Contro il mal di traffico








Gazzetta del Mezzogiorno, 11 maggio 2003
L’amministrazione comunale è intenzionata a realizzare i «varchi elettronici»
Telepass contro il mal di traffico

Una «ricetta» per Piazza Duomo che di sera scoppia di auto
L’asma di Piazza Duomo soffocata dalle automobili avrà  una medicina tecnologica. La «movida» serale e notturna ha trasformato il cuore del centro storico in un autosilo all’aperto asfaltato di pneumatici e carrozzeria scintillante. Ma dopo la grossa cilindrata restano l’inquinamento e il «nero» sulla pietra del corso Federico II. Ed ora l’amministrazione comunale, tra le varie proposte, ipotizza di realizzare dei varchi elettronici sul modello del telepass autostradale.
La vita «by night» registra un’impennata. Ci sono nuovi locali. Altri gruppi si affacciano nella notte altamurana. Le belle serate invogliano lunghe nottate. E fin qui va bene. Quel che rovina tutto è l’assalto delle automobili. Invadono piazza Duomo e piazza Repubblica, attraversano il corso, sgommano sulla pregiata pavimentazione in pietra, affumicano le comitive davanti ai bar ed ai locali, s’incolonnano nei budelli delle stradine del centro storico.
Guai se vuoi passeggiare nella zona pedonale per eccellenza. Se stai parlando con gli amici, zac, una macchina invadente ti costringe a spostarti perché quello è il «suo» posto per il parcheggio. Se passeggi per il corso preparati a districarti tra le macchine, chi sale e chi scende. Se gusti un gelato o un drink tappa bene il naso perché la colonna di automobili ti passa davanti a tre centimetri. Se vuoi ammirare la Cattedrale occhio alla macchina che quasi quasi parcheggia sulla scalinata. Eccetera eccetera.
Questa situazione ad alcuni commercianti della notte sta bene, ad altri no. Di sicuro non sta bene a chi la serata vuole godersela in santa pace. Cioè tutti. Ma è un circolo vizioso: «Piazza Duomo è piena di auto? E allora ci vado anch’io e se trovo posto ci resto». Succede.
Ma ormai la misura è colma. I carabinieri hanno tentato in alcune occasioni di riportare il senso minimo di rispetto delle regole sparando una batteria di multe. Alcune associazioni, tra cui Legambiente, e gruppi di cittadini più «incavolati» hanno cercato di bloccare l’accesso della piazza alle automobili. E’ durata una sera. Il giorno dopo tutto come prima. E, se già  non è successo, prima o poi ci scapperà  la rissa.
Chi deve vigilare? I vigili urbani staccano alle 22. I carabinieri, già  di per sé pochi, devono badare ad un territorio molto ampio e con ben altre problematiche. L’anno scorso per la stessa storia un gruppo di cittadini inviò un esposto al Prefetto con un faldone di firme. Potrebbero fare il bis adesso e sembrano intenzionati a farlo.
Intanto un effetto sgradevole è il segno della notte motorizzata.
Il corso nero come la pece. Inguardabile. Nero su nero. E i lavaggi delle strade del corso per numero e per intensità  lasciano decisamente a desiderare. I segni più resistenti degli pneumatici restano lì anche per giorni e giorni.
E allora la soluzione potrebbe essere quella tecnologica. I varchi elettronici: non le sbarre che si alzano ma i piloni a scomparsa che a comando scendono fino a livello strada consentendo il passaggio.
Ma solo per chi è autorizzato. La proposta l’ha presentata alla giunta il comandante della polizia municipale Michele Maiullari. «Si tratta di dissuasori retrattili intelligenti che funzionano come il telepass sulle autostrade – spiega – . Solo i residenti ed i mezzi autorizzati che saranno dotati del sistema di comando per la scomparsa potranno accedere ai punti in cui saranno posizionati. E’ la soluzione migliore perché seleziona chi può passare e chi no. Proprio come succede sulle autostrade.
«La proposta – continua Maiullari – comprende anche l’ipotesi per i parcheggi a pagamento. Pensiamo a dei parchimetri a tempo per la sosta da un minimo di 15 minuti in poi che rilasciano il tagliando per il tempo pagato». Parchimetri analoghi a quelli in uso a Matera.
Con ulteriori innovazioni tecnologiche come, ad esempio, la possibilità  di utilizzare schede prepagate per il parcheggio sulle quali far scalare il credito. Sarà  la giunta comunale a prendere decisioni. Se non questa, qualsiasi altra perché di sicuro la cura è urgente. Piazza Duomo è malata. Non respira più. Invecchia per l’inquinamento. Ed ha inventato, suo malgrado, un record negativo: l’ingorgo di macchine in zona pedonale.


Onofrio Bruno