ore ha deciso di
non decidere sulla organizzazione dell’ARO (ambito di raccolta ottimale).

Dopo quasi nove
mesi dalla legge regionale istitutiva (la n. 24 del 20 agosto 2012),
l’amministrazione si è decisa ad affrontare la questione, su cui in questo
lungo periodo ha preso posizioni diverse, contraddittorie e paralizzanti.

In estrema
sintesi, si tratta di dare una forma giuridica all’ARO. Dopo un’iniziale via
libera del sindaco Stacca all’Unione dei Comuni (una struttura autonoma
sovracomunale, con propri organi), gli amministratori altamurani non si sono
mai espressi nelle riunioni tenute con gli altri Comuni del bacino. Solo in
conversazioni informali, hanno preso in considerazione la possibilità di
ricorrere invece alla forma del “convenzionamento” (vale a dire i comuni stipulano
un contratto con cui regolano come gestire un servizio; per fare un esempio, è
quello che attualmente avviene per i servizi del piano sociale di zona), senza
così creare una nuova struttura.

Cinque dei sette Comuni
dell’ambito, invece, hanno già deliberato di costituire l’Unione dei Comuni.
All’appello mancano Altamura e Cassano.

Nonostante le
sollecitazioni di questi mesi, l’amministrazione e la maggioranza sono rimaste
paralizzate. Hanno presentato al consiglio comunale da circa due mesi, per arrivare
alla relativa discussione solo ieri, una proposta deliberativa di costituzione
dell’Unione dei Comuni che riportava i pareri negativi del segretario generale
del Comune, di tre dirigenti comunali e dei revisori dei conti. La domanda è:
perché avete presentato una roba del genere? Come si fa a presentare un
provvedimento con tutti i pareri negativi? In una condizione del genere, la
proposta non si presenta e basta.
 

Compito dell’ARO è
l’organizzazione e gestione unitaria dei servizi di raccolta e trasporto dei
rifiuti nei sette Comuni compresi nell’ambito. Quindi è un passo importante.

Nel caso di
Altamura, la definizione delle modalità organizzative e gestionali del servizio
si presenta da lungo tempo con un’urgenza che continua ancora ad essere sottovalutata.

Come abbiamo pure
ripetuto in precedenti sedute consiliari (da ultimo in occasione
dell’interpellanza di Enzo Colonna sulla nuova tassazione Tares),
l’amministrazione in carica ha lasciato scadere (nel febbraio 2012) il costoso
e inefficiente contratto decennale con la Tradeco senza la minima
determinazione in merito al successivo servizio. Nel corso di un evitabile
contenzioso, ha disposto una serie di proroghe e poi ha messo in piedi una
minigara per coprire il servizio per un solo anno (gara con un solo
partecipante finale), sostanzialmente organizzato come il precedente,
impegnandosi nel frattempo a procedere alla nuova gara di appalto.

In realtà, non
solo questa nuova gara d’appalto è sparita dalle priorità di questa
amministrazione, ma il servizio continua ad essere lo stesso di venti anni fa:
raccolta differenziata limitata ai materiali principali e in percentuali davvero
modeste (appena il 13% nel 2012), nessuna misura per la prevenzione e riduzione
dei rifiuti, nessun incentivo per i cittadini virtuosi, nessuna strategia
‘rifiuti zero’.
 

Nell’estate scorsa
è poi entrata in vigore la nuova legge regionale che ha riorganizzato gli
ambiti. Sono ora trascorsi otto mesi e ancora Altamura non ha deciso nulla in
merito. Tutto ciò mentre è imminente la scadenza dell’attuale minicontratto (primi
giorni di ottobre 2013) e, quindi, è fuori di dubbio che l’amministrazione
comunale anche questa volta ci costringerà ad assistere all’ennesimo scandaloso
spettacolo di proroghe e contenziosi.

Ricordiamo che il
costo, comprensivo di tutte le voci, del servizio rifiuti ammonta a quasi
10milioni di euro all’anno [esattamente 9.739.783
(dato del rendiconto 2012)], che con l’introduzione della Tares deve essere
interamente coperto con gli introiti della tassa versata dai cittadini (nel
2012 la copertura era pari all’85%).

Ricordiamo anche che le percentuali di raccolta differenziata
continuano ad essere molto basse, con notevoli aggravi del costo del servizio
di igiene urbana.

Ribadiamo quanto
già espresso più volte (anche formalmente in consiglio comunale oltre un anno
fa), a nostro parere andrebbe verificata e perseguita una terza via: il Comune
di Altamura costituisca assieme agli altri Comuni una società pubblica o mista
(con un partner socio di minoranza da individuarsi con gara pubblica) per la
gestione dei servizi comunali di raccolta dei rifiuti solidi urbani o,
sostanzialmente con il medesimo esito, contatti i Comuni titolari di società
pubbliche già operanti (l’Amiu del Comune di Bari o quella che un anno fa – non
abbiamo notizie sugli sviluppi – i Comuni di Molfetta, Terlizzi, Corato e Ruvo
avevano intenzione di costituire) per rilevare una quota, entrando così nella
compagine societaria.

Questa soluzione,
se concretamente perseguita e realizzabile, consentirebbe di affidare alla
società pubblica, di cui il nostro Comune diventerebbe socio, il servizio di
raccolta dei rifiuti, risolvendo alla radice il problema una volta per tutte.

Altamura, 17
maggio 2013

I consiglieri comunali di minoranza

ENZO COLONNA, ROSA MELODIA, LELLO RELLA

 

 

UN TERRITORIO RIFIUTATO.

foto_rifiuti.jpg

Tanto lavoro di volontari, associazioni, imprese, operatori commerciali, professionisti, finalizzato ad esaltare le qualità del nostro territorio … e poi che facciamo? Non siamo in grado di tenere in condizioni minimamente decenti nemmeno il punto ristoro presso uno dei luoghi più significativi, il Pulo. Ecco come il Comune di Altamura accoglie escursionisti, sportivi, turisti e visitatori. Nella medesima condizione tante zone di pregio ambientale, naturalistico, paesaggistico.
Ci vuole poco a sputtanarci e a tenere per sempre lontane le persone.
Di seguito l’interpellanza urgente presentata nei giorni scorsi. [e.c.]

_____

 

All’attenzione
del Sindaco di Altamura
– Palazzo di
Città –

 

OGGETTO:  RIFIUTI NELLE ZONE DI
MAGGIOR PREGIO AMBIENTALE, NATURALISTICO, PAESAGGISTICO, META DI TURISTI,
ESCURSIONISTI,  VISITATORI E SPORTIVI.
QUALI INIZIATIVE PER LA PULIZIA, PER IL CONTROLLO DEL TERRITORIO E PER LA
PREVENZIONE DELLO SMALTIMENTO ILLEGALE DI RIFIUTI? INTERPELLANZA URGENTE.

Lo scrivente Enzo Colonna,
consigliere comunale per il Movimento Cittadino Aria Fresca,

premesso che:

         
da
parte di alcuni concittadini sono pervenute segnalazioni sulla condizione di
degrado e sporcizia in cui versano le aree a ridosso del Pulo di Altamura, in
particolare quelle destinate alla sosta pic nic;

         
a
documentare tale condizione ci sono foto come la seguente:

foto_rifiuti.jpg

         
la
zona è di particolare pregio ambientale e paesaggistico, meta di numerosi
escursionisti, sportivi, turisti e visitatori;

premesso altresì che:

         mortificanti
e quotidiane sono le segnalazioni (provenienti da persone appassionate del
nostro territorio: di seguito la foto di
una delle ultime segnalazioni
) di episodi criminosi a danno dell’ambiente,
della salute, dell’immagine della nostra terra, aggredita da smaltimenti
illegali di rifiuti di varia natura, tra cui si segnalano materiali di risulta,
anche amianto, derivanti da lavori edili e copertoni;

 

rifiuti.jpg

considerato altresì che:

       il
consiglio comunale, nelle sedute del 26 e 27 marzo 2013, ha approvato una
mozione con cui si impegnava l’amministrazione ad avviare una serie di
iniziative finalizzate «ad alleviare le difficoltà quotidiane di chi sfortunatamente
si trova suo malgrado in una situazione di disagio» tra cui: «impiego di
disoccupati negli interventi comunali di risanamento e bonifica di aree
pubbliche periferiche ed extraurbane finanziati con i fondi ecotassa messi a
disposizione dalla Regione Puglia per un totale di 60.000 euro (di cui 18.000
di cofinanziamento comunale e 42.000 euro di finanziamento regionale); «di
concerto con l’Ente Parco Nazionale dell’Alta Murgia predisposizione di un
Piano di presidio e osservazione del territorio della Murgia finalizzato a
prevenire gli incendi e lo smaltimento illegale di rifiuti, in cui impegnare
disoccupati, con funzioni di osservazione del territorio e di allerta delle
autorità e del personale con competenza specifica (vigili del fuoco, protezione
civile, corpo forestale, polizia giudiziaria, ecc.)» (punti 10 e 11 della
mozione);

tanto premesso, chiede con urgenza al Sindaco di conoscere:

1)  se è previsto in via ordinaria e
con quali modalità un servizio di pulizia delle menzionate aree e di svuotamento
dei contenitori di rifiuti posizionati;

2)    nel caso non sia previsto, come
intenda far fronte al problema, in termini rapidi, soprattutto con l’avvio
della stagione di maggiore affluenza e presenza in zona;

3)    
quali siano le iniziative avviate
e le determinazioni adottate dall’Amministrazione in merito all’attuazione dei
punti 10 e 11 della mozione consiliare del 27 marzo 2013;

4)   se condivida l’esigenza di far
fronte, con gli strumenti ipotizzati in detta mozione consiliare, alla rapida
pulizia dei percorsi naturalistici e ambientali più significativi – come
appunto quello che conduce al Santuario del Buoncammino, al Centro visite
dell’Uomo Fossile di Lama Lunga, al Pulo di Altamura – così da fornire del
nostro territorio la migliore immagine, almeno non deturpata da rifiuti di ogni
genere illegalmente smaltiti;

5)    se ritenga ormai non più
procrastinabile, come lo scrivente e il Movimento di cui è espressione hanno
più volte sollecitato e proposto in questi anni, definire misure strutturali
(come appunto, ad esempio, una costante attività di presidio,
avvistamento e controllo attraverso personale dedicato e attraverso
forme di coinvolgimento attivo degli operatori del settore agricolo e
zootecnico) finalizzate alla prevenzione del fenomeno diffuso e cronico di smaltimento
illegale di rifiuti nelle zone periferiche della Città e nel territorio
extraurbano;

6)  se ritenga ormai non più
procrastinabile elaborare, di concerto con le associazioni delle categorie
interessate, e mettere in campo strumenti di supporto, verifica e controllo
relativamente al ciclo finale degli scarti di lavorazioni, produzione e
lavorazione;

7)  se ritenga ormai non più
procrastinabile, come già proposto in passato e come già sperimentato con
successo da tanti altri comuni, l’adozione di un avviso comunale finalizzato ad
incentivare la rimozione e lo smaltimento di manufatti contenenti amianto
presenti nel territorio comunale da parte di privati, attraverso l’erogazione
di contributi economici o attraverso una forma di convenzionamento quadro con
imprese specializzate nel trattamento e smaltimento.

Altamura, 10 maggio 2013

ENZO COLONNA
consigliere comunale – Movimento cittadino
Aria Fresca

 

 

 

 

 

PIAZZA SANTA TERESA: RIQUALIFICATA, NON SOPPRESSA.

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Con la deliberazione n. 56 del 19 aprile scorso [clicca qui], la Giunta
comunale ha approvato un progetto preliminare relativo alla Sistemazione del
mercatino ortofrutticolo di Piazza Santa Teresa. Nelle premesse del provvedimento
si legge che, per l’amministrazione comunale, è «necessaria la sistemazione
definitiva del mercatino ortofrutticolo in piazza Santa Teresa, al fine di
regolamentare le postazioni dei vari venditori ambulanti, di razionalizzare gli
spazi dello stesso, prevede la realizzazione di strutture di copertura degli
stalli, il ridimensionamento di alcune aiuole esistenti presso la piazza, la
realizzazione di un impianto per la alimentazione elettrica
».

Mi permetto di dire la mia.
Ritengo che sia davvero senza senso effettuare l’ennesimo intervento
estemporaneo (letteralmente “fuori luogo”, senza alcuna idea complessiva della
“piazza”) che costerà alla collettività poco meno di 100mila euro (86 per la
precisione). La Giunta, con il progetto approvato (v. immagine della
planimetria a cui ho aggiunto le didascalie in rosso), vuole così portare a termine l’operazione di sostanziale
soppressione e totale banalizzazione di Piazza Santa Teresa e anche dell’ultimo
tratto di via Maggio.

È, a tutti gli effetti, senza
averne verificato i presupposti e rispettato le procedure, una variante al
piano regolatore, per giunta in piena zona di rispetto al centro storico.

Una piazza storica cittadina –
che andava recuperata anche, come più volte proposto, con un intervento di
rimozione o di riconversione del manufatto destinato ai bagni pubblici – viene
ora definitivamente cancellata.

Avevo confidato nel piano di
interventi di sviluppo urbano per il centro storico recentemente finanziato
dalla regione [leggi qui] che
contemplava, nella versione originaria, appunto un complessivo intervento di
riqualificazione dell’intera piazza. Nelle ultime settimane, invece, durante la
fase di negoziazione tra comune e regione, dopo l’ammissione al finanziamento,
quell’intervento è stato stralciato. Non ne conosco e non ne comprendo le
ragioni.

Mi auguro che ci sia spazio
ancora per una riflessione e un ripensamento da parte dell’amministrazione, che
torno a sollecitare, e per avviare invece un concorso di idee o di
progettazione per la complessiva sistemazione di questa piazza. È solo
all’interno di un disegno complessivo di riqualificazione e di recupero
all’idea originaria di “piazza” di questo ampio e significativo spazio pubblico
che è possibile valutare l’opportunità di inserire – in maniera adeguata,
consona, armonica – postazioni leggere per la vendita.
 

Altamura, 8 maggio 2013
ENZO
COLONNA (Movimento
cittadino Aria Fresca)

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    MOVIMENTO CITTADINO ARIA FRESCA

    Sito internet: www.enzocolonna.com