“The Tree Of Life” di Terrence Malick

《Ci sono due vie per affrontare la vita: la via della Natura e la via della Grazia. Tu devi scegliere quale delle due vuoi seguire. La Grazia non mira a compiacere se stessa. Accetta di essere disprezzata, dimenticata, sgradita. Accetta insulti e oltraggi. La Natura vuole solo compiacere se stessa e spinge gli altri a compiacerla. Le piace dominare. Trova ragioni di infelicità quando tutto il mondo risplende intorno a lei e l’amore sorride in ogni cosa. Chi ama la via della Grazia non ha ragione di temere.》
《Se non ami, la tua vita passerà in un lampo.》
《Un giorno cadremo e verseremo lacrime e capiremo tutto, ogni cosa.》
《Ho atteso una vita nell’attesa che accadesse qualcosa e quel qualcosa era l’attesa.》
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All’inizio e alla fine, una scintilla, l’unità ‘santa’ che lega il padre al figlio.
Cosa, se non il pensiero e l’amore, la nostra capacità di pensare, elaborare noi stessi, la nostra vita e l’universo (infinito e dalle forze spaventosamente grandi) in cui siamo, e di alimentarli giorno dopo giorno, è la grazia, l’attesa, la scintilla che si accende con la vita e si spegne con la morte, l’unità del padre e del figlio?
Natura e Grazia sono presenti in noi, in costante lotta (“Padre. Madre. Voi due siete in lotta dentro di me. E lo sarete sempre”).
Ma sono il pensiero e l’amore, capacità umane (la “grazia materna”), che generano, spiegano, comprendono tutto.
Che film, la notte scorsa, ancora una volta, “The Tree Of Life” di Terrence Malick!

Il rapporto di fine mandato, giovedì 22 luglio

Sarò giovedì prossimo, 22 luglio, dalle 19.30 in poi, presso l’Agorateca, Biblioteca di Comunità, in via Stefano Lorusso 1 (presso la scuola “Tommaso Fiore”, zona Carpentino). Nessuna conferenza! Solo un appuntamento, un incontrarsi, uno scambio di parole, del tutto informalmente.
Metto a disposizione quello che letteralmente è un “rapporto di fine mandato”. Non è un’opera letteraria. Dà conto, in modo inevitabilmente schematico e parziale, del lavoro svolto nei quattro anni in Regione. Pronto da mesi, la sua distribuzione, per vicissitudini collettive e personali, è stata sinora impedita.
È disponibile in versione digitale (chi sia interessato, mi scriva un messaggio in privato indicando l’indirizzo di posta elettronica). In versione cartacea, in un numero limitato di copie.
È una relazione sul come e per cosa ho esercitato il mandato di consigliere regionale dal settembre 2016 al settembre 2020.
A mio parere, questa pratica del “rapporto di fine mandato” dovrebbe essere un obbligo di legge, sempre, a tutti i livelli.
Il libriccino (come lo chiamo a voler sottolineare, nelle sue congrue dimensioni, la reale portata) è strutturato in quattro parti, corredate da foto e immagini:
I – Premessa (quattro paginette)
II – Nove sezioni tematiche in cui sono presentati, con brevi schede, temi, obiettivi, impegni affrontati (pagg. 12-184).
III – Una sezione in cui riporto il testo delle leggi, non tutte quelle da me sottoscritte e non tutte le iniziative normative (per intenderci, non singoli articoli o emendamenti). Solo le leggi, approvate, che ho per intero o in parti significative scritto e proposto. Da pag. 188 a pag. 227.
IV – In ultimo, “Cominciare e finire”, titolo “rapinato” a Italo Calvino (la sua anima mi perdoni!). Cinque paginette scritte a conclusione della stesura del rapporto. Hanno un taglio più personale, come la premessa, quasi intimistico.
Il progetto grafico è di Antonio Cornacchia, grande amico e grande professionista, che ringrazio. Per il lavoro di raccolta, messa in ordine e collazione del materiale a disposizione (testi documenti e appunti di questi anni), sono grato, per l’aiuto e il supporto, ad Anna Acquaviva, Carlo Ancona , Giulio Calvani, Ivan Commisso , Francesca Dicecca. Per le foto, ringrazio Anna Acquaviva, Carlo Ancona, Antonio Cornacchia, Francesca Dicecca, Luigi Porzia, Giovanni Ragone, Carlo Cardinale (di quest’ultimo è la foto in copertina). La stampa è stata curata da Grafica&Stampa (Altamura).
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《… e soltanto i fatti contano, soltanto i fatti debbono contare. Noi siamo quel che facciamo. Le intenzioni, specialmente se buone, e i rimorsi, specialmente se giusti, ognuno, dentro di sé, può giocarseli come vuole, fino alla disintegrazione, alla follia. Ma un fatto è un fatto: non ha contraddizioni, non ha ambiguità, non contiene il diverso e il contrario.》 [L. Sciascia, Candido ovvero un sogno fatto in Sicilia]

Siamo quello che facciamo

In settimana – finalmente, dopo mesi – consegno (ad amici, a chi mi ha sostenuto o seguito, a chi sia semplicemente interessato) le copie del mio libriccino (in foto) contenente il rapporto sul lavoro dei miei quattro anni in consiglio regionale (2016-2020). Ovviamente le metto a disposizione gratuitamente.
Seguiranno le indicazioni sul luogo e sull’ora.
Nessuna conferenza! Solo un appuntamento, un incontrarsi, uno scambio di parole, del tutto informalmente.

Il diario di Ralph Corps

 

Vi segnalo, consigliando la visione, questo cortometraggio. Bello e intenso. È basato sul diario di Ralph Corps, soldato inglese che durante la seconda guerra mondiale viene catturato in Africa, a Gazala, e internato nel Campo di prigionia 65 tra Altamura e Gravina. Da qui realizza una fuga di cui scriverà qualche anno più tardi a Brescia mentre dava manforte ai partigiani di Prevalle, condividendo con loro rischi e pericoli.
👉 È disponibile su YouTube, dal seguente link:
Il cortometraggio ha visto impegnati studenti e docenti del Liceo Cagnazzi – Altamura ed esperti esterni:
– docenti / Piero Castoro, Maria Moramarco, Maria Tucci
– esperti esterni / Gianfranco Maiullari, Michele Santeramo
– sceneggiatura / Giosafat Colonna, Domenico Nigro, Matteo Berloco
– regia / Gianfranco Maiullari
– attori: Giosafat Colonna, Domenico Nigro, Piero Castoro
– operatori / Francesco Russo, Gianfranco Maiullari
– montatore / Gianfranco Maiullari
– fonico e montatore del suono / Michele Forte
– voice over / Michele Santeramo
– macchinista / Vincenzo Dimarno
– segreteria di edizione / Angelica Calia
– ciakista / Anita Nardulli
– backstage / Matteo Berloco, Marianna Sforza
– sottotitoli / Francesca Fedele, Matteo Berloco
È stato realizzato nell’ambito del progetto “ApertaMente Scuola” finanziato dalla Regione Puglia con la misura “Contributi straordinari per il pieno utilizzo degli spazi scolastici”, inserita, con un mio emendamento, nella legge collegata al bilancio regionale per il 2019 e pluriennale 2019-2021 (art. 53). Con questa norma si destinavano 200mila euro, nel 2019 (analogo stanziamento negli anni successivi), a istituti scolastici secondari di 2° grado per progetti di carattere culturale e sociale, da svolgersi negli spazi scolastici in orari extracurricolari con il coinvolgimento attivo di studenti e organizzazioni studentesche.
👉 Per saperne di più, rinvio a una mia nota del dicembre 2019, da qui:
Dando attuazione a questa disposizione, la Regione, attraverso l’Assessorato all’Istruzione (Sebastiano Leo) e la Sezione “Istruzione e Università” diretta dall’arch. Marella Lamacchia, ha selezionato circa quaranta progetti scolastici tra cui quello proposto dal Liceo “Cagnazzi” in collaborazione con il Liceo Scientifico e Linguistico Federico II di Svevia e i volontari dell’Associazione Campo 65: Prigionieri di GuerrE, per un lavoro di ricerca e ricognizione storica incentrato sugli eventi legati al #Campo65. Per tale progetto, la Regione ha assegnato al Liceo 10mila euro.
I risultati di questa attività (oltre al cortometraggio, un documentario e lavori di ricerca, traduzione e catalogazione di materiali e documenti relativi al Campo), sviluppata da studenti e docenti del Liceo Cagnazzi e del Liceo Scientifico e Linguistico Federico II di Svevia di Altamura (per quest’ultimo, i docenti Nunzia Cacciapaglia e Mariella Giannuzzi, Donia Mitacchione) in collaborazione con l’Associazione “Campo 65”, sono stati presentati nel corso di un appuntamento in piazza Repubblica organizzato dall’Assessorato alle Culture del Comune di Altamura (ente proprietario del sito), nella serata del 28 giugno scorso.
👉 Rinvio al mio post su quella serata, da qui:
Il lavoro sviluppato sinora risponde appieno al senso dell’iniziativa legislativa e delle azioni che ho cercato di mettere in campo nei miei anni in Regione. Ne sono felice.

PONTE IN VIA SANTERAMO: COSA MANCA AL RIPRISTINO DELLA CIRCOLAZIONE NEL TRATTO SOTTOSTANTE?

Non so cosa ostacoli il ripristino della circolazione veicolare in via Santeramo, sotto il ponte, ma va superato. Con urgenza!
Dopo averlo già fatto martedì scorso, riporto, nuovamente, la situazione, quello che so sulla base di contatti diretti avuti con ambiente Anas.
Questa ha effettuato e completato tra sabato e lunedì scorso l’intervento che aveva assicurato a diversi interlocutori istituzionali e no (come nel mio caso). Il ponte è stato imbracato, con una rete metallica, nella parte sottostante, a protezione dal rischio distacchi e cadute di calcinacci e frammenti.
Come con un’ordinanza comunale era stata disposta la chiusura di quel tratto di strada sottostante (trattandosi appunto di strada comunale), solo con un provvedimento analogo (un’altra ordinanza comunale) è possibile ripristinare la circolazione veicolare, a meno che, come ho già scritto, il Comune non ritenga più sufficiente l’intervento eseguito dell’Anas.
Al momento, nel giro di qualche settimana (tempo, in realtà, già dilatato), quel tipo di intervento era il massimo possibile. Lavori più incisivi sul ponte stesso (alcuni erano già previsti, come ho avuto modo di scrivere in passato, relativamente alla sezione corrispondente al vecchio tracciato della 96 a cui se ne è aggiunta un’altra, di nuova costruzione, realizzata con i lavori di raddoppio della statale) saranno oggetto – insieme ad altri interventi di rifinitura (ulteriore cartellonistica, ad esempio) e integrazione dei complessivi lavori di ammodernamento e raddoppio della 96 – di una successiva e già programmata gara di appalto. Ma per questi, i tempi non sono per nulla brevi.
Ripeto, qualunque sia l’ostacolo al ripristino della circolazione, va superato con decisione e rapidità.
Un ostacolo – è la sensazione diffusa a questo punto – più di forma, che di sostanza. Non può essere diversamente, per la scontata considerazione che l’Anas non ha mai sospeso la circolazione sulla 96, nel tratto sopra il ponte, pur limitata a una corsia di marcia, nella direzione per Matera. Se ci fossero problemi tali da mettere in dubbio, anche minimo dubbio, la tenuta del ponte, l’Anas avrebbe sospeso la circolazione, sopra. Così non è stato, in tutte queste settimane.
Comunque, dovunque risieda quest’ultimo ostacolo al ripristino della circolazione sotto il ponte, va rimosso, assieme ai blocchi di cemento che chiudono quella strada e che stanno creando notevoli disagi per tantissimi cittadini, lavoratori e operatori economici.
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Lo sviluppo del territorio

Vi segnalo la registrazione dell’appuntamento di informazione e approfondimento che, con lo staff di H-Hub Factory ItemHub, abbiamo organizzato e tenuto questa mattina.
👉 Dal seguente link:
È stato un incontro molto interessante, a mio parere, e molto partecipato (in presenza e online nel corso della diretta Facebook).
Con il Prof. Ugo Patroni Griffi (Presidente dell’Autorità portuale del Mare Adriatico Meridionale), con la sua nota competenza e la sua chiarezza comunicativa, abbiamo messo in luce le novità, molto importanti, che in materia di Zone Economiche Speciali (ZES) sono state introdotte dal decreto legge n. 77/2021 (cosiddetto Semplificazioni Bis) in corso di conversione in legge da parte del Parlamento.
Novità sotto il profilo della governance delle Zes (con il commissario che sarà nominato dal governo d’intesa con le regioni e la creazione di una struttura amministrativa con personale dedicato, nonché il supporto dell’Agenzia per la Coesione), dei moduli procedimentali per le infrastrutture e le attività (introduzione dell’autorizzazione unica), delle procedure di gara per le infrastrutture (commissario possibile stazione appaltante, con procedure semplificate), del credito di imposta (elevato a 100 milioni di euro, dagli attuali 50, e soprattutto, esteso anche all’acquisto di immobili). Queste le più novità normative su cui ci siamo soffermati stamattina assieme ad altre questioni (come la possibilità di istituire una zona doganale interclusa).
Si tratta, per il nostro territorio, di una opportunità importante di crescita e occupazione, di economia e nuovi investimenti, di sostegno reale alle realtà imprenditoriali. La Zona Economica Speciale – ZES Adriatica è un importante obiettivo su cui sono stato molto impegnato negli anni scorsi. Ne ho seguito l’evolversi e gli sviluppi, passo dopo passo, per oltre tre anni, in particolare tra la fine del 2017 e i primi mesi del 2018. Un obiettivo che ho impostato e perseguito con riferimento all’area della Murgia barese. Coinvolge ampie zone produttive di #Altamura (183,50 ettari, corrispondenti a tutta la zona industriale tipizzata come D dal piano regolatore lungo la strada per Gravina) e di #Gravina in Puglia (circa 10 ettari di aree della zona P.I.P.)
👉 Una sintetica ricostruzione del lavoro di questi anni per raggiungere questo obiettivo, è nel mio post di ieri, disponibile da qui:
Ringrazio ancora, per il suo prezioso contributo, il Prof. Patroni Griffi, e, per la generosa disponibilità e l’impeccabile organizzazione, tutto lo Staff di ItemHub (solido, efficace, competente). Ringrazio tutti i presenti (essenzialmente, titolari di imprese e professionisti consulenti d’impresa). Ringrazio, per la loro presenza e attenzione, gli assessori comunali Piero Mascolo (vicesindaco) e Vincenzo Nuzzi e i consiglieri comunali Anna Lillo e Onofrio Gallo.

ZES, ZONA ECONOMICA SPECIALE, DOMANI MATTINA UN INCONTRO PRESSO LA “STAZIONE”, LA H-HUB FACTORY.

Vi segnalo questo appuntamento fissato per domani, 15 luglio, a partire dalle 9:30, presso la Health-Hub (ex Stazione delle Ferrovie dello Stato), l’unica Factory del territorio della Murgia che fa riferimento alla ItemHub, un istituto di ricerca privato creato dalla Item Oxygen (di Giuseppe e Vito Fiorino), già da alcuni anni impegnato nell’accompagnamento e sviluppo di progetti di impresa.
Io e Gianni Piccininno, coordinatore della H-Hub Factory, converseremo con il prof. Ugo Patroni Griffi (Presidente dell’Autorità portuale del Mare Adriatico Meridionale) sugli ultimi e significativi sviluppi in materia di Zone Economiche Speciali (#ZES) e sulle prospettive della ZES Adriatica, che coinvolge ampie zone produttive di #Altamura (183,5 ettari) e #Gravina (10 ettari).
Per avere accesso all’evento è necessario registrarsi inviando mail con nome e cognome partecipanti all’indirizzo email h.hubfactory@itemoxygen.com
Per informazioni, contattare lo staff allo 0803143647 int. 64.
L’incontro sarà anche trasmesso in diretta attraverso la pagina Facebook di ItemHub e da questa mia bacheca.
La Zona Economica Speciale – ZES Adriatica è un importante obiettivo su cui sono stato impegnato. Si tratta di un’opportunità conquistata per il territorio, soprattutto per la sua economia, per aziende e realtà produttive. Ne ho seguito l’evolversi e gli sviluppi, passo dopo passo, per oltre tre anni. Un obiettivo che ho impostato e perseguito con riferimento all’area della Murgia barese, sin dall’inizio del 2018. Di seguito alcune mie note e aggiornamenti di quella fase iniziale:
👉 18 Febbraio 2018
👉 19 febbraio 2018
👉 25 febbraio 2018
👉 12 marzo 2018
👉 9 luglio 2018
Dopo l’approvazione del Piano Strategico Interregionale (Puglia e Molise), avvenuta il 7 maggio 2019,
👉 ne scrissi qui:
la ZES Adriatica è stata istituita con un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri adottato nel settembre 2019.
👉 rinvio a queste mie note del 4 e 5 settembre 2019
Con quel decreto si concluse la prima fase, durata circa due anni, di un complesso lavoro sviluppato dalla Regione Puglia e finalizzato a offrire una importante opportunità di crescita economica e occupazionale ai territori interessati da questa realtà, che potranno beneficiare di significativi vantaggi per sostenere e incentivare il sistema produttivo.
La Zona Economica Speciale Adriatica costituisce una delle due macroaree geografiche del territorio regionale (l’altra è quella “Jonica”), collegate a una o più aree portuali, per le quali sono previste specifiche misure (benefici fiscali, incentivi, semplificazioni amministrative) destinate a creare un contesto orientato alla crescita di imprese, all’attrazione di investimenti, all’incremento di scambi commerciali ed export.
La ZES Adriatica è connessa, per quanto riguarda la Puglia, ai porti di Manfredonia, Barletta, Bari, Molfetta, Monopoli e Brindisi (nonché agli snodi logistici degli aeroporti di Bari, Brindisi e Foggia, dell’interporto regionale della Puglia, della piattaforma logistica di Incoronata).
Comprende superfici pari a circa 2889 ettari che, oltre alle aree portuali e aeroportuali, include diverse zone retroportuali, dal foggiano sino al Salento, tra cui anche ampie aree produttive del territorio della Murgia barese.
In particolare, di Altamura (183,50 ettari, corrispondenti a tutta la zona industriale tipizzata come D dal piano regolatore lungo la strada per Gravina) e di Gravina in Puglia (circa 10 ettari di aree della zona P.I.P.).
La Regione ha promosso la creazione di questa ZES come strumento per facilitare l’attrazione di investimenti diretti, promuovere la crescita della competitività delle imprese, l’incremento delle esportazioni, la creazione di nuovi posti di lavoro e il più generale rafforzamento del tessuto produttivo.
Sono molteplici gli strumenti previsti a questo scopo, ad esempio: semplificazioni amministrative, credito d’imposta, esenzione IRAP, esonero quota comunale IMU e TASI, esenzione dalle spese istruttorie connesse alla realizzazione degli interventi in tali aree, criteri preferenziali o premiali nell’erogazione di aiuti alle imprese insediate nelle ZES.
La Regione, per quanto rientra nella sua competenza, nei primi mesi del 2020 ha iniziato a dare concretezza ai vantaggi previsti dalle ZES, ad esempio prevedendo un aumento dell’intensità di aiuto in alcuni importanti misure regionali di sostegno alle imprese già attive (“PIA Piccole/Medie Imprese”, “Contratti di Programma”).
Per rendere operativa la ZES Adriatica, però, per fornire indirizzi anche ai comuni che devono adottare misure di sostegno (riduzione del carico fiscale locale, adeguamento e completamento delle infrastrutture, sburocratizzazione e semplificazione dei procedimenti amministrativi comunali in modo da renderli più celeri, efficaci e più rispondenti alle reali esigenze delle imprese e, in diverse realtà, per rendere il più accessibile possibile, per nuovi investitori, la disponibilità di aree sotto il profilo economico e infrastrutturale), per definire il quadro completo delle misure e del regime amministrativo a sostegno di investimenti e nuovi insediamenti produttivi e logistici, è necessario procedere all’attuazione del suo piano strategico e, prim’ancora, insediare i suoi organi di gestione.
Sull’operatività delle ZES, ci sono ora importanti novità che vengono dal Governo centrale. Su queste ci soffermeremo durante l’incontro.

PONTE IN VIA SANTERAMO: TERMINATO IERI L’INTERVENTO DELL’ANAS. PER RIPRISTINARE LA CIRCOLAZIONE NEL TRATTO SOTTOSTANTE È NECESSARIO REVOCARE L’ORDINANZA DI CHIUSURA ADOTTATA DAL COMUNE NELLE SETTIMANE SCORSE.

L’ANAS ha completato ieri il suo intervento, iniziato sabato. È consistito nell’imbracare, con una rete metallica, la parte sottostante del ponte in via Santeramo, in funzione di protezione dal rischio distacchi e cadute di calcinacci e frammenti.
Per ripristinare la circolazione veicolare in quel tratto è necessario ora revocare l’ordinanza comunale di chiusura, a meno che il Comune non ritenga insufficiente l’intervento eseguito. Al momento, in tempi stretti, era il massimo possibile. Lavori più incisivi sul ponte stesso (alcuni erano già previsti, come ho avuto modo di scrivere in passato, relativamente alla sezione corrispondente al vecchio tracciato della 96 a cui se ne è aggiunta un’altra, di nuova costruzione, realizzata con i lavori di raddoppio della statale) saranno oggetto – insieme ad altri interventi di rifinitura (ulteriore cartellonistica, ad esempio) e integrazione dei complessivi lavori di ammodernamento e raddoppio della 96 – di una successiva e già programmata gara di appalto.
Intanto è urgente ripristinare la circolazione in via Santeramo, il cui blocco sta creando notevoli disagi. L’Anas continua a mantenere la circolazione sulla 96, nel tratto sopra il ponte, limitata a una corsia di marcia, nella direzione per Matera.

Sonata n. 2 in Si bemolle minore di Fryderyk Chopin

Sentire e sentirsi nella Sonata n. 2 in Si bemolle minore di Fryderyk Chopin, con i suoi tumulti interiori e le sue trame, la sua ricchezza di contrasti e timbri. In quella discesa di accordi del primo movimento (5° minuto) o in quella rincorsa (22′,20″), quasi affannosa, delle terzine che, nel finale, non chiudono, se non chiedendo un atto d’imperio, ultimo, definitivo.